parecchi, sia italiani che austriaci. La loro iniziativa suscitò grande interesse e molte persone si dimostrarono disponibili a fornire cimeli, fotografie e corrispondenze epistolari originali per arricchire l’esposizione. Il Museo raccoglie significativi documenti relativi alla guerra sull’Adamello: cartografia austriaca riguardante l’assalto al Corno di Cavento, materiale fotografico del tenente Fabrizio Battanta che aveva partecipato alla riconquista italiana della cima, diverse slitte recuperate sul ghiacciaio, lettere e documenti di combattenti e reduci. Tra i pezzi di particolare importanza, spicca il diario originale del tenente Felix Hecht von Eleda, comandante del presidio austro-ungarico del Corno di Cavento, morto all’età di 23 anni nella difesa di Cima Carè Alto. Tra gli altri materiali, si segnala la bussola geodetica utilizzata dall’esercito italiano per lo scavo della galleria di mina del Col 28
di Lana, un lanciabombe Minucciani, una forgia da campo in ottimo stato di conservazione. Nelle vetrine sono conservate alcune croci lignee realizzate dai prigionieri di guerra russi e cedute alla popolazione del paese in cambio di un pezzo di pane. L’attuale allestimento, realizzato con il sostegno della Provincia autonoma di Trento, è stato curato dall’architetto Sergio Camin. Attività e servizi Il Museo aderisce al Comitato Storico trentino della SAT, organismo nato all’interno della Commissione Scientifica della SAT, la cui attività è finalizzata a favorire la conoscenza e la frequentazione delle montagne trentine attraverso la salvaguardia delle testimonianze risalenti al periodo della Grande Guerra con particolare attenzione alla zona dell’Adamello.