PARTE II I TEORIA DEL MONDO E PARTITO
Era chiaro che il nuovo movimento non poteva sperare di ottenere l'importanza e la forza necessarie per la grande battaglia, a meno che non avesse avuto successo sin dal principio ad impiantare nel cuore dei suoi seguaci la nobile convinzione che non stava soltanto fornendo alla vita politica una nuova chiamata alle urne, ma che presentava una nuova visione del mondo. Si doveva riflettere su quali miserabili motivi stanno normalmente alla base dei 'programmi di partito' quando questi vengono di tanto in tanto ripuliti e rimodellati. C'è un motivo qui che porta costantemente il partito ad introdurre nuovi programmi o a modificare quelli esistenti - l'ansietà per i risultati delle prossime elezioni. Una volta che le elezioni Parlamentari sono finite, il membro - che viene eletto per cinque anni - si reca ogni mattina alla Camera, forse non proprio all'interno, ma almeno fino a dove si trova la sala in cui sono le liste dei partecipanti. Il suo faticoso servizio per la causa del popolo lo porta a firmare con il proprio nome, ed in cambio di questo estenuante sforzo, ripetuto quotidianamente, accetta un piccolo onorario come sua meritata ricompensa. Non c'è quasi nulla di altrettanto deprimente che guardare tutto ciò che succede in Parlamento nella sua triste realtà e dover osservare costantemente questo tradimento ripetuto in continuazione. Tale terreno intellettuale non è portato a produrre forza nel campo della borghesia affinché essa lotti contro le forze organizzate del Marxismo. In realtà, i gentiluomini in Parlamento non ci pensano seriamente. Vedendo che accade questo per tutti i partiti di cosiddetta tendenza borghese, la politica in realtà consiste del tutto nella zuffa per ciascun posto in Parlamento, nel quale le convinzioni ed i principi vengono gettati in mare come zavorra secondo le necessità del momento, i cui programmi sono naturalmente determinati e la loro forza stimata - naturalmente al contrario - in accordo con lo stesso. Gli manca la grande attrazione magnetica a cui le masse rispondono soltanto sotto l'urgente impressione di grandi e nobili idee e di insindacabile fede combinata con fanatico coraggio nella lotta. Ma in un periodo quando una fazione, completamente armata con armi mille volte criminali, attacca un ordine di cose già esistente, l'altra fazione può opporre resistenza soltanto se assume una nuova forma di fede - nel nostro caso politica e rifiuta un atteggiamento difensivo timido e debole verso un attacco forte e spietato. Il concetto di 'popolare' (völkisch) sembra essere indefinito e privo di limiti pratici, ed è capace di cambiare interpretazione così come la parola 'religioso'. Entrambi comprendono certi concetti di base. Ed ancora, sebbene siano di suprema 99