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Repubblica di Venezia (1797
RASSEGNA DI STORIA ISTRIANA
I risultati etnico-storici determinanti per i tempi moderni in Istria si andavano consolidando dalla fine del XVII secolo in poi e nel XVIII secolo, nel periodo della stabilizzazione a livello regionale, presero la forma di tre comunitá linguistiche: croata, italiana e slovena. L’appartenenza lingüistica allora ancora non significava coscienza nazionale, bensi prima status sociale.
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La differenza tra la coscienza lingüistica e quella nazionale della popolazione gradualmente diminuiva, in conformitá al consolidamento e al rafforzamento della coscienza nazionale moderna a partiré dalla fine del XVIII secolo in poi. NelParea istriana appena il XIX secolo (di preciso gli ultimi suoi decenni) rappresenta il periodo di consolidamento del confine étnico, fondato sulla coscienza nazionale. II riconoscimento delTunitá trina si é affermato in particolare con il riconoscimento dei confini etnici tra gli Sloveni e i Croati, mentre la popolazione italiana era sparsa nelle cittá con caratteristiche tradizionalmente romanze e in alcune zone discontinué della campagna a maggioranza italiana.
Le riforme amministratíyo-ecclesiastiche alia fine della Repubblica di Venezia
Mentre nelle province austriache dalla meta del XVIII secolo erano in corso numeróse riforme amministrative, l’Istria veneta prima delle campagne napoleoniche era interessata solo dalle riforme amministrativo-ecclesiastiche dell’imperatore Giuseppe II. L’imperatore tentó di conformare la divisione ecclesiastica a quella amministrativa, quindi anche ai confini statali.
Dopo la cessazione del vescovato di Pedena nel 1788, il suo territorio, con il vicariato foráneo di Pisino, facente parte della diócesi di Parenzo, e i vicariati foranei di Chersano e Castua, facenti parte della diócesi di Pola, vennero aggiunti alia diócesi di Trieste, mentre il vicariato foráneo di Pinguente venne aggiunto alia diócesi di Parenzo. Muggia passó alia diócesi di Capodistria e Umago alia diócesi di Cittanova. In questo modo si volle ottenere che la giurisdizione della diócesi di Trieste si estendesse non solo sulla cittá di Trieste, ma anche su tutta lTstria austríaca.
La formazione dei nuovi confini diocesani triestini continuó nel 1828 quando alia diócesi di Trieste venne assegnata la cessata diócesi di Cittanova e aggiunta la diócesi di Capodistria (perció dal 1830 ’ veniva chiamata triestino-capodistriana). La sede vescovile di Capodistria era vacante giá dal 1810. Nel 1830 Pinguente venne nuovamente assegnata alia diócesi di Trieste.