Foglio di informazione verde dell’I.C. DONATELLO
Foglio di
Strizzando l’occhio ad... Eraclito
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meccanismi di sviluppo fin qui utilizzati con le loro spesso disastrose conseguenze impongono un riflessione sull’attuale uso dell’ambiente. Una riflessione che ha da sempre trovato terreno fertile nel nostro istituto. Stimolare i giovanissimi a lavorare e proporre loro idee sul tema ecologico, soprattutto in relazione all’ambiente o quartiere in cui gli alunni stessi vivono, è uno dei nostri “esercizi” quotidiani. Ed ogni volta il lavoro ricambia con validità l’occasione proposta. Dalle diverse classi, grazie anche all’esperienza maturata con Giornalisti nell’Erba, giungono periodicamente elaborati consistenti in disegni, registrazioni di interviste, collages e, non ultimo, GreeNews, ovvero il nostro
piccolo sforzo editoriale che nasce proprio dalla multiformità delle proposte e dai mezzi espressivi utilizzati dai ragazzi. L’obiettivo è quello di incrementare l’interesse delle nuove generazioni verso la protezione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico. Da qui la scelta degli argomenti trattati in questo numero speciale: l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, l’assetto idrogeologico e la gestione del territorio, l’alimentazione, i problemi demografici ed energetici. L’ecologia, l’amore per l’ambiente che ci circonda è dunque per noi il tema principale per sviluppare la scuola ideale di oggi e di domani. Strizzando l’occhio ad Eraclito…
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Pianeta spazzatura
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on tutti sono attenti alla salvaguardia del nostro pianeta. Alla televisione si sentiamo parlare spesso del famoso e nocivo "cibo spazzatura", ma anche il nostro pianeta non è così "sano". Molte persone non reputano che gettare un pezzo di carta o un mozzicone di sigaretta a terra sia un'azione grave che inquina l'ambiente. L'uomo è un essere tanto geniale quanto stupido, e non si rende conto della bellezza del posto in cui vive, non fa niente per salvaguardare la sua terra, i suoi luoghi, i meravigliosi paesaggi che ha… niente di niente. Panta Rei, forse non tutti ne conoscono , per chi non lo sapesse, Panta Rei è un'espressione greca che significa "tutto scorre", ovvero, per semplificarla o renderla più chiara, tutto ciò che noi facciamo, bello o brutto che sia, si ripercuoterà sull'ambiente (nel nostro caso). Perché, secondo voi, in Italia ultimamente ci sono tutte queste scosse sismiche, che stanno devastando la parte centrale del nostro paese? Perché le specie di pesci tropicali si stanno spostando verso le acque del nord, invece che rimanere nei loro luoghi di appartenenza? O, tornando un po' indietro nel tempo, perché nel 2011 ci fu quello Tsunami in Giappone che distrusse la maggior parte della costa settentrionale di Tōhoku? Noi, come uomini, ma prima di tutto come abitanti del nostro bellissimo pianeta, dovremmo cercare di tenerci stretti i meravigliosi angoli che esso ci offre, e non sfruttarli fino a provocarne la ribellione.. Potremmo pensare a delle soluzioni per poter migliorare la qualità della nostra vita e la condizione del nostro pianeta, anche solo iniziare a fare la raccolta differenziata o anche semplicemente buttare la carta nel bidone dell'immondizia sarebbe un grande passo avanti. Secondo me, per migliorare la qualità della nostra vita, si dovrebbero ampliare le aree verdi nelle città, o mettere degli alberi lungo le principali strade e autostrade del nostro paese, essi migliorerebbero, sebbene in modo minimo, la condizione dell'aria che respiriamo. Si potrebbero istallare delle telecamere su ogni lampione delle città italiane che
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”sparerebbero” dei laser su chiunque getti qualcosa per terra. Si potrebbero anche semplicemente aumentare i controlli lungo le strade, aggiungere altri cestini per buttare cartacce, dei posacenere per evitare che i mozziconi vengano gettati per terra. Potremmo parlare per ore delle soluzioni su come migliorare l'ambiente che ci circonda, ma se vogliamo cambiare davvero le cose, dobbiamo prima cambiare il nostro comportamento. Benedetta Trombini
Per un mondo più civile
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vviamente l'ambiente ripaga tutto ciò che noi facciamo nei suoi confronti, in base ai nostri comportamenti. Uno dei problemi più frequenti e recenti è l'inquinamento, terrestre e marino. I nuovi prodotti tecnologici (cellulari, computer, tablet ,ecc) da una parte migliorano tecnicamente la nostra vita, ma dall'altra la peggiorano, in quanto arricchiscono le discariche e l'ambiente di PERICOLOSI rifiuti. Un altro comportamento sbagliato nei confronti del pianeta terra è quello del gettare a terra: Gomme da masticare; Cicche di sigarette; Carte sporche. Come rimediare? Evitare tutto ciò. Sappiamo che l'ambiente ci ricambia per quello che facciamo, per come ci comportiamo, ci dobbiamo comportare da persone civili ed educate. Oppure potremmo sfruttare ciò che ci piace e che sappiamo usare di più: la tecnologia! Potremmo magari inventare l'aggeggio più utile dell'esistenza:un robot pulisci tutto per ogni città. Quest'ultimo sarebbe dotato di uno scanner che vede tutto ciò che succede per quanto riguarda il gettare la spazzatura. Ogni persona che getta l'immondizia fuori i cassonetti verrebbe fermata da questo robot e severamente punita. Credo che questo oggetto elettronico potrebbe aiutarci a diventare tutti più civili e rispettosi verso l'ambiente… Danilo Minati
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EVITARE GLI ERRORI DEL PASSATO
Intervista all'ambiente
Panta rei, diceva il famoso filosofo greco antico Eraclito, ovvero tutto scorre. Tutto quello che creiamo sia di negativo che di positivo, prima o poi ci ritorna indietro, come conseguenza delle nostre azioni. Da migliaia di anni oramai l'uomo ha apportato tante modifiche all'ambiente e per questo al giorno d'oggi abbiamo aspetti positivi e negativi al riguardo. Il Pianeta Terra ogni giorno subisce catastrofi naturali come fenomeni climatici e geologici. Questi sono di diversi tipi e si estendono per tutto il territorio terrestre: gli uragani nell'Atlantico e nel Pacifico settentrionale, i tifoni nelle coste dell'Asia nord-orientale e i cicloni nella zona dei Caraibi, il Golfo Arabico, il Madagascar, l'Asia del Sud, il Sud-est asiatico e l'Australia orientale. Ognuno di noi è consapevole del fatto che tutti questi fenomeni sono conseguenze della cattiveria dell'uomo e, come ho già accennato prima, tutto scorre. Ci sono molti altri problemi nel nostro Pianeta per esempio l'effetto serra, il buco dell'ozono e l'inquinamento dell'aria. Se ognuno di noi si impegnasse per questo piccolo grande progetto vivremmo in un Pianeta perfetto, generoso con tutti. Quindi, ricapitolando: Un ambiente pulito è quello che desiderano sia piccini che grandi, stanchi di vivere in un mondo in frantumi. Noi giovani saremo i prossimi ad avere la responsabilità della terra e dobbiamo essere i primi ad impegnarci a non ricadere negli errori dei nostri padri. Sara Cortese
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ome ben sappiamo, la natura è un bene preziosissimo, che però non sempre rispettiamo, e possiamo accorgercene anche dalle piccole cose (almeno alcuni le definiscono così) come: buttare pezzettini di carta, mozziconi di sigarette o gomme a terra, facendo il ragionamento che "tanto una in più una in meno che fa? Sono proprio io ad inquinare con questo pezzettino? Credo proprio di no!". Il problema è che questo lo pensano milioni di persone. Volendo sapere davvero quanto male stiamo facendo all'ambiente, dovremmo intervistarlo. Purtroppo questo non è possibile, ma si potrebbe sempre cercare di mettersi nei suoi panni. Io sono sicura, che se dovessi intervistare il mare, non sarebbe contento. Anzi secondo me direbbe "sai, qui tutti mi amano, ma non lo dimostrano perché non mi rispettano, mi buttano robaccia addosso, sono stufo... e pure tutti parlano bene di me, ma non fanno nulla per farmi rimanere pulito e sano”. Credo che gli darei anche ragione. Magari dovremmo davvero pensare quando facciamo queste cose. Secondo me, anche i prati non sarebbero per niente felici di questa situazione. Potrebbero mai dirmi che "tutti saltellano su di me, sono privo di sporcizia e spazzatura, la gente si impegna per tenermi così!"? Io non credo proprio. Io, al loro posto, sarei disperata. Cercate di immaginarvi sporchi e non lavarvi…sarebbe tremendo! Secondo me, la natura si sente proprio in questo modo. Vogliamo parlare dell'aria? Non credo che con tutto questo smog si senta benissimo. Non vorrei essere nella sua situazione, tra tutto quel fumo, ma ripeto, dovremmo provare a metterci nei loro panni e sentirsi disprezzati come l'ambiente. Spero vivamente che cominceremo ad accorgerci del grave danno, cominciando da me e tutti voi. Rispetto per l'ambiente, come per gli umani. Ludovica Faiazza
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UN IMPEGNO DI TUTTI LA TERRA? CHE DISASTRO!
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ggi nel mondo ci sono persone alle quali non gli importa niente della terra o del mare. Oggi vediamo per strada la gente che butta rifiuti per terra e nel mare. Gli animali nel mare che muoiono per colpa di questa gente menefreghista, poi sono i primi a lamentarsi che le città sono sporche. Vengono buttati oggetti come divani, reti dei letti, materassi e c'è gente che queste cose non le può avere. Ci sono persone che non si fanno neanche il bagno al mare per quanto è sporca l'acqua. La mia famiglia me lo ha fatto capire fin da piccolo che non si inquina nè il mare e né la terra. Le persone che buttano le cartacce per terra, se le rimproveri se la prendono pure e dicono che sei troppo fiscale. Secondo me, se tutti si impegnassero a fare del loro meglio potremmo riuscire a far diventare questo mondo migliore. Si dovrebbero mettere delle telecamere che controllano tutta la gente che butta sporcizie per strada o mozziconi di sigarette. Altre cose che inquinano il mondo sono le macchine vecchie e le persone bruciano l'erba e gli alberi. Spero che tra qualche anno questo mondo possa diventare migliore e non peggiorare.
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Il pianeta Terra è, ormai da anni, vittima del Grande Mostro: l'inquinamento. Esso è un fenomeno artificiale causato dall'uomo e non è da sottovalutare. Infatti le sostanze chimiche diffuse nell'aria possono portare gravi malattie come il tumore e il cancro. Siamo arrivati a questo risultato perché l'uomo necessita di usufruire dei terreni e dei campi per costruire industrie in cui vengono utilizzate, nella maggior parte dei casi, sostanze chimiche, cancerogene, teratogene e mutagene. Queste sono le conseguenze: • sostanze cancerogene: provocano i tumori. • sostanze teratogene: provocano malformazioni sui feti. • sostanze mutagene: innescano mutazioni e, di conseguenza, provocano il cancro. Purtroppo è difficile ricorrere ad una soluzione poiché l'essere umano necessita di tutto ciò che lo circonda, ossia dei prodotti fabbricati nelle industrie.
’uomo da sempre ha usato le risorse della natura per migliorare la sua vita. Dalla sua comparsa sulla Terra l’uomo era in equilibrio con la natura, ossia usava i prodotti che gli forniva la Terra, come il legno e la pietra, per costruire e coltivare e viveva a stretto contatto con il mondo naturale. Tra uomo e natura c’era rispetto. Successivamente l’uomo, per migliorare la sua vita, ha inventato prodotti nuovi, strumenti, e con la rivoluzione industriale la nascita delle fabbriche e la costruzione di città sempre più grandi l’uomo si è allontanato dalle sue origini naturali. L’errore più grande è stato quello che non ha più rispettato il suo mondo e gli altri esseri viventi e ha causato molti danni: la distruzione delle foreste, l’inquinamento dei mari, dei fiumi e dell’aria. I danni provocati all’ambiente hanno causato la morte di molti animali mettendo in pericolo di estinzione alcune specie: balene, gorilla, tartarughe. Ormai oggi i tipi di inquinamento sono tanti e diversi ed è anche difficile riconoscerli. In città l’inquinamento è arrivato anche dentro le nostre case, si parla di inquinamento “indoor”, provocato dai prodotti che usiamo comunemente che spesso contengono sostanze chimiche dannose per la nostra salute e per l’ambiente. Da anni ormai la gravità di questo problema è riconosciuta a livello mondiale e sono nate associazioni come il WWF e l’UNESCO che ci aiutano a proteggere gli animali e il nostro territorio. Numerosi sono i rimedi che gli esperti hanno studiato per diminuire l’inquinamento: usare materiali naturali per le costruzioni di oggetti ed edifici, sfruttare le risorse naturali come l’acqua, l’aria e il sole per produrre energia, auto elettriche che non inquinano le nostre città. Anche noi però dobbiamo sforzarci e impegnarci nella vita di tutti i giorni, trovando delle piccole soluzioni come ad esempio: spegnere le luci quando non servono, mettere il coperchio sulla pentola per far bollire l’acqua, non buttare niente a terra e impegnarci a fare la raccolta differenziata dei rifiuti, in questo modo possiamo contribuire a rendere il mondo più sano e pulito per il nostro futuro. Mi ha molto impressionato la storia che esiste un isolotto fatto di rifiuti è talmente grande che un uomo può persino andare a visitarlo. Ho contribuito anch’io alla nascita di quest’isola? Se continuiamo così cosa succederà? Saremo sommersi dai rifiuti? Tutto questo mi fa paura e mi chiedo: “perché, visto che a noi piccoli insegnano a rispettare la natura, loro non lo fanno?” Sono preoccupata per il futuro di tutti. Riusciremo a salvare il nostro pianeta? O dovremo andare in giro in città con le mascherine come in Cina? Spero tanto che riesca, in futuro ad uscire all’aria aperta, tuffarmi dentro il mare, passeggiare nei boschi e sulle rive dei fiumi.
Giorgia Defranchi
Aurora Moroni
Nicolò Mastrantoni
VITTIMA DI UN MOSTRO
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LA TERRA CHE VORREI Una città a misura di bambino India batte Italia. Almeno sull’ambiente. E a fare la differenza sono stati in bambini. Quelli che sognano un Perù pulito, con città libere dalla violenza e dall’inquinamento dove poter giocare e crescere al sicuro. Vi chiederete: “Che cosa c’entra il Perù con l’India?” Perché proprio a Nuova Delhi (la capitale dell’India) si è svolto a febbraio il “Cities4kids - Urban 95”, una conferenza alla quale hanno preso parte una selezione di bambini peruviani e indiani che si sono scambiati opinioni ed esperienze con l’obiettivo di creare città-amiche. “Ci siamo visti perché vogliamo migliorare e salvaguardare l’ambiente che ci circonda” ha detto uno dei rappresentanti del Collettivo di Bambini, Bambine e Adolescenti Uniti per l’Infanzia (CONNAUPI) nel corso della conferenza. L’obiettivo di Cities4kids è stato quello di far incontrare bambini, ingegneri, architetti e politici, affinché comprendano che lo sviluppo urbano sostenibile include l’infanzia, e di conseguenza il diritto alla salute, all’istruzione, la salvaguardia dalla violenza e dallo sfruttamento, oltre che un ambiente libero dall' inquinamento. Il titolo scelto per Cities4kids potrebbe diventare uno slogan anche nel nostro paese “Bambini piccoli, città grandi”. Il problema è che chi è fortunato come noi, può esprimere la propria opinione sul giornale della scuola e magari far arrivare il messaggio anche a chi governa. Gli altri nostri coetanei non vengono ascoltati e non hanno la possibilità di denunciare le cose che non vanno nelle loro città. Allora Cities4kids anche da noi per realizzare finalmente città a misura di bambino. Tommaso Dionisi
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er me dovremmo riconsiderare la natura, cioè ripensare che essa è stupenda e non la dobbiamo inquinare. L’aria, soprattutto nelle grandi città, è molto spesso inquinata. Me ne accorgo quando vado al centro di Roma e passeggio per la città. L’aria ha un cattivo odore e mi sembra di soffocare. Sarebbe meglio fare molte più passeggiate, andare in bici o con i pattini piuttosto che andare in auto, perché inquina moltissimo. Non mi piace vedere tutta la sporcizia in mezzo alla strada perché so che nessuno la raccoglie e la butta. Qualche giorno fa stavo uscendo dal cinema ed a un certo punto ho visto un secchiello di pop corn versato a terra: non mi è piaciuto vederlo così, quindi l’ho preso e l’ho buttato. Mi piacerebbe vedere che le zone verdi di Roma fossero piene di fiori e non di carta, plastica o erbacce. Vorrei che i rappresentanti del comune di Roma facessero un servizio migliore per le zone verdi, ripulendo, tagliando l’erba, facendo crescere i fiori, alberi, cespugli… Vorrei infine che si mettesse impegno nel cercare nuovi carburanti , meno inquinanti per le auto, per permetterci di avere un’aria più pulita. Alcuni di essi esistono ( sono chiamati biocarburanti e derivano dal mais) ma non sono molto conosciuti e sviluppati. Tutti dovrebbero capire che la Terra è troppo bella per buttarla via in questo modo! Federica Cristofanilli
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’inquinamento è un fenomeno che danneggia l’ambiente, perché è il risultato dell’insieme di tutte le sostanze tossiche che costituiscono lo smog, velenoso per tutti gli esseri viventi. Questo smog è causato dalla grande quantità di vapori tossici emessi dalle fabbriche e dalle grandi industrie a seguito della combustione dei combustibili fossili, come il petrolio, il carbone e il metano per produrre energia e permettere così il funzionamento dei macchinari industriali. Nel corso degli anni la quantità di materiale tossico nell’aria è notevolmente aumentato; ciò ha causato importanti cambiamenti climatici visibili soprattutto nelle zone in cui si produce più smog. Uno dei più significativi problemi causati dallo smog nell’atmosfera è il buco nell’ozono. L’ozono è un gas che ci protegge dai raggi ultravioletti del Sole; a causa del buco, ora siamo più esposti a questi raggi dannosi che provocano numerose malattie. Un’altra significativa conseguenza dell’inquinamento è la presenza, nelle falde acquifere delle sostanze di scarto prodotte dalle fabbriche, che rendono l’acqua tossica. Come s’intuisce, l’uomo è l’unico responsabile di questo fenomeno. Per me la sua maggior colpa è l’aver permesso che la quantità di anidride carbonica nell’aria aumentasse in modo notevole a causa del continuo disboscamento delle foreste per far spazio alle grandi industrie che vi verranno costruite. La mancanza delle piante che producono ossigeno comporta una diminuzione di questo gas nell’aria, e di conseguenza l’aumento dell’anidride carbonica prodotta dalla respirazione. Il problema dell’inquinamento per me può essere risolto: diminuendo la quantità di foreste disboscate in modo da permettere all’ossigeno di aumentare; inoltre promuoverei ricerche che permettano di sviluppare modi di produrre energia attraverso l’impiego di fonti rinnovabili che fanno diminuire l’emissione di sostanze tossiche delle fabbriche e di conseguenza la quantità di smog nell’atmosfera. Valerio Boffa
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Ognuno di noi con un piccolo gesto quotidiano, può provocare enormi danni all’ambiente in cui viviamo. In estate, quando si va in vacanza, vedere il mare inquinato, non è una soddisfazione. La natura, che è qualcosa di bellissimo, di unico è stata rovinata e sta peggiorando di giorno in giorno. È inutile incolpare gli altri, perché la colpa è anche nostra: facciamo le cose più comode, come utilizzare la macchina , senza stare a preoccuparci dell’ambiente che si rovina. Il mondo è bello ed è veramente un peccato sfruttarlo in questo modo. Il mondo è colore, è vita e purtroppo si sta facendo sempre più cupo, come quando il sole viene coperto dalle nuvole. Si va avanti, ma si sta andando avanti nel modo giusto? A questa domanda rispondo di no. Se ci prendiamo cura della ambiente, esso ci ripaga, ma non lo stiamo facendo? Vorrei che tutto migliorasse, rivedere il mare cristallino, veder rifiorire le piante, vorrei rivedere i colori. Siamo avvantaggiati dalla tecnologia perché ci offre molti modi di risparmiare, come usare i pannelli solari e fotovoltaici. Delle soluzioni ci sarebbero, per esempio non utilizzare mezzi che inquinano e fare bene la raccolta differenziata. Consideriamo che se dovessimo gettare ogni rifiuto nel posto sbagliato, il secchio della spazzatura si sentirebbe a disagio, come quando indossiamo qualcosa di inappropriato: a noi, non sta bene, figuariamoci all’ambiente. Oppure immaginiamo se gli alberi fornissero Wi-fi, li pianteremmo ovunque; però il loro lavoro è più grande: fornirci ossigeno e assicurarci la vita. Le soluzioni sono tante e tutti le conoscono, ma nessuno le applica. Dovremmo metterci un po' nei panni dell’ambiente. Se succedesse a noi tutto questo? Dobbiamo prenderci più cura dell’ambiente, così da migliorarlo sempre di più. Mariz Saad
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Pfand: l'invenzione tedesca per il riciclo Tutto scorre, tutto cambia, tutto si trasforma ma nulla si crea e nulla si distrugge”, e questo la Germania lo sa bene: da qualche anno ha adottato un metodo di riciclaggio straordinario chiamato Pfand (o normativa Dpg Deutsche Pfandsystem Gmbh) che consiste nel trasformare i rifiuti in energia Il sistema dello Pfand non è altro che l’ennesima iniziativa del governo tedesco che consiste nel trasformare i rifiuti in vapore. In Germania, nel 2012, l’1% dell’energia elettrica totale è stata prodotta dalla termovalorizzazione di rifiuti. Questo valore è in crescita. Nella centrale MHKW a Rothensee cittadina situata nella zona del Magdeburgo a circa 100 chilometri da Berlino si trova una delle numerose centrali elettriche sparse sul territorio tedesco, in cui i rifiuti urbani vengono trasformati in energia elettrica. Il problema è che la Germania, per quanto assurdo possa sembrare, non produce rifiuti sufficienti per produrre l’energia di cui necessita il paese. Nell’ultimo decennio sono state chiuse quasi tutte le discariche per rifiuti urbani e costruite molte centrali come quella di Rothensee, in previsione di un aumento della produzione di immondizia. Tutto ciò non si è verificato e ha messo in crisi le centrali elettriche costringendole a rivolgersi a paesi dell’UE meno attenti al problema e desiderosi di disfarsi dei propri rifiuti. Tonnellate di rifiuti arrivano in Germania da Regno Unito, Irlanda, Svizzera e Italia pronti per essere convertiti in elettricità. Per avere un idea della quantità di elettricità prodotta, la sola centrale di Rothensee produce energia per circa 50.000 case. Una normativa europea mira a diminuire il più possibile la presenza di discariche, multando pesantemente i paesi che ne fanno ancora largo uso, di conseguenza ha reso accet-
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tabili i prezzi dell’esportazione dei rifiuti. La Germania al momento ha un tasso di riciclo del 65%, uno tra i più alti al mondo, questo si deve principalmente alle politiche volute dal governo negli ultimi vent’anni. Spesso negli appartamenti di Berlino ci sono 4 o 5 contenitori per differenziare i rifiuti, nei cortili condominiali compaiono bidoni di diversi colori, giallo per la plastica, marrone per l’organico, blu per la carta e altri tre per diversi tipi di vetro. L’import di rifiuti da paesi esteri ha denominato scelte politiche che hanno portato ad un aumento del costo di smaltimento dei rifiuti, in 3 anni si è passati dai circa 30€ per tonnellata agli attuali 80€, un prezzo che pochi paesi sono disposti a sostenere. La diminuzione dell’importo ha quindi determinato la chiusura di molte di queste centrali, ovviamente le più vecchie e meno produttive. Aurora Bianchi
PER UN MONDO PIÙ PULITO… Il mondo è una briciola in confronto all’universo e non ci vuole molto a rovinarlo. Anche se già abbiamo dato inizio alla rovina di questo mondo, impegnandoci tutti insieme, riusciremo a renderlo molto più pulito, come molto tempo fa…. Ci sono molti metodi per ripulire l’ambiente: •Non lasciare rifiuti per terra perché si può inquinare molto e anche perché per le generazioni future sarà molto difficile rimuoverli e si rovina drasticamente l’ambiente. •Non sotterrare i rifiuti, come è già successo in Campania per colpa della mafia, che sotterra sostanze chimiche, tra cui amianto e molti rifiuti altamente tossici. •Non usare troppo i mezzi di trasporto perché inquinano l’ambiente e possono provocare malattie polmonari. •Non scaricare le fogne in mare perché inquinando le acque i pesci si possono estinguere e anche i coralli, perché sono indicatori ambientali: se il mare è pulito, i coralli riescono a vivere, invece se il mare è inquinato i coralli muoiono. Gloria Sanniti
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“Nonno, nonno! - esclamò il piccolo Flavio mi racconti di nuovo quella storia?”. “Quale storia?”, gli chiesi, anche se conoscevo già la risposta. “Quella in cui tu e nonna salvate il mondo!”. “Ok piccolo, accomodati, il mio racconto sarà molto lungo”. Flavio si mise seduto accanto a me, con le piccole gambe appoggiate sopra le mie. “Era il lontano 3394, ricordo di aver appena compiuto 18 anni, quando venni a conoscenza del duro compito che mi era stato assegnato: rappresentare l’Italia in una missione suicida, insieme ad una ragazza minuta, con dei lunghi capelli rossi e dei bellissimi occhi verdi; bastò uno sguardo per capire che non era il mio tipo, non la sopportavo. Pochi mesi prima si era scoperta l’esistenza di un nuovo continente, la Zealandia, che a quanto pareva era rimasta intatta dopo l’Esplosione (a causa della quale l’ozono sparì completamente e di conseguenza il sole seccò tutta la vegetazione), grazie ai suoi abitanti che avevano fatto di tutto per conservare la loro terra, evitando qualsiasi genere di tecnologia moderna. Era l’unico posto in cui c’era tutto il necessario per vivere: acqua, cibo e soprattutto un clima adeguato, cosa che non c’era da nessun altra parte a causa del riscaldamento globale. Si viveva nel deserto e la popolazione si è dovuta abituare ad una temperatura altissima, ovvero dai 50 ai 60 gradi di inverno fino ad arrivare agli 85 gradi d’estate. La sera del giorno del mio diciottesimo compleanno mi arrivò una lettera che diceva che ero stato scelto per partire per una missione ardua e rischiosa, che se portata a termine poteva salvare l’intera popolazione mondiale. Ma non ero solo. Questo lo scoprii solo la mattina della partenza, quando vidi una ragazza che disse di aver ricevuto la stessa lettera. Sembrava molto spaventata, ma non la biasimavo. L’impresa consisteva nel trovare questo continente, la Zealandia, di cui non avevamo nessun’informazione sulla quale basarci, e conquistarlo per poi sfruttare le risorse che c’erano per cercare di riportare il pianeta Terra al suo stato originario, o perlomeno per raggiungere una condizione di vita favorevole. Quella mattina io e la ragazza, che disse di chia-
GreeNews marsi Clarissa, salimmo su un carro diretto a nord. Non sapevamo dove ci avrebbe portato, ma d’altro canto non conoscevamo neanche la nostra meta, dato che le fonti erano poche e imprecise, ma dovevamo comunque provarci se volevamo salvare l’umanità. Durante il viaggio ci conoscemmo meglio e più parlavamo, più capii che eravamo troppo diversi per andare d’accordo. Lei molto timida e sensibile, io un ragazzo molto estroverso che amava la confusione. Ma, come si sa, gli opposti si attraggono, e solamente dopo mesi e mesi di sofferenza e nostalgia di casa capii che quel fastidio che mi trasmetteva celava in realtà un’attrazione. Dopo circa due mesi di ricerca trovammo finalmente un’ isola diversa dalle altre: non solo era più grande, ma era talmente tanto piena di vegetazione che pensammo di aver trovato un cactus gigante. Con qualche pezzo di legna raccolto lì vicino costruimmo una zattera, la mettemmo in mare e cominciammo ad avviarci verso la grande isola verde. Ci mettemmo molto più tempo del previsto dato che l’isola era decisamente distante rispetto a quello che ci eravamo immaginati. Una volta toccata terra e detto addio alla nostra zattera, ci mettemmo in cammino. Dopo qualche ora di esplorazione individuammo altri due ragazzi dalla pelle scura che dissero di chiamarsi Zara e Badu, provenienti entrambi dall’Africa. Anche loro erano lì per lo stesso scopo: sfruttare le risorse di quel luogo per salvare la popolazione. Ma non eravamo solo in quattro. Ben presto incontrammo molte altre coppie, sempre formate da un maschio e una femmina e sempre presenti in Zealandia per lo stesso motivo. La dura verità ci si manifestò davanti ai nostri occhi: ci avevano sfruttato per correre un rischio che gli altri non volevano correre. La domanda è: chi ci aveva usato? Non lo scoprimmo mai. Probabilmente i vertici delle nazioni, a cui serviva qualcuno che portasse a termine una missione tanto difficoltosa. Arrivammo al centro di quella città e vedemmo una scena sbalorditiva: un labirinto di vie fatte di asfalto, materiale per me inesistente, con dei palazzi di mattoni alti più di quattro piani. Ma la cosa più stupefacente era il fiume che divideva in due parti la città. Era così strano per me vedere tanta acqua in uno stesso posto che pensai
Pag. 9 di essere in un sogno. Trovammo un palazzo diverso dagli altri, fatto di pietra bianca. Entrammo e scoprimmo che quella era la sede del Parlamento Zelandese. Chiedemmo di poter parlare con il Presidente e ci accompagnarono in una stanza molto illuminata grazie alle vetrate che permettevano una vista mozzafiato su tutta la città. Seduto alla scrivania c’era un uomo grasso con una folta barba castana che ci chiese da dove provenissimo e chi fossimo. Noi gli spiegammo tutto ma lui non fu d’accordo con i nostri piani. Quando vide che non ci saremmo arresi molto facilmente dato che non avevamo fatto tutta quella strada per un “no”, mandò a chiamare dei poliziotti che ci portarono di peso fuori dall’edificio. Ma io non mi tirai indietro. Proposi un piano a parer mio perfetto: ci saremmo muniti con delle mazze da baseball e avremmo fatto irruzione nel palazzo. Ovviamente non avremmo fatto del male a nessuno ma le mazze ci sarebbero servite per minacciare il Presidente e dimostrare la forza delle nostre intenzioni. Si tirarono tutti indietro, chi per paura, chi per stanchezza, e rimanemmo solo in due, come all’inizio, io e Clarissa. Fu a quel punto che capii quanto tenevo a lei perché mi stavo per tirare indietro anche io, dubitando improvvisamente del mio piano, ma poi sentii la sua voce che disse “io ci sto” e questo mi diede la forza per andare avanti. Entrammo di nuovo nell’edificio e poi nell’ufficio del Presidente. All’improvviso mi venne un’idea, un patto che avremmo potuto fare con lui ed esclamai: “non siamo qui per conquistare il suo territorio o per uccidere queste persone. Siamo qui perché abbiamo diritto di vivere come lei. Ora le vorrei proporre un accordo. Lei ci aiuta a riportare la Terra al suo stato originario, e io le prometto che le darò 1/4 del nostro territorio. Dopotutto ho notato che qui state un po’ stretti”. “Sì, l’ho notato anche io”, disse il Presidente con un sorriso dolce sulle labbra. “Ho voluto mettervi alla prova, volevo vedere se ci tenevate davvero a salvare l’umanità. Sì, accetto il patto, ve lo meritate”. A quel punto mi cadde la mazza dalle mani e per poco non svenni, ma poi Clarissa fece una cosa che mi scandalizzò ancor più del Presidente, mi baciò.” “Mi emoziono ogni volta che la sento, nonno Gabriele!” disse il piccolo Flavio. “Nonna Clarissa! Lo sai che nonno ti amava tanto?”, esclamò tutto gioioso. Ogni volta che glielo raccontavo mi sentivo be-
GreeNews ne, come se stesse riaccadendo tutto in quel momento. Guardai fuori dalla finestra e pensai che tutto quel verde era opera mia e di Clarissa, e mi addormentai soddisfatto.
Beatrice Lorusso, Irene Greco, Giulia Cicero, Sara Baldi
“NON” PANTA REI
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el nostro paese ci sono molti aspetti da migliorare.... Prendiamo in considerazione l’ambiente. Noi abbiamo un ambiente molto ricco! Flora, Fauna.. E chi ne ha più ne metta! Secondo noi e penso per tutti, l’ambiente è una cosa molto importante e non va trascurato, dovrebbe stare un po’ più a cuore a tutti i cittadini. Tutti noi lo trascuriamo, pensando che sia una cosa da tutti giorni, ma non lo è. Nella nostra città, Roma, ci sono molte questioni da risolvere, una di queste è l’inquinamento, un problema non da poco. Per risolvere quest’ ultimo, bisogna applicare dei metodi efficaci, i quali sono tutti “a base di rispetto” , o meglio, rispetto per l’ambiente. Il primo metodo è quello di installare impianti a gas nelle macchine, di modo da non inquinare l’aria che respiriamo. Il secondo metodo incomincia col produrre energia pulita e inesauribile, utilizzando raggi solari, l’acqua e tutto ciò che madre natura può offrirci... Però si deve dare anche un po’ di merito a noi uomini, che riusciamo a trasformare le fonti rinnovabili in… Energia elettrica, acqua calda e molto altro! Il terzo metodo è quello più semplice ovvero di stare attenti a dove gettiamo il nostro cibo o i rifiuti in generale e “NON LASCIARE SCORRERE “ questo è molto importante perché l’ambiente non è una cosa da tutti i giorni. Quindi, tu che stai leggendo, rifletti e aiuta il mondo a crescere, facendo un piccolo sforzo. Ariele D’Amici e Valerio D’Alessandro
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’acqua. Avete mai pensato a quanto questo elemento sia importante nella nostra vita quotidiana? Ogni giorno ne utilizziamo litri e litri in attività non indispensabili come annaffiare il giardino per ore o inutili per divertici con i gavettoni o fare docce lunghissime. E se questa utile risorsa un giorno finisse? La sera spesso riempiamo la vasca d'acqua, pensando che dopo una giornata di studio possiamo rilassarci e liberare la mente da tutti i pensieri (Mamma e papà che ci sgridano per i brutti voti o ci chiedono la pagella...). Rare volte, però, ci soffermiamo a pensare quanto l’acqua sia importante per la nostra comoda vita quotidiana. Eppure nel mondo milioni di persone muoiono per la carenza di questa risorsa. Ne veniamo informarti, dalle notizie del telegiornale o durante le comunicazioni di “Pubblicità Progresso” , che invitano a donare un euro per costruire i pozzi necessari a portare in superficie questo preziosissimo liquido lì dove manca. Forse non tutti lo fanno ma, almeno, quelle denunce ci fanno riflettere e noi non possiamo più far finta di ignorare che ciò possa accadere, anche se avviene lontano, lontano da noi, dalla nostra casa, comoda e pulita. Eppure ci comportiamo come se ciò non ci riguardasse, come se noi vivessimo in un altro pianeta. Perché rattristarci con i problemi degli altri? Abbiamo altro a cui pensare. Pensiamo di dovere affrontare problemi più gravi. Ci sembra di toccare il fondo per il tradimento di un’amica oppure pensiamo che la nostra comoda vita possa essere sempre così. Ma andrà sempre tutto bene? E se vi dicessi che la scarsità d'acqua sta interessando anche il nostro piccolo paese? Che ormai non è più un problema che riguarda soltanto l'Iraq o l'Africa, siamo di fronte a un’emergenza mondiale? L’Italia gode di grandi quantità di risorse idriche, peccato che vengano usate in maniera sconsi-
GreeNews derata: ciascuno di noi, può arrivare a consumare fino a 6 mila litri d'acqua l’anno. Ora chiudete gli occhi. Immaginate una vita senz'acqua. Impossibile! Tutti gli esseri viventi morirebbero. La vita diventa difficile anche quando l’acqua è talmente scarsa da divenire preziosissima. Non poter riempire la vasca di confortevole acqua calda? Non poter lavare con il profumatissimo shampoo i tanto preziosi capelli? Aprire il rubinetto e non vedere più l'acqua scorrere. Immaginiamoci al posto di quelle ragazze che, per qualche litro di acqua, debbono percorrere chilometri sotto il sole cocente. La siccità è uno spettro che vola su molte parti del mondo. Stati come la tanto “sognata” California, l’ immensa Cina e l’ancora verde Brasile sono oggi gravemente minacciati . Dobbiamo svegliarci dal sonno perenne da cui siamo stati colpiti. Scuoterci dall’ indifferenza. L’acqua, il nostro “oro blu” si sta esaurendo. E noi? Vogliamo restare a guardare? COSA POSSIAMO FARE NOI CITTADINI DEL MONDO? SEGUIRE ALCUNE BUONE REGOLE PER CONTRIBUIRE AL RISPARMIO DELL’ACQUA Fai la doccia anziché il bagno nella vasca. Si consuma una minore quantità di acqua, ma, attento, non ci restare troppo a lungo! Non usare eccessive quantità di sapone. Occorre più tempo per il risciacquo e, quindi, maggiore quantità di acqua. Chiudi bene il rubinetto. Sappi che poche gocce possono disperdere anche 100 litri di acqua in un giorno. Se vuoi bere acqua fresca, raccoglila in una bottiglia e conservala in frigo. Pensa a quanta se ne sprecherebbe per farla scorrere. Jennifer Muhimuzi
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GreeNews mente danneggiata dallo smaltimento illegale dei rifiuti, si può chiaramente comprendere quali trasformazioni sta subendo il nostro Pianeta...
Inceneritori di Malagrotta Con l'espressione "Terra dei fuochi" si indica una vasta area situata nell'Italia meridionale, in Campania, tra le province di Napoli e Caserta, nota ormai a tutti, purtroppo, per la presenza di rifiuti tossici e per il loro impatto sulla salute della popolazione locale. La terminologia "Terra dei fuochi" è stata utilizzata per la prima volta nel 2003, nel Rapporto Ecomafie 2003 curato da Legambiente. Dal 1970 in poi nelle campagne della Campania sono stati accumulati scarichi industriali, rifiuti tossici e radioattivi. In particolare, nelle zone dell'Agro Aversano, Caivano, Acerra e Giugliano, in Campania questi rifiuti sono stati i responsabili di un alto tasso di tumori che hanno colpito soprattutto giovani donne, con il cancro al seno, alla tiroide, o terribili tumori ai bambini. I primi sospetti sull'attività illegale dello smaltimento dei rifiuti tossici, furono evidenziati nella prima metà degli anni novanta, da un'indagine della Polizia di Stato. L'informativa del 1996 presentava i risultati delle indagini e i dettagli sui reati e i presunti autori che però non ebbe ulteriori sviluppi fino al 2011, quando vennero riaperte le indagini. Nel 2011, secondo un rapporto dell'ARPAC della Campania, un'area di 3 milioni di metri quadri, compresa tra i Regi Lagni, Lo Uttaro, Masseria del Pozzo-Schiavi (nel Giuglianese) ed il quartiere di Pianura della città di Napoli, risulterebbe molto compromessa per l'elevata e massiccia presenza di rifiuti tossici. Nel 2015 nel comune di Calvi Risorta, il Corpo forestale dello Stato ha scoperto un'area di sversamento di rifiuti clandestina, ritenuta la più grande discarica sotterranea d'Europa di rifiuti tossici. Si pensa che sia opera della camorra per lo stesso sistema di sigillamento degli strati della discarica, simile a quello utilizzato dal clan dei casalesi. La Terra dei fuochi comprende un territorio di 1076 km², nel quale sono situati 57 comuni, nei quali risiedono circa 2 milioni e mezzo di abitanti: 33 comuni situati nella provincia di Napoli e 24 comuni situati nella provincia di Caserta. È compresa quasi l'intera provincia napoletana, mentre del casertano è colpita soprattutto la parte meridionale e sud-occidentale. Se si considera che tutta quest'area è stata irrimediabil-
I cittadini di Valle Galeria, alla periferia nord di Roma, sono in fermento sui social a causa dell’annuncio di Manlio Cerroni, il dominus dei rifiuti romani, proprietario degli inceneritori di Malagrotta, che vuole riaccendere il gassificatore di Malagrotta. Manlio Cerroni, arrestato nel 2014, per traffico illecito di rifiuti, ora è in attesa di sentenza da parte della Magistratura. Intanto è stato ricontattato dalla giunta della Raggi per riaprire la discarica di Malagrotta. Per trent’anni gli inceneritori di questa zona hanno inquinato l’aria fino a quando l’ormai ex sindaco Ignazio Marino ha deciso di far chiudere questo stabilimento, dicendo che sarebbero bastati gli inceneritori di Colle Ferro e San Vittore. Ma l'emergenza rifiuti della scorsa estate e la mancanza di proposte alternative valide, ha portato il nuovo sindaco di Roma a bussare di nuovo alle porte del patron di Malagrotta. In questo quadro, l'evoluzione degli eventi legata allo smaltimento dei rifiuti nella capitale, è andata a finire così...D'altro canto, Roma si sta avvicinando al traguardo del 50% della popolazione che effettua la raccolta differenziata e per questo si è ridotta la produzione di CDR (combustibili da rifiuti) che alimenta gli inceneritori. Al momento una parte di CDR finisce all’estero o in altre regioni italiane. Per questo il CO.LA.RI, consorzio laziale rifiuti, che è ha gestito per 30 anni la discarica di Malagrotta, è riuscito ad ottenere dalla regione l’autorizzazione per attivare una tecnologia più moderna per lo smaltimento dei rifiuti. A cosa ci porterà questa nuova gestione delle attività legate ai rifiuti di Roma? Alessandra Di Giulio, Andrea Stefanelli, Niccolò Tirabassi, Giulia Anzellotti
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“TU TERRA” “TU COME STAI QUALE MONDO VUOI IO VOGLIO UN MONDO MIGLIORE TU DOVE STAI DI CHE PIANETA SEI QUESTO HA BISOGNO D’AMORE…..” (“Il Gigante” RIO) Tu Terra che sei stata danneggiata e “ferita” da noi. Tu che con l’aumento della temperatura ti sei “ammalata”, tu che hai sopportato l’uomo, il tuo “nemico” che non ti ha considerato mai fino a quando ha finalmente capito. Tu non ci hai punito, hai resistito, hai aspettato pazientemente che noi capissimo i nostri errori e imparassimo a trovare rimedi. Ora siamo riusciti a vedere il ”buco dell’ozono”, la desertificazione e l’inquinamento che ti ha dato “il colpo di grazia”, danneggiando il suolo con gli insetticidi, l’aria con il fumo e i gas tossici, l’acqua con le buste gettate in mare che poi uccidono gli animali che le mangiano. L’uomo non aveva capito nulla ma, come fa sempre, prima fa i suoi sbagli e poi pensa a come recuperare gli errori. Come soluzioni ha trovato: le energie rinnovabili, la raccolta differenziata, il riciclaggio, l’uso delle targhe alterne. Prima si comportava da PADRONE, decideva solo lui, causava danni, ma il punto è che ora deve essere RESPONSABILE e pensare anche al futuro, a proteggere il posto dove vive e non distruggerlo. Terra, adesso non devi fare altro che aspettare la guarigione e poi potrai essere come prima: il Pianeta Azzurro, azzurro come la speranza. Giordana Costantini
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ome possiamo vedere il nostro ambiente è molto inquinato. La maggior parte di questo problema lo creiamo noi. Ma in che modo provochiamo tutto ciò? Facile, se pensiamo a ciò che facciamo tutti i giorni, da quando ci alziamo la mattina. Con i mezzi di trasporto inquiniamo molto facilmente, con tutto il gas di scarico che si disperde nell'aria. Però un rimedio c'è, quello di mettere alle macchine motori a gas GPL, e nel futuro di usare l'idrogeno come combustibile. Anche le industrie, che comunque ci servono, dovrebbero però cercare di creare meno degrado ambientale. Le industrie che servono a noi, potrebbero avere degli scarichi diversi e non nel mare, dove si potrebbe creare inquinamento termico. Ecco appunto, anche il degrado ambientale ha causato problemi nel mare ed ora non siamo sicuri di farci un bel bagno nel mare con l’acqua limpida, anche perché molti depuratori non si accendono oppure sono rotti. Anche l’acqua che noi beviamo oppure che usiamo per lavarci, essendo inquinata può danneggiarci. Questo fatto è avvenuto già a Caserta, nella Terra dei Fuochi, con una tragedia che ha causato e continua a causare milioni di morti, soprattutto bambini. Negli ultimi anni, si è creato il buco nell’Ozono grazie a tutto l’inquinamento. L’Ozono è un gas che fa parte di uno strato della stratosfera. Questa parte dell’atmosfera è importante perché ci protegge dai raggi ultravioletti, che possono causarci gravi danni alla pelle e al corpo. Per proteggere l’ambiente non c’è bisogno solo di non inquinare, ma dovremmo curare di più il nostro ambiente, non buttando cartacce o magari raccoglierle se le vediamo per terra; fare bene la raccolta differenziata; non distruggere l’habitat degli animali e non disboscare perché gli alberi sono importantissimi, per il fatto che ci danno ossigeno per respirare e ci proteggono dalle valanghe, dagli smottamenti, ecc… Insomma, dobbiamo impegnarci a proteggere il nostro ambiente, per renderlo migliore sia per noi ma anche per le generazioni future.
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UOMO-AMBIENTE PRIMA E DOPO L’ uomo fin dall’ antichità ha cambiato l’ambiente sfruttandolo a suo vantaggio, tuttavia non pensando alle conseguenze che sarebbero venute dopo. Già circa duecentomila anni fa l’ uomo iniziò radicalmente a cambiare l’ ecosistema ad esempio con la caccia, l’ agricoltura e la pesca ma non solo, anche espandendosi in più parti del mondo. Nonostante la sua continua evoluzione l’ uomo conserva il suo istinto di cambiare il paesaggio sempre più per il proprio fabbisogno, inoltre la nostra società è diventata consumistica perché ormai si pensa solo a consumare e non si pensa al futuro o meglio… nessuno pensa a cosa succederà tra tanto tempo COSA CREDO CHE SUCCEDERA TRA TANTO TEMPO Secondo me, tra un centinaio di anni l’ uomo, continuando di questo passo cambierà ancora di più la terra o magari non esisterà più per via dell’ inquinamento e di ciò che consumeremo, per il semplice fatto che tutt’oggi noi consumiamo moltissimo. Io sono dell’ opinione che, continuando a crescere demograficamente, le risorse non basteranno per tutti ma non parliamo solo di cibo anche di energia, quindi elettricità, calore ma anche di combustibili , che inquinano moltissimo e acqua che spesso non basta per tutti. COSA DOVREMMO FARE PER EVITARE UNA CATASTROFE Con la situazione attuale, le uniche cose da fare sono CONSUMARE di meno e INQUINARE di meno. Bisognerebbe ridurre gli scarichi fognari usare meno detergenti sintetici e usare meno concimi chimici, non solo a causa dell’effetto serra. Abbiamo constatato che, rispetto a circa cento anni oggi la media della temperatura terrestre è aumentata di 0.5° C ma, secondo alcuni studi, la temperatura nel prossimo secolo aumenterà di 2.55° C e tutto ciò ridurreb-
GreeNews be le piogge e cambierebbe la direzione del vento, così aree fertili diventerebbero aride e, come se non bastasse, ci sarebbe un innalzamento del livello del mare che varia da 1-2 metri, che non sono pochi! Per evitare l’effetto serra, in futuro è consigliabile usare fonti di energia rinnovabili e che non inquinino, ma anche diminuire l’ uso di combustibili fossili anche per evitare la deforestazione . Possiamo aggiungere anche che si corrono rischi con centrali nucleari e con industrie chimiche, che con la fuoriuscita di sostanze radioattive e tossiche potrebbero, non solo cambiare il paesaggio, ma anche arrecare gravi danni al nostro organismo. Possiamo ricordare le centrali a Cernobil e Fukushima o le industrie di Milano. PICCOLE MA NOCIVE PER TUTTO Le sigarette si sa sono pericolose per l’ uomo ma non solo… Anche chi sta vicino ad un fumatore viene in un certo senso intossicato dal fumo, ma la cosa che viene danneggiata senza accorgersene è l’ ambiente, molti penserebbero perché le sigarette non sono biodegradabili , e invece no … anzi sono fotodegradabili ( cioè deperiscono per via dei raggi solari , ma si consumano in parte). Negli anni ’50 venne introdotto il filtro per ridurre i danni che presenta il fumo ma non fu proprio una buona idea… I mozziconi delle sigarette infatti inquinano moltissimo e in Italia i rifiuti delle sigarette occupano una percentuale da non ignorare ovviamente non quanto in America che occupano il 30% dei rifiuti complessivi. Comunque anche il fumo che produce la sigaretta è un mix che contiene migliaia di sostanze nocive tra cui alcune cancerogene e spesso questo tipo di inquinamento va in mare e ciò che rimane dei mozziconi viene perfino mangiato dai pesci. Bisogna comunque sempre fare attenzione a cosa si fa e le conseguenze che ne derivano perché se noi ci comportiamo male con la natura, la natura ci si ritorce contro. La Terra è un pianeta bellissimo non dobbiamo rovinarlo , ma preservarlo! Valerio Di Paola Ficarella
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L'ambiente è l'habitat naturale per eccellenza dell'uomo. L'uomo in tutta la sua storia ha imparato a viverci: si è adattato ad esso quando aveva ancora molte poche conoscenze mentre ora è l'ambiente che deve adattarsi all'uomo, o meglio l'uomo con costruzioni e con l’utilizzo di strumenti vari sta cercando di renderlo il più comodo possibile per le sue esigenze personali. Purtroppo l'uomo ignora la conseguenza delle sue azioni sull'ambiente che si analizzeranno brevemente in quest’articolo ma soprattutto si avanzeranno diverse soluzioni al problema . Partiamo dal problema numero uno al mondo: l'inquinamento Quando si parla di inquinamento si pensa solo all'inquinamento atmosferico e all'effetto serra, ma c’è anche quello del suolo e delle acque. Tutto questo può essere evitato con semplici metodi: per non inquinare l'aria si potrebbe cercare di utilizzare solo macchine con motore elettrico e si dovrebbero ridurre i consumi di troppi combustibili fossili nelle fabbriche. Per non inquinare le acque dovremmo noi per primi stare attenti a non gettarvi rifiuti specie di plastica, anche perché potrebbe finirci intrappolato un pesce e danneggeremo quindi anche le specie di vita marine, si potrebbero evitare gli eccessivi scavi petroliferi perché un qualsiasi problema o errore significherebbe scaricare gravi conseguenze sull'ambiente marino. Gli scavi petroliferi dovrebbero essere ridotti anche sulla terraferma perché svuotare e scavare continuamente il suolo porta ad altri e nuovi problemi. Un'altra causa dell'inquinamento che viene sottovalutata è quella dello smaltimento delle deiezioni animali, che spesso vengono scaricate nei corsi d'acqua; anche questo potrebbe essere evitato usando gli escrementi come concimi organici. Questi elencati sopra, sono solo alcune delle dritte per combattere l'inquinamento all'ambiente ma è anche vero che sta a noi prenderci cura di esso e rispettarlo. Lorenzo Illari
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COME IL MONDO STA CADENDO A PEZZI IL NOSTRO MONDO Nella nostra società ormai malandata molti sono i problemi che ci affliggono. Alcuni di questi riguardano l’ambiente, i quali provoca oggi giorno sempre più danni al nostro ecosistema e, purtroppo, anche a noi. Una delle cause dell’inquinamento ambientale sono i gas di scarico che le industrie e i vari mezzi di trasporti producono. Non dobbiamo pensare però che questi problemi non ci riguardino e riguardino solo stati come la Cina, dove non si può camminare per strada senza usare una mascherina per quanto è inquinata l’aria. Ci sono zone d’Italia che sono molto peggio di come noi ci immaginiamo, zone per così dire “invivibili”. IN ITALIA Tra le zone più inquinate Italiane al livello ambientale al primo posto possiamo trovare Frosinone che ha superato i limiti di legge per 115 giornate, di seguito troviamo Pavia con 114 e Vicenza con 110, dopo troviamo rispettivamente i due capoluoghi Milano e Torino con rispettivamente 101 e 99 giornate; Roma, con i suoi 65 giorni oltre la soglia d’attenzione si piazza al venticinquesimo posto. Da ricordare certamente è anche la spiaggia di Rosignano, a sud di Livorno, una bellissima spiaggia di sabbia bianca. Non sembrerebbero esserci problemi, appunto, sembrerebbero… essa in realtà è una delle più inquinate spiagge d’Italia, per il semplice fatto che si trova praticamente davanti allo stabilimento chimico di Solvay. In più la spiaggia è bianca perché è fango industriale mischiato ad acqua. Basta pensare che in esso vengono versati 1449 kg di arsenico, 3218 di piombo, 15049 di zinco e si potrebbe continuare così per molti numeri… CINA: IL PAESE INVIVIBILE Tutti ricorderanno la Cina come un paese ricco e industrializzato, ma non tutti sanno che esso in realtà è il paese più inquinato al
Pag. 15 mondo (con 8.240.958 tonnellate di emissioni di anidride carbonica all’anno), le sue attività produttive provocano danni alla salute di chi vive lì e dei paesi che la circondano. Ogni anno l’inquinamento causa milioni di vittime. Alcune testimonianze di civili dicono: «È diventata un’epidemia». Ma ormai la popolazione non ha scelta e si abitua: «Conviviamo con mal di testa e vomito». I bar e le caffetterie offrono «airpocalypse happy hours» o cercano di attirare i clienti esponendo un cartello con scritto purificatori d’aria all’interno. Ci sono persino siti che ti insegnano come costruire da solo un purificatore. E poi, a tutto ci si abitua. In Cina ormai le maschere sono diventate un accessorio come un altro. Diversi stilisti le hanno inserite nel loro catalogo e può succedere di vederle sulle passerelle delle sfilate di moda. Gli uffici più grandi le forniscono ai propri impiegati e non è raro che qualcuno ti offra una maschera usa e getta se hai dimenticato la tua. Anche se in ritardo il governo sta cercando di porre rimedio. Nel piano quinquennale lanciato quest’anno c’è l’obiettivo di ridurre l’inquinamento del 18 per cento entro il 2020. Nell’attesa ai cittadini non rimane che rimanere in casa e accendere i purificatori e aspettare che tiri il vento. NUOVA DELHI, LA CITTA’ PIU’ INQUINATA AL MONDO Nuova Delhi è la città più inquinato al mondo. Molti avrebbero pensato che fosse Pechino la città più inquinata, ma non è così. A preoccupare maggiormente sono i dati sul particolato fine, o PM2,5 (un quarto di centesimo di millimetro) una polvere “toracica” sottile che penetra a fondo nei polmoni, la stessa per cui nel 2005 l’Organizzazione Mondiale della Sanità, vista la relazione con l’insorgere di malattie polmonari, ha posto il limite massimo consigliato a 25 microgrammi per metro cubo (µg/m³). Nel periodo novembre-gennaio, il più inquinato dell’anno, la concentrazione giornaliera ha raggiunto però livelli medi di 473 µg/m³, con picchi fino a 575 nelle ore di punta, contro la media dei 227 µg/m³ di Pechino. “La qualità dell’aria ha raggiunto livelli allarmanti”, ha dichiarato Anumita Roy Chowdhury, direttore esecutivo del Cse: “non c’è più spazio per azio-
GreeNews ni morbide, la città ha bisogno di politiche aggressive, dati trasparenti e parametri precisi per soddisfare gli standard sull’aria e ridurre i rischi per la salute pubblica”. L’aria inquinata è oggi la quinta causa di morte nel subcontinente, dove si registra il più alto tasso di malattie respiratorie croniche al mondo, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità. Tuttavia, l’inquinamento non sembra essere tra le priorità del neoeletto governo di Delhi, presieduto da Arvind Kejriwal. COME FERMARE TUTTO CIO’ I problemi sono tanti e la causa di essi siamo anche noi, ma come si potrebbe riuscire a impedire che ci sia tutto questo inquinamento? Un alternativa importante è stata introdotta con l’invenzione delle marmitte catalitiche. La marmitta catalitica è un dispositivo incorporato nel sistema di scarico di un’automobile che riduce la quantità di sostanze inquinanti nei suoi gas di scarico. Essa contiene un elemento in ceramica, con struttura a nido d'ape, rivestito di una pellicola sottile di metalli catalizzatori quali il palladio, il rodio e il platino (3 o 4 grammi). Quando i gas di scarico passano attraverso il convertitore catalitico, questi metalli favoriscono le reazioni chimiche che trasformano gli agenti inquinanti, in composti innocui, come anidride carbonica azoto e acqua. Esse potrebbero essere applicate anche alle centrali e quindi impedire che esse producano gas di scarico. In questo modo si potrebbero diminuire le impurità. In più, se la tecnologia in futuro si evolvesse si potrebbe utilizzare il principio delle marmitte catalitiche per applicarlo in qualsiasi ambiente di lavoro che inquini. Raffaele Gentile
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L’ambiente della nostra terra è caratterizzato da fauna e flora, entrambe però diminuiscono ogni giorno sempre di più a causa dell’inquinamento provocato dall’uomo. Palazzi, mezzi pubblici, industrie sono la causa principale di questo inquinamento. Le industrie ad esempio emanano nell’aria e non solo, gas che causano la morte di molti animali soprattutto marini e causano anche il surriscaldamento globale. Il surriscaldamento globale è causato dalle troppa anidride carbonica e la concentrazione di combustibili fossili presenti nell’aria. Questo surriscaldamento globale è chiamato effetto serra. L’effetto serra potrebbe portare l’immigrazione di moltissime persone in altri paesi ,la desertificazione e/o l’inondazione di molti paesi. Un altro problema stato rilevato in Antartide è quello del buco dell’ozono .L’ozono è caratterizzato da tre atomi di ossigeno, protegge la superficie terrestre dai raggi ultra violetti ,pericolosi per la vita dell’uomo. Il buco dell’ozono è stato causato dai gas CFC (clorofluorocarburi), questi gas strappano un atomo di ozono trasformandolo in ossigeno e lasciando via libera ai raggi ultra violetti dannosi per la vita dell’uomo. Anche l’estrazione di minerali causa gravi problemi all’ambiente perché : i metalli estratti devono subite una serie di lavorazioni e ciascuno di essi provoca inquinamento ,i materiali di scarico al loro volta inquinano l’ambiente ,proprio perché vengono gettati in acqua distruggendo la vita acquatica. I mezzi pubblici contribuiscono a questo inquinamento .Per combattere questo tipo di inquinamento come impianti si potrebbe utilizzare il metano un gas naturale privo di zolfo al posto della nafta, gasolio o carbone e inoltre rilasciano nell’aria l’ossido di carbonio dovuto alla non Perfetta combustione, poi l’anidride solforosa che si forma a causa della presenza di zolfo nei combustibili. Da questa anidrite solforosa si creano le piogge acide che portano alla corrosione di metalli e causano danni anche ai palazzi .In Campania c’è un forte allarme ,a causa dei di rifiuti che vengono messi sottoterra. Questa zona viene chiamata Terra dei fuochi, si trova a
GreeNews Caserta. Le persone che abitano in quella zona coltivano e si nutrono di ciò che hanno coltivato inoltre i rifiuti arrivano anche alle falde acquifere inquinando l ‘acqua e anche questo è dannoso per l ‘uomo anche perché essi alterano il PH della pelle. Il Messaggero ha annunciato che in questi ultimi mesi sono morti otto bambini, tra cui uno di sette mesi! Per risolvere tutti questi problemi, bisognerebbe provare a collaborare tutti, perché come si è visto l’inquinamento non distrugge solo l’ambiente ma anche la vita dell’uomo. Bisognerebbe consumare meno energia ,tenere meno accesi i riscaldamenti. Piantare sempre più alberi e coltivare piante ,in modo da creare più spazi verdi e più parchi. Poi bisognerebbe diminuire le costruzioni di industrie e case, uscire di più e lasciare, anche solo per un’ora, telefoni e altri oggetti elettronici, inoltre da poco tempo si è introdotta anche la Differenziata che contribuisce a salvare gli alberi nel caso si dovesse parlare di carta che appunto viene riciclata. Ci sono diversi modi per migliorare l’ambiente che ci circonda, solo che non sempre riusciamo a metterli in pratica. Si potrebbero utilizzare più fonti rinnovabili per produrre energia si potrebbe far ricorso al vento per le pale eoliche e anche all’energia solare. Al posto dell’elettricità si potrebbero utilizzare delle candele e la sera, invece di utilizzare mezzi di trasporto come le auto, si potrebbero usare le biciclette. La protezione dell’ambiente è importante non solo per le piante e gli animali ma anche per l’uomo, quindi impegniamoci a migliorarlo insieme! Perché senza un ambiente sano non possiamo respirare e quindi vivere. Ginevra Sabelli
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Panta rei, tutto scorre, come diceva il famoso filosofo greco Eraclito. Tutto quello che l’uomo produce sia di negativo che di positivo, torna a nostro favore o a nostro discapito. Da molti anni la terra sta cambiando ma, soprattutto negli ultimi mesi, la terra è in continuo movimento, come abbiamo potuto constatare dai molti terremoti. I fenomeni che sono legati al clima, appartengono alle forze esogene o esterne che provocano il cambiamento interno del nostro Pianeta; essi, hanno una cadenza stagionale e colpiscono delle aree prevalentemente determinate come l’Atlantico, il Pacifico settentrionale con gli uragani, le coste dell’Asia nordorientale con i tifoni e la zona dei Caraibi, il Golfo Arabico, l’Asia del sud, il Madagascar, il Sud est asiatico e l’Australia orientale colpita dai cicloni. Ci sono anche i fenomeni geologici come le eruzioni vulcaniche e i fenomeni sismici. Nel nostro Pianeta, ci sono anche dei fenomeni del tutto imprevedibili come l’impatto di meteoriti o eruzioni limniche, ovvero la fuoriuscita di anidride carbonica dalle acque come quella del lago Nyos avvenuta nel 21 agosto 1986, che provocò la morte per soffocamento di oltre 1800 persone e 3500 capi di bestiame. Le calamità più recenti. Un caso molto recente di calamità naturale, è quello dello tsunami nell’Oceano Indiano. Il 26 dicembre del 2004,una serie di onde anomale, colpì le isole e le penisole vicino al l’Oceano Indiano. Questo tsunami, causò la morte di 300 mila di persone e oltre milioni di feriti e sfollati. Altri due casi, sono avvenute nel maggio del 2008 in Myanmar dove il ciclone Nargis si è
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abbattuto sul delta del fiume Irrawaddy e causò oltre 80.000 morti. Il 12 maggio dello stesso anno, un violentissimo terremoto, scosse la provincia cinese del Sichuan e secondo le fonti, i morti sono stai oltre 70.000. Sul nostro pianeta, ci sono altri problemi come l’inquinamento dei fiumi, l’inquinamento dell’aria dovuto all’ossido di carbonio, agli ossidi di azoto, all’anidride solforosa e alle pioggia acide. Il buco dell’ozono, negli ultimi anni, sta causando molti problemi. Come possiamo risolvere l’inquinamento delle acque dei fiumi? Scopriamolo insieme! Alimentare i laghi con le acque pulite Proteggere le zone che alimentano le falde acquifere Proteggere le zone di alta montagna dove abbondano le acque potabili. Cosa possiamo fare noi piccini nel nostro piccolo? Ognuno di noi, dovrebbe prendersi cura nel proprio piccolo, del posto in cui vive. Tutto quello che si desidera sia dai grandi che dai piccini, è un mondo pulito. Noi ragazzi che ora stiamo scrivendo queste notizie, saremo il futuro, quindi dobbiamo essere i primi a non fare gli errori che hanno fatto le persone prima di noi in passato. Margherita Posca
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GreeNews usare di meno la macchina, ridurre il fumo delle fabbriche e non fumare. D. Come inizieresti tu personalmente a dare un aiuto all’ambiente? R. Inizierei andando a piedi a scuola e usando meno moto e automobili. D. Chi inquina? R. L’inquinamento viene provocato dall’uomo: se non avesse creato tante cose che inquinano. Sarebbe stato meglio di adesso. D. Cosa ne pensi della deforestazione? R. Non bisogna tagliare gli alberi perché senza l’uomo e gli animali non possono vivere. Benedetta, 14
Ora parliamo noi. Da sempre gli adulti ci parlano dell’inquinamento e dei problemi del nostro pianeta, ma in realtà si parla del NOSTRO futuro e delle NOSTRE scelte, quindi ora parlano i giovani. Davide, 16 D. Cosa ne pensi dei problemi dell’ambiente? R. Penso che siano problemi molto seri che purtroppo non vengono presi molto sul serio in questo periodo perché non ci sono effetti immediati. Problemi come il buio nell’ozono o lo scioglimento dei ghiacciai sono molto importanti e tutti dovrebbero conoscerli; purtroppo non se ne parla molto e, quando si fa, non molti ascoltano perché l’interesse è poco. D. Cosa faresti tu per migliorare la situazione? R. Per migliorare la situazione ognuno dovrebbe fare la sua parte: come disse Madre Teresa di Calcutta, “ Quello che facciamo non è che una goccia nell’oceano ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno.” Il miglioramento dovrebbe partire da qualcuno, ad esempio : qualcuno che non butta più la carta per terra, perché di solito quando si butta per terra qualcosa, il motivo è “tanto è già sporco”, che è un’idea sbagliatissima e che andrebbe eliminata del tutto. Tommaso, 8 D. Cosa faresti per proteggere l’ambiente? R. Per proteggere l’ambiente bisognerebbe
D. Cosa ne pensi dei problemi dell’ambiente? R. I problemi dell’ambiente sono tanti, e siamo degli incivili, inquiniamo e sporchiamo continuamente la nostra bellissima Terra senza pensare alle conseguenze che causiamo : deforestazione, inquinamento dei mari, dell’aria che respiriamo, le strade; tutto perché non riciclano e perché siamo incapaci di prenderci cura di un qualcosa che ci permette di vivere la nostra vita. Dovremmo essere più rispettosi nei confronti della Terra e di tutto ciò che c’è al suo interno. D. Tu personalmente, fai qualcosa per l’ambiente? Se no, vorresti iniziare? R. Cerco di fare il possibile, non usò eccessivamente deodoranti spray, quando sono in giro non butto cose a terra, purtroppo non faccio la raccolta differenziata perché dove abito non ci sono gli appositi bidoni e cerco di non sprecare acqua. Raffaele, 13 D. Cosa pensi dei problemi dell’ambiente? R. È un problema sempre più grave, andrebbe affrontato con serietà, soprattutto per salvaguardare le generazioni future. D. Tu hai qualche idea su come potrebbe essere affrontato? R. Bisognerebbe creare commissioni di esperti e spostare finanziamenti importanti su questa emergenza. Alessandro, 15 D. Cosa si potrebbe fare per risolvere i problemi dell’ambiente? R. Penso che si dovrebbe diminuire la superfi-
Pag. 19 cie dell’area urbana o almeno bloccarla a questi livelli e aumentare le aree boschive. Riguardo l’aria, le aziende dovrebbero sensibilizzare, evitando di usare idrocarburi. D. Cosa pensi di quello che l’uomo ha fatto alla natura? R. Beh, non posso biasimare i nostri antenati, dato che non erano a conoscenza dei danni che avrebbero causato nel futuro, però come è possibile che non ci abbiano mai pensato? Secondo me, gli uomini delle precedenti Rivoluzioni industriali sono stati molto egoisti e presi dalla foga del provare qualcosa di nuovo e non hanno fatto caso all’ambiente. Margherita, 13 D. Cosa ne pensi dei problemi dell’ambiente? R. Secondo me, l’inquinamento potrebbe causare gravi danni, soprattutto ai bambini che amano stare all’aria aperta a giocare. Della deforestazione penso che noi che viviamo qui in Italia, non lo sentiamo molto come problema, però quando penso che se questa cosa potrebbe prendere il sopravvento arrecando gravi danni a noi e al nostro paese, mi spavento. Matteo, 13 D. Cosa ne pensi dei problemi dell’ambiente? R. Per l’inquinamento non si vuole fare niente… I mezzi ci sarebbero, ma il problema è che non si vogliono usare. Penso che tutti debbano fare la propria parte e dovremmo anche cominciare a interessarci di più a quello che ci circonda, non solo ai nuovi oggetti elettronici per poter buttare quelli vecchi. Interessiamoci della natura, dei suoi problemi e cerchiamo di risolvere quelli che noi umani abbiamo causato. Elettra, 14 D. Cosa ne pensi dei problemi dell’ambiente? R. I problemi dell’ambiente sono dovuti al nostro comportamento, che poi ci farà trovare tutto contro di noi. L’inquinamento, la deforestazione sono cose che facciamo perché non sappiamo apprezzare quello che la natura ci ha dato. Sofia Martino
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olte volte, guardando il cielo, non ci rendiamo conto che è pieno di “errori” commessi dall’uomo che a causa della sua azione irrispettosa sull’ambiente naturale ha alterato le bellezze che ci circondano. Noi ragazzi di oggi, futuro di domani, dobbiamo iniziare ad escogitare nuove idee per avere un mondo migliore per le generazioni che verranno e per vivere una vita più sana. Alcuni paesi si sono già messi in moto con idee creative, ecosostenibili e non inquinanti. Anche noi potremmo iniziare con piccoli significativi passi che faranno la differenza. Ad esempio potremmo riciclare in modo più intelligente la spazzatura, incentivando le centrali di smaltimento dei rifiuti e produrre energia con cui poter alimentare le automobili o intere abitazioni; alcuni rifiuti, adeguatamente trattati, come la stoffa, si potrebbero utilizzare come fonti isolanti per le case ed altri materiali, come quelli delle lattine potrebbero essere riutilizzati per la carrozzeria delle automobili. Dovremmo limitare lo smog anche con lo stimolo personale di condurre una vita più sana, riducendo l’utilizzo delle auto e camminando più spesso a piedi o in bicicletta per raggiungere la scuola o il posto di lavoro – cosa che ridurrebbe anche i problemi legati al sovrappeso – e si potrebbe creare in ogni città con un alta percentuale di smog una zona adibita alla sola circolazione dei veicoli. Tutto questo si potrebbe realizzare se ci fosse la volontà di realizzarlo: se non creiamo noi per primi le fondamenta, tutto il palazzo crollerà di sicuro. Infatti in Italia molte persone hanno sostenuto idee brillanti al fine di ridurre l’inquinamento; ma se non iniziamo a rispettare l’ambiente, il mondo, il nostro pianeta, essendo in primo luogo più civili nella sua cura, mai niente potrà cambiare. Silvia Getuli
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Com’è che fa sempre più caldo? Effetto serra: costi e benefici “La cosa più costosa che possiamo fare è quella di non fare nulla. Questo bilancio fa dell’azione per il clima una priorità”. Con questa frase Barak Obama, ex presidente degli Stati Uniti e fautore di una politica attenta all’ambiente, ha voluto ribadire che se non risolviamo al più presto il problema del clima si può provocare un grave danno al nostro pianeta. Ce ne stiamo rendendo conto da soli, basta guardare l’anno appena passato per osservare come il clima sia mutato radicalmente. Caldo, freddo, caldo, le stagioni sembrano impazzite e con loro anche le piogge. Non a caso il 2016, con un innalzamento quasi di un grado centigrado superiore alla media del 1900, è stato considerato dalla NASA l’anno più caldo di sempre battendo i record precedenti. Da milioni di anni la terra è costantemente illuminata dalle radiazioni elettromagnetiche provenienti dal sole che scaldano il nostro pianeta e danno origine alla vita. Oggi noi parliamo del problema dell'effetto serra ma non ne conosciamo profondamente i meccanismi che lo regolano. Si tratta di un fenomeno naturale da sempre presente e che regola la temperatura. In effetti sono gas che trattengono il calore del sole nella zona più prossima alla superficie terrestre, riscaldandola. In generale non sono una cosa negativa. Senza di loro la terra perderebbe troppo calore e sarebbe una crosta di ghiaccio. In questo caso e in determinate condizioni svolgono quindi una azione favorevole alla vita. Allora dov’è il problema? Essendo l’atmosfera un sistema equilibrato dove se entra qualcosa, qualcosa esce. Questo equilibrio è andato in tilt. Il problema è causato dall'eccessiva presenza di questi gas come: vapore acqueo (H2O), anidride carbonica (CO2), protossido di azoto (N2O), metano (CH4). Il loro aumento è
GreeNews dovuto al massiccio utilizzo dei combustibili fossili e alla deforestazione incontrollata. Le conseguenze sono sotto i nostri occhi, e ne elenchiamo quelle più evidenti: lo scioglimento dei ghiacciai perenni e le calotte polari, con conseguente innalzamento dei livelli del mare: questo significa che alcune isole e città costiere potrebbero essere sommerse. Le acque dell’oceano che si stanno acidificando, uccidendo specie animali e determinando minore nutrimento per gli uomini.. Inoltre in alcune zone ci sarà siccità, in altre piogge troppo abbondanti, fenomeni che faranno gravi danni all’agricoltura e che potrebbero causare carenze di cibo e addirittura carestie. Non è certo un bello scenario quello che si sta prospettando anche perché associato ad eventi naturali estremi come frane, valanghe alluvioni, terremoti ecc, che si verificano sempre più spesso, si prospettano danni economici superiori ai 400 milioni di dollari, secondo le stime dell’Agenzia europea dell’ambiente. Nonostante la maggior parte degli scienziati sia ormai d’accordo nell’affermare che il riscaldamento globale esiste ed è causato dall’uomo, ci sono ancora persone che lo negano affermando che i cambiamenti climatici ci sono sempre stati, ma è anche vero che non sono mai stati così grandi e veloci, sarebbe quindi saggio aprire gli occhi e preoccuparcene attivamente prima che la situazione precipiti, adottando strategie per ridurre le emissioni di gas nocivi. Anche a livello politico si sta cercando di fare qualcosa, e nel dicembre del 2015 si è tenuta a Parigi la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici; si sono adottate misure preventive per impedire che la temperatura media globale non aumenti più di due gradi entro il 2100 ma, secondo gli esperti, i piani di Parigi sono insufficienti a far raggiungere i traguardi prefissati, perché passare dal dire al fare e mettere in pratica i buoni propositi non è sempre semplice. La cosa che ci lascia perplessi e dubbiosi è il cambiamento della politica americana con l’elezione del nuovo presidente Donal Trump. Il miliardario non ha fatto mistero
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della inversione di tendenza rispetto all’attenzione ai cambiamenti climatici del suo predecessore. Le sue esternazioni come:” I cambiamenti climatici sono una “bufala” inventata dalla Cina per impoverire l’America” , e l’elezione di un attivo negazionista, Schott Pruitt a capo dell’EPA, ente per la protezione ambientale, aprono scenari di controtendenza che non sono di buon auspicio. E noi che cosa possiamo fare? Da cittadini votare partiti che si impegnano a regolare le emissioni nel nostro paese. Da consumatori: comprare prodotti da aziende che rispettino l’ambiente. Dare un contributo nel quotidiano tenendoci informati e riciclando. Prendere i mezzi pubblici invece dell’auto o farci una bella camminata.. Risparmiare l’acqua e l’energia, magari indossare un maglione in più invece di alzare la temperatura dei termosifoni. Non possiamo più far finta di non sapere, siamo tutti in ballo, se ci impegniamo possiamo ancora farcela a salvare questo nostro pianeta, tutelando la nostra stessa salute.
apicoltori del Lazio, e ne è Presidente onorario. D. Come è nato il tuo interesse per l’apicoltura? R. Risale a tanti anni fa, quando sentii il bisogno di occuparmi in maniera più efficace di questa attività, tanto preziosa, nota e praticata fin dai tempi più remoti.
Giulia Vernucci
D. Il miele prodotto nel Lazio è molto venduto a livello nazionale? R. Certo, non solo è venduto in Italia ma anche all’estero e sono particolarmente pregiate alcune varietà monofloreali, come quello di eucalipto e di acacia.
INTERVISTA AD UN NONNO SPECIALE Il luogo in cui noi tutti viviamo, l’ambiente, ha diritto di essere rispettato e quindi non inquinato. Molte volte sentiamo in televisione o leggiamo sui giornali che il forte inquinamento sta distruggendo gran parte del territorio del nostro Paese. Per fortuna c’è qualcuno che, nel suo piccolo, tenta di porre rimedio a tutto questo e salvaguardare la natura. È il caso di mio nonno, Francesco Coarelli (proprio come me), il quale da oltre trenta anni si occupa dell’ARAL, l’associazione regionale degli
D. Cosa potrebbe accostare i giovani di oggi all’apicoltura. R. Sicuramente il fatto di poter praticare un’attività all’aria aperta, che esalta le eccellenze del nostro territorio e nello stesso tempo permette di custodire e salvaguardare la natura. D. In che modo l’apicoltura può aiutare l’ambiente? R. Rispettandone tempi e ritmi, non ponendosi obiettivi come quello del profitto o dello sfruttamento ambientale. Tutte le fasi di questa nobile attività infatti, avvengono nel totale rispetto dell’ambiente.
Francesco Coarelli
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rmai da molto tempo il nostro pianeta è inquinato e già ci sono stati degli ALLARMI INQUINAMENTO. Per esempio i mari e i fiumi sono molto inquinati per via delle industrie che scaricano senza rispetto gli scarti nell’acqua. L' inquinamento ha anche favorito l'effetto serra, infatti l'anidride carbonica (gas nocivo per gli uomini) ha formato una specie di cappa intorno alla Terra che non fa passare il calore emesso da questa. Così il troppo calore nell'atmosfera sta facendo sciogliere anche i ghiacciai delle cime più alte, che fino a poco tempo fa erano considerate eterne. Questo provoca l'innalzamento dei mari, la sommersione di isole e il mutamento della flora e della fauna. Il troppo calore provoca anche gravi tumori. Ma non bisogna pensare che sono solo le fabbriche le colpevoli dell’inquinamento: spesso siamo noi a produrlo, anche con le azioni più inconsapevoli, come prendere la macchina anche per fare brevi tragitti, che potrebbero essere fatti a piedi. Inoltre anche il più semplice rifiuto lasciato dove non deve essere può causare danni! E poi la maleducazione è contagiosa: chi passa e vede spazzatura a terra pensa: “Ma si, l'ha buttato lui, quindi posso farlo anche io!”. Ed il bello (anzi, il brutto) è che a pochi passi di distanza c'è un cassonetto. I rifiuti lasciati in giro non sono solo brutti da vedere e maleodoranti, essi attirano topi, che portano malattie e rilasciano sostanze che penetrano nel terreno inquinando le falde acquifere e il terreno stesso. Così i prodotti della terra diventano come dei veleni, e anche gli animali, che si cibano di essi, si ammalano. Per le persone il rischio è doppio perché noi consumiamo sia le verdure che le carni. Un esempio di ciò è quanto è accaduto nella terra dei fuochi, dove dei delinquenti hanno sotterrato rifiuti tossici e i contadini, all’ oscuro di tutto, hanno continuato a coltivare la terra. La conseguenza è stata che tante persone si sono ammalate e morte, e poi,
GreeNews chi vive lì, spesso non ha neanche i soldi per trasferirsi, ed è condannato a vivere in quel posto totalmente inquinato. Un altro grave problema di salute del nostro pianeta è stato rilevato in Antartide, a causa del buco dell'ozono. Esso si trova nella zona della stratosfera ed è formato da molecole di ozono e ossigeno. I principali responsabili del buco dell’ozono sono i gas CFC, quelli contenuti nelle bombolette, (che vengono usati dai “writers” per disegnare i “murales” ed alcune volte sporcare i muri delle città) cioè clorofluorocarburi. Una molecola di questo gas, dopo essere salita fino alla stratosfera, può distruggere fino a 1000 molecole di ossigeno. L'ozono ci protegge dai raggi ultravioletti del sole e, quindi, distruggendone una parte, passano tali raggi che fanno molto male alla pelle perché alterano il suo PH, provocando anch'essi tumori. Eppure basterebbe poco per comportarsi in modo civile e proteggere la salute del nostro pianeta e di conseguenza anche la nostra. Ora, ad esempio, si è introdotta la raccolta differenziata, che separando gli scarti riciclabili da quelli che non lo sono, permette di recuperare tanti materiali, evitando di utilizzare la materia prima. Per evitare l'inquinamento si potrebbe produrre la carta senza tagliare nuovi alberi, oppure si potrebbero uccidere meno animali per fare le giacche o le borse di pelliccia pregiata, che poi non servono a niente. Si potrebbero anche costruire più parchi protetti, anche marini, dove le specie in via di estinzione sono protette e la natura non può essere distrutta. Oppure evitare, per cercare minerali, di scavare delle buche distruggendo foreste intere, come è capitato alla Foresta Amazzonica, che è in parte distrutta, perché sotto di essa si trova l'oro, quindi si cerca di prenderne il più possibile.
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Cercare di non buttare a terra le cartacce e quando qualcuno le butta invitarlo gentilmente a riprenderle. Si potrebbe dare una risistemata alla città, per esempio i muri scritti andrebbero sbiancati e magari i paletti storti raddrizzati. E per finire dare un tocco di colore alla città, anche aggiungendo nuove piante, visto che ci sono tutti questi palazzi grigi che, secondo me, insieme allo smog rendono la città poco accogliente. E poi, chi vive in mezzo al colore è più sereno! Giulia Fresegna
I fattori che provocano l'estinzione delle balene sono principalmente quattro: 1-I CAMBIAMENTI CLIMATICI 2-L'ASSOTTIGLIAMENTO DELLA FASCIA DELL'OZONO 3-L'INQUINAMENTO 4-LA SCARSITA' DI CIBO Il fattore che ci interessa di più, ma non per importanza, è l'inquinamento. Le sostanze tossiche rilasciate nell'ambiente vengono accumulate nei tessuti adiposi delle balene, entrando così nella catena alimentare; a dimostrarlo furono i giapponesi che prendendo delle balene dalla Norvegia trovarono al loro interno del POPs, una sostanza nociva per il corpo. Un altro fattore legato all'estinzione è la pesca eccessiva, infatti, molte balene rimangono imprigionate nelle reti e molto spesso muoiono. Ma il fattore più impor-
tante per l'aumento di balene è la riproduzione, che in natura avviene molto raramente. Una volta che avviene, le balene concepiscono solamente un piccolo balenottero, che rimane vicino alla mamma fino all'età di tre anni. Ma tutto questo avviene solo se l'uomo non mette mano, perché in molti paesi le balene vengono cacciate per le loro carni e per le loro pelli. Invece per quanto riguarda gli altri fattori sono causati sia dalla natura che dall'uomo; ad esempio i cambiamenti climatici per certi versi sono una cosa naturale; l'assottigliamento della fascia dell'ozono invece è un fattore provocato dall'uomo. Per quanto riguarda infine la scarsità di cibo per le balene, essa è dovuta dall'uomo, che pescando leva il nutrimento per le balene. La maggior parte dell'estinzione delle balene è dovuta dall'uomo ed è per questo che eviteremmo l'afflusso di navigazioni negli oceani in cui vivono queste creature. Infatti navigando in questi posti con delle navi molto grandi si danneggia il loro habitat. Sara Di Sapia, Sophia De Leo
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Pánta rêi è il “tutto scorre” attribuito a Eraclito un filosofo greco nato ad Efeso tra il VI ed il V secolo a.C. Se chiudo gli occhi riesco a vederlo mentre guarda l’acqua del fiume che scorre vicinissimo alla sua città immersa nel verde e nella tranquillità, che ancora oggi caratterizza quella città che io conosco. Lo invidio e penso cosa direbbe oggi Eraclito se guardasse lo scorrere del Tevere e vedesse quello che questo trascina verso il mare: acqua fognarie, scarichi industriali, sostanze nocive, concimi chimici, metano in quantità talmente alta da dar vita ad un inquinamento stabile. Acqua che finisce in mare dove magari una petroliera ha lavato le sue cisterne scaricando in mare oli minerali che danneggiano irrimediabilmente la vita marina. E’ l’uomo l’unico colpevole, è lui (siamo noi) che con il suo atteggiamento sfrutta al massimo ogni risorsa pensando sia eterna. La deforestazione, l’uso del carbone e dei suoi derivati con il conseguente aumento dell’anidrite carbonica dell’atmosfera che da poi inizio all’effetto serra che da a sua volta via all’aumento delle temperature medie del pianeta che porta allo scioglimento dei ghiacciai , alla crescita del livello dei mari , alla formazione degli uragani.
GreeNews L’uomo che costruisce dove non dovrebbe e poi si scaglia contro la natura che definisce crudele perché magari con un terremoto, con un uragano, con un’inondazione, una slavina si porta via tante vite. Cosa direbbe Eraclito? Lo vedo scuotere la testa lo vedo anche prendermi la mano per portarmi nella sua città in riva al fiume che lo ha ispirato perché gli abitanti della città che è sorta a qualche chilometro dall’antica Efeso hanno un profondo rispetto della natura e lo manifestano con case dotate di pannelli solari, con pale eoliche che sfruttano il vento, che lì soffia costantemente, per ricavarne l’energia elettrica. Con l’uso di fertilizzanti naturali con la cura quasi maniacale di alberi, ruscelli, fiori e animali. Io penso che per riprenderci il nostro bellissimo pianeta dovremmo fare dei grandi passi indietro imparando a rispettare ed amare ogni cosa che ci circonda perché noi facciamo parte del mondo e continuare a trattarlo come facciamo ora sarebbe come distruggere noi stessi sempre più velocemente.
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Dalla saggezza del pensiero filosofico di Eraclito alla consapevolezza del “valore” dell’ambiente. Eraclito nacque ad Efeso in Asia Minore e raggiunse la maturità attorno al 500 A. C. Per il suo carattere superbo ed altero, ostile alla democrazia della sua città, nonché per le sue opere molto complesse, venne soprannominato ‘’ l’oscuro ’’. Si ritirò nel tempio di Artemide dove scrisse il libro ‘’ Peri Physeos’’ , vivendo in contemplazione ed in isolamento. Alla base del pensiero di Eraclito vi è la contrapposizione tra la filosofia da lui identificata con la verità e la comune mentalità degli uomini. Egli divide la società in due gruppi: i dormienti sono la gente comune, coloro che non comprendono le leggi del mondo e si affidano ai miti, poi ci sono gli svegli, cioè i filosofi, capaci di cogliere il segreto delle cose. E’ di Eraclito la teoria del divenire; egli immagina il mondo come un fiume in cui tutto scorre, tanto che non ci si può bagnare due volte nelle stesse acque, perché ogni cosa muta in continuazione: teoria esplicitata nel “ Panta rei”. La forma dell’essere è il divenire, poiché ogni cosa è soggetta al tempo e alla trasformazione ed anche ciò che sembra statico e fermo in realtà è dinamico. Questa interpretazione filosofica ci riporta indietro nel tempo quando ancora il rapporto uomoambiente era armonico e i due fattori citati erano opposti, ma avevano un bi-
GreeNews sogno utilitaristico l’uno dell’altro. Col passare dei secoli l’uomo si è indubbiamente evoluto, ma ha perso un po’ della sua saggezza venendo meno il rispetto per la natura. Il rapporto non è più armonico ma profondamente sbilanciato, l’uomo aggredisce, distrugge, sfrutta, e la natura da benigna diventa “matrigna”. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, pensavamo di poter imperterriti violentare l’ambiente che ci circonda senza pagarne le conseguenze? L’ambiente pur profondamente manomesso dal sistema industriale, rimane ancora la nostra risorsa, che rischiamo di portare al collasso continuando a cementificare ed inquinare per smania di profitto. Oggi più che mai occorre diventare consapevoli che l’ambiente è una risorsa limitata e irriproducibile, per questo lo dobbiamo difendere con le unghie e con i denti per conservarlo, valorizzarlo e non semplicemente sfruttarlo o divorarlo. Esso è l’habitat in cui la qualità della vita non deve essere un lusso ma la necessità stessa per sopravvivere. Il territorio deve essere certo utilizzato per attività economiche, turistiche e è produttive, ma nel rigoroso rispetto della nostra identità geografica e paesaggistica, ma anche di quella storica, culturale e linguistica. Allora basta essere dormienti, cerchiamo di essere svegli come i filosofi secondo la lezione di Eraclito, siamo ancora in tempo per rimboccarci le maniche e salvaguardare l’ ambiente, la nostra risorsa più pregiata, un “valore” inestimabile, dal quale dipende il nostro sostentamento e benessere. Luna Carpentieri
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a deforestazione e il disboscamento sono problemi comuni in tutta Europa che causano molti danni all'ambiente e anche a noi esseri viventi. In Europa attualmente rimane solo il 3% di foreste, una percentuale davvero troppo esigua. Abbiamo cercato di affrontare il problema chiedendo ad alcune persone cosa ne pensano: Alla domanda “Cosa ne pensi del disboscamento in Italia?” Ci è stato risposto che è un problema molto serio perché verrà a mancare l'ossigeno che aiuta a vivere noi esseri viventi, partendo dalle piante che sono quelle che trasformano l'anidride carbonica in ossigeno e che il disboscamento in Italia, come in tutte le nazioni del mondo, è sbagliato, perché i boschi danno ossigeno alla terra, costituiscono la nostra linfa vitale. Una piaga difficile da debellare in Italia è quella dei piromani, che soprattutto in estate agiscono pressoché indisturbati su e giù per la Penisola, deturpando in modo spesso irrimediabile il nostro patrimonio boschivo. Abbiamo provato a chiedere: “Cosa fare e come punire chi incendia volontariamente?” Abbiamo notato come ci sia da parte di tutti, il desiderio di non lasciare impunito chi lo fa, anzi di punirlo seriamente molto seriamente, anche con la prigione e pene severe e multe. Qualcuno, quasi rassegnato, ci ha risposto che esistono già sanzioni per punire chi incendia i boschi volontariamente sarebbe importante che chi di dovere faccia rispettare le leggi già esistenti. Quindi “Come risolvere il problema degli incendi?” Di fronte alla razionalità dei più, che in modo energico ci hanno detto con più controlli e penalizzando chi provoca gli incendi ci è piaciuta la risposta di un signore avanti con gli anni cresciuto in un paese di montagna che quasi rassegnato ci ha risposto “Penso che non si possa risolvere se il problema siamo noi esseri umani…dovremmo cambiare la mentalità, pensare che stiamo distruggen-
GreeNews do il nostro mondo, la nostra atmosfera...quindi non credo ci sia una formula magica. Dovremmo cominciare da noi stessi, dalla nostra testa.” Noi siamo d’accordo con lui, bisogna innanzi tutto educare le nuove generazioni ad aver rispetto di ciò che la natura ci ha donato. Potremmo vietare l'utilizzo dei fuochi per alcuni Km dai boschi o potremmo mettere più leggi e divieti per impedire gli incendi. Ma soprattutto ci piacerebbe che ogni persona colta a deturpare un albero subisca una adeguata pena del contrappasso e sconti la giusta punizione passando gran parte della sua vita a piantare nuovi alberi per tutti quelli che ci sono e che verranno… Giovanni Ciarcia, Chiara De Santis, Camilla Gargiulo, Emanuele Leva , Giulia Natale
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ell' ultimo periodo i problemi ambientali sono aumentati e uno di questi è l'inquinamento dell'ambiente marino. Tra le specie animali più a rischio ci sono la foca monaca e i datteri marini. In Italia ci sono molti parchi marini ed esistono numerose associazioni che controllano le nostre coste e il nostro desiderio è che siano destinate ad aumentare. Bisognerebbe moltiplicare i parchi marini per proteggere e tutelare gli animali a rischio d'estinzione. Un esempio è costituito da "Zoomarine", un luogo delizioso poco lontano da Roma in cui far divertire i bambini ma allo stesso tempo in grado di far capire alle famiglie quanto sia fondamentale evitare l' estinzione di tante specie meravigliose. Per mantenere le spiagge pulite, quando qualcuno butta rifiuti sulla spiaggia ci dovrebbero essere dei poliziotti in borghese che obbligano la persona che ha contribuito nel suo piccolo a rovinare la spiaggia a pulirla. In Italia ci sono molte spiagge straordinarie che ogni giorno vengono inquinate. Alcune di esse sono state protette dopo alcuni episodi spiacevoli, come è
Pag. 27 successo ad esempio ad una spiaggia in Sardegna, detta la spiaggia rosa. Si è scoperto che i visitatori si prendevano manciate di questa sabbia rosa e se la portavano a casa. Si può essere più incivili? Le soluzioni più comuni dovrebbero essere: usare meno prodotti chimici, smaltire in modo corretto i rifiuti, non gettare rifiuti negli scarichi di casa, evitare l' uso di plastica, non usare pesticidi e diserbanti, agire in modo ecologico anche a scuola o a lavoro ed aiutare a ripulire le spiagge o i corsi d' acqua. Se queste azioni fossero eseguite da tutti forse i nostri mari, fiumi, laghi ecc. sarebbero più puliti! Per mantenere le spiagge pulite è necessario dare delle multe salate ma soprattutto bisogna pretendere educazione e rispetto da parte dei visitatori. Le condizioni delle nostre spiagge sono talvolta pessime ed ognuno di noi dovrebbe contribuire per la loro salvaguardia. La soluzione migliore sarebbe quella di invitare le persone a non gettare rifiuti sulla spiaggia o nel mare per evitare l' estinzione di molte specie animali e preservarne altre. Sarebbe bello se ogni scuola organizzasse almeno una settimana l’anno di “Ecologia
GreeNews sulla spiaggia”, portando gli studenti a constatare con mano i danni provocati dall’uomo, per far rendere consapevoli tutti del pericolo che corriamo. Raccogliere i rifiuti e preparare la spiaggia alla nuova estate, questo sì che ci farebbe davvero capire l’importanza del mare! Se ogni ragazzo potesse per almeno un giorno essere Ministro dell’Ambiente, oltre a fare più controlli sugli scarichi industriali e a tutelare maggiormente le specie animali, ordinerebbe a tutti gli adulti di dire basta a ciò che inquina il mare. Sarà che a noi l’idea del mare fa pensare alle vacanze e alzi la mano chi non ama immaginare se stesso sdraiato su una spiaggia pulita a contemplare il mare limpido e trasparente proprio come quello di certe fotografie…il nostro paese è pieno di spiagge meravigliose, è un nostro dovere tutelarle per noi e per le generazioni future. Sharon Buffolo, Elisa Stefanelli, Matteo Di Clemente, Emil Nichita, Aurel Racaru
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L'acqua dolce è fondamentale per la nostra vita e sta quasi per diventare rara. Gran parte dell' acqua è intrappolata nei ghiacciai e nelle calotte polari, ma anche nei mari, nei fiumi, nei laghi, negli oceani e nelle falde sotterranee. L'acqua è molto preziosa, non è infinita quindi non dobbiamo sciuparla. Molte, troppe volte il mare è ricco di sostanze nocive che spesso vengono trasportate dai fiumi. L'alluvione è un'inondazione catastrofica causata da condizioni atmosferiche particolari, che provocano piogge torrenziali per giorni o settimane consecutivi. Tale evento è favorito dai cambiamenti climatici che si stanno verificando nella zona dell'Europa; i dati sono impressionanti, circa 20.000 vittime e quasi mezzo milione di senzatetto. Molti fiumi sono straripati invadendo pianure e città causando alluvioni e frane disastrose. In Italia le inondazioni più catastrofiche sono avvenute in Valtellina, a Cuneo, ad Asti, ad Alessandria, a Sarno, a Genova. Però non sarebbe del tutto impossibile evitarle, per esempio si dovrebbero tagliare meno alberi sulla riva dei fiumi. Alla domanda su cosa potremmo fare per evitare le alluvioni, la risposta più frequente ed unanime è stata quella di non interrompere il percorso della natura ma di rispettarla. Forse lo stato potrebbe occuparsi di più della manutenzione dei tombini e degli argini dei fiumi. Secondo noi il nostro paese è soggetto a numerose inondazioni perché negli ultimi anni c'è stato un forte cambiamento climatico. L'Italia è un paese che, costantemente , soprattutto nel periodo autunnale, è soggetto a pericolose alluvioni, spesso con numerosi morti. E ogni volta i mass media ci bombardano con fiumi di articoli e ci ripropongono sempre la stessa domanda: perché? E noi ci chiediamo perché un paese civile come l'Italia non è in grado di garanti-
GreeNews re questa sicurezza ai cittadini? Perché se piove per giorni interi la popolazione deve aver paura di uscire di casa? Perché alla fine tanti interrogativi rimangono tali e nessun governo, nessun sindaco, nessun prefetto è in grado di prendere per mano la situazione e dare una risposta ai cittadini? Troppo spesso, dopo una tragedia, si pensa a quello che si poteva fare. Anziché chiudere la stalla con i buoi già fuggiti, sarebbe il caso che durante il periodo estivo si pensasse a prevenire e a tutelare il nostro meraviglioso Paese. Serena Anghel , Alessia Androne, Davide Tatu, Elisa Marchetti Elisa, Giovanni Digiacomo
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a due anni circa a Roma e nelle periferie è stato inserito un nuovo sistema di smaltimento dei rifiuti: la raccolta differenziata. Da molti cittadini di Roma questo cambio non è stato preso nel modo giusto. Abbiamo intervistato alcune persone appartenenti a varie fasce d’età per capire i diversi punti di vista da un’età all’altra, domandando cosa ne pensassero della differenziata e perché a Roma non funzionasse a dovere. Tutti ci hanno risposto che è giusto farla ma visto che non c’è organizzazione si dovrebbe tornare al sistema precedente,
Pag. 29 magari adibendo delle aree con cassonetti differenziati. Anche secondo noi è giusto farla, ma con la giusta organizzazione, dando maggiori informazioni ai cittadini e coinvolgendo tutti per il medesimo obiettivo: Roma pulita! Se avessimo la possibilità di fare una richiesta alla sindaca Raggi le vorremmo chiedere di guardarsi intorno, di imporre multe severe anche a chi getta piccoli rifiuti in terra e di pensare un po’ di più alle periferie di Roma. Sappiamo che ciò che ha ereditato non è una questione facile ma nel nostro quartiere ogni giorno vediamo rifiuti buttati per le strade, cibo e spazzatura sparsi in mezzo alla strada perché tolti via dai cani e dai gatti randagi di notte, signori che non raccolgono i bisogni dei propri animali perché non hanno tempo, un degrado tale che spesso ci fa desiderare di voler abitare altrove. Ma noi abitiamo a Roma, Roma che è da sempre Caput mundi, la Città Eterna e tale deve rimanere. Roma è una delle mete turistiche preferite dagli stranieri di tutto il mondo. E’ la città che tutto il mondo ci invidia e che chiunque desidera visitare almeno una volta nella vita. Noi che ci abitiamo abbiamo il dovere di proteggerla e di preservare il suo valore storico, artistico e culturale. Molte delle sue meraviglie si stanno rovinando a causa delle disattenzioni dell’ uomo e questo a noi romani deve farci riflettere. Perciò, come si dice dalle nostre parti, “Volemose bene” e abbracciamo idealmente la nostra città , amiamola imparando innanzitutto a non sporcarla e a denunciare chi non la rispetta .I turisti devono tornare ad amarla e noi dobbiamo presentarla agli occhi del mondo pulita, meravigliosa, unica… come solo Roma sa essere. Laura Duro, Fabiola Garsia, Alessio Caldarella
Per molti anni, e ancora oggi la Calabria è soggetta allo smaltimento illegale di rifiuti radioattivi provenienti dalle industrie italiane del Nord, e dal resto d'Europa. Questo smaltimento viene praticato dalla mafia perché ci guadagna tanti soldi ma in modo disonesto. La Mafia smaltisce i rifiuti radioattivi in due modi: il primo modo è di
GreeNews caricare i fusti su una nave, portarla al largo e affondarla. Il secondo modo, è impastare i rifiuti assieme al cemento. Il secondo caso venne fatto dalla mafia quando far affondare le navi diventava pericoloso. Secondo la testimonianza di un pentito della mafia, l'ultimo tratto della galleria tra Rosarno e Gioiosa Ionica sarebbe stato fatto con del cemento mischiato con scorie radioattive. Ci sono persone che decisero di indagare sull'affondamento delle navi, come il capitano Natale De Grazia che nel 1991 stava indagando sulla nave incagliata sulla spiaggia di Amantea: la Jolly Rosso. La Jolly Rosso non è l’unico caso di affondamento di navi. Secondo le informazioni del blog “Su la testa” , lo Stato Italiano conosce il nome e il luogo di 55 navi affondate nei mari italiani. Secondo l’anti-mafia, invece, sono circa 88 le navi affondate nei mari italiani tra il 1979 e il 2001. A causa di questi rifiuti radioattivi molte persone si ammalano, e di conseguenza muoiono come è accaduto al pescatore Fausto Squillaciotti, che dopo aver ritirato le sue reti da pesca vide una palla di fango. Quando la toccò, avvertì un forte prurito e un bruciore. Dopo un breve periodo si ammalò di LMC (leucemia mieloide cronica) e morì dopo 14 anni. L'ingegner Colosimo, nel 1993 vide dei fusti radioattivi sulla spiaggia di Copanello. Giulio Golia, un giornalista di un programma televisivo (le Iene), decise di indagare sul letto del fiume Franco, dove, tempo fa, venne avvistato un fusto arancione. Quando andò a misurare la radioattività sul letto del fiume Franco, questa era di 2.942 (30 volte superiore al normale). La radioattività ad un metro e mezzo di profondità in Calabria è quasi come quella di Chernobyl dopo 25 anni. Queste informazioni sono state prese dal sito “il Lamentino.it” . Secondo me questa attività illecita, che troviamo in tutta Italia, praticata soprattutto nel Sud della penisola, gode dell'appoggio di politici corrotti che aiutano la mafia in cambio di denaro. Se io potessi cambiare le cose, farei maggiori controlli sui territori esposti alla radioattività, farei controlli anche nel mare, metterei in sicurezza i territori esposti maggiormente alle radiazioni, farei indagini sui relitti affondati e cercherei i fusti radioattivi per metterli in sicurezza. Gabriele Frisina
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“Senza acqua non si vive e con poca acqua si vive male” LA TERRA: IL PIANETA AZZURRO L’ acqua è senza dubbio la più importante risorsa della Terra, è responsabile dei cambiamenti delle sue forme geologiche e paesaggistiche ed è soltanto grazie alla sua abbondante presenza che è stata possibile la nascita e l’evoluzione della vita vegetale e animale. L’acqua ricopre, infatti, i ¾ della superficie terrestre, al punto che la Terra vista dallo spazio appare quasi come un “pianeta liquido”, un pianeta azzurro. “Dove non c’è acqua non c’è vita” L’ACQUA: LA BASE DELLA VITA L’acqua è la molecola più abbondante su tutta la Terra, tanto da costituire dal 50% a oltre il 90% del peso di ogni essere vivente. L’acqua è indispensabile per la vita. Tutti i viventi sono costituiti per la maggior parte di acqua allo stato liquido. Nell’uomo, il bisogno d’acqua cresce enormemente. La nostra routine quotidiana è strettamente dipendente dall’acqua. LA MOLECOLA D’ACQUA L’acqua è una molecola composta da un atomo di ossigeno legato a due atomi di idrogeno. La sua formula chimica è H2O. Ogni atomo di idrogeno possiede un solo elettrone che viene messo in comune con l’ossigeno che, a sua volta, partecipe ad un legame con un elettrone. LE PROPRIETA’ DELL’ACQUA E LA LORO IMPORTANZA Le caratteristiche particolari della molecola permettono all’acqua di avere una seria di proprietà importantissime: - DENSITA’ - TENSIONE SUPERFICIALE - CAPILLARITA’ - ELEVATA CAPACITA’ TERMICA - OTTIMO SOLVENTE UNA RISORSA PREZIOSA L’acqua è un elemento indispensabile per la vita
GreeNews umana e la sua disponibilità condiziona l’esistenza delle persone, la vita. Tuttavia, per miliardi di persone, disporre di 50 litri d’acqua ogni giorno è pura utopia. Oggi più di 1,5 miliardi di persone non hanno libero accesso all’acqua potabile e nel 2020, di questo passo, potrebbero essere più di 3 miliardi. La conseguenza di tutto ciò è che circa un terzo della popolazione mondiale vive in paesi considerati ad “emergenza idrica”, nei quali viene utilizzata acqua considerata “non sicura” non è sufficiente a soddisfare la domanda. Quasi 3,4 milioni di persone ogni anno muoiono a causa di malattie trasmesse dall’acqua. Se non subentreranno cambiamenti significativi, circa 5,3 miliardi di persone, cioè 2/3 della popolazione della Terra, nel 2025 vivranno in condizioni di povertà idrica. E’ comunque da sottolineare che l’Italia è il Paese che consuma più acqua in Europa, il terzo nel mondo dopo Canada e Stati Uniti. E’ necessaria una nuova consapevolezza del fatto che la rarità crescente delle risorse di acqua dolce ed il cattivo uso che ne viene ancora fatto, minacciano gravemente le possibilità di uno sviluppo sostenibile del nostro pianeta. Camilla Giori
L'inquinamento incide molto sulla nostra vita quotidiana poiché dall'inquinamento dipendono molte cose tra cui il cambiamento climatico. Con l'aumento della temperatura terrestre si altera il nostro habitat naturale. Il 60% dell'inquinamento è dovuto alla combustione di carbonfossili per la produzione di energia elettrica. Per diminuire l'inquinamento basterebbe cercare il più possibile di usare fonti di energia pulita e rinnovabile. Le energie rinnovabili sono diverse: solare (costituito dai pannelli fotovoltaici), idroelettrica (fornitaci dalla velocità dell’acqua nei fiumi), eolica (prelevata grazie alla velocità del vento raccolta con delle pale), geotermica (prelevata dal calore che emana la Terra), biomassa (ottenuta dai rifiuti natura-
Pag. 31 li). Per fortuna esistono persone con una buona coscienza che si impegnano a salvaguardare l'ambiente anche attraverso la diffusione di queste energie. Io sono molto vicino a questo discorso perché mia madre dal 2013 è entrata a far parte di una società che è nata come fornitrice di pannelli fotovoltaici, termodinamici e molti altri prodotti per la salvaguardia dell'ambiente. Questa società ha anche una collaborazione con l’A.N.T.E.R. - Associazione Nazionale Tutela Energie Rinnovabili - la quale ha in mente molti progetti. Tra questi progetti quello che, a mio parere, è il più interessante, è il progetto "Sole in classe" che manda dei suoi tesserati nelle scuole elementari e medie per dare ai ragazzi delle lezioni di educazione all'ambiente che i nostri genitori non hanno avuto da piccoli. L'argomento dell'inquinamento, per fortuna, viene trattato anche da uomini conosciuti e autorevoli; infatti anche Papa Francesco circa 2 anni fa fece un discorso su quanto è importante preservare la Terra, come anche il Presidente Obama, che in un discorso pronunciò la frase: "Noi siamo la prima generazione a soffrire dell' inquinamento e l'ultima che può fare qualcosa per salvare la Terra". Il Presidente in questa frase intende dire che è ora di muoversi per provare a inquinare di meno per preservare la Terra poiché la stiamo portando alla morte.
GreeNews e per interpretarla Platone utilizza l'esempio del fiume: non si può toccare due volte la stessa acqua di fiume, poiché essa seguirà la corrente e scorrerà via. Noi possiamo applicare lo stesso aforisma all'ambiente: abbiamo fatto “scorrere” via troppe possibilità di salvare l’ambiente e ormai rimangono pochissime opportunità, che tutti stanno ignorando o trascurando con scuse che finiranno per distruggere il nostro bellissimo pianeta. Alcune di esse sono economiche (gli impianti di riciclaggio costano troppo, così come gli impianti fotovoltaici, le centrali idroelettriche e tante altre installazioni che sono giudicati negativamente), altre di esse sono politiche (si ritiene che sia meglio utilizzare l'energia nucleare al posto di quella elettrica poiché il nucleare è più economico, ma anche più pericoloso) e altre sono addirittura pregiudizi sociali (molte persone pensano che riciclare non serva a niente e per questo non rispettano tale principio e aumentano il problema dell'inquinamento urbano). Un modo per confutare tali scuse potrebbe essere capire che rispettare il Pianeta è un fondamentale passo: occorre sviluppare l'educazione ambientale sia nelle scuole, cioè partendo dai ragazzi, sia educando gli adulti, in quanto, ancora per qualche anno, saranno loro i difensori dell'ambiente o i suoi distruttori. Quindi, non siamo solo noi ragazzi a doverci preoccupare del mondo. Potrà essere la nostra determinazione e il nostro impegno a salvare l’ambiente, prima che il tempo scorra via dalle nostre mani togliendoci l’ultima chance. Valeria Cristofanilli
Giordano Graziani
Il termine Panta Rei è una bellissima espressione greca che viene indicata come un aforisma di Eraclito. Essa significa “tutto scorre”
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GreeNews
GreeNews Periodico dell’Istituto Comprensivo Donatello Via di Grotte Celoni 20 - 00133 Roma Redazione alunni Alessandra Di Giulio, Alessia Androne, Alessio Caldarella, Andrea Stefanelli, Ariele D’Amici, Aurel Racaru, Aurora Bianchi, Aurora Moroni, Beatrice Lorusso, Benedetta Trombini, Camilla Gargiulo, Camilla Giori, Chiara De Santis, Danilo Minati, Davide Tatu, Valerio Di Paola Ficarella, Elettra Calcagni, Elisa Marchetti, Elisa Stefanelli, Emanuele Leva, Emil Nichita, Fabiola Garsia, Federica Cristofanilli, Francesco Coarelli, Gabriele Frisina, Ginevra Sabelli, Giordana Costantini, Giordano Graziani, Giorgia Defranchi, Giovanni Ciarcia, Giovanni Digiacomo, Giulia Anzellotti, Giulia Cicero, Giulia Fresegna, Giulia Vernucci, Gloria Sanniti, Irene Greco, Jennifer Muhimuzi, Laura Duro, Lorenzo Illari, Lorenzo Spasaro, Ludovica Faiazza, Luna Carpentieri, Margherita Posca, Mariz Saad, Matteo Di Clemente, Niccolò Tirabassi, Nicolò Mastrantoni, Raffaele Gentile, Erica Santamaria, Sara Baldi, Sara Cortese, Sara Di Sapia, Serena Anghel, Sharon Buffolo, Silvia Getuli, Silvia Luciani, Sofia Martino, Sophia De Leo, Tommaso Dionisi, Valeria Cristofanilli, Valerio Boffa, Valerio D’Alessandro. Redazione Docenti: Elena Margozzi, Davide Dionisi, Monica Pietrantoni, Eleonora Raso, Filomena Zarrelli, Maria Andreina Parogni, Marina Zaganelli, Marta Compagnone, Tommaso Testaverde
Documentazione fotografica a cura di Emma Giorgi, Nicole Campione, Sabrina Cretu, Silvia Luciani, Zoran Todorovic
Responsabile del Progetto DonatelloNews Prof.ssa Lucia Viola (questo numero è stato chiuso il 3 marzo 2017)