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Aviazione e Marina

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L'Artiglieria

L'Artiglieria

La recente invenzione dell'aereo non aveva ottenuto subito grande attenzione da parte degli eserciti europei in vista di una utilizzazione militare. Inizialmente si pensava di usarli solamente come strumenti di osservazione e rilevamento.

Ben presto però si capì il potenziale offensivo che potevano rappresentare e, soprattutto a partire dal 1917, si attribuirà all'aeronautica una crescente importanza strategica, accelerando la produzione di aerei e di idrovolanti e lasciando invece in secondo piano quella dei dirigibili, troppo ingombranti e più lenti.

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Questi i dati all'inizio del conflitto: la Francia disponeva di 23 squadriglie di aerei con 5-6 velivoli per ciascuna e 5 dirigibili; l'Inghilterra aveva 7 squadriglie di 12 aerei. una di dirigibili e 30 idrovolanti; la Serbia era ferma a 5 aerei e un aerostato; l'Austria-Ungheria si attestava su 150 velivoli e 3 dirigibili. Meglio si presentavano la Russia e la Germania: la prima aveva a disposizione 248 aerei, con nove scuole militari di pilotaggio; la seconda concava 276 velivoli divisi in 34 squadriglie, 9 idrovolanti, 12 dirigibili, 24 stazioni aerostatiche. I tedeschi, inoltre avevano già costruito 36 cannoni antiaerei.

L'Italia, che per prima aveva intuito la possibilità di un"aviazione militare, aveva sorprendentemente rallentato la produzione nel biennio precedente il conflitto, per cui vi entrava con 12 squadriglie per un totale di 58 apparecchi. Fu deciso di accelerare la produzione: nel 1915 le fabbriche passarono da 3 a 17 e produssero 382 aerei e 606 motori. Il potenziamento fu sensibile nel 1916: le fabbriche salirono a 23 e il numero di velivoli fu portato a 1.255, comprendendovi anche gli idrovolanti. Le squadriglie a disposizione divennero 50. I dirigibili non superarono mai la decina.

n crescente uso dell'aviazione militare, sia di rilevamento sia, in seguito, da caccia, comportava un adeguamento anche nella produzione delle armi. L'Italia aveva faticato nell'anteguerra e nel 1915 a produrre armi automatiche, che importava in buona parte.All'inizio del conflitto disponeva di 618 mitragliatrici. Nel 1916 ne furono messe a disposizione dcli' esercito 5 .891, di cui 1.218 per l'aviazione.

Le armi leggere, portatili o facilmente trasportabili, dovevano disporre poi di numerosi proiettili. È certamente significativo il dato di produzione delle cartucce. Se ne producevano un milione e mezzo al giorno nel 1915 e l'anno successivo si passò a due milioni.

La nuova arma, per le sue caratteristiche, richiese, in zone sufficientemente prossime al fronte, la costruzione di appositi campi di aviazione da dotare di piste di atterraggio, spesso alquanto rudimentali, e di hangar che proteggessero da eventuali attacchi. Ben maggiori era110 le protezioni per i dirigibili, che pure venivano ricoverati in appositi ripari.

L'inserimento delJ'aviazionc nel conflitto ebbe un crescente impatto sull'opinione pubblica che ammirava i piloti che compivano spedizioni rischiose, alle quali veniva data particolare risonanza sulla stampa.

Per quello che riguarda la Marina fino a tutto il 1916 essa fu incrementata soprattutto per trasporto di merci e di contingenti di militari.

n campo di ar1iazio11e di Medeazza, poco lo11tano da M01ifalco11e, da do11e si alza iu 110/o 1111 aereo da ricog11izio11e Ca11dro11. Sullo ifondo è 11isibile il mo11te Q11ari11.

Aereo Voisin da r icogni zi o ne e da bombarda mento . Porta un equipaggio di due avieri ed è visibile la mitragliat ri ce montata sulla parte anter iore.

L'aereo che si è appena so ll eva to dal suo lo è un N ie upo rt 11, ribattezzato Bebé per le r idotte dim ension i. No n è poss ib il e vedere se po rta monta ta una mi t ragliatr ice, e se quin di sia utilizza to co me da cacc ia o da ricog niz ione. N o n è poss ib ile ri co nosce re il campo di av iazio ne.

TI Btbé visto di fronte pe rm ette di sco rgere la mit ragliatri ce c he ca ri ca sopra il motore . L'unico pil ota doveva fare tutto da so lo.

Altro modello di Nieuport F ispezionato da un grup po di uffi c ial i. È ben visib ile una m it ragli atrice Lewis c he veniva comanda ta dal p il ota mediante cavo. Alle co ntroventature poteva no esse re ap pl icati dei raz zi da usare cont ro i pallon i frenati. Un aereo di questo tipo veniva usato dal m itico Francesco Baracca .

L'aereo, di magg io ri d imensioni è un Caudron G 4, che monca due motori Anzan i da 100 cv. L'osscrvacoremitragliere veniva sistemato davant i al pil ota . Apparecch i di que sto tipo e rano tenut i in az ione soprattutto sul fronte trentino.

Un Caproni C.a 33, di prod uzione italiana . Bip lano da bomba rdamento, divenne ben presto iJ più usato durante la Grande Guerra. D ie tro all a cabina di pilota gg io si vede il posto del mitra gli ere, chiamato scherzosamente <•il pulp it0 >> .

Biplano farman, prodotto probab il mente dalla fabbrica italiana Savoia. I due av ier i so no già sa lic i al loro po\to e sta pe r cominc iare la fase di rullaggio, in vista del dc coll o. Di e tro è visib il e l'hangar in cu i l'ac rco era ri co\·eraco.

Un N ieuport da cacc ia con il pi lota, che non è stato po sibil e identi fi care con esattezza. Un'importante azione dell 'a eronaucica fu compiu ta il 9 agosto (il g iorno dell'ing resso degli ita liani in Gor izia) . Una squadriglia di Caproni sco rtata da alcun i caccia ieupo rt fece un'incursione sull a staz ione di r ifornimento di Prevacina, scar icando bombe esp losive e abb attendo un aereo aus triaco.

Un Cau dron 43 che in fase d i att e rraggio ha su bito la ro ttura de l ca rrello nel la to des t ro. Si tratta di un monomo to re da ricognizione.

Due idrovolanti, probab il mente pronti a scende re in acqua dallo scivolo in primo piano, cons iderando il ca rrello a ru o te di sostegno. Amb ed ue sono dorat i di mitraglia trice . Socco l' ala bassa so no vis ibi li i ga ll egg ianti.

Un idrovolante Macch i M 3 sceso in ac qua . A bordo si trovano d ue uom ini. Un altro velivo lo sembra in ca ri co o sca rico sulla banchina di sinist ra .

Anche questo è un M 3, fo rse lo stesso fotografato precede ntemen te, ora pe rò in fase d i attracco, verso lo scivo lo al q uale viene trai na to.

Ufficiali e mi litari ita li ani presso un aereo austriaco abbattuto in combattimento. Si tra tta d i un modello Hansa Brandenburg. Il motore è stato d ivelto dall'urto.

Fase di smontagg io di un pallone frenato. Si trattava di aeroscati trattenut i a te r ra che osse rvavano le pos taz ion i nemiche e crasmettevano le info r mazioni ai comand i ita li ani .

Il di ri gi bile M 3, ri conosc ibil e dalla par ticola re na vicella co razzata e dalle ca ratte ri stiche eli c he. Sembra che la foto sia stara scattat a mentre si app resta all'a tterraggio. Questi eno r mi velivoli, assieme anche ai palloni frenat i, veniva no chia mati Draken (Draghi) . L'eno rm e stru ttura ri chiedeva manutenzione spec ializzata e un enorme hangar per il ri cove ro.

Lo stesso dirigibile, già anco rato al terreno. Si distinguono i numerosi militi accors i e la presenza di un cin eopera to re, chiamaro a docume n tare qualche impresa de ll 'equipaggio. Particola r mente avventurosa fu la prima nùssione be llica de l M 3, staz ionato a l3 oscornantico (Vero na) do po il 17 marzo 1916 . Spedito ne lla zona de l Tonale, venne ragg iu nto da un pro ie tt ile sparato da una ba tteria in alca quota; nel percorso d i ritorno fu preso di mira dal "fuoco amico" di unità ita liane: a Brescia dalla cont raerea, po i da due idrovo lanti , che lo costrinsero ad atterrare a Dorgosatollo. Ripartito zop picante, venne ancora attaccaro da un Farman, che lo aveva scambiato per un'aeronave nemica . Riu scì comunq ue ad atterrare e rip arare i dann i.

locali tà di no n fa cil e identificazione. Forse il po rto di Gra do come si presentava all 'epoca . Si distinguono le grosse chiatte e la sfìl aca dei mari nai su ll a banc hina.

Nd porto di Grado ven ivano osp itati anche i MAS, i Mocoscafi Anti Sommerg ib ile, d iven ut i famos i per alcune imprese come la «Beffa di Buccari». Do tati di un eguipaggio di otto o dieci uom ini, montavano due motori di grande pote nz a. L'armamento era costituito da un cannoncino o mitragliatrice, due siluri e alcune bombe di profondità

La foto presenta un'immag in e non fac il men te dec ifrab ile. Proba bil mente si tratta di due unità navali differenti. Di fronte si trovereb be un MAS co n a bordo il suo eg uipagg io, mentre d ietro stazionerebbe un 'altra imbarcazione alla q uale app arte rrebbe il cavo su c ui sono stes i i pann i ad asciugare .

Cannone da 14 9 prol su barconi per g11ardiacosta • Si intuisce che la bocca da fuoco ha dimens io ne sup er io re d el pezzo da 149 e q uesto spieghere bbe il "prol.", cio è " prolungato " . In q ue sta foto i pezz i sono anco ra staziona ci sulla banclù na e res ta poco intuib ile qu ale potrà esse re la manovra pe r tras fer irli sulle imbarcazioni .

Pezzo da 14 9 s11 /1arco11i • Ora la bocca da fooco sembr:i g ià imbarcata e pronta per prende re il via. L'impiego d e i mezz i navali icaliarù, all'inizio decis amen te inadeguati all e esigenze, venivano prevalentemente usaci nelr Adriatico . Dopo la dichiaraz ione di gue rra alla Ge r mani a di fine agosto 1916, i cui sommergibili era partico larmen te per ico los i, fu necessario intens ifica re no tevo lmente la produzione di u nirà di marina.

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