Splendido girotondo

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GIOVANI DI TUTTO IL MONDO UNIAMO LE MANI IN QUESTO SPLENDIDO GIROTONDO L'uomo di oggi è veloce, frenetico e sembra essere sempre in competizione con il tempo. Quando questo gli concede un po' di tregua, all'uomo piace rilassarsi immerso nei piaceri e nelle comodità, lussi che solo il progresso tecnologico è riuscito a regalargli. Ma a quale prezzo? Come tutti sappiamo la rivoluzione industriale è stata certamente la prima grande causa di un processo d’innovazione ed evoluzione scientifica e tecnologica, ma anche dell'inquinamento del pianeta con il quale, tuttora, ci ritroviamo a dover fare i conti. Un “rovescio della medaglia” che nel tempo si è rivelato devastante per il mondo in cui viviamo. Lo scalpitante inseguimento della crescita economica ha condotto per mano un uomo sempre più avido, disposto a tutto per arricchirsi tanto da diventare indifferente all'ambiente che, da qualche miliardo di anni, invece lo aveva sempre accolto, cullato e cresciuto. Ed è su questo presupposto che la crisi degli ecosistemi, l'inquinamento atmosferico e delle acque, la sovrabbondanza dei rifiuti, lo sfruttamento del pianeta e la mancanza di risorse, si sono, dapprima silenziosamente, e poi facendosi sentire sempre più forte, insinuate nelle nostre vite, mettendo radici, e ora sono pronte a mostrarci i loro germogli. Già nel 1987, nel Rapporto della commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo, si erano accorti che l'industria e la tecnologia non viaggiavano sulla stessa lunghezza d'onda della possibilità, da parte dell'ambiente, di eliminare, o quantomeno ridurre, gli effetti che questo aveva su di esso. Così fu citato per la prima volta lo sviluppo sostenibile. Ora, che cos'è lo sviluppo sostenibile? Tutti ne abbiamo sentito parlare a scuola, in televisione, in famiglia, eppure lascia ancora spazio a qualche interrogativo. Adottare uno sviluppo sostenibile significa promuovere la ricerca scientifica e tecnologica nel rispetto dell'ambiente. I governi per primi dovrebbero farsi portatori di simili cause e adottare politiche finalizzate all'efficienza economica senza produrre degrado, senza esaurire le risorse che il nostro caro pianeta ci ha voluto regalare. E noi, nel nostro piccolo, cosa possiamo fare? Permettetemi di illustrare la mia proposta. Mi piace chiamarla, richiamando una canzoncina dell'infanzia (metaforicamente quindi associata a quella purezza perduta di cui il pianeta avrebbe bisogno)

"Girotondo delle 4 R" Riciclare – Riutilizzare - Ridurre - Rispettare. È facile, divertente, non costa nulla, ma soprattutto porta solo vantaggi per tutti.

Riciclando la plastica, il vetro, la carta, l'alluminio possiamo produrre prodotti senza utilizzare nuova materia prima. Noi possiamo contribuire adoperandoci affinché sia possibile fare la raccolta differenziata sia a casa sia a scuola, o in qualsiasi altro edificio pubblico o privato. Molto funzionale la “Guida alla raccolta differenziata dei rifiuti urbani: il Rifiutologo” proposta da Hera S.p.a. (azienda che opera anche nella mia città, Ravenna) nella quale troviamo una tabella dove sono indicati le categorie più comuni di rifiuti e il contenitore in cui vanno gettate


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