Valentina Novembre (RD2)

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Spazio urbano: spazio narrante e spazio relazionale CittĂ , narrazione e immagini.


INDICE 1.! Obiettivo della tesi: cosa vogliamo dimostrare? 2.! Che cos’è una città? a.! Come è cambiata nella storia b.! Popolazioni urbane, tempo e spazio. 3.! Urban Storytelling: perché nasce l’esigenza di raccontare e come si racconta l’esperienza in in uno spazio urbano. a.! b.! c.! d.!

L’uomo, animale narrante Percepire, conoscere, narrare Lo spazio urbano è uno spazio narrativo. Lo spazio urbano è uno spazio relazionale

4.! Le immagini: l’atto di vedere a.! Immagini: cosa sono e tipologie b.! Immagini come rito sociale c.! Lo spazio urbano e “l’atto di vedere” (Wim Wenders) Conclusioni Bibliografia


Obiettivo della tesi: cosa vogliamo dimostrare?

“Non è sempre chiaro cosa possono produrre le microstorie informali che è possibile rintracciare nelle grandi città, però ci sono e cambiano la società” (Saskia Sassen). Da questa riflessione parte il presente lavoro di ricerca. Le città sono spazi dove migliaia di microstorie si sviluppano e si intrecciano incessantemente, microstorie che vanno a comporre e a tracciare il volto e la rappresentazione di una città. Ogni giorno informazioni, immagini, emozioni si combinano in una narrazione collettiva che si va a collocare in uno spazio e in un tempo, una narrazione collettiva che utilizza un linguaggio comune e medium unici ma che si differenzia nelle sfumature e nell’autorappresentazione di ogni singolo attore. Narrare è una parte fondamentale nella conoscenza e nella costruzione delle identità personali e collettive, in ogni tempo e in ogni epoca si sono raccontate storie. L’uomo è un animale narrante (Fontana) e viviamo in una dimensione narrativa, la nostra realtà ha una struttuttura discorsiva, la nostra vita quotidiana è costantemente avvolta da una rete narrativa. Ovunque, ogni giorno, qualcuno ci consegna narrazioni visive, musicali, iper testuali e nello stesso tempo ci chiede di raccontarci. La narrazione che ci permette di “tracciare mappe dei contesti in cui viviamo”. “Comporre immagini di noi stessi, degli altri e delle nostre interazioni. Procurarci descrizioni ordinate di quel disordine quotidiano che chiamiamo esperienza. In breve in senso ampio: Conoscere. Questa incessante opera creatrice, perennemente incompiuta, è tutt’uno con la condizione umana. Con la nostra condizione, cioè, di creature parlanti e intensamente visionarie che affidano giorno per giorno l’azzardo della loro sopravvivenza a mappe, immagini e descrizioni altamente creative e fortemente variabili nello spazio e nel tempo. I mondi piccoli e grandi in cui viviamo sono costruiti sempre più visibilmente da sciami d’informazioni che noi stessi andiamo producendo attivamente, senza appigli che non siano altre informazioni. E questi sciami d’informazioni hanno consistenze sempre più fluide, precarie, cangianti. Il compito di riflettere su come diamo vita, conoscendoli, momento per momento, a quei nostri mondi piccoli e grandi diventa oggi, pertanto, un compito di primo piano.” (Manghi, 2004, p.9). Questa tesi di ricerca vuole interrogarsi sulla città, sulle relazioni che all’interno delle città si sviluppano e sulle immagini che vengono prodotte della città stessa. Quello che vogliamo dimostrare con questa ricerca è che la città è un insieme di relazioni tra vuoto e pieno, tra oggetti e soggetti. Vogliamo dimostrare che la città è un testo complesso, dove spazio, tempo e relazioni influenzano le biografie individuali. La narrazione di noi stessi all’interno di uno spazio urbano costituisce la massima esaltazione del racconto quale mezzo attraverso quale costruiamo la nostra realtà e stabiliamo il nostro rapporto con gli altri? Ogni individuo interpreta lo spazio urbano in un modo e come tale lo vive, ne fruisce e lo racconta. Il racconto interviene nella conoscenza e nella formazione dell’identità e dell’agire e le immagini e le parole sono portatrici dei significati sui cui si costruiscono il pensare e il conoscere. Infine ci concentreremo proprio sull’immagine e proveremo a capire se è il mezzo ideale per raccontare se stessi e la propria esperienza all’interno di uno spazio urbano.


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