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La Strafexpedition
Nonostante il parere contrario del collega tedesco Falkenhayn,il capo del Comando Supremo austroungarico, Franz Conrad von Hotzendorf, decise di sferrare un attacco sul fronte trentino, sfondando in ahneno una delle valli. Invadendo la pianura veneta, si potevano accerchiare le forze italiane costringedole alla resa. Ottenuta una pace separata, sarebbe stato possibile affrontare in maniera efficace anche gli altri Paesi dell'Intesa.
Lo schieramento austroungarico ottenne notevoli rinforzi. Nella capitale austriaca l'opinione pubblica veniva convinta dell'importanza di piegare l'Italia e per dare enfasi all'esito decisivo della campagna militare venne attribuito il comando di un corpo d'Armata al principe ereditario, rarciduca Carlo.
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La preparazione necessariamente lunga e il ritardo delle operazioni, dovuto all'impossibilità di far avanzare i mezzi dell'artiglieria nel prolungarsi dell'inverno, permisero all'Esercito italiano di raccogliere informazioni e di disporre gli avvistamenti opportuni.
In un primo momento, lo stesso Cadorna era incerto se si trattasse di un programma di attacco o di una manovra diversiva per sfondare sul fronte isonrino. Appena in tempo, risultò chiaro che si trattava di una campagna offensiva di enorme impatto, e furono ricercati i necessari rimedi.
Le operazioni iniziarono il 15 maggio; fino al 19 gli austriaci sottoposero a bombardamento continuo gli italiani dall'Adige alla Val d' Asrico e in Valsugana, riuscendo a occupare anche alcune loro postazioni.
In un secondo momento, dal 20 al 28 maggio, gli austriaci penetrarono in Val d'Astico fino a raggiungere lo sbocco di Arsiero e invasero parte dell'Altopiano di Asiago, da dove si allontanarono precipitosamente le popolazioni sfollate.
Dal 29 maggio al 10 giugno tutto l'Altopiano era sotto il controllo austriaco; i paesi erano ridotti a rovine.
In seguito e fino alla controffensiva italiana lo sforzo degli austriaci rimase concentrato ad aprirsi la via oltre Arsiero per dilagare nella pianura verso Feltre e Schio.
Ma il 16 giugno si mise in moto la controffensiva italiana che respinse gli attacchi e fece retrocedere le forze occupanti: le operazioni, incessanti e faticose, si prolungarono fino al 24 luglio.
Alla fine di luglio si dovette fare il conto delle perdite: l'offensiva e la controffensiva della Strafexpediton avevano provocato fra le truppe italiane circa 35.000 morti e 45.000 prigionieri.
Ma quei primi sette mesi del '16 cominciarono a far riflettere su tutti i militari messi in campo: erano in servizio all'inizio dell'anno circa 2.050.000; ne erano già morti in combattimento 56.680, in luogo di cura 5.000, fatti prigionieri 56.030, invalidi 85.588. Ma vi erano malati e altri feriti, per cui in totale circa 525 .000 erano indisponibili per le operazioni: un quarto dell'intera forza in armi. Si dovette ricorrere a nuove mobilitazioni.
Se i generali nemici temevano il preponderante numero dei soldati italiani, ora cominciava, da questa parte del fronte, a preoccupare il numero delle perdite in un periodo relativamente breve.
La joto potrebbe essere stata scattata dopo la rimonta delle forze italia11e che riuscì a ricacciare gli attsfro,mgarici nelle postazioni da wi aveva110 iniziato l'attacco. La forte presenza di bossoli al suolo e il terreno segnato da esplosio11i potrebbero esserne una prova. I tre militi sul luogo se111bra110 compiere un'ispezione i1iformale.
Serravalle - E.ffètti del Bombardamento ausr• • Serrava ll e nella Va l Lagarina, dove sc orre l'Adige, è stata il 16 maggio 19 16 uno dei primi obiettiv i della spedi zione punitiva, tena ce mente vo lu ta dal capo di Stato Maggiore Con rad Evidenti le devas taz ioni provo ca te, in un amb iente, ben vis ibil e sullo sfondo, da sempre ben conserva to e produttivo.
Asiago - Ro11in e - maggio 1916 • La d idasca li a orig in ale, q ues ta volta, non sem bra corr ispo nde re a ve r ità. lo sfon do delle montagne, la pre senza del so ldato, che sembra esse re esa ttame nte quello della foto precedente, indicano che ci ~i trova anco ra in V.11 Laga r ina .
La Val/arsa da Passo B11o[lej • Que sta valle, co n la Val Lagarina e la Valsugana, oltre che all' inizi o della guerra, fu d uramente coinvolta in tutte le o peraz ion i della cam pagna svoltasi tra la metà di magg io e quella di giugno del 1916 . I d ue so ld ati, che hanno oltrepassato il fi lo sp inato e si espo ngono a visionare l' in te ro panorama, scanno a significare che il per ico lo è pas sa to.
Pa es i distrntti in Val d 'A stico • Se in questa zona no n fosse stata op posta una val id a res istenza, le sorci della gue rr a per !' !cal ia po tevano essere be n peggiori . La de va staz ione in q uesto campo e ne ll a casa adiacente non lasc ia d ubbi sugl i scontr i interven uti .
Arsiero i11 fiamme • La cittadina, poco a nord di Schio, cosrimì il pumo più avanzato raggiumo dall'attacco aust roungar ico. La popo laz ione aveva dovuco pre nderi.: la via de ll a fuga, aggiungendosi alla lunga fila degl i sfollati dal \'icino Altopiano di Asiago.
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Dopo l' i<>ce n '° pm vocaro ad l\,si . ,. . . . in pied i so lo lo scheletro. No ero dai bon1bardamenci, del! immenso ed1fìc 10 de lla Ca r tiera Rossi nmase d . . nostante 1 e . J c., . 1· . . . . . l . vamente poco an n egg1at1. 1 101 te calore prodotto dal e 1w111ne, g 1 ed1fìc 1 v 1 c 1111 sembrano re at1-
Anche sul!' Altop iano, comp leta men to invaso da ll e forze aust roungar ic he, mo lt i caso lar i spa rsi nella zon a rurale ve nnero colp ic i Qui l'edifi c io, pres o di mira per la sua pos izione st rategica, d eve essere stato centra to in p ieno, considerando la demo li zione provoc ata li terreno brutalmente sconvolro, ha certamente subito un bombardamento a forte potenziale esplosivo. L'ufficia le che si è porta to sul fo ndo e gli altri due milita ri in piedi sull 'o rl o dell a vo rag in e sembrano esp rimere la de5olazione per il danno subito.
Alrre case co lp ite, in una zona parzialm ente cope rta di neve. Sotto i co lp i cedono fac il mente i tett i costru iti co n liste lli di leg no. Oltre i sacc hi in p rimo piano è visib ile un a barriera di reticolat i.
Vista dall'a lto anche questa contrada sembra pesanteme nte co lp ita : alc un i cett i sono sco mparsi, alt ri parz ialmente danneggiat i. Le finestre e le porte sembrano inesistenti . Tu tto fa pensa re che nessuno sia tornato ad abita re in queste case.
Cons iderando il ma teriale disordinatamente sparso in prim o piano e le case completamente o parzialmente lesio nate, è probabile che questa fotog rafi a d i Asiago sia stata sca ttato d urante la co ntroffe nsiva delle fo rze italiane per riprendere l'Altop iano .Vana la ri ce rc a di un p ur minimo seg no di vita tra le rov in e.
Il sotcotenente appoggiandos i ad un bastone semb ra vo ler usc ire daU'ammasso di mace ri e, dove sarà stato pe r cercare eventuali sop ravv issuti o per verificare che non vi siano corp i insepo lti .