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SULLA OTTALMIA GnANVL0SA

15. S iamo dunque autorizzati a dedurre le le"'gi ~eouenr ~1rca I~ d~stribuziooe geografica e la varia diffusion: d I~ l oftalmia in Italia : e

1~ La malattia'. .piuttosto rara nell'Italia settentrionale, si reud~ sempre pm frequente discendendo verso l'estremo mezzogiorno della penisola, ed assume un dominio gr meute d · · · . ave. e 11 em1~0 in S1cil1a ed in Sardegna, infestando eccessi va mente 11 "e"sante siculo orientale·

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<.>• E . , - ss~ ,è più rara e sporadica nei paesi interni, più frequen~ e piu o meno endemica in quelli bagnati dal mare; . . Essa pur_~ prevale sulla sponda ionica, massime della S 1 c 11ta, molto piu che sulla tirrena, e sull'adriatica·

40 L'oftalmia, infine, si presenta solo sporadi;a (indice da 0,13 a 2 p. 1000) in n. 117 circondari, domina mediocreme~te e1~demica (indie& da 2,01 a 4,0 p. 1000) in 51 circon?ar1 per mf-e~ta~e gravemente (indice da 4,01 a 7,71 p. 1000) m 51, e .~r~v1ss1mamente in 10 circondari soJt.anto, raggiungendo l md1ce estremo di 32, 36 p. 1000 !V. carta e quad o. 9) (J). ro

Le tre prime leggi, come scorgesi , concor dan0 be11 poco con _qu~lfe trovate dal prof. S0rmani (2), relative alla cecita e ~1op1a Le non rare eccezioni alle leggi stesse dimostrano poi, _co_me 1J contagio possa s1abilirsi e durare endemico in PBòSI, '. quali ~on offrono tutte le c·ondizioni geografich e favorevoli alla diffusione del morbo.

(t) È superfluo avvertire che la diffusione geografica del morbo cosifatta.meote rapp~esentata non è poi eO'èttivamente distribuita a tutto intiero il territorio dei singoli circondari; esso invece è in generale più localizzato e conftnat? talvolt~ n_ei limiti più angusti di un solo mandamento e comune. Cosi

DOI •.c 1 : condaru dt ~oto ed Acire~le, ad esempio, il grave dominio dell'endemia

I~ 11scontrl~mo nei mandamenti di Noto ed Avola, Giarre-Riposto, assai di PIU, ed Acireale, me110; in quelli cti Messina e Catania il morbo inlleriscc sopr~tutto nei capolnoghi nominati. Ma i documenti sui quali è rondato 11 uesto studio non banno consentito di pili particolarmente dettagliarlo.

(?) SoRiuNr. - Geografia nosologic(I dell'Italia. - A.?malì di statt$lica '

Nota Htorno Alla Cura Della Granuwsi

1. Non è mio intendimento dare in questi appunti una rasse"'na storica, e molto meno fare una rivista critica di t;.;tti i r~ezzi, numerosi quanto svariali, impiegati nella malattia che ci occupa, dai più semplici colliri ali' inoculazìone del pus blenorragico; be11si solo mi permi:tto comunicare il risultato della mia pratica sull'oggetto.

Jndipentlentemenle dalla cura igienica, molto utile nelle affezioni incipienti e quando non si i:ono ancora sviluppati i linfomi, 11é vi ha manifesta labe discrasica, ho dovuto rico noscere che il raschiamento ed il lermo-caulerio, così come tutti i cateretici, ledono gravemente la congiuntiva che lasciano Alterala, atrofica ed impropria al suo importante uffìrio fisiologico; mentre elemento essenziale di efficacia ed utilità per una cura razionale é quello di allontanare il germe ed i prodotti della malattia, risparmiando la normale tessitura dell'organo affetto.

A così precise e razionali indicazioni io ho trovato di potere efficacemente soddisfare in due modi diversi riuscendo ad ottenere due mezzi di cura, che, applicali opportunamente e coadiuvati, ove occorra, da semplici agenti sussidiari e da un ben rego lato regime igienico, s~mpre mi valsero a debellare in breYe il morbo con reintegrazione funzi,lnale della congiuntiva.

:2. Alla demolizione con va ri metodi, generalmente b arbari etl assai raramente applicati con razionale criterio, ricorsero bene spesso i t.•rapisli ottalmologi, giungendo col loro ardim e nto fino all'ef>lirpazione col metodo Castorani, che asportava financo le cartilagini tarsee. L'escissione, però, praticata mercé adatta piccola forbice, in senso parallelo alla curva di introfle..:sionè delle congiuntive reflesse, interessate a tutta spessezza, seguita da irrigazione al sublimato ed occlusio 118 mercè fasciatura monoculare o binoculare; ecco un'operazione semplicissima, rapida e non dolorosa, g uaribile in tre soli giorni, che io ho volentieri eseguita in mollissimi casi, cosi di congiuntivite cronica inveterata iperplastica, come di follicolite semplice e di granulosi con linfomi e con vegetazioni papillari vistosamente sviluppale.

Nei cinque anni (1883-8i) durante i quali ho prestato ser. vizio in un reggimento di cavalleria, avendo stabilito di non inviare, di massima, cosiffatti malati all'ospedale, dov e ponevano ogni loro maggiore industria a rimanere il più luogamenle possibile, praticai spesse volte il cennato metodo di escissione, e con questi risultali: cicatrice lineare appena riconoscibile e sempre formatasi per primo coalito; ricomponimento rapido dei cul- di - sacco, per scorrimento della congiuntiva prossimiore; miglioramento notevol e e snllecito delle granulazioni non asportate e di quelle pu re con sede sui tarsi , sia per effetto dell'appianamento della congiuntiva, attratta, come ho detto, dalla cicatrice d'operazione, sia dell'attivato e modificato processo nutritivo locale, in conseguenza dell'atto operativo.

:\lai ho veduto insorgere inconvenienti di sorta, e nemmeno moleste infiammazioni reattive.

L'escissione, dunque, è un espediente curativo molto utile ed ef/ìcace nelle accennate forme di oftalmia, ed impedisce quel loro fre(1ue11 te e tenace esito, che, dovuro all'iperplasia s0Uocongiuntivale, <'Ostituisce quel quasi prolasso de l sacco congiuntivale, che é così uggioso e molesto agli ;nfermi : essa non basta da sola alla cura, ma <Juesta molto abbre via e facilita.

18. Un secondo mezzo curativo della granulosi, ben pi ù prezioso ed efficace di quant'allri vi h<i, si è il calomelano, che pe,· quant') io mi sappia, non mai è stato da altri sistematicamente impie~ato in questa cura. Da alcuni anni in qua si è ben riconosciuta Ja rimarchevole utilit.a del collirio e delle fJOlverizzazioni di sublimato: il nostro eccellente collega maggiore medico cav. Astesiano sperimentavl:l, in questo stesso spedale la favorevole azione curativa, e, sen za

SULLA OTTALnlA GRANULOSA

. . ni il nostro Giornale medico (1), ne fare troppe altre c1laz1\o~tributo. Ché se il deutocloruro ~1 contiene un prege:70Je mente usato contro la granulosi, mercurio è ora um~·.e:~~ esso spiega in realtà un'azione lennon e men vero.per o I . dea-uata agli intenti di un enerti!'sima, i~sufflc1e~~e e:n~:a e ~he, quando si usi P.er ?ol_veo-ico e radicale tra_ am , todo noioso molesto e <l1 d1ffi0rizzazione, costituisce u~_mee P"r o-Ji a~malali. Ben perciò r pel me,,1co " "' cilissima pra '.ca, a li il calomelano, ed ecco come: roi occorse d1 surro.,arg_ M . a ricorreva aJJe mie cure . d retro qu1 IO • eSS!O , . l Due anm a e, ' l anulosi doppi'l, mve e- d. L. ta affetta e a. gr . una signora i ,ca~ 'e fluente una tenue secrezione pururala, cras;::a, u~1ver:::;al ' 1· ata a vislnse varie pustole che· .:.ima e comp ic · · · t I ler.ta - cop1os1s_ . r b. Ho naturalmente 1mz111 o a . r ali con foto o ia. . rato- congmn iv d. calomelano ed atrop1rrn, cura prescrivendo collmo ;,ecco1· I nza anzitutto e fomenti , d. battere la comp ica , ' J all'intento ' com . e la secrezione e detergere e b a ta per mmorar I di di acqua or . f arandissima in ,·e1 ere. . . ma la mia sorpresa u o "d tt la congiuntive' . P. le flittene e grandemente r1 o a . li a poco, non solo guar1t , !mente modificato il vecchio !quanto favorevo "ecrez1one ma a . b1·to che il farmaco, mno. r Je Pensai su , .

Proce:;:so cong1un iva . . poteva avere agito non d azione meccanica' .b.l ocuo quanto a iù ancora per IA poss1 , e solo per sè stesso e com~ ~al~, ::uiocJo~uro sia perchè allacsua trasformazione parz1a e rn zio~e 1:ariroale, resa più odico della secre "' calo dal doruro s di azione sles,;a, sia perchè cimenfluente per effetto della melcl sostanze oraaniche di secre. senza delle mo e o le lalo m pre . dell'acido borico stesso, largamen zio ne e suppurazione, e h sato sistematicamente il calo· llirio Da allora o u I ·n usato per co . ndamentale di cura nella granu osi,~ melano quale mezzo_ fo ualunque lesione corneale m qualunque suo stadio e con q complicanza. , curati mi ha dimostrato, . d. molti casi cosi

L'esperienza 1 _ . , lfvità nuova , deplasticizzante, che il calomelano impr1m_e_u_n a_1____________ bi · to co,·rosivo i·u.ntivite g1·anu.losa e del su ima . (ll C1Pl\1ANO Lu1G1: Della cong . d i R • esercito e della R.• manna, ( Giornale medico e · neila cut-a di essa .anno t887, pag. u 59.

SliLLA 0TTALlIIA CRANULOM

epperciò risolve.ute ed eminentemente cu1·ativa, al processo nutritivo locale, cl1e riconduce alla misura e componimento normali, senzA maltr·attare rnenomamente, siccome fan no i cateretici, la congiuntivtt. che rimane iuallerata 11ei suoi strati epiteliali. Una volta sola, a,,zi, mi occors e d, avere un'azione addirittura caustica, in un soggetto di temperamento saoguii;,?'no, eminen1emente eretistico , e nel quale , forse per l'estrema sensibilita locale e l'eccessiYo afflusso di SPcrezione h,µ-rimale, può l"Ssert:l avve11u1 a una troppo rapida formazione di cfo uto cloruro me1·curico e di cloro libero, per riduzione del calomelano, e quindi una cauterizzazione superficialissima di parte rli un cui-di-sacco congiuntivale inferio1·P, eliminata completamt:nle in 48 ore col semplice uso frequente di acqua borata. Quest'azio11e altera nte comune a tutli i cateretici ~enernlmente e da lungo tempo u"ati, la quale però, senza alcuna olfec:a ùella normale tess itura cou giunth·ale, è m olto più ef1ìrace mquantochè agisce fln fra gli elementi dello stroma !<olto- congiuntivale, da una parte, e dall'11ltra, le modificazioni della secrezione che perJt> ogni suo potere irr itante ed infettivo, deleterio auzitutto al1'0,.gano stesso ammalato; noncliè pure l'azio11e paralizzante I'attivita migratrice delle cellule. sanguigne e linfoidi spiegano. !:-econdo parini, suflcieotemente il meccanismo del!' azione curativa spiccatissima del calomelt1no. Ad a, el'la sollecita ed efficace questo ho riconosciuto 11ecessal'io, che cicé il fa,·maco sia lasciato lungu o,·a in contatto della congiuntiva r .manenùo la sua finissima polvere parzialmente ma pe r as$ai più lungo tempo impigliata tra e dentro le sinuo~e ripie,aature vegetanti, e cbe sia fatto, lungo la giornata, lar;;.ro e ripetuto uso della soluzione di acido borico ali'! p. 100.

Ora ecco la pratica di cosi semplice met0do curativo:

Preferisco il calomelano a VHpore non mescolato ad alcun'altra sostanza. Rovesciate fortemente una od ambedue le palpebre in modo da distendtore anche i cui-di-sacco, ne a,;pergo una fioritura più o me110 densa ed uniforme, nella tolalità o in una parte !=.Oltanto della congiuntiva, A seconda richiede l'entit~ e localizzazione varia del morbo; chiudo indi l'occhio, e fo s tare cosi r infermo per 15 a :JO minuti in

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· posc:ib1lmente a mo, . 1 b · . segue infine un'a· completo riposo e - e fiomenti di acqua bora.la, che si d" acqua comune b!uzrone i Ile volle ne.Ila giornata. Qualora, usando uo pen· ripetono mo . d1' calomelano cades,coe un d tl troppo carico ' nello d1s~ a o o nell'occhio, un lieve soffio e qualche rapido ecces$O d1 q~esto li alpebra valo-ono a liberarlo della movimento impresso a a p o quantita soverchiante. la ri peto tutte le 24 ore od ogni .. sperc:ione del farmaco . .

L io. do la 'sensibilità e reazione locah; pe r _1 due ~wrm, secon h I ado d"inflammazione es1· che convie ne badare, più c e gr bè al carattere ereti,· · e folofob1a none stente ull iperestesia , t san<Yuigno ed il nervoso . 1 .. cr etto JI temperamen o .., sl!co de _o':~ . . . iore sensibilila e reazione; ma mostrano. p1u d1 im;:l~ti in genere, tollerano stupenanche essi come . d l dosi anche eccessive del farte dopo le prime se u e, . . damen , di recrola protrarsi, interrompo S la cura deve, come ,.. ' h ma~~!O ~iorni l'uso del collirio secco, per p~r~etterde e e~ ogm . . el suo otere curativo, ms1sten o, n questo r1guad~gn1 : ll'acid: borico. Nulla dirò circa al dofrallempo, nell uso e I . a perft:lttamenle ed in breve, . l ratica ce o msegn samento. 8 P . d llagli d'applica zione nelle ammaestrandoci pure mtorno a1 e . . t. d I morbo da trattare. infimte varie a e t ·to l'acido borico in solu- . t la.mente a\'ver , '

Come ho ripe u orra l'u"O interno dfll ferro, · d ove occzione al Cf>ntes1mo,_ e I de"li iodici ecc. nonchè una , 1. d. feaato di mer uzzo, - ' ' dell o 10 1 o d. e "O mpletano la cura. . bo le coa 1u\'ano ... . dieta corro ran • t do per <]uanto finora m1 è I vantaga-i dell'esposto me o . '

I. e "ODO j ,.,e,.uent1: dato raccog ,er ' . .. t adicale della mahi ttie, in un

1· Cura facile e ve r amen e r · breve· tempo relativamente ~ssa,. . degli importanti uffici fun -

2• Completa cons.,rvawine lita del . . ' he rimane levigata, e r1ves zionali della cong1untna, c_ ) nuando la malattia per ·t ro ( restitutio ad mteurum ., suo ep1 e, bbia crià distrutta la mucosa; essere inveterata non ~. ':- ericolo di ditlusione per con-

3• Allontana~ento i ogm_ p neodo la secrezione molto tagio fin da!le prime sedute, rima . .

. di O"ni sua , 1rulenza, depaupe rata e priva "'. d l' di curare senza incon-

4• Po.,sibilttà, per gli spe a ,,

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SULLA OTTALMIA GRANU LOSA

veniente o danno alcuno cosiffatti malati r iun iti in speciali ambienti.

5' Il trattamento, infine, è \:OOvenien tissimo anche quando esistano delle complican ze e successioni morbose.

Cer to, in quest'ullimo raso, il mE'd ico prudente, a così sem. plice metodo curativo, unira, a seconda dei casi. l'uso dell'atropi na o di altri suss idi di ovvia cognizione; così come, qualora la ma lattia avesse già i ç dotto un considerevole inspessimento iperplastico dello strama sotto congiuntivale, potra trovare conv.mieole di opera re l'escissione t.:ei cul-disacco con mollo utile vantaggio.

Ma tutto questo non é evidentemente da incrimina r e al metodo per sè stesso, al quale neppure si può fare addebito di insufficienza se non guarisce dei tracomi cicatriziali e delle placche xeroftalmiche per avventura preesistenti.

CONCLUSIONE.

Con tutto quanto son venuto esponendo io ho in teso di dimostra1·e che a combattere efficacemente l'oftalmia, q uesta nostra grave piaga socialf', la più diffusa e molesta fors e in Italia dopo la malaria, si può e si deve usare di due or di n: di mezzi r edento ri, e cioè: a) un primo, etiologico e profilattico, p r evenendo l' impo,·tazione del contagio, da quaiunque pa rte der ivi e p erciò a nche dall'ese rcito nel popolo ; e combattendo la diffusione del!" endemia, pa,-ticolarmente nelle scuole; b) un secondo, terapeutico, accreditando un meto do curativo efficace altrettanto che semplice, ed allo stesso tempo alla portata di lutti i medici e di tutti gli ammalati.

Rivista Di Giornali Italiani Ed Esteri Riv Ista Medica

studio delle dermatosi malarlohe . Contributo allo - (L Spallanzani' fase. VI' V II ' Dott. ATTILIO LELLI. O anno XIX della serie Il). . . delle manifestazioni cutanee Dalla lette ra~ura ri cch 1~s1;ame principali esaminate sono nella mais.ria r 1su_J~a ch el' e ·i:~a erisipilatoso o scarlattini- 1 la miliare eri I' e la r oseo a, . . , . le petecchie emorragiche, acn ' forme, l'erpete, l orticaria, l nea le macchie a r desiache la foruncolosi, la cang rena cu a ' e l'eritema nodoso. ne in dubbio che il veleno paluslr~ Attualmente nessuno po Il parti centFali che sulle periagisca direttamente tanto su ett cando con predilezione il feriche del sistema ner;so: :o:e osserva giustamente il sistema vaso-m~lore. er:to&enica principale sia da rifeVanni sebbene I influenza p "' de renderci ragione della · t 8 vaso- motor e , on . · rire al s1s em . f ' là di alcune determinaz1001 subitaneità n onch e della ug~c'.o ie non può accettarsi in · que<>ta op101 1 malariche, tuttavia ll , concorrervi l' alte r azione l lo dovendo a resi . modo asso u , . , .1. emorrao-ie punteggiate . . . · da CUI le 1ac1 I o nutritiva dei vasi ' . e d1·mostrata dagli studi dt . · ecc a lteraz1on . nelle permc,ose, ., . . C de1·1 Con <ruesta optIr dt T ommas1- ru · Marchiafava e Ce I e li d I L origa· e le macchie ard anch~ que a e ' . . . nionn coo~or o ndo lui da lla predisposizione rnd1v1desia che risultano, seco 11' . on che dall'influenza del duale alle telangettasia ~atp1 ar,v , anso motore sulla composi. l ·co sul s1s ema - ' . . parassi ta ma ari l ·one delle pareli vasali. Cosi e sulla nu rlZI zione del s~ngu e,_ forme cutanee malariche, dal sempossono sp1egadr~ff1 tu~te(;i~atazione vasale congestizia tempo - plice rossore 1 us

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