Trincea sulla Tombola Nera
gana tra Primolano ed Ospedaletto, il Vanoi ed il Primiero; Borgo fu occupata il 24 agosto e per quella data tutto il massiccio di Cima d’Asta-Rava Tolvà cadde in mano agli italiani senza combattimenti di rilievo. Nel Vanoi, Caoria rimase terra di nessuno fino alla primavera del 1916. Gli scontri più significativi si ebbero nell’aprile 1916 con la battaglia di Sant’Osvaldo, alle pendici del Panarotta, e a Monte Civeron nelle fasi iniziali della Strafexpedition. Nell’estate del 1916 ci fu un tentativo di penetrazione italiana in Val di Fiemme lungo la Valle del Travignolo partendo dai Passi Rolle e Valles, con azioni di supporto dirette contro le forcelle Ceremana, Valmaggiore, Coldosè nella parte 68
orientale della catena del Lagorai. Unici successi parziali furono la conquista italiana, come manovra diversiva, del Monte Cauriol (2.495 m) il 26 e 27 agosto 1916, del Cardinal (2.481 m) e della quota 2456 di Busa Alta; tali posizioni furono poi abbandonate dopo la rotta di Caporetto (24 ottobre 1917). Il lungo inverno 1916-17 fu segnato da molte valanghe: in Val Calamento causarono 95 vittime tra soldati austriaci e prigionieri russi, in Val Fierollo seppellirono un ospedaletto da campo italiano e in Val Svaizera, nel Vanoi, colpirono il battaglione Val Brenta. Al giugno 1917 risale la battaglia più importante del settore, svolta a cavallo tra Valsugana e Altopiano di Asiago, incentrata sul Monte Ortigara dove i caduti delle due parti si contarono a migliaia. A metà settembre 1917 si colloca la vicenda di Carzano: un gruppo di soldati austro-ungarici di nazionalità ceca comandati dal tenente Ljiudevik Pivko concordò con gli italiani un’azione a sorpresa; in caso di successo le truppe d’assalto italiane si sarebbero infiltrate nelle retrovie austriache e si sarebbero spinte verso Levico, Pergine e Trento. L’operazione fallì. Dopo la ritirata italiana dell’autunno 1917, le linee arretrarono fin sul Piave e la Valsugana divenne retrovia dell’armata austro-ungarica impegnata sul Grappa e sull’Altopiano dei Sette Comuni.