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RIVISTA DI TECNILA E SERVIllO MEDICO M1LITARE

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VARIETÀ

VARIETÀ

RAMALLY H. - Nuovo modo di sospenalone della. ba. rella per la. marcia In terreno aooldentato. - (A chioesde médecine et de pharmacie militaires, f89i, N. 3).

Tutti i medici militari, che hanno seguito le ·truppe alpi nelle loro marcie in montagna, hanno provato qualche voi delle grandi difficoltà per il trasporto dei loro malati. carro d'ambulanza leggiero non può seguire le truppe, d che la strada cessa di essere carreggiabile. Restano i m e le barelle.

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Il 'cacolet é~u11 modo di trasporto, molto penos6 in terre piano, ciò cbe equi\•ale a dire che diviene addirittura inso portab~le in terreno accidentato, col sentiero ingombr grossi e:1ottoli, che obbligano il mulo a dare ad ogni ista dei violenti colpi di reni per superare gli ostacoli; é an pe ricoloso sulle vie in trincea.

Il trasporlo a dorso di mulo è di molto superiore, ma corre che i malati abbiano la forza di tenersi a cava.lei Resta la bart>lla. Questo è certamente il miglior modo trasporto che il medico abbia in montagna .

I portatori dovranno essere solo due e possibilmente al due seguiranno la barella, come aiuto. , Ma se il pendio del terreno di vieo.e mollo accentuato barella malgrado lo sforzo dei portatori, cessa di esse orizzontale, il ferito scivola e può, se non cadere, alme venir ad urtare con le e~remità, contro il portaferiti più basso; se la parte che arriva a contatto del portatore

RIVISTA DI TECNICA E SERVI.ZIO MEDICO MILITARE 613

fratturala p. es., la gamba, si capjsce H risultato deplorevole che ne deriva.

La barella, per permettere un trasporto pratico in montagna, dovrebbe soddisfare alle condizioni seguenti:

1° Lasciare la liberta delfe mani, o almeno, di una mar10 .ai porta tori ;

2• Restare orizzontale qual unque sia la pendenza del -suolo.

Il dottor Donion, maggiore medico di 1~ classe· al 96 reg· l!imento di fanteria francese h a fatto dei tentativi in questo -senso. Secondo il Donion; la barella,verrebbe portata come un palanchino, mediante un'asta di bambou poggiata con cia-scuna estremità sulle -spalle di un portatore. I p,>rtatçiri conservano cosi la libertà di una mano. La orizzontalità, si otterrebbe mediante una corda da accorciarsi più o meno.

L'autore (Ramally) ha cercato una disposizione che permetta automaticamente al malato di tenere la orizzontale, rendendo il punto di sospensione della barella indipendente dal sibtema di sostegno. Ed ecco come: all'asta di bambou, ,è fissalo nel mezzo un anello: due corde alquanto lunghe vanno in diagonale da una estremità all'altra della barella. -0,a, facendo passare le due corJe per l'anello dell'asta di sospension~ e innalzando questa, si capisce che la barella res ta orizzon~ale-' perché la corda è libera di scorrere nelfanello fin che il centro di gravità de! sistema sia sulla ·verticale.

M.

H.rnART. - Il piooolo ca.libro ed 11 soooorso del feriti sul campo . - (Militiirarzt, N. 12, 1893.)

L'organizzazione "del servizio sanitario in campagna, dopo :adottato il fucile a ripetizione, diventò problema del più a lto inte t'esse.

L'adozione del nuovo sistema fu, dal punto di vista tecnico militare, motivata dalla esigenza di ottenere, nel minimo tempo possibile, la massima potenza offensiva dell'arma _portaliie.

Rivista Di Tecnica

Già le battaglie di Gravelolle, e que~Ie datesi nei Balcani {nelle quali furono adoperali rispettivamente, dai" francesi~ i l proiettile Chassepot, e dai russi il proiettile Martini) dimostrarono quale azione micidiale possedevano quelle armi .

A Gravelotle, si ebbero, nei tedeschi, 19,863 tra morti e re. riti. Nei Balcani, la proporzione tra i mor ti e i feriti fu di 1 : 2, proporzione che fino ad ora non si era mai osservata. Un'azione molto più terribile deve avere il nuovo fucilè, specialmente se il fucile del calibro di 5 mm., già adot.tato da qualche esercito, verrà accettalo da tutti. La nuovaarma soddisfa ad un importante desideratum di tecnica militare, cioè un massimo munizioname nto individuale: infatti, il numero delle cartucce, che ora in Germania è di SOO, può,. col nuovo fucile, essere portato fino a 500. Inoltre, l'importanza del nuovo proiettile è accresciuta dalla sua enorme potenza di penetrazione, che gli permette di trapassare trincee, muri, alberi; tutto ciò, insomma, che dapprima co-c stituiva una difesa, mentre che la zona dei. suoi colpi mortali può estendersi fino a 5000 metri .

Secondo gli esperimenti che l'autore fece su cavalli, coJ nuovo fucile a ripetizione, come pure dalle osservazioni di; scontri · , di morli accidentali, suicidi, ecc., egli poté stabilire; che, in una guerra futura, sarà maggiorB· il numero dei mo r ti ,. e per contro più favorevole la proporzione tra i feriti leggeri e gràvi . Agli organi del servizio sanitario, adunq ue,; incombe la grave missione di raccogliere i colpiti sollo il fuoco .nemico, e trasportarli, più presto che sia possibile,.. agli stabilimenti. Soltanto un personale quantitativamente & qualitativamente bastevole potrà compier e questa missione,. alla quale certament~ non si può soddisfare coll'attuale nu. . mero ·di portaferiti. S i deve calcolare al 20 ¼ la fòrza. totale degli organi sanitari, e questi devono spiegare la maggiorparte della loro attività negli intervalli dèl fu,oco.

Sarebbe di un grande vantaggio l'adottare l'apparato elet, trico illuminante inventato dal Mundy, per rischiarare nella, notte il campo di battaglia. L'autore as~egna una grandeimportanza al sollecito e sicuro tras'porto dei feriti, come, pure a convenienti mezzi di ricovero sul campo. La sori.&

E SERTIZIO MEDICO MfLlTARE

del ferito non è tanto influenzala dalla prima medicazione, quanto da un sollecito ed adatto trasporto, e come da un ric ove ro corris_pondente alle esigenze igieniche.

Per ogni divisione di fanteria, si devono mettere due posti di m edicazione da 2000 a 2GOO metri ali' indietr o delle truppe combattenti, e più indietro ancora le ambulanze.

Egli accetta l'uso di chiese e scuole per ospedali da campo, però a condizione che quei locali sieno prima disinfettati. Quale ricovero perfetto dei feriti nelle prossime guerre, serviranno le tende e le baracche. La Germania ha già adottato questo mezzo. Le tende che seguono le truppe, sono capaci di racco gliere ciascuna 12 feriti: Nell'esercito franc ese, troviamo le tende ad uso di ospedali da campo, ed in ciascuna di ess~ possono essere ricoverati 28 feriti . An(; he per l'eseecito atp:;triaco fu già proposta4ma tenda per il me _ de simo scopo: essa può essere anche caricata sul quadrupede.

RIVISTA D'IGIENE

Il congresso per lo studio della tubercolosi . - (A rchioes medicales be{ges, settembre 1893, fascicolo 3°) .

Questo congresso, che ebbe luogo a Parigi dal 27 luglio al 2 agosto ultimo scorso, è stato rimarchevole e per l'importanza delle questioni trattate e per l'interesse che hanno destato alcune comunicazioni, che vi si sono fatte.

si riussumono 1e principan qµestioni che erano all'ordine del oforno llell'ordine istesso in cui furono discusse.

RIVISTA

I. Dell'azione rispettioa del contagic e dell'eredità nella diffusione della tubercolosi. - Bisogna intendersi sulla definizione dell'eredità: questa può essere esaminata tanto sotto il punto di vista del terreno, quanto sotto il punto di vista del germe.

Tutti sono d'accordo sull'esistenza dell'eredità di terreno: la predisposizion e alla tubercolosi di fanciulli provenienti da genitori tubercolosi è stata riconosciuta in ogni tempo. Oggi deve essere ammessa facilmente anche l'eredità del germe: lavori recenti hanno dimostrato l'esistenza di questa eredità diretta e fornito lA prova batteriologica della trasmis. sione, dai genitori alla prole, del germe tubercoloso. Ma, mentre che alcuni non dànno che poca importanza. a questa eredità diretta e non ammettono altro che il contagio come causa di trasmissior,e della tubercolosi, altri, pure riconoscendo l'importanza dell'azion e del contagio, sono di avviso che molte affezioni tubercolose, anche tardive, hanno o rigine congenita.

P er Nocard, che ha preso sopratutto in esame la tubercolosi nella specie bovina, l'ered itarietà non avrebbe che un'importanza secondaria nella propagazione dell'affezionP.

Egli poggia il suo giudizio sul fatto che, nelle ricerch e da lui intraprese sulla diagnosi della tubercolosi con le iniezioni della tub ercolina , ed in cui la proporzione di malati giunse talora sino a 60 e 70 p. 100, furono seoopre gli adulti che dettero le cifre .più alt", mentre che la maggior parte dei giovani, sebbene nati da madri tubercolose, non sembravano ancl)ra colpiti dalla malattia . TuLte le sue osservazioni l'hanno beq convinto dell'azione preponderante del contagio nelro sviluppo dell'affezione, la condizione essenziale d i questo contagio risiederebbe, per lui, ili un contatto intimo e prolungato, la comunanza di atmo,sfera non basterebbe a produrre l'infezione.

Hérard, senza negare la grande importanza del contagio, ammette che, in un gran numero dì casi, i parenti trasmettano ai figli non solo l'attitudine morbosa, ma il germe istesso della malattia; le ricerche fatte in questi ultimi anni n' IGIE~E 617 banno dimostrato l'esistenza della tubercolosi congenita; è stato pure riconosciuto che la tubercolosi infantile precoce, considerala altre volte come eccezionale, è molto più frequente di quello che si supponesse.

Uno dei principali motivi dell'opposizione all'ipotesi dell'eredità pel germe è la diffìcolta di comprendere che esso possa rimanere latente, dieci, venti, trent'anni. Ma questo non è punto meno comprensibile dei lunghi periodi di latenza della sifilide ereditaria. Come per quest'ullima affezione, si Pllò l}mmettere che il germe tubercoloso non si sviluppi fatalmente e che esso possa trovare nell'organismo del fanciullo e dell'adulto condizioni di resistenza che lo mantengano allo stato latente per un periodo più o meno lungo ed anche gl'iwpediscano di germogliare.

Per le tubercolosi esterne specialmente primitive (osteiti, artriti, ecc.), il contagio è spesso assai difficile ad ammettersi; in alcune circostai;ize, una ferita della pelle o delle mucose, può aver servito di porta d'io~resso, ma nel maggior numero di casi, bisogna ammettere che il bacillc. esista nell'organismo al momento della viol~nza esterna, che ha determinato la localizzazione tubercolosa.

Riassumendo, per Hérard, il contagio è la causa più fre• quente delle tubercolosi polmonare; l'eredità è un fatto indiscutibil~; E>ssa non è solamente un'attitudine morbosa che i uenitori tubercolosi trasmettono alla prole, essi le trasmettono spesso anche il germe istesso di loro malattia; nelle tubercolosi este1·ne primitive, l'eredità ha un'azione preponderante.

Tale è pure l'opinione di Verneuil, il quale, come si sa, pel primo ha ·fermato l'attenzione sul microbismo latente e ' la maggioranza del congresso si è uniformata a questa opinione

Coudray e Ducor hanno dichiarato che essi hanno osservato l'azione negatìva dell'ereri ità nella maggior parte di casi di tubercolosi esterna primitiva,, che hanno sottoposto ad esame.

II. Malattie infettive come agenti provocatori della tu-

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bercolosi. - Da lungo tempo è stata riconosciuta l'azione considerevole che esercitano, sulla produzione della tubercolosi polmonare o meningea, le malattie infettive, specialn,ente l'influenza, il morbillo e la tosse convulsa. Questa. azione é indubitabile anche per le tubercolosi chirurgiche. Verneuil cita a tal rigu,lrdo molte osservazioni interessanti ; in una di siffatte osservazioni, la malattia. che ha determinato lo sviluppo dellit tubercolosi è stata la mala.ria, affezione che fu t.a.lora ritenuta come antagonista della tube rcolosi.

In un'altra serie di fatti, sono al contrario le lesioni tubercolose che hanno servito di porta d'ingresso alle malattie infettive: l'ulcerazione di focolai tubercolosi fa penetrare nell'organismo altri germi patogeni, che uniscono la loro azione a ·quella dei primi. A queste associazioni microbiche è dovuta pri ncipalmente la suppurazione di t'ocolai tubercolosi e, per conseguenza, la. loro estensione.

Habès cita un caso di entero-epatite suppurata e un caso di settieemia. emorragica nei quali la tubercolosi servi probabilmente di porla d'ingt·esso.

Il I. Le tregue della t,;,bercolosi. - Quando la ·malattia entra in un periodo di pausa, che il bacillo rimane confinato in un punto qualunque dell'organismo, senza tendenza alcuna. ad invadere le regioni vicine, può aversi tregua della malattia. Questa tregua può dura.re per un tempo più o meno lungo; quindi l'affezione, sotto l'influenza di cause varie. il più spesso una malattia intercorrente, riprende il suo cammino ìnvadente.

Legroux ha specialmente studiato queste tregue nel fant:iullo. Dimostra l'importanza che, sotto questo punto di vista, bisogna dare alla micropoliadenopatia dell'infanzia, che considera come una manifestaziane prim itiva della tubercolosi. Queste adeno pa.tie tubercolose possono, come si osserva spesso~ determina.re affezioni viscerali dopo che sono rimaste per lungo tempo stazionarie. Tutti gli sforzi della terapeutica. devono tendere a proiungare le tregue della tubercolosi ed anche a trasformarle in una guarigione dure-

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,•ole e permanente. L'indicazione principale, per i fanciulli colpiti da poliadenite, è la campagna.

Hallopeau studia le tregue che si producono ndle manifestazioni cutanee della t 11bercolosi, particolarmente nel lupus culgaris . Segnala specialmente l'azione favorevole che esercìla · talora su queste affezioni una risipola intercorrente e s~ d~manda. se la gravità e la tenacità di certi lupus non g1ust1ficherebbero l'inoculazione,~ scopo curatìvo, ai malati di dette affezioni, di forme benigne di risipola.

IV. Su i danni che po.,;sono derivare dall'inuma;ione di ~ubercolosi. - Senza pronunziarsi sul processo da usarsi, 11 congresso ha emesso il voto e che i governi studino e facciano adottare processi di distruzione efficaci di cadaveri pericolosi ».

. ~a ~remazione avrebbe riunito il maggior numero di part1g1a01 . Laho ha preconizzato ruso della calce, che si usa co_ntin~am~nte in medicina veterinaria, in particolare per gh ammali carbonchiosi e che distrugge rapidamente i ca.da~eri e i germi in essi contenuti. Alcuni membri hanno pr_o_posto l'iniezione antisettica· nei cadaveri; altri; J~ mumm1hcaz10ne (Verneuil).

V. Diagnosi della tubercolosi. - Questa questione è sta la posta specialmente sotto il punto di vista della medicina veterinaria. ·

Nocard ha esposto ul congresso le sue foteressanti :-icerche sulla diagnosi della tubercolosi nei buoi con le iniez'.o~i di tu_b~rcolina. Questo processo può rendere grandiss1m1 serv1g1 svelanào lesioni anche minime in animali di bellissimo aspetto. Si devono allora separa.re o-ii animali malati dai sani, per evitare il contagio, disinfettar: Je stalle e ingrassare gli animali che possono servire ancora alralimentazione, ma. che si deve evitare d'impiegare per la riproduzione.

La visita ai mattatoi ba fornito a Nocard l'occasione di dare l;l.i membri del congresso la prova sperimentale di ciò che aveva affermato. Nocard avJ3va trovato, alla masseria della scuola di Grignon, unu bellissima vacca, grassa, che

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egli riteneva tubercolosa, maliz:rado la sua bella apparenza. Ioiettò ad essa sotto la pelle 25 cc. di tubercolina, che eleYò la lemperatura di 2°,5. Nocard allora affermò che ~animale era tubercoloso e lo fece condurre al mattatoio, ove fu abbattuto e sezionato innanzi ai membri del congresso. Con grande meraviglia degli astanti, si trovarono nei due pol-:moni enormi mas:se di tubercoli rammollì.ti, ma non aperti nei bronchi; i gangli del m~diastino, la pleura, il regalo, ecr ., ne contenevano pure. L'importanza della diagnosi con la tubercolina fu dunque del tutto dimostrata.

Strauss e Teissier fanno conoscere al congresso le loro ricerche sulla diagnosi della sifilide con la tubercolina . Secondo quesU autori, iniezioni di tubercolina producono, nei sifilitici, una reazione generale analoga a quella che si produce nei tubercolosi. Trasbot ha notato la stessa azione della tubercolina nel cancro e Strauss e Babès in più casi di lebbra generalizzata. Verneuil spiega questi fonomeni rassomigliando l'azione della tubercoli,pa all'azione di una malattia infèUiva sopravveniente in un individuo già malato da altra mal~ttia infettiva. Si sa che in questi casi l'apparizione di. una malattia intercorrente ha spesso per risultato di ridestare la malattia primitiva.

La questione della diagnosi. sollecita della tubercolosi dell'uomo è stata oggetto per parte del dott. Aubeau (di Parigi) di una comunicazione interessantissima ed importantissima.

Eccone le conclusioni:

Con l'esame batteriologico del sangue, dello sperma e di altri liquidi dell'economia, si può fare la diagnosi di alcune malattie infèttive. P er ciò che riguarda la tubercolosi, i microrganismi si trovano: 1° nella tuber·colosi clinicamente confermata; 2° nella tubercolosi clinicamente guarita; 3° nella tubercolosi latente, cioè in quegl'individui che nulla, clini- · camente, autorizza a suppor~e iubercolosi. Quest'- esame adunque pe~hette di fare la diagnosi precoce ùella tubercolosi.

L'autore presenta al congresso bellissime preparazioni di sangue e di sperma, contenenti il bacillo di Koch. Per la presenza di bacilli nello sperma, Verneuil, Nocard e Strauss sono di avviso che l'individuo, il quale ha fornito il materiale pel preparato, sia probabilmente malato di tubercolosi genitale. Aubaau invece è di parere opposto e fa osservare che nello sperma d'individui affetti da tubercolosi genitale si trovano i bacilli in mezzo a numerosi leucociti, a muco, a pigmento e a sp~rmalozoi, mentre che nello sperma di tubercolosi s enza lesione testi~olare non si trovano che spermatozoi e microbi; ciò si osserva nelle preparazioni sottoposte al congresso.

A ubeau ha pure trovato il bacillo di Koch nel !alte di donne tubercolose, le cui mammelle sembravano del tutto sane. Degi,e ha fatto la stessa osservazione in un gran numero di vacche tubercolo~e.

Molti oratori hanno dim9strato di quale grande impor1..'.lnza sia la ·scoperta di Aubeau. Le ricerche che egli non mancherà d'intraprendere su tale riguardo in un gran numero di cliniche e di laboratori diranno tosto se i fatti esposti sieno as§ai generali e costanti per poter basare sull'esame del sangue o di altri liquidi organici la diagnosi precoce deila tubercolosi.

VI. UtilitJ. della generalizzazione del servizio d'i.spezion e delle,, carni. - Questo servizio d'ispezione esiste già in qua:;,i tulle le nazioni ci vili.

VII. Su i nuovi modi di cura della tubercolosi. - Alcuni anni fa, lo scopo principale degli scienziati nella cura della tubercolosi era quello di trovare una sostanza medicamentosa che, introdotta nell'organismo, rendesse questo non più atto allo sviluppo del ·bacillo tubercoloso. L 'esito scar~o delle 11umerose ricerche fatte con quesl'indi_rizzo, d'altro lato, il risultato ottenuto in uo certo numero di malattie infetlive coi metodi nuovi (immunizzazione, siero-terapia) hanno determinato diversi sperimentatori a cercare in questi metodi un modo di trattamento curativo e profilattico della tubercolosi.

Babès dapprima ha tentalo di re ndere i conigli e le cavie refrattarie alla tubercolosi uman<;\, inoculando loro colture

6.22 RlV1STA di tuber::olosi aviaria a dosi crescenti. Queste inoculazioni hanno dato risultali incerti: molli animali in esperimento non resistettero alle iniezioni; tullavia quelli che sopravvissero divennero del tutto immuni contro la tubercolosi umana. Babès esperimentò allora nei cani, specie gia assai refrattaria alla. tubercolosi. I noculan<lo gli animali con dosi JJiù elevate e assai lentamenl~ progressive di tubercolosi aviaria, quindi con dosi progressive di tubercolosi umana, è giunto a renderli del tutto refrattari a grandi quantità di virus tu· bercoloso.

Il metodo d'immunizzazione usato da Babés è lungo e complfoa to; eccone il riassunto: iniezione di tubercolina aviaria, inoculazione di una coltura attenuata di un anno, di tubercolosi aviarie; un grammo di coltura di un mese di tubercolosi aviaria: dopo otto giorni, 3 grammi di questa isles:òa 1:oltura; otto giorni dopo, 5 grammi di questa coltura; quindi si ricomincia la stessa serie d'iooculazioni con la tubercolina e con colture di tubercolosi umana.

Il siero di cani resi in tal modo refrattari possiede proprietà antitubercolose energiche. Iniettato preventivamente a conigli e a cavie, li rende del tutto refrattari all'infezione.

Babès ha trattato éon questo siero animali colpili da tubercolosi, quindi ha tentato il suo metodo nell'uomo. Egli iniettò giornalmente a tubercolosi da 3- 6 grammi di siero con l'aggiunta di soluzione fenicata all'uno per cento. Io· tutti gl'individui curati, si è ottenuto un miglioramento ma- · nifesto dello stato locale e dello st~to generale e in un certo nùmero di essi si osservò prima la diminuzione quindi la scomparsa dei bacilli dall'osservato.

Allo scopo di ottenere siero vaccinatore io più grande quantità, Babès ha vaccinato una vacca e una capra ed ha -Osservato che non solamente il siero, ma anche il latte di questi animali aveva acquistato proprieta immunizzanti. È una scope~ interessante e che lascia antivedere la possibilità di rendere immuni, in grazia di questo latte vaccino i fanciulli na.ti da tubercolosi o viventi in un'atmosfera infetta dalle poi veri e dagli spuli.

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Bernheim ha fatto ricerche analoghe ed è giunto alle stesse conclusioni di Babès, relativamente affazione favorevole che esercita su i tubercolosi l'iniezione di siero di animali immunizzati. Il suo processo d'immunizzazione è il seguente: una coltura di bacillo tubercoloso in brodo è portata per un'ora e mezzo ad 80°, quindi filtrata e inoculata asetticamente ad un animale, in ragione di t cc. per 5 chilogrammi del peso del corpo. L'iniezione di preferenza deve esser fatta nelle vene o nel peritoneo. Dop0 5 - 6 giorni l'animale, dapprima abbattuto dalle iniezioni, ritorna allo stato normale; allora è divenuto immune e può ricevere inoculazioni di bacillo uma110 senza divenire tubercoloso .

Col siero di animali così immunizzati, Bernheim ba eseguito esperimenti dapprima su altra serie di animali èd in seguito sull'uomo. Sotto l'influenza di un'iniezione di S-6 cc. di siero ripe~uta ogni due giorni, tutti gli ammalati sono migliorati. L'esperien.za fu estesa a più di cento ammalati; secondo l'autore il decorso della malattia è stato arrestato in coloro,~il cui stato generale era ancora molto buono; in trenta di essi fu osservata la scomparsa dei bacilli ne~li sputi e il ritomo alla salute.

La concordanza assoluta dei risul tati ottenuti da tali scienziati, che operarono separatamente e con metodi differ enti, autorizza a pensare che si sia trovata finalmente la via che condurrà alla soluzione de l problema della sanabilità della tubercolosi.

Aspettando che questo risultalo sia raggiunto, il miglior modo di cura della tubercolosi parrebbe essere il soggiorno · all'aria libera, unita ad un'alimenta-zione abbondante e scelta; il regime dei &anatori in luoghi elevati generalmente è eccellente . L_. H. Petit si sforza a riabilitare ie stazioni mediterranee, che sono da molti anni state screditate; per lui tali stazioni sono favorevolissime ai tisici a condizione che non si commettano imprudenze, a condizione che non dimorino negli alberghi, ove le precauzioni antisettiche sono sempre trascurate, ma in sanatori simili a quello stato eretto in Mentooe.

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