La notizia pungente! Numero verde; Speciale Gne; Febbraio 2017 Giornalino degli studenti del Liceo scientifico “Galeazzo Alessi” PG
La nuova consapevolezza maturata in noi di essere parte costitutiva dell’ecosistema e di partecipare in prima persona, vittime e carnefici, alla sua distruzione, ci suggerisce che inquinare l’ambiente significa avvelenare noi stessi. Che quando i pesci muoiono nei fiumi, quel veleno che li ha uccisi giungerà ben presto nella caraffa d’acqua cosiddetta potabile sulla nostra tavola. Che quando vendiamo per 30 denari una foresta, abbiamo venduto, con gli alberi abbattuti, parte della nostra eredità d’ossigeno, che con l’ape uccisa oggi dalle molecole di sintesi muore la speranza nei fiori del futuro. (Giorgio Celli)
TEST: QUANTO SEI CIRCOLARE? RISPONDI ALLE SEGUENTI DOMANDE E CALCOLA QUANTO IL TUO STILE DI VITA E DI CONSUMO É SOSTENIBILE! 1 IL TUO ZAINO È: a. Lo ricompero nuovo ogni anno b. Dell’anno scorso o più vecchio c. Di mio fratello
7 IN FAMIGLIA MANGIAMO PIETANZE O CIBI AVANZATI a. Sempre b. Qualche volta c. Mai
2 IL TUO CELLULARE È: a. Ultimo modello b. Modello dello scorso anno c. Funzionale
8 HO ACQUISTATO LIBRI SCOLASTICI USATI a. Sempre b. Qualche volta 3 COMPERO UN NUOVO PAIO DI SCARPE c. Mai QUANDO…. a. Le vecchie sono rotte 9 FACCIO LA RACCOLTA DIFFERENZIATA b. Le vecchie sono diventate brutte a. Sempre c. Mi va di cambiare b. Qualche volta c. Mai 4 HO MAI AGGIUSTATO LE MIE COSE a. Sempre 10 PER ANDARE IN GIRO USO MEZZI b. Qualche volta PUBBLICI c. Mai a. Sempre b. Qualche volta 5 HO MAI INDOSSATO ABITI USATI c. Mai a. Sempre b. Qualche volta c. Mai 6 HO MAI INDOSSATO ABITI PRESTATI DA AMICI O FAMILIARI a. Sempre b. Qualche volta c. Mai
PUNTEGGIO MAGGIORANZA DI RISPOSTE C: Mai sentito parlare di economia circolare? Leggi subito questo numero de La Siringa! Troverai dei preziosi consigli per rendere il tuo stile di vita più sostenibile e meno dannoso per l’ambiente. Sfoglia, veloce, non c’è tempo da perdere! Hai già fatto abbastanza danni MAGGIORANZA DI RISPOSTE B: L’ambiente e i suoi problemi ti stanno a cuore ma non ne fai la tua ragione di vita. Sei sulla buona strada, ma ancora ti manca qualcosa… Cerca qualche consiglio su questo numero! MAGGIORANZA DI RISPOSTE A: Ecco, tu rappresenti il perfetto cittadino, se tutti fossero come te il mondo non avrebbe le ore contate… Continua così! Cerca di divulgare il tuo stile di vita e intanto leggiti questo numero de La Siringa, te lo sei proprio meritato!
L’ECONOMIA CIRCOLARE SPIEGATA AI RAGAZZI
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conomia circolare è ormai una realtà sempre più familiare nell’immaginario collettivo. Tale concetto resta comunque ostico per le giovani menti del XXI sec che non riescono sempre a concepire questa visione di riciclaggio a causa della loro esistenza in un’epoca capitalistica. Ma che cosa è l’economia circolare? Si definisce economia circolare un’economia in grado di rigenerarsi da sola o utilizzando materiali biologici, che possono essere rinnovati dalla biosfera, o riciclando materiali artificiali per evitare che contaminino il nostro pianeta. Questi paroloni spiegano un concetto che si può vedere tutti i giorni nelle nostre case. Infatti quando utilizziamo gli avanzi invece di buttarli possiamo dire di aver compiuto un atto di economia circolare. Parlando in ambito economico-aziendale si definisce circolare un’economia che usa energie rinnovabili, come ad esempio quella solare o eolica, risorse resilienti ovvero quelle risorse o materie prime che possono essere rigenerate autonomamente dalla natura e per ultimi, non per importanza, tutti i materiali che si riescono a ottenere dal riciclaggio degli scarti delle aziende. Questo tipo di politica risulta però molto dispendiosa in quanto le risorse rigenerate possono essere più
costose di quelle “non rinnovabili”. Queste spese spingono gli imprenditori a scegliere alternative più vantaggiose che tuttavia mettono in secondo piano l’ambiente e i suoi ecosistemi. Ora che il concetto di economia circolare è chiaro anche ai più giovani è il momento di spiegare come e quando è nato nella nostra società quest’idea. il concetto di economia circolare nasce dalla necessità di vedere i sistemi produttivi simili agli organismi viventi, in cui le sostanze utilizzate vengano riutilizzate in un processo ciclico. L’idea nasce nel 1976 quando Walter Stahel e Genevieve Reday ipotizzarono l’impatto positivo di un’economia circo-
lare sulla creazioni di posti di lavoro e il risparmio di rifiuti. Questa ricerca venne pubblicata nel 1982 nel libro Jobs for Tomorrow, titolo molto attuale anche ai giorni nostri. Nonostante si attribuisca la paternità del concetto a questi due personaggi, già nel 1966 erano iniziati a uscire numerosi articoli sull’argomento. L’economia circolare viene promossa definitivamente a partire del 2006 quando si inserì come la politica nazionale nell’11º piano quinquennale della Cina. Ora non resta che aspettare che gli imprenditori si decidano a mettere il pianeta al primo posto e che siano disposti a prendere le sue difese. Mario Bucaneve 3F
TUTTO SI TRASFORMA
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hi non ha mai sentito parlare di “panta rei”? Sicuramente sarà capitato a tutti almeno una volta. Questa famosissima espressione, attribuita ad Eraclito, filosofo nato e vissuto ad Efeso nel VI-V secolo a.C. significa “tutto scorre” ed è usata per indicare il divenire. Questo è un concetto contrapposto al pensiero degli eleati che ritenevano la verità del divenire illusoria. In realtà in nessuno dei frammenti rimasti integri il filosofo fa uso di questa formula, che più probabilmente è
stata creata dai suoi discepoli. Ad ogni modo, le testimonianze di alcuni studiosi a lui posteriori ci attestano come la teoria del divenire sia di sua appartenenza. Eraclito concepiva il mondo come un flusso perenne, in cui tutto è soggetto al tempo ed alla trasformazione continua, quindi si parla di mutamento, movimento, scorrere senza fine della realtà, perenne nascere e morire delle cose. In un mondo dove le risorse sono limitate il pensiero eracliteo diventa una linea guida fondamentale. In-
fatti è facile capire come non sia possibile attingere all’infinito a materie prime come i metalli o la carta, ma sia necessario “farle mutare”, ossia riciclarle, per trasformarle sempre in qualcosa di nuovo. Inoltre è risaputo come il riciclaggio porti anche grandi benefici economici e riduca l’inquinamento causato dai rifiuti che non vengono smaltiti. Non è incredibile come una teoria elaborata più di 2500 anni fa sia così attuale? Sara Pieretti 3F
ECO ENERGIA CONTRO LO SPRECO DELL’OLIO: ECCO OLLY
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econdo voi qual è quella sostanza (che usiamo tutti i giorni o quasi) che se dispersa nell’ ambiente: compromette l’ esistenza della flora e della fauna e a lungo andare danneggia anche tubature e reti fognarie nelle nostre città? Questa sostanza è l’olio esausto, insomma l’olio che avanza nella padella ogni volta che friggiamo qualcosa. L’olio disperso nel sottosuolo deposita uno strato sottilissimo attorno alle particelle di terra, dell’acqua e delle radici delle piante, impedendo l’ossigenazione e l’assunzione delle sostanze nutritive. Per limitare lo spreco, ma soprattutto la dispersione, nasce così Olly, un sistema innovativo che permette di raccogliere l’olio esausto in appositi punti di raccolta automatici detti casine, posizionati in luoghi ad alto tasso di passaggio come supermercati e centri commerciali (le posizioni delle casine
sono elencate sul sito www.gesenu.it). La raccolta è semplicissima: ogni utente, munito della card magnetica, preleva un bidoncino vuoto dalla casina, una volta pieno basta riportare il bidoncino nella casina più vicina e ritirare quello nuovo. La raccolta dei bidoncini è gestita da Eco. Energia che li svuota, li lava e li reintegra nelle casine. Grazie a questo, il sistema Olly non produce rifiuti. Ma che fi-
ne fa l’ olio raccolto? L’olio esausto viene riutilizzato nel settore dei biocarburanti (si evita così l’emissione di CO2) e della cogenerazione. Quindi cosa state aspettando? Correte alla casetta più vicina e potrete dare una nuova vita all’ olio e contemporaneamente salvaguardare l’ambiente circostante. Elisa Massettini 3F
PANTAREI, MISSIONE SOSTENIBILITÀ OGNUNO PUÒ IMPARARE A RENDERE IL MONDO UN POSTO MIGLIORE
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hi e perché ? Pantarei è un centro di educazione ambientale ed ecosostenibilità a Passignano sul lago Trasimeno, in provincia di Perugia. Ideato nel 1992, venne costruito in collaborazione con l’Atelier Ambulant d’Architecture tra il 1999 e il 2000. Da allora diffonde la cultura basata sul rispetto ambientale. Infatti la società odierna “insegna” che qualsiasi luogo o oggetto, una volta utilizzato, va smaltito perché non è conveniente da riutilizzare per altri scopi. Perchè è un centro innovativo? A Pantarei ogni cosa può essere rigenerata. Per quanto riguarda il “riciclaggio dei luoghi” il centro stesso è un esempio: da un appezzamento di terra abbandonato nasce qualcosa di utile. Pantarei è originale per quanto
riguarda la “rimodernizzazione”: sono state scelte materie desuete ma economiche e a basso impatto ambientale come legno, terra cruda, sughero, paglia per ristrutturare le aree zootecniche già presenti sulla superficie del centro. Per quelle costruite da zero, invece, l’uso di acciaio pone in risalto la differenza tra infrastrutture “antiche” e recenti. Cos'è la permacultura? Pantarei promuove corsi per agricoltori che vogliono conoscere nuove tecniche di coltivazione che abbiano una buona resa di raccolto, e siano basate solamente sull’utilizzo di prodotti naturali. Uno di questi metodi è la permacultura, uno spunto su come gestire degli spazi antropizzati. Così le comunità del luogo possono ottenere tutte le risorse di cui hanno bisogno tra cui il cibo, non tralasciando mai l’at-
tenzione per il territorio. Questa tecnica approda in Italia nel 2000, è tuttora poco diffusa, ma l’idea iniziale fu di Bill Mollison e David Holmegren, esperti australiani del campo agricolo, che trent’anni fa si chiesero come fosse possibile che i cicli vitali si ripetano incessantemente ogni anno. In pratica la permacultura è un sistema di auto-produzione basato su colture annuali in cui si limita il lavoro dell’uomo e si riducono nettamente i consumi di energia fossile. A chi è rivolto il centro? Pantarei mira ad un'educazione sostenibile che non riguarda solamente i bambini o ragazzi delle scolaresche ma anche adulti nei diversi settori lavorativi come architetti, educatori, genitori e insegnanti. Marco Baldassarri Davide Casciarri 1F
RAEE: LE RISORSE DEL LORO RICICLO
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rriva la Ricimobile a Magione e nelle sue diverse frazioni per consentire la consegna e lo smaltimento di oggetti come le apparecchiature elettriche ed elettroniche. Il progetto è attivo da inizio febbraio e si svolgerà fino alla fine di giugno. Possono essere smaltiti oggetti di qualunque tipo, dalle pile ai cellulari, dall'olio ai RAEE( Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). Il progetto è incentrato proprio su questi ultimi. I RAEE sono una fonte preziosa di metalli nobili e di materie prime come le terre rare, contenute nei cellulari e nei tablet. Non sono reperibili in Europa ed hanno un costo elevato con incrementi di 10
volte negli ultimi anni. L'obiettivo è quello di aumentare la qualità della raccolta differenziata e intercettare quei rifiuti che sono meno diffusi ma più dannosi a livello di impatto ambientale. Inoltre dai RAEE sono recuperabili materiali pregiati: per ogni tonnellata di RAEE riciclati si stima un recupero di oro tra i 100 e i 250 grammi, fino a 750 grammi di argento e da 40 a 120 kg di
rame. Nel nostro scenario industriale esistono macchine che rappresentano delle vere e proprie catene di "smontaggio", i RAEE subiscono diversi processi di disgregazione al termine dei quali almeno l'80% può essere riutilizzato. Nel territorio umbro esistono vari punti di raccolta per lo smaltimento di questi rifiuti, divisi per categorie, da 'TV e monitor' a 'piccoli elettrodomestici', passando per 'freddo e clima'. Adesso non ci sono veramente più scuse, è arrivato il momento di rendere il riciclaggio ancora più produttivo. Alessia Peccini 3F
ECONOMIA CIRCOLARE A SCUOLA: LO SAPEVATE CHE I COMPITI DI MATEMATICA SI POSSONO RICICLARE?
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n un mondo come il nostro, dove il consumo di materie prime oltre ad impoverire la terra inquina pure l’ambiente, si devono sperimentare soluzioni drastiche. Infatti da qualche mese il governo ha deciso di mettere in atto un programma di riciclaggio dei quaderni usati di matematica. I più grandi esperti di ecologia dicono che è uno spreco comprare nuovi quaderni quando migliaia di famiglie italiane buttano o tengono in soffitta quelli già usati. La cellulosa è preziosa, bisogna impedire l’abbattimento di alberi vitali per il nostro pianeta; i costi del riciclo e dello smaltimento possono essere abbattuti grazie al riutilizzo de-
gli stessi nel nuovo anno scolastico, con un virtuoso “passaggio di testimone” da una classe all’altra. A partire da ora gli studenti di tutta Italia potranno acquistare quaderni con gli esercizi già svolti. Si calcola infatti che in media l'80% dei prof di matematica dei licei diano sempre gli stessi esercizi. Ecco la citazione di un famoso esperto in materia: “Ad oggi c'è un grande mercato dei libri usati, non vedo perché assieme ai libri non si possano dare anche i quaderni”. I costi verranno assegnati a seconda dello svolgimento corretto o meno degli esercizi. In base ai voti desiderati saranno acquistabili in tutte le cartolerie d’Italia i quaderni
dell’intero programma annuale del liceo scientifico, a partire da marzo, con i seguenti costi (IVA compresa): 10/10 = € 50 9/10 = € 40 8/10 = € 35 7/10 = € 30 E inoltre, per quegli studenti che amano così tanto la scuola da volerci passare ancora molti anni della loro vita, sono disponibili gratuitamente i quaderni con votazione dai 5/10 in giù. Questa riforma è talmente rivoluzionaria che anche il neo eletto presidente degli USA ha dichiarato che la adotterà a partire dal prossimo settembre e lo seguiranno presto anche Francia e Regno Unito. Riccardo Piselli 1G
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FRIGORIFERI SOLIDALI: UN'UNICA SOLUZIONE A DUE PROBLEMI.
iciamo basta agli sprechi alimentari: grazie a dei nuovissimi progetti, ridistribuire il cibo che altrimenti sarebbe diventato un rifiuto, non sarà più un'utopia! Gli sprechi di cibo sono un fenomeno fuori portata, ma sta nascendo una consapevolezza generale che ci sta portando ad un minor spreco e soprattutto sta permettendo la nascita di progetti intenti alla diminuzione di questo fenomeno. In particolare in Brasile, ma in varie regioni del mondo, sta partendo un’iniziativa “geniale”. In molte strade, infatti, sono stati piazzati dei frigoriferi, dove tutti i ristoratori, i proprietari di bar, i rivenditori, ma anche tutti i cittadini, possono depositare le eccedenze di cibo. In questo modo la convenienza è doppia, infatti oltre a diminuire gli sprechi alimentari, si tende anche a fornire gratuitamente del cibo a chi non ha disponibilità economi-
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ca. Dei volontari si occupano direttamente del rifornimento costante di questi frigoriferi solidali attraverso alimenti forniti da coloro che hanno eccedenze di cibo. Questi frigoriferi sono piazzati in varie strade e sono aperti tutti i giorni, 24 ore su 24. Per garantire la massima funzionalità bisogna però rispettare alcune regole: non si può depositare nei frigoriferi carne e pesce crudo e uova o altri cibi scaduti. I più graditi, invece, sono i pasti preparati in casa con l'aggiunta di un’etichetta con la data di preparazione. Questo è un progetto molto valido; aggiungendo poi il fatto che, ultimamente, gli sprechi di cibo sono un problema mondiale che ci coinvolge ogni giorno, sembra essere
anche un grande spunto di riflessione. In Italia per ora esistono solo degli empori solidali, ma fra poco potrebbero arrivare anche qui questi frigoriferi, che ne pensate? Margherita Esposito 3F
L'ORCHESTRA RICICLATA
he influenza hanno i rifiuti sulla società di oggi? Beh, minima, o persino nulla. C'è chi, però, partendo da realtà di vita povere, riesce paradossalmente ad utilizzare la spazzatura come tramite per realizzare i propri sogni. Questo è il caso dell'Orquesta de Reciclados de Cateura; un'orchestra creata e diretta dal maestro Favio Chavèz, composta da 28 talenti dall'età compresa tra i 10 e i 30 anni. Questi giovani sono riusciti a trasformare dei semplici rifiuti in strumenti musicali di vario genere: ad esempio, con un tubo dello scarico dell'acqua, un manico di cucchiaio e tappi di birra hanno costruito un bel-
lissimo sax o un violino fatto con una teglia per la pizza, una latta di vernice e una semplice forchetta. E così trombe, chitarre, flauti tutti fatti di rifiuti riciclati, presi nella discarica di Asuncion, in Paraguay, da dove proviene l'intera orchestra. Esso è uno dei paesi più poveri dell'America latina dove migliaia di bambini vengono strappati alla scuola e costretti al lavoro nei campi o nelle industrie. La scuola di musica dell'Orquesta de Reciclados, sostenuta dall'Unicef, cerca di incoraggiare i giovani con i loro sogni e speranze e, soprattutto, gira il mondo per finanziare le borse di studio dei ragazzi che sperano in un futuro al ri-
paro da stenti ed immondizia. Una delle tappe di questi viaggi è stata anche l'Italia: durante la 67/a edizione del Festival di Sanremo, infatti, l'orchestra si è esibita con diversi brani del suo repertorio che va dalla musica classica a quella paraguaiana elatino-americana. Oltre ad aver intrattenuto il pubblico di Sanremo, i ragazzi hanno lanciato anche un messaggio fondamentale a tutti i bambini in difficoltà nel mondo: "Non esiste un finale già scritto per un ragazzino che vive in difficoltà. La musica è vita e può tracciare una via di salvezza." Edona Xhaferri 3E
CANTINA CENCI, IL VINO VERDE QUANDO LA TRADIZIONE DIVENTA VINO
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S. biagio della Valle in Umbria dove un tempo sorgeva un convento di frati olivetani alcuni anni fa un ragazzo di nome Giovanni Cenci, esperto sommelier ed enologo,ha deciso di lanciarsi in una nuova esperienza lavorativa: la viticoltura, che però non punta alla quantità ma soprattutto alla qualità del prodotto. Per rispettare a pieno il terreno su cui giace l’azienda ha inoltre deciso di mantenere una parte dello stemma dei frati e farne il proprio marchio di fabbrica. Giovanni non è del tutto nuovo a questo lavoro in quanto la sua famiglia si occupa di viticoltura da quattro generazioni
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e lui ha deciso di continuare questa tradizione in maniera completamente biologica. Infatti non usa pesticidi o fertilizzanti ma solamente gli stessi “scarti” del vigneto come concime mantenendo così la microflora del sottovigneto molto viva al fine di rendere il terreno stesso più fertile. Quando poi si passa alla trasformazione dell’uva in vino non si utilizzano macchinari moderni ma le stesse botti di legno che utilizzavano i nonni per la fermentazione di Grechetto, Malvasia e Sangiovese che poi rivendevano su tutto il territorio regionale stringendo anche accordi con alcuni ristoranti e hotel perugini famosi
negli anni ‘50. Ancora oggi la grande passione verso questo lavoro della famiglia Cenci li ha spinti a far conoscere e apprezzare il vino biologico anche attraverso molte attività. Per esempio da alcuni anni si è organizzata la vendemmia in notturna in cui i partecipanti possono ammirare la bellezza del vigneto sotto la luna; oppure la degustazione di vini oltre che le visite per le scolaresche all’interno del bellissimo casolare ristrutturato nel 2012 che mantiene però ancora la muratura originale di pietra. Marco Baldassarri, Davide Casciarri 1F
AFFARI DI CASA NOSTRA
’è una ricchezza che marcisce, che non viene sfruttata da nessuno nel nostro paese. Da anni dovrebbe essere restituita alla comunità sociale, per dare lavoro, ma è ferma, congelata, non può rientrare nel circolo. Cosa si aspetta?… Che la legge venga applicata. Le più grandi associazioni a delinquere del nostro Paese hanno portato i loro affari ovunque. La stessa Umbria è stata occupata dalle principali cosche mafiose: ‘ndrangheta e camorra. Negli ultimi anni sono stati sequestrati beni nella maggior parte delle città umbre, per un valore complessivo che supera le centinaia di migliaia di euro. Nel 2016 le confische di beni immobili in Umbria sono state 74, un salto considerevole rispetto agli anni precedenti (nessuna nel 2011, 4 nel 2013). Sono stati oggetti di sequestri 4 aziende, 10 abita-
zioni (di tipo civile o economico), 11 magazzini, 5 tra stalle, scuderie, rimesse ed autorimesse, 7 beni di enti locali, 34 diversi appezzamenti terrieri,
3 beni immobili di altro tipo. Il primo di questi beni ad essere stato sequestrato è però l’unico per il quale è iniziato un effettivo percorso di riutilizzo sociale. Da quattro anni i terreni di Col della Pila, nel comune di Pietralunga, in provincia di Perugia, confiscati alla ‘ndrina reggina dei De Stefano, sono stati affidati ai vo-
lontari di Libera Umbria, grazie ai quali sono stati bonificati 20 ettari di cui 80 a bosco. Si può quindi dire che, ad oggi, il progetto di riutilizzo di queste confische, non si è del tutto attivato. La mafia ha sottratto ricchezza al nostro paese: soldi, negozi, aziende, attività imprenditoriali, immobili. Ora questa ricchezza è abbandonata, non viene restituita o reimpiegata per uno sviluppo economico: le case vuote potrebbero alleviare i problemi di famiglie che non si possono pagare un’abitazione, le aziende potrebbero ripartire e ridare lavoro, i campi potrebbero essere di nuovo coltivati….Invece da decenni tutto è congelato, si deteriora inutilmente. Ed è un grande spreco. Economia circolare è anche questo: riconvertire e riutilizzare, non solo rifiuti, ma anche ricchezza. Leonardo Suvieri 3F
A TORINO TORNA IO PENSO CIRCOLARE
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l politecnico di Torino è di nuovo al centro del mondo delle startup green a tema economia circolare. Si terrà infatti anche quest’ anno il concorso: “io penso circolare” promosso da La Stampa Tuttogreen, Aquafil e patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. In cosa consiste questo concorso? Verranno premiati da La Stampa i migliori progetti, prodotti e tecnologie che possano dare un contributo concreto al superamento della logica del «prendi, produci, usa e getta». Non c’è tempo da perdere se si vuole partecipare! Le iscrizioni termineranno infatti il 12 marzo. Il centro di ricerca creatore della migliore “idea circolare ” verrà premiato il 21 aprile 2017 con la somma di 3000 euro ed una
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consulenza di 3 mesi del valore complessivo di 10.000€ offerta dalla società Life Cycle Engineering, per le analisi delle performance ambientali del prodotto. Il tema centrale è quindi l’economia circolare. Ma di cosa si tratta? L’economia circolare, in poche parole, trasforma in risorsa ciò che adesso è considerato un rifiuto, mirando a creare sviluppo e ricchezza ed eliminando gli effetti indesiderati del progresso, con un approccio squisitamente profit. Nell’Unione Europea vengono prodotti ogni anno 2515 milioni di tonnellate di rifiuti (4,5 tonnellate per abitante), ma solo un terzo viene effettivamente riciclato o avviato a recupero energetico, il resto viene lasciato a marcire in discarica, con alti costi di smaltimento. Un’economia che spo-
sti l’attenzione sul riutilizzare, aggiustare, rinnovare e riciclare materiali e prodotti potrebbe invece generare, in tutta l’Unione, “risparmi netti per le imprese fino a 604 miliardi di euro, ovvero il 3,5% del PIL europeo annuo, e più lavoro (si parla addirittura di 2 milioni di posti). Ovviamente questi dati non ce li siamo inventati, ma sono tutte statistiche emanate dal I3P (Incubatore Imprese Innovative del Politecnico di Torino). Questo concorso rappresenta un importante trampolino di lancio per tutte le aziende che vogliono entrare a far parte del mondo delle startup green, rendendo il pianeta un po’ più pulito ed aiutando tutta l’ economia a ridurre gli sprechi. Elisa Massettini, Sara Pieretti 3F
QUESTIONE DI RESPONSABILITA’
on si è ancora riusciti ad adottare un modello circolare di produzione che assicuri risorse per tutti e per le generazioni future, e che richieda di limitare al massimo l’uso delle risorse non rinnovabili, moderare il consumo, massimizzare l’efficienza dello sfruttamento, riutilizzare e riciclare” Ne parla anche Papa Francesco: se vogliamo sopravvivere, e se vogliamo una società più giusta e pacifica per i nostri figli dobbiamo passare da un’economia lineare ad una circolare. Gestire i rifuti non basta. Risparmiare sui materiali e le risorse non basta. Sarà la Terra a non reggere i ritmi dello sviluppo di oggi e dei consumi previsti per i prossimi decenni, con 9 miliardi di umani. Make, take, waste, dicono gli attivisti nel gergo globale: produci, consuma, butta via. Que-
sto è il presente: ci preoccupiamo soltanto di dove buttare ad esempio i 300 milioni di tonnellate di plastica prodotta annualmente. Riciclarla, riutilizzare ogni scarto di produzione, reimmettere i rifiuti in circuiti di produzione è quello che si sta cercando timidamente di realizzare. Ma la rivoluzione vera dell’economia circolare nell’immediato futuro dovrà interessare la progettazione e l’intero ciclo di vita dei prodotti: non si opererà più alla fine della catena del processo di produzione, si inizierà al momento di progettazione e invenzione a concepire prodotti più duraturi, che si possano aggiustare e che alla fine del ciclo saranno disassemblati e completamente riutilizzati. I risultati innescati dal nuovo modo di produrre sono la diminuzione degli scarti e dei rifiuti , soprattutto di quelli tossici e a complesso smaltimento, un più efficiente
sistema di produzione e utilizzo delle risorse. Questo cambiamento è la vera sfida: la tecnologia c’è, ma il prodotto poco resistente e fatto con materiali plastici, ad esempio, costa oggi molto meno di un prodotto “eterno”, sia al produttore che al consumatore: come rendere competitivo un prodotto concepito secondo i principi dell’economia circolare? Deve evidentemente cambiare anche la cultura e la mentalità del consumo: sarà infatti la scelta dei consumatori a premiare e realizzare il successo dei prodotti di un’economia circolare. Responsabilità dunque, ricordando che è l’unica opzione per il nostro futuro su questa terra. Possiamo ancora farcela, seguendo il principio di Lavoisier :“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”. Rebecca Piccioni 1B
6012 COMPOSTER CONSEGNATI A PERUGIA
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omposter: solo a Perugia ne sono stati consegnati gratuitamente 6012. In Umbria va così. Ma è ormai da qualche anno che si sta diffondendo nel resto d’Italia l’uso del composter, un contenitore che permette di recuperare i prodotti di scarto della cucina o del proprio orto o giardino al fine di produrre un vero e proprio concime adatto alla fertilizzazione dei campi. Il compostaggio domestico ha duplici vantaggi: aiuta a gestire i rifiuti domestici, ad inquinare di meno (sia producendo meno rifiuti sia utilizzando meno fertilizzanti chimici), a prenderci cura dei nostri orti e giardini: il compost casalingo, se ben fatto, è infatti uno dei migliori modi per “ricaricare” naturalmente un terreno, quando non si ha a disposizione il letame. Inoltre, in alcuni posti, per coloro che ef-
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fettuano correttamente il compostaggio domestico, è previsto un incentivo economico. Certo, per compostare dobbiamo tenere conto di piccoli accorgimenti: bisogna creare un ambiente favorevole agli “aiutanti naturali”: insetti, batteri e funghi, che convertono la sostanza organica nei composti chimici più semplici come sali minerali, anidride carbonica e acqua. Per questo è necessario creare sia il giusto ambiente esterno, scegliendo di posizionare il nostro composter dove sia facilmente raggiungibile tutto l’anno, magari sotto l’ombra di un albero, sia interno, stando attenti a scegliere le giuste materie prime biodegradabili e assicurare una costante presenza di ossigeno. Non abbiate paura del cattivo odore: a meno che non ci sia un eccesso di umidità, il cumulo all’interno del composter
deve emettere un odore di “sottobosco”. La prima produzione di concime è pronta solitamente in 812 mesi a seconda di quanto lo si vuole maturo. I composter sono facilmente reperibili online partendo dai 30 €; in diversi comuni italiani è però possibile ottenere un kit completo per il compostaggio gratuitamente. A Perugia e in altri comuni umbri, per coloro che possiedono almeno 150 mq di terreno, è possibile ottenere gratuitamente un composter in comodato d’uso direttamente recandosi negli uffici clienti della Gesenu. Il composter non è adatto per il terrazzo, in quanto deve obbligatoriamente poggiare sul terreno, ma esistono tante guide online per crearne uno artigianalmente partendo anche da una cassetta di legno. Chiara Brozzi 4F
RICICLARE IL CIBO È “GREEN”
idurre lo spreco alimentare è diventato necessario. L’impatto economico ed ambientale che deriva da questo comportamento produce effetti sempre più negativi. Uno dei fattori che più incide sull’aumento di tale sperpero è la condotta sbagliata dei vari nuclei familiari. I consumatori acquistano in modo inadeguato e in quantità maggiore rispetto alle proprie necessità, di conseguenza risulta impossibile mangiare tutto ciò che si trova nelle tavole e che, inesorabilmente, finisce nella pattumiera. Purtroppo anche i materiali con cui essi sono imballati aumentano la “spazzatura” con danni notevoli per l’ambiente. La stessa produzione alimen-
tare si sta rivelano un pericoloso boomerang per le fonti inquinanti. Le emissioni provenienti dall’agricoltura producono effetti dannosi sul clima aumentando la quantità di gas serra come la CO2. Inoltre le colture irrigue assorbono ingenti quantità d’acqua dolce con notevoli sprechi di risorse idriche. I concimi troppo abbondantemente usati in agricoltura arricchiscono i laghi e i mari di sali minerali favorendo l’eutrofizzazione delle acque, un fenomeno che conduce alla morte di organismi. Ognuno di noi, quindi, contribuisce con la propria condotta all’inquinamento del pianeta. Da qui nasce l’esigenza di sensibilizzare i cittadini ad as-
sumere in comportamento più consapevole e rispettoso nei confronti degli alimenti. La buona pratica di pianificare la spesa e riciclare gli avanzi diventa necessaria. Le nostre dispense e frigoriferi spesso abbondano di cibi da recupero che possono diventare ingredienti base per preparare interi pasti luculliani. Sono tante e gustose le ricette che possiamo ottenere evitando sprechi e quindi a costo zero. Tra queste proponiamo il seguente “piatto” eseguibile in ogni momento del giorno e dell’anno; i suoi ingredienti, infatti, abbondano sempre come avanzi nelle nostre cucine.
VERDURE DI STAGIONE IN CAMICIA Ingredienti: Pane raffermo 400g Verdure di stagione già cotte Formaggi misti avanzati 200 g Altri avanzi a piacere (salumi, salsiccia, ecc.) Parmigiano grattugiato Carota, sedano, patata Sale e pepe q.b. Olio extravergine di oliva Un po’ di burro Preparazione Tagliate il pane raffermo a fettine di 1cm. Foderate una teglia con la carta da forno e ungerla con olio extravergine di oliva. In una casseruola far soffriggere un cucchiaio d’olio con lo scalogno, aggiungere le verdure e far ripassare in padella per qualche minuto. Nel frattempo tagliate a dadini i formaggi. Bagnare leggermente le fettine di pane con il brodo e disporne uno strato sulla teglia; ricopritele con le verdure e con i dadini di formaggi (possono essere aggiunti anche altri ingredienti come salumi tagliati a dadini, salsiccia sbriciolata, ecc.) Coprire con pezzetti di pane sbriciolato e leggermente bagnato nel brodo, spolverizzare con parmigiano e aggiungere qualche pezzetto di burro. Cuocere in forno per 20’ a 180° Buon Appetito!
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Alessandro Leone 4F
UNA NUOVA VITA PER I VOSTRI CD
on l’avvento delle chiavette USB, i supporti CD e DVD sono diventati obsoleti e poco utilizzati, a causa della capacità di memoria e praticità nettamente superiore delle chiavette. Se quindi avete dei vecchi CD a casa o parenti e amici ne dispongono in grande quantità, raccoglieteli per realizzare nuovi oggetti, dai più semplici ai più complessi. I vostri supporti possono diventare, con semplici modifiche, sottobicchieri, gioielli eco-chic, stand porta-orecchini…E se invece vi sentite più creativi potete ispirarvi alle splendide sculture realizzate dall’artista sudafricano Sean Avery. L’autore dà vita a straordinari piccoli oggetti di allestimento raffiguranti animali realizzati con vecchi CD, DVD e vinili rotti.Ogni sua opera è realizzata a mano ed ha un effetto molto particolare,
soprattutto se esposto alla luce solare, tutto merito del riflesso creato dalle superfici dei supporti.Si tratta di pezzi unici, la cui realizzazione impiega un tempo mediamente lungo nel caso delle sculture di Avery, considerando la cura impiegata in ogni sua creazione.Gli oggetti realizzabili a casa sono, invece, molto semplici e veloci da ideare, pur essendo di grande impatto e molto creativi.Si può parlare, in questo caso, di vera a propria arte sostenibile, considerando che i materiali realizzati provengono da oggetti riciclati che, altrimenti, finirebbero in discarica. Quindi cosa aspettate? Lasciamo che questi CD suonino una nuova musica! Alessia Peccini 3F
A SCUOLA L’ECONOMIA È IN….CIRCOLARE……
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uattro buone pratiche di economia sostenibile all’Alessi 1. Il Fotovoltaico: non tutti sanno che il nostro liceo è l’unico in Umbria ad avere sul tetto un impianto fotovoltaico, che alimenta i nostri consumi. In entrata un monitor illustra l’andamento di resa dell’impianto ed il risparmio energetico da fonti fossili: ogni mattina vi consigliamo di dare un’occhiata al monitor e sentirvi felici di questo piccolo favore che facciamo al nostro pianeta! Notate anche che gli operatori di piano e tutte le componenti della scuola fanno in modo di evitare sprechi energetici: personale ATA e docenti continuamente controllano che non si sprechi acqua ed energia, spegnendo apparecchiature, illuminazione e macchinari quando non vengono utilizzati. Saranno piccoli gesti, ma sono un bell’esempio da notare ed imitare. 2. La Circolare, lo sapete, è il documento di comunicazione interna ed esterna per tutte le attività della scuola: fino a pochi anni fa significava ogni giorno una discreta quantità di carta, che gradualmente, per fortuna è stata sostituita dalla comunicazione immateriale tramite registro elettronico. All’Alessi, per ottimizzare anche questa forma evoluta si è adottata la “maxi-circolare settimanale” che ci sembra una buona pratica da proporre alle altre scuole: tutte le comunicazioni sono raccolte ed emesse in un unico documento on line, in modo da rendere la consultazione più efficace e da eliminare sprechi di tempo. Il sistema comporta capacità progettuale ed organizzativa da parte della scuola: tutte le comunicazioni della settimana devono pervenire in segreteria
con congruo anticipo e sono bandite le comunicazioni estemporanee, le improvvisazioni, le modifiche dell’ultim’ora. Ma funziona, ed educa ad una comunicazione essenziale, corretta, efficace. 3. Il mercatino del libro usato. Lo facciamo anche noi… Questo significa un impegno anche da parte degli insegnanti ad accettare le edizioni meno aggiornate, che nella sostanza sono ancora valide, e da parte degli studenti, che hanno imparato a trattare bene i testi, in modo che durino più a lungo. Ci piacerebbe molto però che anche in Italia si facesse come nelle scuola dei nostri amici Olandesi, con i quali da due anni facciamo uno scambio culturale ( e come occasionalmente nella scuola di Hogwarts! Cfr. Harry Potter e il Principe Mezzosangue). In sostanza al Maris College di Den Haag i libri sono di proprietà della scuola (e così colori, fogli, compassi e gran parte del materiale scolastico) che li “affitta” agli studenti per complessivi venti euro l’anno. A fine corso tutti i libri vengono restituiti e se risultano danneggiati la famiglia è obbligata ad acquistarli. Ci sembra un sistema economico ed intelligente. Perché non provare anche noi? 4. Il mercatino delle attrezzature sportive e da montagna. Si sa, in terzo all’Alessi si impara a sciare con l’amatissimo stage di Sci Alpino, che non è soltanto l’approccio o perfezionamento di una disciplina sportiva, ma un’esperienza completa di formazione e una vera scuola di vita! Ma l’attrez-
zatura costa….Così per iniziativa di studenti ed insegnanti ogni anno si mettono in comune le risorse, vendendo o spesso barattando e prestando piumini, doposci, caschi, scarponi…Insomma un bel risparmio… e sulle piste siamo sempre i più belli!!!! 5. La raccolta di materiali speciali. In attesa di riavere un efficace servizio di raccolta differenziata (sono purtroppo note le vicende dell’agenzia incaricata sul territorio cittadino della gestione rifiuti) continuiamo ad essere responsabili e contribuire alla raccolta di rifiuti destinati a particolari progetti di riutilizzo e riciclo: al momento tappi di plastica e cellulari. VE NE PROPONIAMO UN ALTRO….. Dalla Primavera fate una volta a settimana UNA SERATA PER LA NATURA una serata a casa vostra ( a turno) invitando l’intera famiglia di un vostro amico o vicino: mangiate insieme, magari al lume di candela in modo da risparmiare energia: una sera a settimana almeno in una casa (quella dei vostri ospiti) non si accenderà nessuna luce e nessun apparecchio elettronico. Un piccolissimo risparmio, ma è con piccolissime attenzioni che si sostiene il cambiamento. La Sirilla
#NOALLACARTASTAGNOLA Ore 11:15
I corridoi delle scuole brulicano di ragazzi affamati che non aspettano altro che tirare fuori dai loro zaini panini e pizze per fare ricreazione.
Ore 13:30
Gli impiegati degli uffici si dirigono a passo svelto verso mense e tavoli. Molti consumano il pasto portato da casa. Cibi preparati con le proprie mani, da mogli amorevoli o da
mamme sempre attente. Cibi squisiti che, ahimè, nella maggior parte dei casi, sono avvolti da carta stagnola. Dove si getta? Carta stagnola, lattine, vaschette in alluminio e tappi metallici devono essere gettati in appositi contenitori e non insieme ai rifiuti indifferenziati. L’alluminio riciclato ha proprietà equivalenti a quello originario e può essere impiegato per l'industria casalinga. Ma fabbricare nuovi imballaggi
è così necessario? Sarebbe proprio il caso di servirsi di vaschette in plastica o in vetro riutilizzabili. Questi ultimi hanno una vita lunghissima e basta lavarli per averli come nuovi. “La stagnola è utile per coprire i contenitori con il cibo prima di riporli in frigorifero” potrebbe affermare chi ne fa uso. E cosa mi dite dei coperchi in silicone, adattabili ad ogni tipo di contenitore e lavabili? Perché sprecare rotoli di alluminio quando se ne può benissimo fare a meno? “Le vaschette in alluminio sono utili, posso infornarle e metterle in congelatore” potrebbe ribattere il consumatore. Allora perché non utilizzare pirofile in pirex ? Basta semplicemente lavarle e sono pronte per un secondo, un terzo ed un ennesimo utilizzo. La carta stagnola può essere rimpiazzata in tutto e per tutto da altri materiali, facilmente reperibili e riutilizzabili. Cosa fare dunque con la carta stagnola che avete in casa se anche voi avete deciso di aderire a questa
“campagna” contro la carta stagnola? Finite di utilizzare tutta la stagnola che possedete e, dopo aver scartato il panino, non gettatela ma tenetela da parte. Quando ne avrete raccolto una discreta quantità potrete dilettarvi a creare delle rose modellando la carta stagnola come se fosse carta crespa. Potete farne un mazzo, abbellirlo con un nastro e regalarlo ad un'amica. Le rose non appassiranno e voi farete una bellissima figura senza aver reciso i fiori. Potrete creare tantissimi altri oggetti come cigni, pavoni, quadri con tulipani o altri fiori. Basta avere tanta pazienza, creatività ed un grande animo da ecologisti. Sonia Forlimbergi 4D
INFINITE VOLT(E) RIUTILIZZABILE
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ALLA SCOPERTA DI AGUGLIANO, DOVE I RIFIUTI ELETTRICI DIVENTANO OPPORTUNITÀ
,5 milioni di tonnellate sono i rifiuti di natura elettronica o RAEE prodotti ogni anno in Italia, ma sono recuperabili? Ho intervistato, per saperne di più, Bruno Brunetti, responsabile dell’impianto di riciclo RAEE di Agugliano, piccola realtà che costituisce un ottimo esempio per l’economia circolare.
qualsiasi tipo di RAEE. Ricondizionare per noi non significa solo sostituire qualche pezzo difettoso, ma anche lavorare sull’aspetto estetico del prodotto; togliamo sistematicamente la ruggine e riverniciamo ogni pezzo. Il lavoro si conclude con le prove di continuità, in cui verifichiamo che tutto funzioni bene dal punto di vista elettrico. Generalmente riusciamo a recuperare il 50% dei RAEE che ci vengono consegnati, considerando anche quelli in cui recuperiamo solo alcuni pezzi.
D:Che cosa si intende con il termine RAEE? R:RAEE è una sigla che significa rifiuto elettrico ed elettronico: in questa categoria sono inclusi tutti quei rifiuti che vanno da 0 a 1500 Volt, quindi il termine include allo stesso tempo sia un semplice telefonino che una lavatrice. D:Quanto siete stati sostenuti nella realizzazione del D:Di che cosa vi occupate vostro progetto da enti stanell’impianto di Agugliano? tali? R:Il nostro lavoro è quello di ri- R:Purtroppo lo Stato e i suoi condizionare i vecchi elettro- Enti non ci hanno sostenuto in domestici che vengono sosti- nessun modo. tuiti dai cittadini. Una volta preso il rifiuto dalla casa del D:Lega Ambiente invece vi cittadino, lo portiamo nel no- ha aiutato? stro luogo di raggruppamento R:Rispetto agli Enti statali Le(LDR) e valutiamo le sue con- ga Ambiente c’è stata molto dizioni, ci soffermiamo partico- vicina, anche se il loro aiuto larmente sullo stato dei pezzi non è stato di tipo economico, di ricambio, che spesso sono ci hanno aiutato però a far coriutilizzabili. Una volta comple- noscere la nostra attività e a tati tutti i test decidiamo se valorizzarla. possiamo recuperare la lavatrice o la lavastoviglie di turno; D:Cosa possiamo fare noi se invece le condizioni sono cittadini per far crescere impessime e riteniamo che vada pianti come il vostro? buttata, la consegniamo ad un R:In primis dovete scartare punto di raccolta adibito allo bene, purtroppo quando un smaltimento. prodotto non funziona si tende a maltrattarlo, rendendo così il D:Quanto tempo si impiega recupero veramente difficile. per ricondizionare un Se si iniziasse ad avere una RAEE? cura maggiore di ciò che non R:Dipende dal tipo di oggetto, funziona, si potrebbe recupegeneralmente in mezz’ora riu- rare sicuramente di più. sciamo a mettere a nuovo
D:In media quanti anni hanno i RAEE che vendete ricondizionati? R:È difficile dare un età media, riusciamo a ricondizionare oggetti che vanno dai 2 anni di vita, cioè che ci vengono portati appena finisce la garanzia, ad altri che hanno addirittura 10 anni. Al cittadino che vuole spendere poco, ma allo stesso tempo vuole avere un buon elettrodomestico, conviene acquistare un RAEE ricondizionato. Ti faccio un esempio: le lavatrici che ricondizioniamo le vendiamo ad 1/3 del prezzo originale, avendole riverniciate sono belle da vedere e funzionano bene poiché, per essere messe di nuovo in vendita, hanno superato molti test. D:In Italia esistono realtà come quella di Agugliano? R:Che io sappia no, ma stanno lavorando per fare strutture simili alla nostra. Il problema principale è l’autorizzazione provinciale al riuso che si ottiene molto difficilmente e tale difficoltà blocca la creazione di
impianti come il nostro. So che recentemente ne è stata assegnata una a Torino ad Astelav, una realtà molto interessante nel panorama dell’economia circolare. Stanno lavorando per avere una struttura come la nostra, alcuni RAEE tra l’altro glieli daremo noi. D:Quali sono solitamente i motivi per cui non concedono l’autorizzazione al riuso? R:Il problema fondamentale sta nel ruolo di chi se ne occupa, sono quasi sempre funzio-
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nari con poco potere e, per paura di eccedere, non la concedono. Il loro timore principale è quello di avere dei problemi con le aziende che praticano un’economia di tipo lineare e che guadagnano nello smaltimento dei RAEE, si deve assolutamente cambiare mentalità. D:Ritiene che in futuro l’economia circolare riuscirà a prevalere su quella lineare? R:Ne sono sicuro; in tutta Europa si sta puntando molto
sull’economia circolare, all’estero ormai un punto vendita apprezzabile ha un piano per gli elettrodomestici nuovi e uno per i ricondizionati. In Italia sotto questo punto di vista c’è ancora molto da fare, ma realtà come quella di Agugliano, non possono che farci essere fiduciosi. Alessandro Cascianelli 5A
"NULLA SI SPRECA"
vviva" è una caffetteria, pasticceria, ristorante nel lungomare romagnolo dove l’imperante filosofia è che niente si butta via, ma tutto può riprendere vita. Con questo progetto Andrea Muccioli, recentemente uscito dalla gestione di San Patrignano, e Franco Aliberti, giovane e talentuoso chef, rispondono al dilagante consumismo degli ultimi decenni. La novità di questo ristorante sta nel recupero totale di tutto quello che la natura ci dona, anche di ciò che siamo abituati a gettare nella spazzatura.
L'intento è di valorizzare ogni prodotto anche quello che, a nostra insaputa, è commestibile, cercando di annullare lo spreco alimentare. Ecco quindi nascere piatti dalle bucce di patate e da parti meno nobili del pesce. Con questa idea ci si vuol riagganciare a quella cultura contadina, tipica dei nostri antenati, che, attenta a far quadrare ogni risorsa, non gettava via nulla, a partire dal classico maiale. Considerando che in cucina la mossa vincente è la creativa trasformazione e la giusta combinazione degli ingredien-
ti, il riciclo degli alimenti effettuato in modo opportuno assume un notevole significato economico e morale. Infatti, tale progetto non solo auspica di debellare l'esasperato consumismo che giunge nelle nostre tavole, ma vuol anche far riacquistare all'alimento il rispetto di bene primario. "Evviva" è quindi un insegnamento di vita per noi e anche per quei ragazzi che , usciti da San Petrignano, in questa esperienza cercano di recuperare la loro vita. Alessandro Leone 3F
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2050. VERSO LA FINE
uando avevamo 15 anni non ci eravamo interessati al riciclo, al riutilizzo dei rifiuti... insomma alle economie circolari. Ora si vedono i risultati. Il pianeta è ormai distrutto e ovunque si innalzano colonne di fumo causate dalle squadre di sgombero: bruciano l’immondizia coi lanciafiamme alimentati dal metano del nostro letame… solo quello abbiamo imparato ad utilizzare, quando il petrolio è diventato merce rara. I vecchi leader, sono stati sostituiti da persone senza scrupoli che lottano per le ultime riserve di petrolio. Tutti ormai siamo alla mercé di chi ci dà le condizioni di vita migliori non curanti del mondo che ci circonda: anch’io sono in lista d’attesa per avere una casa sulle colline decontaminate, dicono che ci siano ancora gli alberi e che l’aspettativa di vita arriva a 60 anni! Incredibile….Ho investito tutti i miei risparmi per quel posto…spero di non crepare prima a forza di respirare veleni … Mangiare invece è quasi un sogno. Il ci-
bo è razionato da tanto e fa schifo. Eppure sono fortunato, noi delle bande di razzia ancora mangiamo quasi tutti i giorni… Per sopravvivere beviamo dalle tute che filtrano sudore ed urine: per farle hanno preso spunto da un vecchio romanzo di fantascienza. Meglio dell’acqua inquinata dicono, con quella non bisogna esagerare se vuoi vivere. Ormai però è troppo tardi per cambiare e, purtroppo, abbiamo fatto la scelta sbagliata. E ora, nel 2050, ne paghiamo le conseguenze… Siamo ormai nei pressi della Francia dove, stando alle ultime notizie, è stata trovata l'ultima falda acquifera ancora potabile. I prezzi per comprarla sono molto alti, ma non credo che chi offra di più riesca a acquisirla...io e i miei amici, per esempio, ci siamo preparati per bene e abbiamo portato con noi molte armi, pronti al peggio. Sembra di camminare su un pianeta morto, mentre ci avviciniamo alle zone delle tri-
velle non incontriamo altro che roccia e terra secca, spaccata e, ovviamente, discariche...saranno due anni che non mi lavo (cavoli!) un po' di quell’acqua me la spreco per un bagno. Ci faremo un bel po' di soldi, magari la rivendiamo proprio ai Francesi! Se solo potessimo tornare indietro...cambierei del tutto il mio stile di vita e cercherei di convincere gli uomini a curare il proprio pianeta...Ma ormai è inutile rimuginare sul passato. I più deboli sono morti da tempo, ora noi rimasti dobbiamo solo prenderci quello che ci serve. Scarico lo zaino dalle spalle e tiro fuori un binocolo, lo avvicino agli occhi e giro la rotella della messa a fuoco. Ora riesco finalmente a vedere l'apice del degrado di questo mondo corrotto. Oltre le lenti vedo i pozzi pieni di cadaveri. Qualcuno ci ha preceduto. Si sono ammazzati tra loro e hanno contaminato l’acqua. Idioti. Mario Bucaneve, Leonardo Suvieri 3F
ULISSE NEL PAESE DEI RICICLOPI
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na recentissima e assolutamente sensazionale scoperta potrebbe rappresentare un punto di svolta nello studio dell’Odissea, soprattutto per quanto riguarda l’etnografia dei popoli conosciuti da Ulisse durante le sue peregrinazioni. Questo il dettaglio: sulle coste del Mar Nero, durante alcuni scavi per potenziare la connessione internet del povero Ovidio, esiliato da Roma e sempre di cattivo umore, i tecnici della Fibra hanno ritrovato alcuni papiri attribuibili allo storico e filosofo Ermocrito di Smirne, vissuto nel IV secolo a.C. Tali papiri risultano estremamente frammentari ma potrebbero rappresentare un autocompendio della produzione ermocritea in quanto si trovano estratti dalle sue due opere principali: “Sulla rivolta ionica” è la monografia storica che analizza la ribellione della colonia milesia al Gran Re nel 499 a.C.; “Sulla tauromachia virtuale” si presenta invece come trattato sulle tecniche di combattimento con i tori – preferibilmente minotauri- con tanto di tavole illustrate e codice ancora inutilizzato per le simulazioni online. Accanto a queste figurano una
serie di versi inseribili nell’Odissea ma esclusi della composizione pisistratea forse per protesta degli studiosi del tiranno che aveva vietato loro di utilizzare il registratore e i programmi di videoscrittura e obbligandoli a trascrivere tutte le narrazioni epiche a mano: l’avversione di Pisistrato per la tecnologia è risaputa e confermata anche in alcuni passi dello stesso Ermocrito. Negli eventi omessi dall’Odissea canonica e descritti nei papiri ermocritei, Ulisse e i suoi compagni, probabilmente poco prima dell’arrivo dalla maga Circe, approdano alla terra dei Riciclopi, popolo antitetico a quello dei ben più noti monocoli e dedito, guarda caso, all’economia circolare. Nello specifico, i Riciclopi, durante il consueto ed ospitale banchetto (sul modello di quello offerto dai Feaci) presentano a Ulisse una serie di suppellettili più o meno divine, che sono state recuperate e messe nuovamente in uso da loro; non senza una certa fatica si riesce a leggere qualche esempio della palinkraotecnica (letteralmente: capacità di utilizzare di nuovo o arte dell’utilizzo rinnovato). Vengono descritti il recupero del vaso di
Pandora trasformato poi in lampadario per la cromoterapia nella camera da letto di Nausicaa, l’utilizzo dei fulmini di Zeus scagliati sulla terra per illuminare le insegne al neon dei locali notturni della riviera riciclopica, le frecce delle Amazzoni da riciclare come stuzzicadenti per Titani, Giganti e mostri vari. Infine, ma sicuramente non meno interessante, i Riciclopi sono riusciti a sintetizzare gli sbadigli e la noia degli studenti mal disposti ad approfondire l’epica realizzando un miorilassante naturale che favorisce contemporaneamente il riposo e la concentrazione. I filologi più ortodossi già nutrono dubbi e manifestano perplessità: secondo loro la traduzione corretta non sarebbe Riciclopi ma Reciclonti e le vicende sarebbero ambientate in un futuro cyberpunk frutto delle profezie degli atlantidei di Platone commentato da Ermocrito. Di sicuro gli studi dettagliati sui testi dei papiri sapranno dirimere molte delle questioni attualmente insolute ma, per ora, bisogna avere pazienza. Seravon
‘ Rieccoci di nuovo qui. Nuova edizione di Gne nuovo numero de La Siringa. Un grandissimo grazie agli instancabili redattori de La Siringa che anche quest’anno ci hanno permesso di concorrere al premio Giornalisti nell’Erba con un succulento numero. Grazie a Sara, Elisa, Alessia, Ester, Mario, Leonardo, Sonia, Marco, Alessandro, Davide, Riccardo, Margherita, Edona, Rebecca e Alessandro. Grazie anche a tutti gli altri redattori che anche se non hanno scritto niente per questo numero tengono alto il morale in redazione. Un grazie speciale alla professoressa Persichetti e al professor Monico per il loro fondamentale aiuto.
Nel futuro non ci sarà più il problema del dover riciclare o dello spreco del cibo Di Riccardo Piselli 1G Si riciclerà tutto: Nel futuro… la speranza di vita è aumentata gli anziani sono troppi: ora, se una famiglia vuole regalare per il compleanno del nipote una nuova nonna lo potrà fare .
Nel futuro… si ricicleranno i denti, 30 denti sono tanti e molte persone non li utilizzano tutti , in questo modo verranno donati dei denti sani a persone che ne hanno bisogno.
Occhio alla bufala! Ebbene sì, in questo numero, nascosta tra gli altri articoli c’è una succosa bufala! Quindi state attenti, leggete con attenzione e trovate la notizia falsa! Ehi, non ho ancora finito con te! Infatti, se oltre che leggerle (e mangiarle) le bufale ami anche scriverle, La Siringa è felice di annunciare il concorso del secolo! Ma che dico secolo, millennio! Che tu sia studente, professore, bidello o genitore, potrai inviarci una bufala, una fiaba o una leggenda, rigorosamente sull’economia circolare, che verrà poi pubblicata su un numero speciale del tuo giornalino studentesco preferito! Il miglior elaborato, valutato da una serissima ed importantissima giuria, riceverà come premio una fornitura a vita di mozzarelle di bufala.