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L'OCCUPAZIONE ITALIANA DELL'ALBANIA MERIDIONALE

r. Il campo trincerato di Valona.

Dopo l'episodio di Durazzo da ambo le parti vi fu un riotdinamento delle forze. Gli Austdnci lasciarono in Albania soltanto il XIX corpo d'armata (gen. Trollmann), dovendo trasferire il resto dell'armata sul fronre italiano, con un compito essenzialmente difensivo, almeno per il momento: proteggere l'Albania settentrionale, tenendo ì reparti più avanzati alla linea dello Skumbi ed affidando alle bande albanesi del capitano von Ghilardi il controllo del territorio fra Skumbi e Vojussa - per evitare un'ulteriore espansione dell'avanzata bulgara, giunta a Berat - e la presa di contatto con gli Italiani, raccoltisi a Valona (schizzo 9 ).

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Il XIX corpo d ' armata era costituito Jalla 63' divisione (con la 21 o• brigata 1andsturm ad Alessio e la 211" brigata lst . a Kruja) e la 47" divisione (con la 14' brigara da montagna fra Tirana ed Elbasan e la 20• brigata 1st. da montagna a Durazzo) ed aveva assunto una notevole profondità di dislocazione per le enormi difficoltà dei rifornimenti durante la stagione delle piogge, che rendeva proibitivo il superamento dei corsi d'acqua . Se le truppe si fossero addensate verso la Vojussa, i loro rifornimenti in viveri e foraggi sarebbeto stati consumati dalle stesse colonne di salmerie incaricate dei trasponi.

I movimenti fatti, però, ingannarono il Comando del corpo speciale italiano, che telegrafò il l (• marzo al Comando Supremo ed al Ministero segnalando l'avanzata dì due corpi d'armata austriaci verso Valana, preceduti da un nugolo di bande albanesi, e di truppe bulgare da Elbasan .

D a parte .italiana si pose subito il problema di quante forze destinare in Albania sulla base dell'assoluta intenzione del Governo di tenere Valona . Sull'argomento vi fu un nutrito scambio di lettere fra Comando Supremo, i .Ministeri della Guerra e della Marina ed il Presidente del Consiglio . Il punto di vis ta del gen. Cadorna era che la materiale indisponibilità di artiglieria pesante e relativo munizionamento rendeva insolubile il problema di garantire il territorio nazionale da un'offensiva tipo Verdun - quale era da attendersi a breve scadenza sul nostro fronte, specie se i Francesi non avessero retro (l) - e contemporaneamente difendere ad oltranza Valona da un attacco a fondo. Perciò era orientato a considerare - nel predetto caso - la linea della Vojussa, estesa circa 130 chilometri, come inizio di un'azione di contrasto e logoramento effettuata da forze mobili ripieganti sino alla linea della Sushica Questa, sugli 80 chilometri di sviluppo ma sulla trentina nel tratto più pericoloso, doveva essere subito sistemata a difesa (2 ). Tuttavia Cadorna, il quale nella riunione del 22 gennaio a Roma aveva affermato che « se io mi es ponessi a far·mi battere in I talia per aver mandato in Albania mezzi necessari alla difesa del Paese, mi renderei meritevole di fucilazione », quando fu sollecitato dal Ministro della Marina a garantire pienamente la difesa del fronte terrestre di Valona, essendo « neces· sità suprema della nostra Armata che, a qualunque costo, sia mante· nuto il possesso di quella località >> (3), ri s po::>e:

«Impossibile inviare Valona altri mezzi senza compromettere d ifesa frontiera terrestre Paese. Qualora Valona abbia importanza marittima pro· spettata da V.E.. provveda R . Marina numero necessario batterie medio cn· libro da postare sul contrafforte ad orieme baia, dove, secondo mie direttive, devesi concentrare difesa principale. Se R. Marina non è in grado di provvedere, urge disporre sgombro totale truppe. pe.!: evitare disastro sotto pressione nemica, come accadde Durazzo. Prego comunicare presente tele· gramma a S.E presidente Consiglio in relazione mia lertera sull'argomento numero 1609 ieri direttagli Prego favorirmi urgente risposta sua dee!· sione >> ( 4).

Poi volle esporre diffusamente a Salandra la crmca situazione delle nostre bocche da fuoco pesanti, sanabile solo col concorso della Marina, ed avvertì che, se era vero che le truppe austriache fossero già in marcia su Valona, probabilmente non vi sarebbe neanche stato il tempo di farvi giungere le artiglierie necessarie Comunque, era opportuno prendere in considerazione anche l'eventualità dell'abbandono di V alona piuttosto di ripetere la recente infelice esperienza (5). SaJandra desiderò rendersi ben conto della questione interpellando anche il Ministro della Marina, poi replicò dichiarando che l'ipotesi dello

(.1) In efieni, due mesi dopo l'offensiva a.u. nel Tremino ebbe, ali'inizio, successi detemùnati anche dalla nostra inferiori tà in artiglierie pesanti.

(2) F. 1609 data 2 marzo 1916 citato allegato 19.

(3) F. }.187 clara 2 marzo 1916.

{4) F. 1620 data 3 matzo 1916.

(5) F. 1623 data 4 marzo 1916 · allegato 22.

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