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Leo valiani, La dissoluzione dell’Austria-Ungheria, Milano, Il Saggiatore, 1966, p. 310 312.
Fiume e il Patto di Londra
la sua posizione al tavolo delle trattative, ma di questo Sonnino non sembrò rendersi conto 34. Dopo la caduta di Sonnino, Orlando per l’Italia chiedeva non solo il rispetto integrale del Patto di Londra ma ad esso aggiungeva anche la città di Fiume dove si manifestava il desiderio di unirsi all’Italia. È da notare che il Patto poteva essere impugnato solo nel caso di vittoria sul campo di battaglia e, dopo la disfatta di Caporetto, era opinione comune in campo alleato che l’Italia non ne avrebbe potuto pretendere l’esecuzione 35. Nel 1918 sia la Serbia che l’Italia erano state salvate dalla sconfitta grazie all’intervento alleato e dalla dissoluzione dall’Austria-Ungheria alla quale i movimenti nazionali jugoslavi avevano dato un contributo determinante. I leader croati e sloveni di orientamento jugoslavo, pertanto, poterono partecipare alla Conferenza di pace di Parigi con un ruolo di primo piano al fianco dei rappresentanti del Regno di Serbia.
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34 Carlo Sforza ricordava di aver più volte spinto invano Sonnino ad “intendersi col governo serbo, in modo da presentarci alla conferenza della pace più liberi per la difesa di tutti i nostri interessi generali, senza essere prigionieri di un litigio sulla frontiera adriatica.” In
Carlo sforza, Costruttori e Distruttori, Roma, Donatello De Luigi, 1945, p. 310. 35 Le promesse che erano state fatte alla Russia per un possesso di Costantinopoli e degli
Stretti decaddero dopo la sua uscita dallo schieramento alleato. Le disfatte subite dalla
Serbia e dall’Italia resero possibile per la Gran Bretagna e la Francia intavolare trattative con gli emissari austriaci ai quali essi poterono assicurare che per la massima parte tali impegni (quali il Patto di Londra) potevano essere considerati decaduti. Successivamente
Wilson avrebbe espresso in maniera inequivocabile il suo rifiuto ai trattati segreti. Cfr. Cfr. .
Harry hanaK, The Government, the Foreign Office and Austria-Hungary, 1914-1918, in
«The Slavonic and East European Review» 108 (1969), pp. 162-163.
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