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A PROPOSITO DI UX CASO DI EPATITE SUPPURATA la melà dei casi apertisi pei bronchi guariscono ; ma in Egi De Castro su 2.:; casi ne ebbe 19 guariti. • In base alle osservazioni raccolte in .\lessaodria d'Egi tt ed alle sue proprie raccolte nell'Italia meridionale. I' Ughe conchiude: aprendosi l'ascesso per la via bronco-polmon la prognosi è farorevole iu più che trequar·ti dei casi: apre ùosi l'ascesso all'e:iterno la prognosi è ancora favorevo le · in più che t re quarti dei cMi op ernti allorchè l'as cesso non molto grande, mie a dire quando viene operato in tempo; è sempre favorevole in più rhr la metà dri casi ope1·ati lJ ualu que sia la grandezza o le condizioni accessorie dell' asces ln termini genera!i la prognosi è aggravata dalle co mpi razioni dissenteriche e malariche, e quanto agli esiti che p avere l'ascesso, è addiritturn infausta l'apertura nel pericardi gravis ·ima l'apertura nel cavo addominale. grave J'apert nella cavitit della pleura.
L'idMlimelria, proposta ed adollala da Clarke in Inghilterra e modificat.a in seguilo dai chimici Boulron e Boudet, rn subito riconosciuta pe1· un metodo molto ingegnoso d' analisi delle acque potabili e meritò che foi:;se universalmente accettata. e Questo metodo, che è conosciuto da circa 40 anni, si basa, rom'é noto, sulla proprieta che ha il sapone d1 decom por ::;i m prese nza dei s ali alcalino•lerrosi contenuti nelle acque 1,otabili e di indicare la fine della reazione col fare apparire un a spuma persistente alla superficie deffacqua in esame.
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Pure, nonostante la meravigliosa sensibilità e prontezza del reattivo ti la non difficile esecuz;one dei saggi, si dovette riconosce re che i risultati dell'anali!"i idrotimetrica sono rare volte approssimativi, si de indurre un po· per volta i chi· miei ad abbandonarla, o tutt'al più a servirsene unicamente per conoscere il grado comple~sivo di un'acqua potabile.
Di tali inesattezze io mi presi acl indai?are le causP, e col tilolo: D~fetti dell'idrotimetria nell'a,.alisi delle acque potabili, pubblicai una mia memoria sul Bollettino Jarmaceu· tico del mese di maggio dell'anno 1889.
3i:2 STUDIO SOLI.A IDROTllIETRIA, ECC.
Dopo d'allora ho proseguito gli sludi !,ullo stesso argome:ito, con lo scopo di m eglio determinarne le cause d'errore, nonché di trovarvi qualche moditìcazione capace :!i evi: tare quelle, e le operazioni inutili. affine di ottenere risultati esatli in un tempo più breve.
Il metodo idrotimetrico, come ognuno sa, consiste in 4 saggi, che hanno per iscopo di determinare il carbonalo di calcio, gli tillri sali di calcio, i sali di magnesio e l'acido cat·bonico libero, contenuti nelle acque potabili.
Ora, passando in esame le diverse operazioni, mi proverò a dimostrare le cause per cui, ordinaria mente, i risultati sono diversi da quelli che dovrebbero essere.
1• OPERAZIONE.
SA<JGIO SULL'ACQUA ALLO STATO N \TURALE.
In questo "'aggio risultan o la quantità complessiva dei sali alcalino-terrosi e l'acido carbonico libero.
Tra il sapone idrotimetrico ed i sali alcalino-terrosi , contenuti nelle acque potabili, avviene un doppio scambio di componenti, per cui si formano alcuni sali di sodio - bicarbonato, solfato , cloruro, ecc. - ed oleato (e rors'anco palmitato e stearato) di calcio e di ma;rnesio insolubili.
Invece, in presenza dell'acido carbonico libero, l'oleato di sodio viene decomposto, ed in sua vece formasi carbonato di sodio, mentre l'acido oleico viene reso libero.
L'acido carbouico dunque scaccia ~li acidi grassi dalle Jor·o combinazioni e li sostituisce, ma essendo pur esso un'acido debole, la sua azione i> lenta, e tale diventa sempre piu coll'inoltrarsi della reazione. Prima che abbia compiuta la sua azione sopra il sapone. occorrono almeno dieci minuli, e ra d'uopo altendere tutto questo tempo, dopo ogni nuova aggi unta di sapone, avanti ùi agita1·e la boccetta. Ed essendo esso anche un corpo gazoso e fugace, son necessarie delle precauzioni per ché non abbia da svolgers::i che il meno pos~ibile durante il saggio, tra cui quella di non agitare la boccetta che leggermen te, solo quel tanto che oc<'orre per ottenere alcune bolle. Ma, ad onta di ciò, la determinazione
STUDIO SULLA IDROTIMETRIA, ECC.
000 si raggiunge che dopo alcuni saggi, in cui i esall8 · · · · fi hè ' · . servono di norma nei successivi, ne s arriva a prirnd• ,8 il arado idrotimetrico, versandovi tutta la solupreo e1 o di sapone occorrente in una volta sola.
z1one . .
D . maniera che, per eseguire questa operazione, occorre i a· · di pratica e qualche ora i lempo.
00 Po recedenza bisogna essersi anche assicurati che la solo p li ! d' . oe di sapone sia neulra e non alca na, come succe, e 1 ;uzio . ~uelle state preparate mollo tem po addietro e che hanno pro:lollo posatura.
' 1 ebbi ad esaminare di tali posature, derivate da vecchie , l~zioni, e le ho trovale formale di cristallini microscopici :solubili nell'acqua e solubili nell'alcool con reazione acida. ~rano dun<tue acidi grassi, separatisi dalla base, la quale era rimasta allo stato di idrato alcalino in soluzirme nel liuido idroalcolico, a cui comunicliva reazione alcalina, ren~endolo cosi più o meno ineLto a determinare l'acido carbomco il quale, in tal caso, invece di reagire sul sapone, si combina di preferenza a quell'idrato di sodio o di potassio che si trova in soluzione.
Ma quante di tali precauzioni, indispensabili per determinare l'acido carbonico, si usano nell'eseguire il saggio? Nessuna. E perciò l'acido carbonico, se vi rosse, sfuggirebbe quasi tutto alla reazione.
Devo però dichiarare che di acido carbonico libero - da non confondersi col semi-combinato - in acque potabili, a me non riuscì ancora di trovarne, sia determinandolo allo ~lato di gas, sia allo stato di carbonato di calcio o di bario. Ciò mi rende persuaso che, almeno generalmente, dato che ci sia, vi si trovi in quantità estremamente piccola.
Gli autori invece l'ammettono e nell'esempio da loro portato se ne trova nientemeno che 3 gradi, i quali dovrebbero corrispondere a 15 eme. per litro. Tale quantita, benché rilevante, è inferiore assai a quella dell'acido carbonico semi<'ombinato, il quale, considerato in rapporto alla quantità del solo carbonato di ~alcio, 10 gradi, senza tener conto del bicarbonato di magnesio, che non dovrebbe mancare, sarebbe invece di eme. 22 •/, per litro.
STUDIO SULLA JlJROTJ\!EllUA, ECC,
Questo volli dire per dimostrare che l'acido car nell'esempio succitato, non ba nessun rapporto COJ'\. semi-combinato, e quindi ~li autori non potevano allu questo.
Volendo attenersi il piu ch'è poss ibile alle indicazioni scritte, parrebbe di non eseguire bene l'ana!isi se l' carbonico libero non avesse da risullare; e benchè, con modo di operare, non potrebbe risultare nemmeno se ci ri pure sì suole trovargli posto, e ci si riesce a scapito sali di calcio, come vedrassi in seguito.
Nell'eseguire il saggio sull'acqua allo stato naturale' tavo che i gradi di liquore idrotimetrico occol'renli oer tenere la spuma persistente, erano in numero maggio centigrammi di sali alcalino- terrosi contenuti in un li acqua in ec::ame, mentre i:;apevo che avrebbe dovuto il contrario; ma ebbi poi ad osservare che quPl $aggio, trascorsi alcuni minuti, diventava suscettibile a man la spuma anche coll'aggiunta di nuova quanlil~ d'acqua stesso fenomeno si produceva con acque artificiali in non vi poteva nemmeno essere il dubbio di presenza d' carbonico. Quale n'era dunque la causa? S ottoposi al . idrntimetrico, separatamente, ciascuno dei sali ronlenuli acque potabili, e subito m'accorsi che quel fenomen o prodotto dai sali di mag1H•sio. P otei assicurarmi che reazione col sapone, ne !.'&turano dapprincipio una q maggiore, che può arrivare persino ad ess1>re dop quella occorrente, ma poi, un po' per volta, tale feno scompare, la mescolanza di trasparente si ra torbida, diven lan clo capace di conservare IA spuma anche a gendovi a piccole porzioni la rimanente quantità di s magnesio.
P er tale motivo il saggio sull'arqua allo stato na avra bisogno d'essere lascialo in riposo per ana venl1 minuti (adoperando, se sarà bisogno, un'allra boccetta quella graduala), per essere di poi sottoposto alla r prova, cioè all'aggiunta di quella quantità d'acqua che capace di sopportare, la quale potrà variare, in media
f-TUDIO SULLA lDROTl,tETRIA. ECC. 315
4 ad 8 eme. secvndo la quantitil dei sali di magnesio in quell'acqua esistenti. Poi se ne tien conto per diffalcare i a radi di sapone slali versati in più.
21 OPERAZIONE.
Quesl'aCfJU&, di! cui sono stati separali i sali di calcio, dovrebbe contenere i ~ali di magne!'iio e l' a ci<lo carbonico libero. Ma siccom~ quest'ultimo non c'è, oppure, se ci fosse, con lai modo di operare non risulterebbe, si deve ritenere che i gradi trovali debbano tulli attribuirsi ai sali di magnesio.
)ila tali gradi risullano costantemente in numero maggiore del. vero. e sottratti d~i gradi del primo saggio, come è prescr1llo d1 fare, affine d1 ottener e per differenza i sali di calcio '!uesti dovrann o necessariamente risultare in quantità ìnfe~ riore al la reale.
A tale fenomeno, vi contribuisca o no J' acido carbonico sem_i-co~1bin_at~, o sia tutto cagionato dal modo di comportarsi dei sah d1 m agn esio, certo si è che esso non manca mai, e ries::ce perciò la causa principale delle inesattezze che si verificano nelle analisi idrotimetriche.
31 OPERAZ IONE.
SAGGIO SULL'ACQUA BOLLITA MEZZ'ORA, E OAI GRADI OT'fE.KlJTI DEDUR1'E TRI:: PER IL CARBONATO 01 CALCIO RIMASTO DISCIOLTO.
In quest'acqua, da cui è stato separalo il carbonalo di calcio unitamente all'acido carbonico libero e semi-combinalo, dovrebber o trovarsi gli altri sali di calcio ed i sali di magnesio.
Qualora si consideri che nessun metodo d'analisi riesce a ~tabili_re lo ~lato_ di combinazione dei sali disciolti nell'acqua, 1 quali, dalle basi e dagli acidi trovati, ~i suole arbitrariamente combinare secondo le supposte maggiori affiiniUi si dovrà conveni re che sarebbe cosa abbastanza irnportanl; lo
316 ~TUOIO SULLA IDRvTIMETRIA, EU.;.
stabilire con esattezza almeno la quantità del bicarbon ato di calcio, come si pretenderebbe d'arrivarci con questo saggio. Ciò permetterebbe poi di conoscere con esattezza anche la quanlila complessiva degli altri sali di calcio, e uei casi p1u semplici, perfino- il loro stato di combinazione. Suppongasi infatti che un'a<!qua contenga 15 gradi idrotimetrici di calcio e 10 di magnesio allo stato di bicarbonato e di solfato. Sia di 10 gradi il carbono.lo di calcio trova to, il sl)lfalo sara di a•. Siano di 8 gradi i solfati determin a ti per mezzo dell'azotato di bario, sarà di 3• il solfa•o di magnesio e di 7• ii carbonato di magnesio. Sarebbe µiccolo vantaggio questo!
Ma, purtroppo, la cosa é invece assai diversa, e lo dimostrerò coi seguenti motivi:
1• La quantità del carbonato di calcio che non si sepa ra con l'ebollizione dell'acqua, ma rimane disciolta, non t'• mai ordinaria mente di 3 gradi idrotimetrici. Io ho osservato ch e quando il carbonalo di calci<? vi si trova solo, può arriva re ai 3 gradi, ma in presenza dei sali di magnesio può dim inuire sino ad 1•, ed in presenza di solo carbonato magnesico anche sino a o•.
Dunque, quei 3 gradi che gli autori prescrivono di detrar r e dal s• saggio, bisognerebbe pii.:tlosto lasciarli, ma non e:-sendo giusto nemmeno ciò, è megl io non fare nè l'una cosa nè l"allra.
2• Quel carbonalo di calcio che si separa con l'ebollizione, rappresenta anche del carbonalo di magnesio, non perché si trovi nncbe questo in quel deposito, ma perché reagendo sugli al t ri sali di calcio li precipita allo stato di carbonato; e ciò avviene per le maggior tendenza che a cqui~ tano due componenti a combinarsi tra di loro quando vanno a forma r e un composto insolubile, che in r1uesto caso è il carbonato di calcio. Per cui la quantità del carboo1,to di calcio, che si separa con !"ebollizione, diventa superiore a quella che prima esisteva nell'acqua allo stato di bicarbonato, e, ,·iceversa, la 11uantilà degli altri sali di calcio, che restano in soluzione nell'acqua bolhl~, diventa inferiore a quella che prima esisteva nell'acqua naturaie.
STUDIO :SULLA IDROTUlETRIA, ECC. 317
La reazioM tra il carbonalo di magnesio ed i sali di calcio, non avviene completa, m a solo parziale. Io feci bollire insieme 'luantità equivalenti di carbonato magnesico e di un sale di calcio e, dopo mezz'ora di ebollizione, i due composti avevano $Olo in parte, circa per metà, scambiali i loro componenti.
A conferma dei falli a sseriti citerò un solo esempio.
L'acqua potabile di Perug ia contiene 4 centigrammi e mezzo per litro di sali di magnesio, equivalenti al altrettanti gradi idrotimetrici, per lo meno. Dopo l'ebollizione di mezz'ora essa non dà che 6 gradi, da cui se si dovessero dedurre 3, come è prescritto, non ne rimarrebbero che altri 3 a rappresentare gli altri sali di calcio ed i sali di magnesio; ma quando anche se ne deducesse una solo, che non è maggiore la quantità del carbonato di calcio rimasto disciolto, ne resterebbe appena mezzo per altri sali di calcio, e ciù é ugualmente troppo poco.
Questo spiega anche il motivo per cui, alcune volle, specialmente quando scarseggiano gli altri ~ali di calcio, dopo delr8tti quei tre gradi, si ottengano meno ~radi nel terzo saggio che nel quarto.
Da quanto ho el"posto, emerge chiaramente che i sali òi calcio che risultano nel 3' saggiC1, non hanno alcun rapporto colla quantita esistente nell'acqua naturale e 11uindi è inutile ricercarIi.
4• OPERAZIONE.
S AGG IO SULl..'ACQUA BOLLrrA
E TRATTATA COLL'Oi;SALATO AM~IONICO.
Quest'acqua, da cui furono separati i sali di calcio e l'acido carbonico, non dovrebbe contenere che i sali di magnesio.
Ma essa é pressoché uguale a quella del secondo saggio, perchè contiene gli stessi sali di magnesio, presentanti lo "lesso fenomeno accennato, però meno accentuato, a cagione forse della temperatura dell'acqua, di solito in questo saggio piu elevala. Comunque si sia, generalmente, si trova qualche grado in meno che nel secondo saggio, e quella differ~nza do-
,ula a .tu.lL'altro. :::1 attribui;:ce al acido carbonico l,be ro. non vr e alcun motivo perch1\ eruella differenza non po!'l!la anche mancare e quindi l'acido carbonico 0011 risulti, e non possa anche essere inversa ed allora il calcolo finale ero d e n qua r1 .. onoscendo il curioso modo di comportarsi dei salt di magnesio, sarebbe facile il rimediarYi, ma riuscendo tmtavia ~na <'Osa difeLtosa, tralascio di parlarne, e più avanti esporrò rnvece un nuovo saggio con cui riesce di ovviare a tutti ~h a:cennati incorn·enienli, i quali sono la causa che la compos1• zrone di un'acqua potabilE>, anziché dai saggi, sembri, molt1-, volle, risultata da cifre immaginarie.
Determinazione degli acidi s olforico e cloridrico .
Gli autori pre!'<cri\'Ono <li fare bollire l'acqua, affine di scom. porr e i bicarbonaLi, prima di procedere alla determ inazion dei solf1tti mediante l'azotato baritico.
A me invece pare inutile di sottoporre l'acqua a sì lunga operazion e dal momento che l'azotato baritico reagisce sol tanto sui solfati, e non sui bicarbonati, sui cloruri, su que sali insomma cun cui non forma composti insolubili.
E sulla stessa ace~ua bollila prescrh·ono di determinare cloruri coll'azotato argenlico.
.:\1a lale proposta non è pratica, perché si tratta di r1uan lita troppo piccole di cloruri, che il piu delle YO!te non rag giungono un grado idrotimetrico; e nemmeno è $icu ra, pe chè l'azotalo argentico potrebbe ,·enire precipitato anche d <'arbonato magnesico, pel quale anzi è i,ensibilissimo, s nonché ho osser,·ato che la presenza di sali di calcio, nel l'acqua bollita, impedisce, sino ad un certo punto, la precip taz.ione del carbonato d'arg-ento.
Equivalenza del gr adi idrotimetrici
Nel corso dei miei esperimenti mi occorse alcune volte d do,·er determinare l'equivalenza <lt un grado idrotim.;Lrico pe il peso dei corpi inorganici che si ricercano nelle acq ue potabili e, confrontando le mie cifre con quelle date dagli autori
STUDIO SULU IDROTI.UETRIA, ECC. :3 19
rilevai che concordavano quelle dei sali alcalino-terrosi, inentre in quelle dell'aci do carbonico vi riscontrai una <lifftireoza di più del doppio, come dimostrerò alla fine.
Le equivalenze dei sali alcalini sone state messe dagli autori unicamente per indicare che un grado idrotimetrico trovato per solfati coll'azotato baritico, e per cloruri coll'azotato d'ar~e nto, e11uival gono alle indicate quantitA di !:Olfalo e di cloruro sodico, quando anch,.. questi sali vi esistono; mentre l'equivalenza del sapone con 30 p. 100 di acqua, ~ii:niflca che tale quantità viene saturata daUe equivalenze assegnate ai sali alcalino-terrosi ed a gli acidi.
Però il cloruro sodico, a differenza degli allri $ali a lcalini, spiega un'azione sopra il sapone, che in parte consiste nel separarlo dalla solu zione acquosa ed in part~ anche nel rlecom porlo; ed ho trovato che tale aziQne corrisponde ad un grado idrotimetrico per ogni 15 grammi circa per litro ,!1 cloruro sodico.
È cosa conosciuta che il c loruro sodico agisce sul sapone, ma mi pare giusto lo stabilire anche in quali proporzioni, affinch é l'operatore non ne abbia da tener conto che nell'analisi di acque note per la loro ricchezza in dello sale.
Tempo Impiegato nell'eseguire l'anallsl• t;n altro inconveniente del metodo idrotimetrico è quello, 11 mio parere, d'essere di troppo lunga esecuzione.
Infatti , il do,·er impiegar r quasi un paio d'ore per conos ·ere, fosse anche esattamente, la quantita complessiva dei ~!lii di calcio e quella dei sali di magnesio, è troppo· e sono d'a\'Viso che, a rialzarlo dal disuso in cui è cad~lo, non basti il modifica rlo nel senso che sieno evitale le cause di errore, ma sia necessario ancora il renderlo di esecuzione p:il bre,e.
Proposta d'un nuovo metodo idrotimetrico.
An che il nuovo metodo clie propo ngo viene eseguito stessa soluzione di sapone, ed i s11.ggi, diversi da que metodo si nora us alo, si distinguono in quelli per la d minazione delle basi ed in quelli per la determinazione acidi.
Determinazione delle basi alcalino-terrose.
A 40 eme. di acqua s i a ggiungono ùue goccie di 8 niaca ed una di carbonalo a mmonico al 20 p. 100, e scaldare alla lampada, dentro matra ccio o pallone di ve presso all'ebollizione. Si fti raffreddare un po' e sen~ trarla (1) s1 versa nella boccetta graduata, od altra con smeriglialo, e la si sottopone al saggio idrotimetrico
I gradi che risultano in questo saggio saranno tut vuti ai~sali di magnesio che, sottratti dai gradi che s l'acqua allo stalo naturale, daranno per differenza i calcio.
Il carbonato d1 calcio dall'acqua calda ed ammonii :,;epara all'istantP, e si può di re completamente, pe soluzione non ne rimane nemmeno un decimo di gra
L'ammoniaca combinandosi all'acido carbonico semi binato, determina la precipitazione del carbonato di e per virtù del carbonalo ammonico formatosi, anche degli altri sali di calcio. L'aggiunta di qualche goccia di bonato am monico ha per iscopo di coadiuvare l'ammo in quei casi, poco probabili ma possibili, in cui i bicar si trovasse ro in proporzione inferiore agli altri sali. Questo trattamento ha inollrtì il vantaggio di facili reazione Ira i sali di magn esio ed il sapone, e l'io niente più Yolte a c<'ennato é quasi scomparl>o. Per tali tivi é di g ran !,unga superiore a quello coli' ossala to moni<.!o.
(I) La filtrazione non e mai necessaria, perche il prec1pilalo, sia di nato di calcio, oppure di solrato di bario, é inattivo.
S TUDIO SULLA IDROTHll!TRIA. ECC. 321
Determinazione degli acidi.
.i!cido carbonic o (bicarbonati). - Si abbia pronta una soluzione titolala di cloruro di calcio pur o, p. es. di gr. 0,225 in t OO eme. di a cqua. Ogn i centim etro cubo d1 questa soluzione dovrebbe equivalere a 5 gradi idrotimetrici, ma bisogna as· sicurarl:'ene; ciò è e ssenzi ale.
,\ ~O cm!: di acqua ùa esa mina r e si aggiungono tanti gradi idrotimetrici dell a predetta soluzione di cloruro di calcio, quanti sono i g radi che segna l'acqua allo stato naturale (1), Yi ,,i versa inoltre due o tre goccie di ammoniaca pura e si fa scaldare, come di solito, si n o alrebollizione. Dopo raffred data un po' la si sottopone al s a ggio idrotimetrico, senza flllrarla.
L'acido carbonico semi-combinato si combina coll'ammoniaca e pr ecipita una equi"alente quantiki di cloruro d1 calcio; il carbonato di calcio preesistente pure si sepa ra, ed il carbonato di magnesio é trasformato o cloruro. Per cui la quantità di carbonato di ca lcio che $i separa, sa ra esattamente doppia dei carbonati di calcio e di magnesi o ch'esistevano nell'acqua a llo stato di bicarbonato.
Cosicché i gradi ri su ltali in questo saggio saran no dovuti agli altr i sali di calcio e di magnesio (solfali cloruri , nitrati, ecc.) e ad altrettanti tra cloruro di calcio aggiunto e cloruro di magnesio formatosi. Tali gradi a.dunque, divisi per meta e poi sottratti dai g radi dell'acqua natura le, daranno per differenza i bicarbonati. Per.esempio, i gra di ottenuti siano 10, che divisi per metà diventano 5; sottratti questi dai gradi del1·ac,1ua natur ale, che supporremo 20, ne restano 15. I 5' rappresentano i solfati, i cloruri, e cc., i 15° i bicarbonati.
(1 1 ~·· ti bica.rhonato di magne.io supera~•e le altre co11tbina;;iont di questo e del calcio insieme Ce se ne aHel,b l'indi1io 1111alora i g radi per solrau e cloruri risultassero inferiori alla meta rtei l.(rad1 tro,;ati per sali di magnesio), i grad, di cloruro di calcio da aggiungersi, ,loHebbero essere quelli del!' acqua naturale oiù quelli d ei sali dl magne~io. Allora dai irradi ~be rbultano dal ,a.:;..,, •i autLt..cro da ,Jedurre prim·t •1 11~llì r 11r sali di magnesio ed i re~tanti dividerli per meta, come " detto in segu110. A me pt,ru un tal ~aso non ,é ancora mai accaduto e lo ritengo 1ioco probalJ 1le
Acido cloridrico (cloruri). - Per la determinazione d cloruri bisogna ricorrere alla reazione cromatica, che io pr fe1·isco ottenere nel seguente mod o.
In un tubo d'assaggio, contenente 20 eme. di acqua in esa·rn si versa qualche goccia di soluzione d'azotato d'argento ed al trettanto di acido azotico. In altro tubo d'assaggio, possibil mente uguale, si tratta nello stesso modo 20 eme. di acqua d stillata, a cui inoltre aggiungesi una goccia (del peso di 5 ce tigrammi) o quante ne occorrono, della predetta soluzion di cloruro di calcio poc'anzi citata, sino ad ottenere la stes intensità di tinta che assunse l'acqua potabile.
Le goccie occorse corrisponderanno ad altrettanti mez gradi idrotimetrici di cloruri alcalino-terrosi , contenuti i un litro d'acqua potabile.
Acido so~forico (solj'ati). - I solfati vengono dete rmina per mezzo dell'azotalo baritico al 2,14 p. 100, di cui se n adopera mezzo eme. (di più con acque SP}enitose) corrisp dente a 10 gradi idrotimetrici; e si può fare reagire:
1° Sull'acqua allo stato naturale.
I gradi che si oltengouo si deducono da quelli dell'acq allo stato naturale, sommati ai 10 deirazotato di bario ag.. giunto, e la differenza indicherli la quantita dei solfati.
2• Sullo stesso saggio dell'acqua allo stato naturale.
In quest'ultimo caso; per la reazione avvenuta tra il sa-,, pone ed i solfati alcalino -tel'rosi, troYasi una equivalen quantità di solfato di sodio. Per cui, dopo eseguito il sag~o suddetto, vi si aggiunge il mezzo eme. di azotato di bario e dopo 10 minuti si riprende il graùo, riemp iendo la bure idrotimetrica sino a O'. Il uumero dei gradi ottenuti, si sottraggono dai 10 aggiunti, e la differenza darà quelli dovuti ai solfati.
I due metodi suindicati convengono quando i solfati sieno abbastanza abbondanti, ma poco o nulla se sono scarsi, perché in tali casi una differenza di qualche grado dalla quantita reale diventerebbe apprezzabile. Eppure nulla di più facile che ciò avvenga e per più moti\'i; dei quali dirò questo solo: una goccia di pit1 di azotato di bario, che può passare inosservata, fa risultare un .grado di solfati in meno;
STUDIO i-Cl.LA IDROTL\IETRIA, ECC. 323
una goccia di meno, ne fa risultare uno in più, e tra l'uno e l'altro caso vi ha una differenza di due gradi.
Meglio è dunque in sìmili casi giovarsi della reazione crc.roaticn. Si disciolga mezzo grammo di solfato di magnesio cristallizzato in 100 eme. di acque· . Si tratti 20 eme. di acqua in esame con mezzo eme. di azotato di bario, e nello stesso modo ~i tratti 20 eme. di acqua distillata, a cui aggiungesj ir.ollre della soluzione magnesiaca a goccia a goccia sino ad ottenere, dopo qualche minuto, un uguale intorbidamento.
Ogni goccia occorsa corrisponderà a mezzo grado idroli· metrico per litro di solfati.
Altri acidi (azotati, a;otiti,.fosfati, alluminati, silicati, ecc. - Se dalla somma delle combinazioni trovate risulta una -0ifferenza in meno dal grado dell'acqua naturale, sarà da attribuirsi a queste altre combinazioni; se invece risulta in più, ~arà indizio di presenza di sali alcalini, e ne indichera anche approssimativamente la quantità.
Dall'esecuzione dei saggi descritti, suppongasi d'aver ot-tenuto i segueoH risultati:
1' Operazione.
Saggio sull'acqua allo stato naturale (I) '>2• ( Salidicalcioe - dimagnesio.
2' Operazione.
Saggio sull'acqua scaldata sino all'ebollizione con dÙe goccie di ammoniaca ed una di carbonato ammonico . . . . .
3• Operazione.
I 5° per sali di magnesio, sottratti dal .grado dell'acqua naturale, 22°, ne danno .
4' Operazione.
Saggio sull'acqua trattata con altrettanti gradi di cloruro dì calcio ed ammoniaca, e scaldata sino all'ebollizione, 8°, che divisi per metà, diventano . . . . .
(t ) Eseguito colle norme sta te iodicate.
) Sali di ma- 5.' gnesio. I Ì S 1· d.' I . 17' j a 1 I ca CIO lSolfati, cloruri, nitrati, 40 ecc.