RFI S.p.A.
EMERGENZA COVID-19
Lo scenario che ha caratterizzato il 2020 è stato fortemente condizionato dall’incertezza legata all’evento pandemico del COVID-19 che ha investito, a partire dalla fine del 2019, l’intero contesto mondiale. In particolare, in Italia la diffusione della pandemia ha determinato sia una forte pressione sul sistema sanitario del Paese e la conseguente emanazione di una serie di provvedimenti restrittivi della mobilità tesi al contenimento del rischio di ulteriore espansione del virus tra la popolazione, sia un impatto profondo sull’economia alterando le scelte e le possibilità di produzione, investimento e consumo. Tale contesto ha avuto inevitabilmente effetti negativi sul regolare e ordinario svolgimento delle attività di RFI; il mercato dei trasporti ha fatto registrare complessivamente significative riduzioni nei volumi dei treni circolati (circa il 24% in meno rispetto ai volumi 2019) ed in una prima fase il settore dell’infrastruttura ha registrato un ritardo nell’avvio e nella prosecuzione dei lavori di manutenzione e delle Officine. Di contro, è importante sottolineare che proprio la maggiore disponibilità di rete dovuta alla contrazione della circolazione ferroviaria ha consentito, nel corso dell’anno, di recuperare ampiamente le attività manutentive sulla rete, finalizzate a garantire gli standard di sicurezza e affidabilità, e di intraprendere interventi manutentivi strutturali proprio sulle tratte maggiormente sollecitate come la rete AV/AC. In aggiunta alla circolazione ed alla manutenzione, anche altri settori sono stati impattati degli effetti del mutato contesto economico quali, ad esempio, il settore delle locazioni, il settore della pubblicità, e quello dell’approvvigionamento energetico. La Società ha dovuto inoltre sostenere costi emergenti legati all’attivazione di particolari misure di contrasto e prevenzione dei rischi connessi all’emergenza epidemiologica. In particolare, sono stati acquistati e distribuiti su larga scala dispositivi di protezione (gel disinfettanti, guanti, mascherine, misuratori di temperatura), sono state messe in campo numerose attività di sanificazione e disinfezione (in stazioni e ambienti di lavoro), sono stati assunti servizi specifici per guardianie e controllo accessi mediante rilevamento della temperatura, nonché sono stati effettuati interventi specifici di manutenzione per adeguamento percorsi anti assembramento nelle stazioni e pulizia condizionatori.
RFI ha presidiato con continuità tutti gli aspetti relativi al contrasto ed al contenimento della diffusione del Covid19 all’interno degli ambienti lavorativi. Sin dal primo provvedimento legislativo, si è disposto il ricorso massivo alla modalità di lavoro in smart working, in primo luogo nelle c.d. “zone rosse”, e successivamente, a causa dell’esplosione della pandemia, è stato con immediatezza esteso a tutto il personale di RFI con mansioni compatibili a tale modalità di lavoro, coinvolgendo circa 9000 risorse. Nei luoghi in cui invece il personale era fisicamente presente sono state disposte specifiche misure di distanziamento sociale e misure igieniche precauzionali. Nelle postazioni ove non era possibile garantire con continuità la distanza interpersonale, sono state installate barriere in plexyglas e sono stati forniti i presidi sanitari di protezione individuale. La Società ha istituito un “Comitato aziendale RFI COVID-19” di livello nazionale con compiti di analisi e monitoraggio delle azioni messe in campo per il contrasto e il contenimento della pandemia. Gli interventi principali hanno riguardato la sanificazione completa degli ambienti lavorativi, la rilevazione della temperatura prima dell’accesso ai locali aziendali, le azioni finalizzate a garantire il distanziamento sociale ed a prevenire il sovraffollamento/assembramento ed una pianificazione delle presenze nelle diverse sedi di lavoro.
Relazione finanziaria annuale 2020
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