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Gorizia

Dopo aver respinto le forze austroungariche dalle zone occupate durante la Strafexpeditio11, circa 300.000 uonùni vennero ricondotti sul fronte dclrlsonzo, cercando di mantenere la manovra nascosta al nemico, nell'intento di preparare un'azione di sorpresa.

Qui la situazione non era rimasta del tutto statica: la IV divisione era riuscita ad avanzare verso la cima del monte Sabotino, a nordest di Gorizia e i genied lavorarono rapidamente alla costruzione di gaJlerie a ridosso delle postazioni austroungariche.

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I monti attorno alla cictà rimanevano però tutti in mano nemica. O San Michele, a sudovest, era stato teatro di attacchi particolarmente odiosi. Durante l'estate, alcuni rincalzi italiani. dislocati alla base dell'altura erano stati colpiti dai "barilotti", piccole botti riempite di esplosivo, che penetrando nei ricoveri scoppiavano e scatenavano incendi. li 29 giugno venne attuato un attacco con il gas (il fosgene) che colpì a morte 3.000 soldati italiaui.

Una prima iniziativa d'attacco fu tentata nei pressi di Monfalcone sulle colline a est della Rocca, bloccata però dall'emissione di gas letali.

Per preparare meglio la campagna, si era provveduto anche a una serie di ricognizioni aeree che permisero di avere subito il quadro di tutte le postazioni nemiche.

Le vere operazioni furono scatenate il 6 agosto sulle alture del Pogdora e del Sabotino, dove in una quarantina di minuti fu raggiunta la vetta, esaltando il re Vittorio Emanuele III che seguiva l'azione dalle retrovie.

Contemporaneamente iniziava anche l'attacco al Monte San Michele che riuscì a mettere in fuga i soldati austroungarici, permettendo di impadronirsi delle loro postazioni collocate sulle quattro cime; altre unità affrontarono e presero il controllo di alcuni trinceramenti nella zona di San Martino. npomeriggio dell'8 agosto la sinistra delrlsonzo era tutta in mano italiana fino a Tolrnino. n Nnd Logem • Situato a nord del Vallone di Gorizia, costituiva un'importante linea di sbarramento delle forze austroungariche. Il 12 agosto 1916 la Brigata Lombardia risalì raltura e ne occupò il presidio. Divenne postazione di artiglieria e sede di comandi; alle pendici forano allestiti magazzini e servizi logistici e un cimitero. la chiesa totalmente distrutta è que lla di Lucinico. quasi del tutto irriconoscibile. Già all"alba del 24 maggio 1915 un fragoroso crollo della seicentesca torre campanaria era stato provocato dagli amtriaci per evitare che l' esercito italiano se ne potesse servire come osservatorio.

A ovest vennero occupate le difese di Oslavia e quelle sul cocuzzolo di quota 206 sovrastante il Grafenberg.

Nonostante che i ponti fossero stati danneggiati, la cavalleria, i bersaglieri ciclisti e i genieri riuscirono a passare il fiume. Alla fine, il mattino del 9 agosto le truppe italiane entrarono in Gorizia.

Dopo gli scontri venne raccolto anche w1 notevole bottino di guerra: 30 cannoni, di cui 7 di medio calibro, 63 lanciabombe, 92 mitragliatrici, oltre 12.000 fucili, 3.000 colpi di artiglieria, con 190 cofani di munizioni, 5 milioni di cartucce, 60.000 bombe e altro materiale.

Quella di Gorizia fu l'unica vera vittoria di Cadorna: senza aver ottenuto altri rilevanti successi, sarà infatti sostituito 1'8 novembre 1917, poco dopo la disfatta di Caporetto. Lo si accusava di mandare allo sbaraglio la truppa, senza studiare manovre alternative o particolari accorgimenti strategici che evitassero i massacri.

Il bilancio della battaglia di Gorizia ne costituisce una prova incontrovertibile. Dal 6 al t 7 agosto gli italiani persero 51.282 soldati e 1.759 ufficiali contro i 41.835 e 807 dell'esercito avversario.

Zoua tipica111e11te carsica. Sembra essere un'area di depositi di materiale mi/e per le linee a11anzate. I pochi 110111i11i presenti sono rimasti a custodia. La prima liuea è lontana.

I soldaci portano a tracolla il loro fucile. Di fronte sono visibili i ricoveri di una trincea deserta. Potrebbe significare l'esito di una conquista. Il muraglione più vicino è stato sbrecciato. Meglio stare all'erta.

Baraccamenti nel Carso goriziano. I soldati attorno al tavolo sembrano intenti a lavori di cipo arcigianale. l cavi telefonici in primo piano stanno ad indicare che anche questa postazione è collegata con il comando delle operazioni.

Truppa di rincalzo pronta ad entrare in azione. Oltre ai fucili sono visibili le maschere antigas . la pala e altra terramenta utile per rimuovere il terreno . La botte deve contenere l'acqua potabile. SuJJo sfondo sono visibili terrazzamenti diversi di trinceramento.

La truppa si è già allineata a ridosso de l muretto, pronta a rispondere a un eventuale attacco proveniente da lla cima de ll a coll ina. La zona man ifesta segru di precedenti bombardamenti. Sono ben visibili le maschere antigas . In pr imo piano un uffic iale arr iva con il suo attendente.

Una strada, mascherata con appositi tendonj di materiale leggero. Evidente lo scopo ru tener nascosti ai punti di osservazione nemici o a eventuali ricognizioni aeree, mezzi in transito, o solamente parcheggiati.

Sul S. Michele dopo la battaglia - Agosto 1916 • Si allude certarncne alla cruenta battaglia che portò alla conqu ista del le quattro cime del monte da parte delle fo rze italiane. Nella foto . evide ntemente mossa, si vede il cadavere di un soldato d i cui non sembra riconoscibile la nazionalità . Al tri soldati stan no apparendo in alto.

Come si può leggere chiaramente sulla facciata della ca~a si tratta di una strada di Fogliano (oggi Fogliano Redipuglia). L'autocarro è carico di truppa. La polvere sollevata sulla strada a sinistra, che lascia intravedere due uomini. fa pensare che altri autocarri siano già passati: può trattarsi di una colonna forse inviata a combattere verso il monte San Michele.

Vermegliano - Sbarramenti sulla strada per Salz • Probabile luo go di controllo di tutti i mezzi di passaggio. Qualche segno di bombardamento si vede sulla casa di sinistra, mentre all'ingresso di quella a descra appare una persona seduta . f soldati portano anche la loro borraccia.

Savog11a - La chiesa • Tra il monte San Michele e Gorizia, Savogna fu duramente colpita dagli scontri bellici. Nella foto, non unica riguardante la distruzione della chiesa, è ben visibile l'elegante costruzione del presbiterio, dove sembrano rimaste intatte le due statue principali. In primo piano a destra si intravede una figura umana.

Sagrado - il nuovo ponte • TI vecchio pon te di Sagrado era stato distrutto dall'Isonzo e poi ricostruito. Il 23 maggio 1915 fu danneggiato dagli austroung:irici per fermare le eruppe italiane, e poi risis tema to . Nello foto sono visibili 1e carrozze, trainate da cavalli, che t ransita no normalmente.

Sa,(!rado - Ro11ine • Soldati italiani prendono visione della situazione. I danni sono evidenti . anche se qualcuno ha già provveduto a ripulire le strade.

Anche qu este rov in e sembrano fa r parte d i Lucinico do po gli scontri . Sullo sfon do la strada ap pare per u n tratto masc herata .

Altri edi fici dis trut ti, non necessa riamente di Luc inico. I so lda ti italian i si muovono sicuri ne i loro movimenti, come occup an ti ce rt i, alme no per il momento, d i aver con cl uso u na ba ttag lia vittoriosa .

Se i bin ar i sembrano poco dan ne gg iati, r isul tano invece del tu tto distru tti gli ed ifici de ll a stazione fe rrov iaria di Rubb ia visibile la galle ri a- depos ito di arm i e munizioni . La fo to mos tra l'o ccupazione da parte degli italia ni.

Le rotaie sulla li nea ferrov iarie si presentano les ionate e inserv ib ili, forse sost ituite da un provvisorio tratto a scarcame nto ridotto. La loca lità è pross ima al sottopasso Baruzzi; su ll o sfo ndo è vis ibil e la città di Gorizia.

Il sotrnpasso prende il nome da Aurel io Baruzzi, il primo soldato itali ano ad entrare a Gorizia il 9 agosto 19 16.

Lavo r i attorno al ponte sul canale Rittcr a Gor izia. Pur vedendo impiegata numerosa trup pa non è ben comprensibile quale sia l' att ività svolta .

L' i mponente costruz io ne del Seminari o minore de ll' arc idiocesi d i Go ri zia. Durante la Grande Guerra l' ed ificio venne ad ibito p r ima dagl i aust ri ac i e po i dag li ita li an i a ospedale mil icare .

Una camminame nto ne i pressi dell'os peda le mi litare . Sulla scalecca di fondo, sta nn o ri salendo due so ldati itali ani; il più visib ile ti ene in mano la masc hera antigas .

Gorizia - Sottopassaggio di • Il punco te r minale della linea ferrov iaria aus criaca di guerra a Cas tagnevi zza .

Gorizia - Veduta della città • Altra visio ne pano ramica de ll a città . Su llo sfondo a des tra si vede il mo nte Calvario. A sinistra si sco rgono i campanili dell a chiesa di Sa nt ' lg nazio . Un tetto de ll e case in pri mo pi ano mostra qualche dan no .

Entrata a Piazza della Viccoria. In alto è ben visibile il cas ccUo pure duramente colpi to : po rta infatt i i segni del bom bardamento austriaco del se ttembre 19 16. All'ingresso della piazza si vedono due ba rri ere mobili di filo spina to .

Gorizia - Una chiesa • Si tra tta del tem pi o c he si trova ne ll 'a ttuale via Diaz. Il temp io era stato edificato nel 1864 e serviva una comunità tedesca di rel igione lute rana, che si era stab ilita nella città per lavorare in un'impresa pu re di or igin e tedesca . N el 1922, in seguito all a chi usura della fabbrica, austriaci e tedesch i torna rono alle loro terre . Ogg i vi si trova una comunità me todi sta ep isco pale .

S. Grado di Merna • San Grado di Merna (in slove no l'vfiren) è ora un comune della Slovenia, sul mon te Grado dove si trova il sant uari o omo nim o, oggi pe1fettam enre ricos truito. Atto rno alla ch iesa si svolse ro aspri sc ontr i dura nte la VII battagli a dell'Isonzo (14 - 18 set tembre 1916)

Loquizza - Truppe di rincalzo - agosto 1916 • La data fa riferimento al periodo imm edi atamente successivo alla p resa del monte San Miche le. A Loq ui zza erano ar ri va ti alc u ni so lda ti dal Vall one . Fin o alla ri tirata di Caporc tro, fu zo na de ll e re trovie ita li ane .

Piedi monte del monte Calvario, do po la conquis ta italiana . Nell'insegna sc ritta su ll 'edi fi cio di des tra si legge 1ixovina, cioè negozio di alcolici .

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