VI LA BATTAGLIA DEI PRIMI GIORNI IL RUOLO DELL'ORATORE Avevamo appena finito con il primo grande raduno del 24 Febbraio 1920, nel Hofbräuhausfestsaal a Monaco, quando erano già in corso i preparativi di quello successivo. Fino ad allora non avevamo osato pensare di tenere un raduno ogni due settimane o anche solo una volta al mese in una città come Monaco, ma adesso era necessario prepararne uno alla settimana. In quel periodo, la sala aveva un significato principalmente sacro per noi Nazionalsocialisti. Era ogni volta sempre più piena, e le persone erano sempre più attente. Gli eventi cominciavano praticamente sempre con l'argomento della 'Colpa di Guerra', di cui nessuno allora si preoccupava, e continuavano fino ai trattati di pace; i metodi di comunicazione violenti nei discorsi vennero ritenuti adatti ed in realtà necessari. In quei giorni se un incontro pubblico di massa, a cui erano presenti non dei flemmatici borghesi ma dei proletari arrabbiati, si occupava del Trattato di Versailles, esso aveva il significato di un attacco alla Repubblica e veniva ritenuto un segno di sentimento reazionario, se non monarchico. Nel momento in cui Versailles veniva criticato c'erano regolarmente delle interruzioni; 'E Brest-Litovsk?' La folla avrebbe continuato a gridare finché si sarebbe gradualmente scaldata ancor di più, oppure lo speaker avesse smesso di cercare di convincerli. Eravamo propensi a sbattere la testa contro il muro dalla disperazione per questo insieme di persone! Non capivano che Versailles era una vergogna ed una disgrazia o che tale trattato di pace era uno spaventoso furto per la nostra nazione. L'opera di distruzione Marxista e l'avvelenata propaganda nemica avevano reso queste persone cieche verso ogni ragionamento. Ed ancora nessuno poteva lamentarsi; per quanto immensamente grande fosse la colpa dell'altra fazione! Cosa aveva fatto la borghesia per sradicare questa terribile disintegrazione, o per lastricare la strada verso la verità con una gestione migliore e più intelligente? Assolutamente nulla! Io stesso vidi chiaramente che, fintanto che si trattava del movimento che allora era nella sua infanzia, la questione della colpa della guerra doveva essere chiarita sulla linea della verità storica. Naturalmente esiste una forte tentazione, specialmente per ogni movimento debole, di agire e gridare insieme alle folle nei momento in cui un forte oppositore ha avuto successo ad ingannare e guidare il popolo per giungere a qualche decisione folle, in particolare se conteneva alcuni punti - anche se illusori - in favore di questo, dal punto di vista di quel giovane movimento. Ho vissuto questi casi in diverse occasioni, quando era necessaria la massima energia per evitare che la nave andasse alla deriva nella corrente, ottenuta con mezzi artificiali, o in realtà la seguisse. L'ultima occasione ci fu quando la nostra perversa stampa, l'Ecuba della vita della nazione Tedesca, ebbe successo a dare 128