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RIVISTA DI TERAPEUTICA

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RIVISTA MEDICA

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Il nuovo rimedio di Liebreioh - (Ga.uetla degli ospitali, n. 19, 8 marzo 1891.

Nell 'ullima seduta della società medica di Berlino LiP-breich ha comunicalo la composizione del $UO nue>vo liq uido pel trattamt<nto della tubercolosi. Esso co1rsisle in un c11nltt ridato di potassa, cioè d'unA combinazione di gr. 0,2 <li c-antaridina pura, gr. 0,4 di idrato di potassa in 20 eme. di acqua. Egli comincin coll'iniettare frazinni di diecimilligrammi del liquido e giunge p- r adatamente fino ad un massimo rli 6 decimilligrammi. La dose ordinaria alla quale si hanno gia ~li effetti :.oostanziali del rimedio è da uno a due decimilligrammi.

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I casi trattali da Fraenkel e da l-leymann hanno presentato già notevoli miglioramenti senza nessun sintomo inquietante.

L'effetto dellA sostanza, 1;:econrlo Liebreich, si eser.-iterebbf' elettivamente soltanto sopra i tessuti ammalati e sarebbe

Htvista

non solo utile n modificare quelli colpiti dalla tubercolosi, ma a1:cl1e quelli da altre malattie.

L'idea è seducent.e e darebbe una spiegazione ùel perchè in lante malattie i veseicanti siano utili. Infatti se acl avere effetti terapeutici bastano dosi così esigue di cantariùio a, si ha ragione di pensare elle quando si applica un vescicaotP presumibilmente se ne introducA una quantità se non superiore, certo non min(lre. Ad ogni modo. sono tante le delusioni avute in materia di terapia dellft tisi. che le cautele non 1rnno mai troppe nell'Accettare nuove proposte di cura.

Una modUioazlone di Strauss-Collln alla siringa di Prava.z . - (Gazzetta de!Jlì ospitali, 11 marzo 1891, 11. :20).

La molteplicita dei metodi curati vi per unA data malattia o dei formaci p,..,. un fenomeno morboso, o degli istrumenti per un allo operativo, dimostra l'i nsufficienza di tutli i mezzi èSCOf!ilati di fronlP, alle òifficollà pratiche da superare. Così è di quel piccolo istrumenlo, il quale va sollo il nome di Pravaz e che i moderni rigori dell'antisepsi hanno in mille modi torturato.

La cronaca narra, infatti, le fr equenti modifìcazioni di abili fabbricanti, annunziate Sf>mpre coi migliori pronoslici e fiempre eclissale da tentativi ulteriori. Ora è la volta di Strauss, il quale ha fatto costrurre òal Colliu di Pari~i una siringa di Pravaz modificata, eh' egli da cinque anni usava nel suo laboratorio di patologia sperimentale della facolta di Parif!i e nel suo reparto nell'ospedale La énnec con risultali soddisfacenti.

La modifìcazione dello Strauss risiede r;ello slanLuffo che non é di colone, nè di amianlo, ni> di cuoio: esso è costru tto co n midollo d i sambuco e consiste in un disco serralo fra d ue bottoni ed applicato in modo da potere essere con facililc:i. tolto, cambiato o graduato nel suo diametro.

Questa siringa rompc,nendosi esclusivamente di metallo, vetr o e midollo d i sambuco, può con tuLla sicurezza. sieriJizzarsi al calore nmido, cosa im pc,ssibile a farsi quando lo

Di Terapeutica

stantuffo ~ia d1 cuoio che si cornifica e si allera coli' ebollizione.

Pe r le iniezioni sottoculanee medicameulo:;e basta mantenere la siringa nell'acqua bollente per varii minuti e dopo avernela empita non occorre smontarla. Un ultimo vantagiiio dal l>1to econo mico: lo stantuffo e le rotelle di sambuco possono servire per molli mesi senza allerarsi, ma, quando é nPcessar·io di rinnovarle, chiunque potrà con un po' d i midollo di sambuco adattar~ dei nuo"i dischi allo stant uffo.

n metllvloletto nelle malattie polmonall. - Ricerche sperimentali del dolt. G. MAStN1, libero docente. - (Ga:.zetta degli ospitali, 11 marzo 1891," n. 20).

In seguito ai buoni risultati con il metilvioletlo nella cura della tubercolosi laringea, l'autore pensò che si potrebbe applicare con profillo q uesto rimedio anche nelle malattie polmonari. Prima però di avventurarsi in quesla cura, credette opportuno intraprende r e aÌcuni espe1·imenli sugli animali, sia per saggiarne IA tolleranza, sia per misurarne il potere curativo, e riferisce m questo lavoro il risultuto delle ,:;ue ricerche sperimen tali.

Seguendo da principio le r egol,., ùeltate <la Slilling, l'autore ha fatte ,!elle debolissime soluzioni (1 soprs 5000), che poi gradatamente ha sempre rese più forti, fino a raggiungere il 2 p. 1000.

Non avendo a disposizione culture pure di bacillo di Koch, l'autore iniettò, in cavie e conigli tracheotomizzati, l'espettorato di tubercolosi, nel quale l'esame microscopico aveva riscontrato una graude quantità di bacilli. In alcuni, iniettò contemporaneam ente, e poi per due giorni di se:;ruito, la soluzione di metilvioletto, in altri lasciò passare lre, quattro settimane prima di farlo. Negli animali della prima ser ie non si ebbe a notare a lterazione alcuna durante la vita o dopo uccisi e, tranne in uno, non si risconlrò alterazione alcuna del parenchima polmonale. Degli altri, invece, a lcuni morirono tra i qua ttro o dieci giorni dalla in iezione dell'espettor ato. in seguito ad una infiammazione settica del parenchima

01 TERA PEUTlCA

pulmonale; di quelli che vissero metà furono uccisi alcuui dopo trenta o quaranta giorni e all'autopsia nulla $i trovò nei polmoni; negli altri f'urouo falle iniezioni ripetute di due iforni in due gil)rni dal :25° giorno fino al 40°, epoca dalla loro uccisione. Anche in questi nulla fu riscontralo ali' autopsia.

Io questi esperimenti manca un termine di confronto, non essendosi adoperata una cultura pura del bacillo tubercolare e quindi concludono a poco: servono però come guida ad indagini future.

Rispetto all'assorbimento l'autore osservò come dopo iniezioni più o meno ripetute, il parenchima polmouale rimaneva tutto coloralo intensamente in violetto, e questa colorazione si manteneva anche per alcuni giorni dopo cessate le iniezioni, per scomparire gradatamente prima dal tessuto polmonale, poi dai broncc,lini; cosicché in alcuni animali quando quello aveva già completamente r iacquistato il colorito normale, qnesti mantenevano ancora u11a discreta colorazione violetta.

Sul va.lore terapeutico della oortecola di oondurango nelle malattie gastrlohe . - Dotl. V. MARTIN!. - (Gio rnale interna:.ionale delle scien:.e mediche, anno XII, fascicolo 19).

In questo pregevole lavoro sperimenlale si possono trarre le seguenti conclusioni:

1° La corteccia di condurango agisce benefìcamente quale sostanza amara col complesso sintomatico di tutte le affezioni g astriche, quando queste però noo abbiano coinvol ta la mucosa e, conseguentemente, l'apparecchio glandulare in processi atrofici o sclerotici secondari

La constatata mancanza dell'acido cloridr1co in detti processi, e dietro l'uso del conduraugo, non ha già la sua spiegazione esclusiva o in una neutralizzazione di questo acido ope r ato, nel caso di carcinoma, dal succo canceroso (BambergP-r), o in una combinazione di forte quantità di muco (Jaworski e Gluzinski) o di albuminoidi (Sbaff'er) con questo stesso acido, ma principalmente e i11 modo fo11dameulale uella gal.-ltrite cronica atrotìcu o sc.:lerotica ::; ia prim1livu, ~ia secondaria ad affezioni gastriche in stadio avanzato, processo morboso questo, che rende affatto inu t ile la somministrazione del condurango, come di qualunque altra sostanza amara.

2• La corteccia di condurango, secondo recenti ricerche di Tschelzow, agisce come ~ostanza eupeptica in modo com plesso, stimolando cioè 11011 ;,olo la mucosa gastrica e aumentando quindi la secrezione del succo gastico e rinforzando i movimenti dello stomaco, ma anche favo r endo la secrezione biliare e quella pancr eatica.

3° La corteccia di condurango non può avere il suo posto nell'ars enale farmaceutico che sotto il titolo di sostanza stomachica amara. In quan to alla pretesa azione specifica di questa pianta, come di altri prodotti medica11Jentosi, contro il carcinoma gastrico, si può scrivere coll'Oser che « l'unica speranza di guarigione del can cro dello stomaco coi medicamenti consiste nell'essersi sbagliati nella d iagnosi. »

Inteslolll iatra.venoae sodiche negli auemlcl. - Comunicazione del dott. CASTELLJNO, assisten te. - (G a~ietta degli ospitali, n. 20, 11 marzo i891).

Per consiglio del pr of. Maragliano e col concorso del dotl. Livierato, e del dott. Pavesi l'autore ha voluto studiare se iniettando in soggetti anemici, per la via endovenosa, larghe quantità (400-500 c . c .) di soluzioni sodiche (0,70 p. 100), perfettamente sterilizzale e filtrale, si manifestassero, per avventura, nel loro sangue alcune modificazioni apprezza bili.

Ecco le conclusioni che l'autore deduce dalle ricerche eseguite: t • L'iniezione è bene tollerata da tutti gli infermi. Qualche volta provoca un leggiero movimento febbrile, precedu to da brivido, che pr esto scompare spont-aneame nte senza r eca r e altra molestia all'infermo.

2• E~aminato un'ora dopo il sangue, si trova e.:;sere un

5'.28 RIVISTA po' diminuito il numero degl i eril.r o1·ili e sce malo il v~lor-, c r omatico. Quesla 0Iigoemia è ll'8n,:;iloria e dipende dalla diluizione del sa11gue Jnratti, il siero in nessun carn divenne più colorito dopo l'iniezion e; la forma e la r esisle nza della 1•mazia, sebbeni>. in grado leg:gl'ro, è sP.mpre favorevolmi>nle modifìcata.

3° In capo a 10-20 ore la iniezione svegliò in cinque infermi copiosa ricchezza di piastrine, seguita da un aumen lo e resistenza dei gl obuli rossi. Però il loro colorito si manteneva sempre pallido ; infatti, I'ematimetro Fleisch no 11 mostrò f,rrandi oscillazi0oi. In due infermi (uno affelto da leucemia, l' altl'o da tubercolosi polmonare) questi risultati l'urono più limitati.

4' Dopo quattro o cinque giorni l'<iumento del numern dei globuli rossi e della loro resistenza è maggiore: la quanlità invece di emoglobina è s tazionario.

5° Il siero in q11esto periodo ha una proprietà alterante sui globuli rossi assai minore di prima.

6' TrascOl'SO un tempo vario (30-iO giorni) può svanire l'azione benefica della iniezion~. In questo cuso una nuova iniezione è seguìla da un miglioramento del sangue più rapido di quello ottenuto colla prima.

7° In lre casi il siero che, prima della cura, esaminalo allo spettroscopio presentava della ematina disciolta in grande quantità, dopo la prima iniezione si fece più limpido. In un caso quesla modificazione fu mollo leggera, in due nulla.

8° L'esame della fibrina, fallo prima e dvpo la iniezione, non moslrò nessuna variazione apprezzabile.

9° La diuresi ha dimostrato una tendenza ad aumentare.

100 Il polso subito dopo l'iniezione aumenta nel numero delle sue battute (in media 10 pulsazioni), poscia nello spazio di un'ora ritorna nelle condizioni normali.

11' La pressione intrarteriosa appena iniettato il liquido in ~enere aumenta, però dopo un tempo vario (t-2 ore) !'i abbassa alla cifra primitiva .

12· In un individuo affetto da un anlica e grave infezione palustre a forma quotidiana, l'iniezione smorzò alquanto la temperatura degli accessi (che da 40,5-41,0 di prima oscil-

Jaron 0 poscia fra i :~8,5-:31:>,0) , riducendoli eziandio entro limiti minori. In questo ;;(es80 infermo le condizioni del sangue uon presentarono alcun miglioramento apprezzabile: lo stato crenerale, invece, molto.

" or n:RA.PEUTJCA 58f l11lì11P, alle predette azioni <>onviene pure »JZ"giunger·l~ quella 110n meno preziosa e pienamente riconosciuta, cioè l'antisettica. 11 Neudorrri- {geuerale medico <lell'el'ercito austriaco) dice infatti che uon sa raccomandare ttbbaslanza 11<>111:1 medicatura delle ferite e delle piaghe dolorose l'aspersione del l'antipirina in polvere, ovvero l'applicazione della garza idrotila, del lint, rlell'ovatta l'(i:rrassata e di lutti i cuscinetli ripieni d i soslanze da medicatura che O/?gi !>Ì adoperano, imbevuti precedentemente con una soluzione Al f> p. 100 ji anlipirina, quale un materiale a11tisrttico più attivo dell'acido l'enico allo stesso g1·,H!o di concenlr·azione.

13• Due ammalati accusarono in seguito alla iniezion~ tale un benessere generale eh~ richiedevano insistentemente di essere altra volta sottoposti alla iniezione.

140 In una inferma affdta da cloroaneniia molto grave, con disturbi subbiettivi e circolatori assai marcati, le iniezioni banno aumentalo il numero dei globuli rossi, portandolo da 2 a 4 milioni; aumentala pure la loro resistenza, modificata la loro forma, dimia uita in modo sensibile la ca parità alterante d el siero; i> dopo un mese (due iniezioni di 350 c. c. ciascuna) essa polè abbandonare la clinica medica di Genova, perfettamente ristab ili ta, e riprendere le sue occupazioni di cameriera.

15° Jn un infermo , affetto da purpura semplice, con alterazioni rilevanti del sangue, baslò una iniezione di 400 c. c. della soluzione sodica per vedi>re dopo vari giorni salire il numero dei globuli rossi da 2 milioni a 3,300,000 e la emoglobina da 50 a 75. Anche in questo caso le condizioni generali migliorarono rapidamente e sensibilmenle. Aumentò l'appetito, la digestione si compiè d'allora in poi più regolarmente; crebbero le fo1·ze e l'infermo non ar.cusò più néssun fenomeno subbieltivo. Il peso del corpo guadagnò 3 kg. Le macchie purpuriche scomparvno e non si presentarono più.

S ull'azione e mosta tt oa. d ell'anttplrl na . - Nota del professore G1usEPPE CESARI. - (La rassegna di scienze. mediche; febbraio 1891).

Nel 1884 Hénocque indicando sperimentalmente le proprietà dell'aolipirina, per il primo avvertì in riues!a sostanza la proprietà emostatica.

Le esperienze successive hanno confermato che l'1rnlipirina oltrechè come emostatico e antipiretico loc~Jmenteap;i,:ce anche come anodino, sedativo, analgesico, prllduce11d0 l'in · sensibilità della parte e calmando Lullt i <lolori locali.

L'azione emostatica dell'antipirina risulta confermata anche d1-1 una serie di esperimenti eseguili rlall'a11tore dai quali i:<i può dedurre q11anto se~rne:

L'antipirina, sia che venga applicala su di un vaso leso, come sui tessuti org-anici viventi, allo stato di polvere finissima, o meglio di soluzione acquosa, a qualsiasi g'rado di cl)ncentrazione, non prorluce verun inconvenienle locale: non dà luogo cioè, ad irritazione , a secchezza, a corrup:amenlo r!Pi tes!'uti. ad Azione cam;:tica, a formazione di rscArA, a dolori locAli. Pare piuttosto che determini un'irnemia locale più o meno notevole, l'econdo il p:rRd0 di coocenlr11zione dPl la soluzione, influendo più questo che la prolunpata applica:1:ionP .

L'antipirina, messa a contatto dei vacai capillari in soluzi0ne iicquosa anche al 50 ed al 100 p. 100, non esercita veruna influenz1:1 sul loro cRlioro; ma bagnAndo i vasi venosi de l mesP11tere della MnA e le vene g-iugulare e femorale dPI conig-Jio con soluzioni agli st<>ssi gradi di concentrazio11e, si nota per lo più unR più o meno sensibile restrizione dei vasi stessi.

Applicato poi al mesentere dt>lla rana in soluzione acquosa al 50 p. 100, in breve· rallenlA poi arresta la circolazione dei vasi capillari; prolungando l'esperimento. o meglio usando uria soluzione Al 100 p. 100, anche la circoh1 zione dei vasi più grossi si rallenta gradatamente e per lo più si sospende. Mentrfl ·i piccoli vasi così del mesentere che a.-.1 polmoM della rana, e gli altri del padiglione dell'orecchio e cutanei del coniglio divengono come 1-1nemici, m seguito l'llla applicazionfl di una ,:oluzione <I' A11lipirina <lai 50-100 p. JÙO, al contrario i VAl'i sanguigni più grossi appari,:c0no in appresso di uri colore ros!:'o più o meno cupo.

L' antipirioa, mescolata col sani:rue appena eslratto dalle vene di un uomo o di un coniglio, esercita su di esso un'influ e nza diver,:a secnnrlo il grado di concentrazione dell1-1 soluzione. Si> il grado di roncentrazione dell a soluzion ... diantipirina è infi'lriore al 20 p. 100, il ;:angue raccolto in una provetta assume un colore rosso granatn persislente, e se col tempo e per influenza d lla lemperatul'a ordinaria da luogo anche ~) qualche piccolo coaugulo, questo si dissir•a tosto colla semplice agitazione del liquido. Se invece Io stesso sangue é mescolato con soluzioni acqunse d i anlipirina dal 30 al 100 p. 100, prende un colore alquanto più cupo, si conserva liquido alla temperatura del laboratorio <+ 12°), mentre, tenuto alla temperatura costante di 38°, acquista una densita ed 1111 a;;petto veramente ::ciropposo, tale da potersi capovolge,·e la provetta senza che sorta una goccia del liquido, quan1unque non pr·esenti mai il più piccolo coaugulo. Dall'e::ame microscopico r'sulterebbe che. le soluzioni varie di antipirina tendono a ridurre i globuli allo stato di ombre, sen za però sciogliere completumente I' 1·moglobina, la quale si mostra rappresa fuori dai globuli, $pecialmente per effeLto di soluzioni molto concentrate.

L' antipirina non altera, e certamente poi non abbassa la pressione arteri6sa.

L' antipirina infine arresta più o meno spontaneamente tanto le emorragitl dei piccoli cnme dei grossi vasi sano-ui<mi f"I ;:-, qualora venga arplicala in soluzione ad un grado di conCflnlrazione 110n inferiore al 40, o meglio al 50 p. 100. L 'azione emostatica della soluzione al 30 p. 1ÒO sarebbe pressochè eguale a quella della antipirina in polvere finisc:ima applicata alla parte collo stesso mezzo dei tamponi di cotone. L'antipirina inollre impeòisce le emorragie secondarie.

Essa è pertanto un prezioso emostatico pel chirurgo in quanto che, messa a contatto col sangue alla sua temperatura normale, lo addensa e lo ìspessiRce· e, senza punto coagu-

Rivista

larlo, 11e impeJiscc la fuorusci la chii vasi. E sebbe ,u~ le alle dosi di antipirina ~amministrate per via inlerrni produca no una fu..,.c:1ce dilalèlzione vasale perif\i rica, m causa de ll'azione o eccitatrice che essa esercita sui ne.rvi vaso-dilatatori, nwdianle il tramite del ornlro vascolaee, l'antipirina invecH applicata in dose relativamente elevata sui tessuti organici e più particolarmente !'Ui vasi sanguigni. produce realmen te Ja loro costrizione, in conseguen za dell'azione parimenie stimolante sui nervi vaso-costrittori interni, e per effetto dell'inftuenza che il medicamento esercita s11lle pareli vasali.

S ull'antlplresl. - Prof. ARNALDO CANTANI - (Gio rnale internazionale delle scienze mediche, 15 i:rennaio 1891).

La febbre fu dai più antichi tempi l'oggetto principale delle osservazioni e delle ricerche dei medici. Fu quasi sempre r epu tatu il fenomeno più essenziale della malattia, e molte febbri erano considerate perfino come la essenza istessa del mor·bo. Solo negli ultimi te mpi si è riconosciuta quasi generalmente come sintomo della malattia, e di febbri essenziali 07gimai non si parla più.

Secondo l'autore non è la febbre quella che costituisce il pericolo maggiore in una malattia: al contrario la febbre è u11 fenomeno di reazione nec~ssaria e fino a un certo grado salutare, nelle malattie acute. Non si ha. quindi uessuna r agione di voler sopprimere la febbre come tale.

Se certi medicamenti combattono quasi sicuramente ce r te febbri e cQn ciò risanano l'ammalato meòesim0, la t·agione di ciò sta nel fatto, che que$li rimedii non combattono il processo febbrile, come tale, ma bensi l'agente patogeno stesso e quindi quali meai antimicrobici specifici tolgono anche la causa della febbre di urra data infezio11e.

Anlipirelici ge11eruli, valevoli contro ogni spec :e di febbri, finora non e!'istono, e probabilmente non si avrà mai un antipiretico, che possa colpire -le tante diverse cause 11ell a febbre, i tanto diversamente r eagenti e resist3nti agenti patoa:e11i, senza diventate dannoso all'ammalato stesso. P e rciò òol>biatno limitarci a ùiminuire nel corpo del febbricitante

or TERAPEUTICA

['a<.;cumulo cli calore, senza voler deprimere la produzione ste::'sa del calore. la re11zione dello organismo amma lato: perciò, i metodi idriatici per_l-ot~rarr~ ~al~r~ sa :ann o sPmpre commendevol i, mentre lutti 1.d1 a11l1p1rel1cr ch1mrcr clPvono. quali r1medii generali della febbre, considerarsi come sospelti.

RIVISTA DI TOSSILOLOGIA E MEDl(INA LEGALE

P erforazioni del v entricol o p ost mortem . - Comu11ic«zrone del tlull. Vrni,1,T alla Socit:Lii. di medicina legale di Fran.:;ia. - (An.nales cl'l-l!Jgiène publique IJL de médeeine ler,ale, gennaio 1891).

Avviene qualche \'Olta che si perfori il ventr·icolo dopo la morte, a11che prima che abbia comincialo la puLrerazionr; il fntto, $ebbene raro, è sttt lo os:,,ervato un certo numero cJj volle. È mollo verosimile elle queste perforazioni siano do· vule aila digestione delle pareti ventri ,·olari fatte ùal sugo gastrico, ma 11011 si conoscono le circostonze che le favoriscono. Brouardel ha notalo che queste perforazioni post mortem si erano prodotte in individui avvelenati colla stricnina e crede che <1uesla sostanza abbia provocato una abbondante secre zion e di suiro gastl'ico. Ma allri casi sfuggono ad ogni spiPgazione come qu~llo osservato dal dottor Vibert.

Un giovane robusto di 19 anni l'iceve w1 colµo di ,·evolver al capo e non sopravvive che poche o re alla ferita. Alla autopsia, folta prima dell'inizio della putrefazione, si trovano tre perforazioni dello stomaco contigue tra di loro, di cui la maggiore misura 4 cm. 11 diaframma presenta pure tre perforazioni corrispondenti a quelle dello stomttco, per cni le

Ih Tossicologia

materie 11lime11lar1 erano penetrale nella plcu1·a sinislra. Le tJiver!-e tonache del ,·enlricolo p1·e--e11Lavann la con~i"tenza e J'as:.pello dello ;alato normale, falla eccezione <lei punt i perforati. li defunto non a vf'va rict>vulo contu;.ioni o ferite all'infuori del colpo di re,·oher. per cui le perforazioni non erano dovute a traumatismo, ciò che si r1co11osceva pur1:: dai cai·atleri di rsse. Si tratlava infulti di perforaz'o11i .:1 mat·izini regolari, perfèllamenle nelli, mtere"santi tutti ~li strati nito stesso livello, senza tracce <l1 spandimento d1 ~a11~ue

!,UI hOl'di, e :;;nnza tracce di peritonite o plf'urite

11 ,le ·edulo 11011 uve\'a neppure inf!h1otl1Lo sostanze tossiche: le perrorazivni non potevano quindi attribuirsi aù altro che 8 11·aziu11,, del sugo gastrico, la q:.i81e ero stata coi;1 energica da digerire anche il diafrain10t1, ci1·cost.a11za che, a ùella del r1fcre11le, non è ancora stata os"er\'ala

RlVlSTA DI TECNl~A E SERV!llO MEDILO lHLlTARE

Sulle navi-ospedali nella. guerra. ma.rittlma ; loro scop o, loro uso, loro allestimento ed equipaggiamento ; e su lla partecipazione delle socie tà dl soccorso nell~ gueua naval e - Conferenza te11uta uella tx• Sezione 1lg1e11,· rmhlarc) dE:d X Congresso i1Hernazio11ale mP.dico 111 Berlino (18901 dAl doti. \Y1·.NZF.L, medico f(enerale dellu Ma rina Germani<'a. - (Tra11otta dal ti>desco a cura del <lolt. PETELU).

La guel"ra mariltima ha sempre avute le s ue parlicola~ rilà come il ;.uo speciale <lirillo di iiuerra 1-'d anche 1 !:'U01 :-ne~iali orrori Ai pericoli. che ~ono appres:.Lall dai parlicol;ri rnn,zi di combatli111e11to, si »µgiunge sul roar., ictnche la pos~1bil1tà rlella morte per annegamento, quando, per effe tto di \'iolenza e.«terna o d1 fuoco 1:1ppiccalosi all'interno, la na'"e, sulla quale i:ai tro,•ano i combattenti. subitaneamente si som· me1·ge.

RIVlSTA 01 TEt.:NICA f; SERVIZIO llKDlCO S ILlTARg

Questi pericoli si sono nolevolmeut.e accresciuti ne~li ultimi 20 a 30 anni, per opera del prodigioso pedt!zionamento delle armi offensive, vale a dire della maggiore velocità delle navi, della facilità nel 1oanovrarle e, dipi>ndentemente da queste due qualità, dell11 magitiore sicu1·e1.za nel colpire con Jo !-iperone, co me pure per opera dei progressi conseguiti nella mole delle artiglierie e nella precisione del tiro ed infine per l"inl1·oduzi,rne delle torpedini e delle armi subacquee.

Di pari passo coi mezzi di offesa non sono pPrò prowediti :.rii espedif'nti per In difesa: <l'onde i,,iamo bene aulol'iz.zati a ritenere che nella moderna uallti~lia navale unR grande parte del le navi co mballenli <' s terminala in brevissimo t.empo.

In vista della grandezza del còmp1lo, che in una ~iffatta posizione si ass:.ume l'ass:.istenza !'1lllila ria, in <1uesti ultimi 20 anni in molle tral tativt-' si è v1vacemenle discussa la queslionP circa il modo da prestare il soccorso e come si possa miglior are la sorte dei fel'ili e dei naufraghi, ma un accordo <lolle ,1pinio11i non è stato pe ran co conseguito.

Jn tali ci rco!'lanze è apparso opportuno. netr attuale occasione, di i:aolloporre al111 ,·onsirlerazione di così emrnenli med1c1 milita r i di terra ed: mtire, qui convenuti, la que~lione ùel come sia intesa , pe r il lato san i tario. l'assistenza ai teriti e naufraghi, soccombenti nella guerra navah,, ed in ispecie t• quale ufficio deve compiere l'assistenza ai maltiti da parte del Gove rno, r appresentala dalle navi-ospedali milita ri che accompagnano le flotte, ed inoltre

2• come possano parteciparvi volontariamente le Società di soccorso.

I.

All'uso dell~ mwi-ospeclc li rnil1lal"i, ossia di quelle allesLile per conto del Governo, 1-1 è ;,pesso ricorso in ~uerrti negli ultimi dec:enni. Anche 111 lempo di pace ne hanno Li-atto profillo quegli Stati, che posseggorN> estese colonie marittime, allo scopo di tra fficare r egola1·me11te colla niadrepatria e di rim pa triare gl'inabili e i malati, fornendo alr uopo le anz idette navi di speciale organizzazione ed allestimento.

In lutti questi casi, però, le oa vi-ospedali, anche quando ebbero a ten ere il mare µer alquanto lungo tratto, furono sempre impie gale soltanto a pro della guerra terrestre ed in condizioni c he <l a questa avessero dipend e nz3: esse servirono in parte per accogliere e cu rare malati nelle lontane cos te in s alubri , ossia come ospedali galleggianti, ed in parte pe1· accelerarne il rim patrio.

Nella guerra mariUima 1,ropriamente della, vale a dire in 'luella che le l'orze na,ali de gli SlaLi combattono su l mure l'una contro l'altr a, le navi-ospedali non hanno trovalo finora alcun notevo le im piego : peraltro é lecito ammette re che ogg-idì le grandi flotte a scopo di guerra non si allestiscono senza aggreg-are a sé le 11a vi-ospedali, e perciò si presenta per le Polenzti marittime la necessità di liberare possibilmente le navi c0mbattenti dall'imµaccio, che a queste deriva nell'a zione guerresca in 1·a g io11e dirella de l g ran uune r o di feriti, e l'obbligo - anal ogamen te a quanto praticano u ella guerra te rres tre le compagnie di sanità €> gli ospedali da campo - di provved ere anlicipatamenl e con navi-ospedali, acch t'> si possa accorrere in aiu to ai fe r iti e naufraghi, per quanto almen o e non s ì tosto l'occasione lo conse nta. 1,: qui é la voce dell'umanità che pal'la.

Le esperienze, ,~he nelle riferite occasioni sono state acquistale per questa spf'cie di inno vazi oni in guerra, sono ora così molle plici e complete che il loro allestimento ed equipaggiamento sollo l'aspetto 1gieni c(), medico-tecnico ed economico, che in singoli casi ha ra ggiunto un alto grado di perfezione, può esser preso per tipo anche per il loro impiego nella guerra naval e. La brevità ùi::I tempo vieta di entrare in particolarità: e poi l'or~anizzazior.e e l'arredamento so no cosi dipendenti ,lalle condizioni climatiche e locali, da lla granòezza della nave-ospedale , dal numero dei letti, dalla possibilita di rifornirsi di pr o vvigioni, inoltre dal fine e dalla specie dell' atti vita guerr esca, come anche dalla potenza

E SERVIZIO llEDlf.O MILITARE 53i de ll e flotte, Alle qual i le navi ospnlvli 80 no a;.!gregf\tP, che solamente gli aspetti generali possono qui esse re discussi. Solamente sopra un p unto deve l'attenzione essei' r1 volt,,, ed è che le navi -osµe.Jali abbiallo ad e s,-e r e prnvvi>'te di ..,.randi imbarcazioni e s egna tamente ùi barche a vRpore per ~rarle a rimorchio, a sufficienza per trasportare i malati in t.utte le c ircos ta nze, non esis lendo nelle !Ance a r e mi s pazio ba$tevole per mette re al coperto e adagiare conveni enlemente I fer iti e µ-li altri colpiti da infortuni o.

Pa r tendo da l conce tto che l'ali es ti men lo e l'equipaggiarnen to d'urta nave-ospeclale debbano cor r isponde re p1·ecipuarneute allo scopo guerresco e servire a lla rispettiva flults, mi sia leci to tener presente anzitutto quest'ultima. L'azion e d"un a flo tta in g uerra si svolge: a) sulle coste naziona li o nelle lo r o vicinanze, succf'dendo ivi l'a tta cco del nemico, ovvero b) lungi dalla patria, impeg nandosi una lolla navale in alto mare, od infine e) sulle coste nemiche, essendo queste bloccale od in si ngoli punti attaccate.

È eviden te che in ciascuno di questi tre casi lo scopo e l'equipaggiamento d' una nave-ospedale é vario e c he, quanlo più lontano dalla patria la si impie:;a, tanto più comp leto e minuzioso dev'esserne l'allestimento . Me ntre in vicinanza delle pl'Opri e coste si tratta soltanto d'un breve so[!g iorno dei malati a bordo, e dopo una battaglia navale soltanto del trl;lsporto dei tèriti per poch e ore od al massimo pe1· qualche giorno, per converso in un blocco di coste lo ntan e una nave-ospedale dev'essere cosiffaltamente equipaggiata ed alles tita , che l'assistenza ai malati sia per lungo tempo assicuratt.1, indipendentemente dal soccorso provenienle da terra, e che ogni possibilità dello stato di guerra abbia pratil'atnenle a d essere soddisfatta.

Questa d iversità dello scopo e dell' impiPgo delle naviospedali e k r ile vanti spese, c he il mant... nimrnto d'un simili' bastimenio in 1sLato servibile riclti,•d er ebbe durante i lunghi anni di pace, sono in ogni c a so la ragione , per la

Rivista Di Tecnica

qual~ que~la specie di navi , per quanlo mi é noto. non son<J p~eparate in tempo di pace pn la guerra marittima, ma allestite ~olo al principio, quando per lo stato di guerra ne è disposto lo scopo milita.re. Di regola, in caso di bisogno si trarrà per esse pArtiln dAi grandi piroscafi addetti fil traf"' · • • , 11Co marittimo dei pass,•u<~ieri i qua11· p1·roscafì i· ,:,o , , aven I un allo ponte _rischiarato, s1eno fo rniti di ogni comodità e di tutti "li as1<~ll1 per la ventilazione, per il riscaldame nto e per l'illu;inaz1~ne. Ad una simile convenienza si oppone però lo svan. tag-g-10 c_he, per il modo rapido di far la guerra nell'epoca moderna, siffatte navi-ospedali o non sono pronte a tempo d b't I · · • e lo a princ1p10 della guerra o tutt'al più sono improntate al carattere delrestemporaneità e dell'imperfezione.

L'ufficio delle navi-ospedali é di raccogliere i malati e · r _ riti dai bastimenti della flotta e di cu1·orli 8 bordo fin tanto 1 sia poss_ibile di sbarcarli a terra. Solto questo aspetto le na\i~ ospedali servono non solo, come si è accennalo, nell'interesse d~ll~ navi combattenti, ma anche in quello dei malati medes1m1, la cura dei quali in tali circostanze 110n potrebbe esservi praticata in modo adeguato .

Sa:ebb~ più che necessario, anche nella posizione più cril~ca m cu, può lrovarsi un'Armata navale, ossia in comball1menl(), cl1e ros;,e possibile alla 11ave-osped11lf', durirnle e riopo la hatlaglia, di compiere pienamente il suo ufficio raccogliendo subilo i fel"iti •t provvedendo ulteriormenle a s~ccorrer.- gli infelici, che giacciono a bor,lo delle navi in fiamme 0 sono naufrag-hi dopo la loro sommersione e che, aggrappati strettamente a rottami gallegl-!ianti di esse, aspettano con sicurezza la mortf'. Purtroppo, la natura ddla moderna lotta. sul mare non è favorevole al compimento di questo ufficio. Per quanto sia sempre grande in tali circostanze il bisol!nO umano <lei soccorso e per quanto possa essere sempre attivo l'impulso a porgere un aiuto per salvare il prossimo due ostacoli si l'rilprorranno sempre llll'immediato interv~nto attivo delle navi-ospPdali-militari, vale a dirè che, essendo insieme col materiale sollo la IPgge di guerra, si espongono a cader preda del nemico, ed inoltre, che, p er evitare di esser distrutte

E S.EHVmO MEDICO MILITARE

nella C<)nf11;;;1one de_l combaltime11to, ~ono obbligale a manlen ersi 8 grande distanza dal luogo az1on~. ,. .

Per c;ompre11der ciò, dovremo dehnear.:1 1 ~mmag1'.1e cl ella ballaglia navale moderna in a!cune sue part1colar'.La, qu_ale • 11 un dipreS$0 concep:rlti Il pen~1ero, stando at mezzi d1 puo . . . · · d mbattimenlo ricordali a prmc,pw. Le grandi navi a guerra: virtù della loro rilevante velocita e faci li!~ "'. girare, :1 Uo verannn in combattimento sopra un vast1ss1mo !"paz10 lii · · 11' ll e cercheranno, col passare correndo l'una vicino a a r~ 0 ovoluzionando, rli i11viare al nemico i proietti_ a te1~po ,ùeb'.to, di colpirlo c;on lo sperone o di schivare gll '.·tfell1 d un wvestimento. Fra esse navi si mu?von? le 1,1ccole Lor1,>e<l'.niere e gli avvisi : i ~igant1>sch1 prn1etl1 ~olano per 1 aria

I · siluri solcano il mare: un denso fumo d1 polvere rnvolire el i 1· . . d . ne o~ni cosa, s'i che torna difficile distinguere g I am1c1 . a1 . · ~ici. Per la ,•elocità stessa dei movimenti dblle navi varia rimrnaaine da un momento all'allr0: lo !<Lerminio e la sommersio~e possono incogliere in pochi minuti alle piu superbe e formidabili rra esse

Da qut!sla confusione, che si agita su vasto spiizio in_ o~ni direzione lana ve-mipedale clovra tenersi lontano parecch1em1gl,a di mar~ ·per conservar e sè stessii e quindi non potrà a tempo opportuno e~,:e1·0 sul posto, quando vale a prestare soccors~. Del resto, avrà essa a temel' meno del nemico, che lrn tl1~ nanzi a sè mire più importanti ed urgenti cl•e non quelle d1 perder tempo co n la cattura ò'u11a inoffensiva nave-ospe~a 1 e, di indebolire la propria forza coll'imp»dronirsi di essa, oltre che non è pre!';umibile che la danne:,ri,;,i a bella posta. li pericolo per la nave-os;:iedale che si avvicinasse l~·oppo a~ campo <l'azione sta piullosto in ciò, che nel tramesl!o ~1811~1 descritto può venirne facilmente danneggiata a caso, s1cche alla possibilità di salvare alcuni pochi starebbe d'. cont_ro la grande probabilila di perdere sè stessa e l'equ1~agg10. A tentare poi da lontano l'opera eh sai vataggio, mediante barcacce a vapore, con la grande perdita di lernpo, inerente &Ila poca velocità di siffatto 11avi gho minore, si avrebbe soltanto una piccola prospettiva di riuscire nell'intento.

RIVISTA Dl TECNICA

A questo modo durante la b lt.a J' lotta da vicino dei b t· . a g ,a nuvale ordinala, nella • I . as rment1 e per la celerità co I e ca prevedersi che la loro dis:truzi . n quale nave-ospedale sicuramente non~ . one avra effetto, alla rislrt!lto còmp ito per presl'lr ·1 s1 presenta che solo u11 sono certamente J • • e , . suo soccorso. Anche qui 08 1mmag111ars1 taluni · . esso é possibile a mo' d' . momenti, nei <fuali ' el'empio, nella ritirala I mes~a fuori di combattiment l' o ne la ed i11oltre durante le pause d:1~/~a nave per da~ni subiti, nemiche rimano-ano l'una d . f tta, nelle quali le fl0tte o ' ronte all'altra· m d. qurl'te saranno s:oJ•an•o . . . ' a non imeno - • • eccez1on 1.

Una possibilila aJcruanto mao- . . riposta Ilei combattimenti a d. t,..g1ore p~r ven,re in aiuto è f 1s anza nei quali le · t ...rme ~i cannoneo-ofano d 1 ' navi s a11do 1, eoi'> a mo to lontano èd h atracco alfe fortezze d. t . ' anc e nelmente alluabile Jo avvi~i:;;;; de:i~=~d\ m tal_i c~si più facilospedale per il minor . I m areazioni della naveperico o al quale si es .,. Per contrario l'attivitu d Il ponoono.

' e a nave-ospedale · r ~.malamente dopo la batta lia s . . . s1 esp ica seflotta vittoriosa e non I g .' d . .e per d1 p111 appartiene alla

Hl (JUI Il l . t del nemico. Essa allor , . . p1u a emere di cader preda a puo ricercare a suo med1a11te le sue imbarca . . . , agio e salvare, · ziom. 1 naufra.,.hi ·he · "" a1 rollami "ailem,.,·anli· d' 0 e s 1 auerrano 0 ,..,.. una nave a J' . in ;,alvo l'equipHg!!io da uell , r ccog ,er~ i fc'.·ili e porre macchina c::on rimas:te . q t· e che, per avarie riportate in ' iner , o da quelle lt h per colare a picco O • a' a re c e sta11 110 mento la presenza d' m pre a alle fiamme. In queslo mouna n<1ve-ospedale è è. d una flolla. potendo essa da "Ola . i g:an e valore per taggio. Invece, dalle na,·i co~b com~1erE> l o_pera di salvadere altra partecipazione che ~t~;nlì no~. s,. dovrà attenpur in modo provvisorio, ai PI: e/ al __ PIU d1 J:rovvede re, imbarcazioni sono g I . op1 l fer1lt, dappo,chè le loro · enera mente · · come é lecito supporre, a se uil , p1u o men? danneggiate, distanza- ollri>. rJ1e o d un combattimento a breve ' , esse navi hanno bisoospiegare tutta la loro .,,no urgenl1ss11no di islato di servizio ,, ad "'o~za per_ lavorare a rimettersi in - aSSICUral'P JJ pr · Infine le navi meno d . , opr10 galleggiamento. ulteriori scopi militari.anneggrate debbono tenersi pronte ad

E SERVIZIO )lEDJCO MILITARE Ml

Ad ogni modo, J,Jpo un comballimcnlo da ,·1c1110 vi s aranno sempre alcune navi, che, aven,lo riporla te gravi avarie, sonc. ::;otto la minaccia ·di sommergere; m lai caso alla nave0;:;pedale rest,, parimenti interdetto di porgere ad esse aiuto col sottrarre i feriti, in quanto che, se le anzidette navi sono ancora in grado di muoversi o di essere rimorchiale, dovrn11no senza indugio raggiungere il porlo piu vicino con la massima fretta possibile. Egualmente le navi, che sono ancora adalle al combaltimeuto, non posso1Jo, in date circostanze, permellersi di perdere un determinalo tempo per lo >'barco dei feriti, senza che vengano meno ad altri uffici militari.

Risulta da quanto si è dello cbe le navi-ospedali non pos· sono, neanche dopo la battaglia naval8, prestare dappertutto un soccorso, corrispondente appieno all'estensione ed alla rapidità dell'eslerminio, e che ne va in parte fatto debito a ci r costanze estrinseche ed a necessita insuperabili, che son() inerenti alla battaglia navale moùerna.

Per uo·altra. parte l'insuffi cienza del soccorso è a calcolo della circostanza, per la quale le navi-ospedali del parlito vinto. dopo che in combattimento Ì3 avvenuta la decisione, non po~sono partecipare all'opera di salvataggio per 110n cader preda del nemico e debbono abbandonare all'umanitil. del vincitore coloro della loro flotta, che rimangono sul campo della lolla bisognosi di soccorso: e. perdò il còrnpito per lo. l'orza delle navi-ospedali di quest'ultimo può naturalmente diventare nel dato evento troppo grande. S~ poi ora si pensa ali' allro caso , non assolutamente impossibile, che anche la flotta vittoriosa non abbia -con sé navi-ospedali, si può immaginare quale sia la grave situazione, nella quale si trovano i disgraziati naufraghi e feriti per mancanza d'ogni aiuto.

Con le vedute dell'epoca moùerna, che hanno condotto a garantirP- la protezione inleroazionaìe alle compagme di sanità ed agli ospedali da campo nella guerra terrestre, non si accorda il l'alto che alle navi-ospedali militari manchi nella guerra mnritlima una siffatta protezione, sebbene abbiano

RIVISTA 1)J TEC~CA da com pi,•re il lll eùe~irno uffi ci o. 11N. prr quanlo il caso poi:s~a d11rt1re a l11n g o, d! \V <'S ' po rre o;.r11i s l udio , a c ch,, LH I~ mancanza sia tolta di mezw e la neutralitù in qualche moclo venga u!!uagliatn. si che ;:ili o sco p piare ri'unn guerra marittima le flolle d"a mbo le pa 1'ti abbiano c,111 ~(· al,.'gre~ato un sufficiente numero cli navi-o s pedali, mercé le quali sia efficaceme.nte assicurata l'o pera di sai vataggio per amici e nemici, anche da parte di chi resta s e mpre padroof' delle acque dopQ il combattimento.

L'equipaggiamento delle navi-ospedali dev e quindi corrispondere all'organizzazione per la guerra mar1llima allo stesso modo, col quale sono impiantati per la g uerra terrestre gli ospedali da campo ed istituite le compa gnie di sanilà.

II.

Vengo ora alla seconda parte del tema enunziato, vale a dire ad esaminare l'intervento volontario delle società di soccorso ai feriti nella guerra navale.

È noto che, subilo dopo conclusa la convenziòne di Ginevra del 1864-, si presentò al pensiero l'idea di estender11e i benefici anche alla guerra marittima; uno speciale impulso fu poscia dato a siffatto sludio dall'esperienza acquistala nella battaglia navale di Lissa nel 1866, rlove la corazzata italiana Re d' Italùi, per colpo cli sper one, colò a picco in pochi minuli e l'altra coraZ1ala Palest ro sallò Ali' aria. A salvare gli 800 naufraghi dPlla prima nave non riusci J'am. mirai?lio von Tf'getthoff, poichè egli stesso era slalo immantinenti impegnato in un nuovo allacc·o. D'onde apparve in un simil~ raso l'opportunità di dis .:hiude1 e un campo di azione meritoria ad una nave di soccorso, posta sotto il patrocinio della neutralità internazionale.

A seguito del movimento orìginatosi all'uopo nel 1867 per opera delle società di soccorso, con vennero in quello e nel successivo anno, dapprima a Parigi, a Ginevra dipoi, i rappresentanli ufficiali dei Governi, che nell'ottobre del 1868 conco rdarono i noli articoli addizionali per la guerra marillima.

E SERVlZJO MEDICO MILITARE

Nell'aprile J e l 1869 ebbero quindi luogo in Berlino le s edute d'una co nfere 11za internazionak fra i Delegali dell e Potenze e delle Società di soccorso, allo s copo di slsbilire, in base ai progettati articoli, le modalità dei soccorsi nelle battaglie navali, la loro specie e iloro confini, nonché !l'li ulteriori còrnpiti io rapporto all'organizzazione delle società ed alla preparazio ne dei mezzi per apprestare il soccorso medesimo. com'è 11oto, gli arlicolì addizionali non l'ur ono negli anni successivi ratificati dalle Po tenze, ma, allo scoppiare clella auerra del 1870-71, essi vennero ammessi, per il periodo delle l:> ostililà, come un modus vivendi, dietro accordo passalo tra la Francia e la Germania. Senonché, il problema dùpo quel tempo no11 ha trovato un ulteriore sviluppo, né sembra che vi sia grande probabilità per giungere ad una felice soluzione di esso, basandosi sulle ùeterminazioni del 1868. La queslione del so ccorrere i Cerili in mare non ha peraltro cessato di occupare le Associazioni nelle conferenze internazionali, l'ultima delle quali fu tenuta a Karls rube nel 1887.

Da lle discussioui del 1869 risullA che le soc:età di socco1·so si prefiggevano lo scopo di partecipare immedialamente al· l'opera di salvalairgio, durante e dopo la baUag-lia navale, col mezzo di bastimenti adatti, e che ritenevano allresì per possibile di penetrare fin entro la linea di combattimento per socco rrere, a un dato segnale, quella nave che ne avesse avuto bisogno. Dalle induzioni, però, che le sopra mentovate circostanze permettono di fare preventivamente sulla forma della moderna lotla sul mare, è lecito ritenere per assai probabile che l'attività dei bastimenti di soccorso, durante la battagli a naoale, non può esercitarsi praticamente Of'I modo dianzi espresso. La nave-ospedale mililare, come abbiamo veduto, i, costretla, non Lanto per difetto di protezione internazionale, quanlo per il pericolo che le sovrasta e per il dovere che ha della propria conservazione, a teners i molto lonlaua dal Iuogo d'azione. In eguali condizioni si trovano necassar1amente anche le navi delle l'-Ocieta di soccorso, alle quali la bandiera Ginevrina non darà, nel lrameslìo della lotta , garanzia di sicurezza contro una eventuale distruzione: ond'é che anche per

Ol TECNICA

esse si può prevedere non avere il soccorso probabilità rli successo, durante il combattimento navale. E nemmeno J11po la battaglia puù il medesimo soccorso paragonarsi a qudlo, che é in grado di arrecare la nave-ospedale mililare del partito vittorioso; lo si dovrà anzi immagina.re verosimilmente inferiore, in quanto che il trasporto dei malati per acqua, ed in ispecie il modo di raccogliere i feriti, di a lagiarli nelle imbarcazioni, d1 issarli a bordo e di assisterli convenientemente son tutte cose, che richiedono un personale resistente a l mal di mare, bene ammaestrato nell'a1·te del soccorr e.re e dello assistere i malati. Il bastimento di soccorso é da pr esumere che manchi di Lutto ciò, come pure che il capo della squadra no11 ne conosca il personale e quindi ,1uesto rt'sterà indietro al personale della uave ospedale rniliLar", tanto nell'effettuazione tecnica clte nella direzione. Dal punto di vista medico ed umani Lario, l'intervento dei bastimenti di soccorso potrebbe essere interamente benaccetto, nella considerazione che quanto maggio1·e è il numero degli aiut.anli, tanto meglio può compiersi l'ufficio di venire in soccorso per quanto più è possibile a tulle le navi che ne avessero bisogno e di sodd isfare a tutte le casualità. della lollu. Gli è però incerto se 11-1 navi di soccorso, che appartengono eventualmente non solo 1:1lla nazionalità della rispelti va flotte. ma anche alla slraniera, sieno dal lato militf1re ammesse nella flotta combattente; imperocchè, se si mettessero completamente ag!i ordini dell'ammiraglio comandante, il che è per sè stesso beninteso ed incondizionatamente necessario, non sarebbe esclusa la possibilità. che per le associazioni volonta1·ie di soccorso sanitario nella guerra marittima sia ritenuta per conforme ullo scopo una disposizione analoga a quella che ì1anno prPsso l'esercito in campagna, alla cui retroguardia esse trovano il posto adatto alla loro attività, potendo essere ammesse soltanto in via eccezionale dentro il tiro delle truppe combattenti. Anche per la flotta di gue rra eh<-' sta di11anzi al nemico sussiste la necessità di tenere per quanto è più possibile segrete la sua posizione, la sua forza e distribuzione, nonché le sue intenzioni, e di prevenire

.E SERVIZIO )11::0ICO MILITAR.E

)o;.:si bililà che le r e lati ve notizie entrino nel dominio ogni l sono infine da considerarsi anche le r1levant1 _spese,. occorrenti per l'equipaggi111oento, il manle~ime~Lo e 1~ fu~z1ona1llento di tali navi (noleggio, paga men lo di ass1C_uraz1on1 ~ont~o i pericoli del mare e della guerra, paga e villo per I equi~ g "io consumo di ca1·bone, ecc ); dell'elevatezza delle quali pa o , 11· · ese è tanto più necessario formarsi un quadro c 1aro, 111 sp . t . nto che il mantenimento d'una nave-ospedale si pro rarra l[Ua . . . f Lt· . ' lge di "0 8 lungo. La guerra marittima, 111 a 1, non s1 s, o -lito in una serie quasi ininterrotta di o,:.tilità., come la guerra terrestre, ma in mos;;e isolate, piccole o grandi, fra le fJU~li intercede non di radu un lungo intervallo di tempo per riparare le avarie riportate. ~nche p.e~ la _disuguagliAnza cldle forze dell'avversario non è 1mposs1b1le 11 caso che la parte · · debole ne resti per interi mesi rifugiata nei suoi po:-li, p!U t a spettando una p1·opiz1a occasione per irrompere 111op111a amente e con successo, e che perciò anche una nave equipaggiata dalle società di soccorso debba riman ere per lungo teinpo inoperosa, p rima cl1e in generale avvenga uua osti~ lità. La quantità di tfueste spese risulta dalle cifre seguen~1: Secondo pregresse esperien1e, per il noleggio. di un pi~ roscafo, che sarebbe stato in grado di contenere circa 80 letti _ della portata di presso che 1000 tonnellate e di un valore approssimativo di 700,000 marchi (L. ital. 875,0?0) sono occorsi 18,000 marchi al mese (L. ital. 22,500). nei _quah erano inclusi le paghe ed il villo per l'equipaggio, ed JOvece _non vi erano comprese le spese per il carbone e per le assicurazioni contro i disastri mariltimi, le quali ultime ,:.ono da valutarsi per lo meno al 4 p. 100 del Yalore all'anno. A queste spese si aggiungono anche quelle, che sono inerenti ~Ilo speciale assetto per curare i. malati, all'arredamento mecl1co- chiru r gico, alrorJ111ame11Lo anuuini:-lrativo, alla cura d e "li infermi ed alle provvigioni a d e!-i~t indispensabili, come a~che al mauteniment" del personale assislente.

1 bb lico. Anche qui è importante preparare intraprese tle pu . .

·tt·me e mosse isolate con la massima segretezza e d1 as- mar1 1 • . rarne Ja riuscita contro la sorpresa del nemico. Non è stCU · · d' · · da perdere di vista che ai bastimenti I soccorso perc10 ' . · 11 b mancherà presumibilmente l'occasione per agire ne a attaglia navale.

Prescindendo dall'effic11ce soccorso sul mare, clie le anz idette naYi recan o immed,atamPnte alla flolla, vi sono aucora altri versi. nei qutil I l'atti · ità delle nssociazioni pu c"> esplicarsi in modo pralico P precisamente uei mo li stessi 1• nPl limile della guerra tt.>rrestre, nE!lla quale essa trova ùa adoperarsi esclusivamente nll'assisteuza propr ia dei ma la ti neg-li ospedali e 1101 treni-ospedali , alla relroguar dia dell't·sncilo in campagna.

I II modo analogo si dischiude anche nel la marina un v a s to campo <li altivita, a preferenza a terra, per l'assistenza vovonta1·i11, Il quale risiede: a) nep:li ospeda li cii marina a terr a, <:oadiuva11Jo l'ass istenza ai maiali col disporvi infermieri d'ambo i sessi, fo t·nendo il materittle sanitario, e partecipando allo sbarco de 1,d i inl'nmi e feriti dai po r ti alla terr aferm a; b) nelle :::quadre e singole nav,, che debbono lt>nersi iu 1t!to mare per lungo tempo a scopo di blocco o per allri motivi, rPcAndo a, lor o equipa ggi quei mezzi di rinfor zo, di piacere e cli consumo, che per le anzidette condizion i es ;, i 11011 possono procacciarsi e che o norma dei regolame nti 11011 vengono forniti.

Una talt.> a ttività a te rra sarà senza dubbio pregevole ed 111 ;,ommo grado desiderabile - prPgevole specialmente a11i\he so llo l'aspelLo che nel mari naro, infermo nell 'ospeda le o affrontante il nemico in ullo mare, si manterrebbe desto il seotimento di compiere il proprio dover e con abnegazione , al 1wnsiero che i SU()i concittadini non lo consideran o da meno del soldatò di terra col partecipare a venirgli in soccorso. Un uiulo prestalo in questo senso avrebbe inoltre il vantag gio d i nou abbisognare della prote zioni' interoazionale. nè d i richiederP '-pesa per l'armamento delle navi-ospe dali. poicM trnche il mal.eriale raccolto per gli equipag~i delle navi se rv irebbe per essere assegnato a i por li militari e sP ne potrPbbe r imeller e lo ripartizione alle autorit.ù

11 risullato di quanto si (\ dello è in breve il segu<' nl~:

E Sl:'.llVIZIO ){BDICO ~lLl1 \RE

l. Per le naot-ospedali militari.

J. LP navi-ospedali militari sono as!c!olulamenle indispensabili alle grandi flotte, per accompagnarl t> nella guerra ma~ittiroa, e sono destinate alla cura ed al trasporlo ilei malati e dei feriti.

2. Nella battaglia naval e esse sono a preferenza nella µc:;,izione di apportare aiuto ai feriti e naurraghi, ed allora '-Ì a;,:;;urnono un còmpito ;;imile a quello •Ielle compagnie d1 i::anita e degli ospedali da campo nella guerra terrestre, per quanto l'occasio11e si presenti.

3. Quest'ufficio, ad ogni modo. si può compiere,, durante la balta~lia navale, solloulo in una misui·a limitahi, a mottvo tlell'imi;ossibilità di avvici11a1·si al luogo d'azio11e, ed approfitLand o tli luluni momenti ed arci<le11talilà drl comL11ttimento ; dopo la battaglia, invece, alla nave-ospedale appartenentt• alla flotla vincitrice si apre il campo ad una piu considerevole attiVllà.

Il. Per l'assist1·nza rolontaria ai malati.

i. Contr o i Lenlalivi dt>ll 'assislPnza volontaria ai ma lati, di partecipare, medtanle bastimenti di soccorso, alt' opera ùi salvataggio sul mare ad immediozione ùella !loUo di combullimento, é da oppor re: a) che i bastimenti di soccorso, durante e dopo la battaglia navale, non sono al caso di recare un sorcor!-o più rilevante delle 11avi-os1wdali militari; b) che la loro ammicasione alla flolla combattente non è stabilita, e e) d1e le spese per il loro equipaggiamento e mantenimento, nonché per farli muovere, sono assai con;,idercvoli.

5. L'attività doll'assislPnza. volontaria ai maiali a terra t\ in\"Pce, mollo pregevole, poleuòo essa e!'<ten<lersi a qu<>lla lei feriu negli ospedalt di mari11a, a p1·;>nder parte al Lra;;porlo dei maiali ed a raccog-liere le offerte volon tarie µcr 1!li ospedali e per la squadra nava le.

In quanto si f' fìn qui detto non sono stati esamin ali più da vicino i punti di vista, relativi alla scelta, all'arredamento ed all'equipairgiamento delle nu vi-ospedali, e perciò, stando alle e,::perienze acquisite per l'imµiego che di esse nelle iruerre passale, giova segnalarli qui appresso: i- La quanlilà d'aria da assicurarsi ad ogni malato a bordo d'una nave- ospedale deve ascendere po!:=Sibilmente a ,1:; mcb. In base a ciò si regola il numero dei malati da trasportare sotto coperta; cosi se esso è grande, può co nvenir meglio allestire ad uso di ospe dali parecchie navi di piccola portata, invece di una nave· grande: il che è più oppo rtuno per l'isolamento nelle malattie contagio!:=e.

1. Le navi -o!:=pedali sono scelte, ogni volta che occorrono, da quelle più appropriate allo scopo e c-nrrisponclente mente a q u esto vengono adattate. L'allestimento e l'equipaggiamento dipendono da circostanze estrinseche, dall'obbiettivo, dalla potenza e dal compito della rispettiva flotta.

~- Adatli per navi ospedali sono i grandi pir oscafi allestiti rer il traffico marittimo de i passeggieri, e$sendo essi forniti di alto ponte luminoso, di tulle le disposizion i per vP11lilarr, riscaldare ed illuminare l'intern<>, come pure delle indispensabili comodità: sono al contrario disadatti <1uei bastimenti, che hanno !'=ervito a trasportare b e stiame, pelli, stracci, lana sporca e cose simili.

3 Le navi-o,::pedali non debbono essere impiegate praticabilmente aù altro servizio che a quello relativo al loro scopo: tutt'al più si possono utilizzare pe r servizi acces~or1, rhe non rechino danno di sorta alla sa lute e non abbiano per conseguenza a restringere lo spazio.

5. Le navi in fer ro presen tano taluni van taggi su quelle in legno. La color azione esterna delle navi-ospedali destinat e ai paesi tropica li s ia bianca: in guerra si regoli seconclo eventuali accordi internazionali.

6. Sono più adatte al massim o le navi con

E SERVlZlO l(EDICO MILITARE

.1 ,011 un solo ponte offrono Lroppo poco spazio. È <la qne, e e ·b'l d l i-ciale valore nella maggiore altezza poss1 1 e e riporre sp · , onte medesimo. . . . , p 7. P er assicurare stabilmente m tutte le c1rcosta~z~ ~n ffì · nte rinnovamento d'aria nella n'lve-ospedale, e 1nd1su c1e . . . . b ·1e completare all'occorrenza, con d1spos1z1om venspensa 1 ' • • • tilatorie artificiali quelle natural! prees1slednt1. 1· . f d

8. prima dell'allestimento, la nave é a pu 1rs1 a on o .. tutte le parti e da disinfettarti. . . 1

· 1 9 _ Per la cura dei malati non debbonsi impie~are p1u d' due ponti. Le locHlita più !òpaziose ed aerate, ossia quell~ ,_;tuate più in alto, debbono destinarsi ai malati gravi ed a1 ; ·t· Ju meno favorevoli che giacciono nella parte bassa ieri i: V • • della nave, sono d a riservarsi ai malati leggeri ed a1 co~-

1 ti Fa d'uopo aver rirruar do a separare le malattie va escen · "' ,. h·rurgiche dalle mediche, segnatamente per I 1sola men~o ci 1 ·r toin delle contagios~, le quali t1·ovano il oro m1g 1~'. pos coperta, mentr e le chirurgiche si collocano gm a prora dellR nave. . . . . . .

10. Mediante erezione in coperta d1 pad1gho01 a mo d'. tende può essere operata una diradazione dei malati negli az 1 inferiori finchi> le condizioni atmosferiche lo con- ç ' . l"811la110.

11. De ve rigorosamer.te eseguirsi la separazione dell'equipaggio e dei locali da esso abitati da quelli riservati a gli ammalati.

12. Almeno per gl' infermi gravi si devono preparare letti pensili, provvisti di zanzariere e di pankas pei climi tropicali.

13. J locali pertinenti direttamente all'assistenza sani-: taria come a dire quelli l'iservati ali' amministraz ione, agh infer~ ieri ed alle operazioni, la farmacia con rannesso locale per custodirvi gli strumenti 0hi r u'.:'gici e il materiale da medicatura, i locali pei bagni, le latrine, debbono essere facilmente accessibili dal lato dei malati.

'14. Gli altri locali indispensabili per il funzionamento della nave-ospeùole (cuciua, depos ito doi v iveri e delle prov-

R1V1SfA 01 TECNICA vigioni, lavauderia, apparecchio perdi,:mfezioni, maccliin1:1 per fare il ghise,· o, d1stillalore, loca I per cu!"lodire gh oirgeU; 1i Y<'t<liario. la bianclie1·111 sporca e gli allrezzi <li pulizia e fiualmente aud,P la c amera mortuaria), 1lisposti in cope i·la a pr,ra, re:;la110 sep<:1rali tanto dai locali è"inl'ermer1a. quanto da 1J11t·lli ahi~ i datre,1u1paggio della nave e dagli altri desti11ali all'amm111istraziu11e d1 esso

15. Per provvedere d1 ac,1ua dolce e sa lala i locali d'iuferuwria, dt>i bagni e i la,·anderia, le ritirate e via dicendo. si lebbono c,1J10,;are in luogo adatto in coperta casRe d'acqua coi, corrispondeuti tubolature.

16. Per l'1lluminazione, la elettrica e la più conforme allo scopo.

Ii'. I con!!'egni per l'imbarco e sbarco debbono el'<sere per quanto é possibile co!,,ì fotti che i maiali possano CRSf're pol'lali comod amente (evitando il trasporto ,erticale a trawr:-o 1,, boccapurte) f' direllame11le 11elle sale ad c'Rsi f'ise1·vale (Jarµl1i podelli eia car·ico ndlt· navi a ponle,sui fianchi o a Jtoppa\.

I~. Le navi-ospedali abbiso:rna110 cli gra11t1i imbarCAzioni per il traspoi'lo dei feriti cJ in ispc•cie di barche s vapore pe r rimorcliiarle.

Dle tranaportable Lazareth-Baraoke, dei signori "· L.\N· G1.:\uhcK. v. CoLEH e Wr::R:srEH. - Seco11clt1 edizione accresC'iuta, pubblicala dai dollor1 , CoLER e WEH'ltm. _ Berlino, 1890. - Weutsclt~ mildarlirztliche ZeitsehrUt).

La p1·ima edizione di questo libro importante a,·e,·a dato un Sa..!;!ÌO dei ri<-ultati ollenuti in -:pguilo All'espo«izio11 e di Anqir,,i; nel f-ellembre l!li-5.

La p1·ese11le edizionP cor1t1ene di più H risultalo del ,-econilo concorso <-opra il migliore arredame11Lo interno di un os111,dnle tr~sportahile tenutosi a Berlino rH•l giugno 1X89 e drlle rsper1enze falle sopra Hlcuni lipi cli ba1·acche-o-.:pedali; eRsa vi•nne pubblicata nell'oecHi::1011c •lei X co11~1-.,<:<,o 111 _ ternazio11ale metli t:o, d1P ebbe luo~o a Berl1uo n;l lo i-corso anuo.

E SERVIZIO MEDICO \Il l..lTAR~;

L'opera, che consta di un elegante volume con :H tavole fotolitografich e e più di iUO figure nel Lesto si distingue per una esposizione straordinariamente chiara e vivace in modo da dare una forma piacevole ed attraente alla materia, per se aride e dilflcile a motivo delle oecesearie dt>scrizioni tecnich r .

La prima se;;ione contiene l.ln riassunto stori.:.o dello sviluppo delle baracche- ospedale fisse Sebbene la baracca fissa abbia l'alto epoca solamente dalla gue rra di Crimea e da quella d1 secessione in America, non Ìj però figlia dei tempi nostri . Essa era un mezzo ausiliario già conosciuto e molto adoperato nelle guerre della seconda melà del secolo scorso e del principio del pre!"enle, e lin cl' allora ei-isteva 11 0 massime pratiche per il suo us0.

Ciò e provato dalle prescrizio ni per le arma te austriaca (li82), prussiana (1787) e francese (1794) . Il risultalo ùelle esperien1.e, che si "!bbe opportunità di fore 11elle lunghe iuerre di quei tempi. venne raccolto nel 1816 da K1eser. professore a J en a ecl oberstabsarzt prussiano, nel senso che l'erezione di tende e baracche é r1:1ccomandala:

1· Come misura p r eventiva in caso <li a~glomeramenlo di ammalali: a) per evitare un ingombro dannoso negli ospedali permanenti; b) per evilare l'occupazione di case e febbr iCli" improprii, la cui influenza sfavorevole sull'andamento delle cu r e fu dimostrata dall'esperienza; e) per risparmiare a i malati I danni di un trasporto. in allora molto distante ed esteso, su pessime strade, e finalmente d) per impedire la p r opagazione delle malatLie contagiose agli ammalali, ai feriti ed alla popolazione mediante l'isolamento dei contagiati.

2• Per supplire lem po rariame11te gli o!:<pedali infetti, allo scopo di avere l'opport unità di r ipulirli a fondo e clisinfeltarli, ricoverando i feriti ed i maiali in baracche.

:1• In considerazione clei risullalì delle cure. Se•!Ondo

Rivista Di Tecnjca

Kieser questi devono essere stali mi gliori nelle baracche che nei fabbricati permanen ti.

Nel medesimo senso si pronunziarono anche altri autori di quell'epoca.

Ma queste esperienze acquistate in tempi di guerre frequenti caddero in dimenticanza negli anni di pace che seguirono, e fu necessaria la stringente necessi tà della g ue rra di Crimea perchè le baracche fossero di nuovo usate su la rga scala ed in mocio conveniente.

rJ passo più importante nello sviluppo delle baracche-o~pedale fisse venile fatto nella guerra di secessione d'Ame r ica, durante la quale le esigenze per la costruzione di una baracca r11ggiunsero un complesso metodico. Fu pure di una importanza essenziale pel servizio sanitario in campa g na l'avere conferito per la prima volta in questa guerra la <;Omplela direzione dell'ospedale al medico.

I risultati felici delle cure nelle baracche venner o confermati durante la guerra franco-germanica, e non furono senza influenza favorevole sugli stabilimenti ospedaliet'i di pa ce, per i quali il decentramento e la separazione sono divenlltte regole fonda m entali.

La sezione seeon,ia tratta della teoria delle baracche lt'asrortabili.

l fll'imi sostenitori della cura nelle baracche accentua rono ;i ragione il vantaggio che le baracche-ospedale fisse hanno sorra le fabbriche in muratura in quirnto che permettono la libera scelta della località colla costruzione nel più breve tempo possibile:

Però, una volta eretto, lo stabilimento è permanente allo stesso modo che le costr·uzioni in murAtura, e la loca lità non può più essere cambiata. Ne consegue che gli ospedali-baracche possono essere stabiliti solamente in luogo sicur o e ad una discreta distanza dietro l'armata combattente, e che per · dono il loro valore una volta cessala l'opportunità della loro ubicazione. Per conseguenza precisamente i maiali e feriti più gravi, che sono trasportabili solo a poca distanza, o non lo sono affallo, non possono usufruire del vanlaggio della

E SER\"IZIO MIWlCO MlLITAIIE 553

cura nelle baracche, o lo possono solamenltc! nell"ulteriore decorso della cura.

Inoltre, per protegger-e dalle malattie contagiose tanto l'esercito . che la popolazione del teatro della guerra e dell'int.:irno, e imperiosamente richiesto l'isolamento per tutto il gruppo numerosissimo delle malattie diffusibili. Tali ammalati devono essere tenuti, per quanto è possibile, nel luogo dove 8 mrrrnlaron o, ma richiedono, come i feriti gravi, un buon ricovero nel significalo più ampio della parola. Raramente si può disporre di un simile ricovero, eJ ancora piu di rado esso può improvvisarsi sul teatro della gue r ra, come é provato da esempi delle ullime guerre (i a70-71, i877- i8).

A que,.to rigua r do sono molto istruttive le esperienze falle nella occupazione della Bosnia ed Erzegovina nel 1878, la prima campagna in cui sia.no stat e adoperate regolar mente le baracche trasportabili, che giustificarono piPnamenle la loro reputazione.

Fu da.la la preferenza alle baracche fabbricate nella stessa Austria non ostante le grandi difficoltà del tr asporto, per chè sul sito non era possibile di averle in ffuantita. sufficiente. La camµagna comprovò che le baracche t rasportabil i possono fornire i luoghi di ricovero eonoenienti, di cui parla il Regolamento sugli ospedali da campo del 1787 Ma s i riconobbe pur~ la necessità di tener pronte baracche trasportabili prima della guerra, per m etter e subito a disposizione dei malati e feriti questi luoghi di ricovero convenienti.

D'altra parte la provvista di ba racche in tem µo di pace deve dare poco pensiero in ,1uanto che esse possono tr ovare iu pace la migliore appl icazione dovunque per isola r e focolai contagiosi, per l'erezione di stabili m enti sanita r ii in piccol e comunità, che non abbisognano di un impianto maggiore, e simili. Per questo motivo però non deve escludersi la costruzione di baracche fisse; dove essa s ia possibile e sembri pratica per la loca lità o per la permanenza della utilita. di esse, la loro erezione è piP.namenle opportuna.

Frattanto si potrà dedur re da Ila ricchissima esposizione di Anversa quan to sia riconosciuta al presente la superior ità delle baracche tr asportabili.

lllVlSTA Dl 'l'ECN IC .\

La terza sezione è dedicata alla descrizione délle bar·ac·che Lra sporlabili mandale a quella esposizione ( 1).

La ~ezione quarta si rifer isce alle esperienz e sull'uso delle baracche-ospedale tra!>por tabili. li concorso di Anversa e le pubblicazioni comparse su di esso hanno dato un vivo impulso all'impiego di queste barac<·he nel servizio di guerra. L'idea di una baracCA decompo111bile e tr asportabile è sta la ul> ufruita non solamente po r la cura degli ammah1li, ma anche dalrindu,:tria e soprallullo dall'amministrazion e milib1re in riguardo all'ulloggiamenlo dell e lruppe, come ru fatto in Italia colla baraccA per truppa e scuderia, modello 1887, e in P russia dove nello sleS'-O !Inno fu !"!abilito un p r emio per ottenere baracche per la truppa scomponibili e trasportabili. In questo concorso usci vincitrice la bartt<·ca a lamiera ondu lata ad arco acuto; però più tardi si fecero an cor a esper ime11ti colle baracche del Ooecker. Anche ir1 Francia le nuove baracche Ooecker furono adoperate in::;ieme alle antiche baracche Tollel. In Russia si lav,,ra ancora per efl't>Ltuare l'idea di Pi r ogo!f de gli ospedali trasportabili.

In Prui,sia, g,·azie alla coopert1zio11e intelligente dell'am mi ni!>Lrazione militare, si e potuto insliluir e 1:sperienze su lar~t1 scala per ottenere un modello di baracca che corrispc,nùesse alle giuste esigenze . Furono adoperale le baracche di N1eder e di Voi,rler ~oak, un esemplare per ciascuna, le baracche Bernhardt-Grove in grande numero, ed in nu m ero anco ra maggio r e i diversi modelli Doecke r (2).

Ì\ell'ope ra in esame è rife rilo c irca gli esperimenti che ~i estendevano all'erezione, all'imballaggio ed a l trasporlo, alla solidità, durala, densità, a l riscaldamento, all'ae1·azione n el1'111ver no, all'uso udl'eslale ed all'adattamento per la cura degli ammalali (8), come pure circu le ricerche scientitìclie

(O Tralasciamo quanto ,i rireri~ce alla descri1.ione 1lelle haracrhe tra~por l.a· Iuli o mobili esposte ad An\ersa, essend o gia ~tate ampiamente descritte dal maitl(iore ,::enerale B1,Ron·10 e dal ma~giore del genio MAnzoccu1 nella R,vilta d, artiglieria e gemo, volume IV, 1888

(i) Beschreilmng ae,· rers,;clls-Darracl,en, ilo. pagina !75 a 20t ,·on uumero,11 n~ure oel testo.

(3) Nel primo ospeuale di µresidio di Berlmo e eretta contiuuamenl.6 uua raccolta flellt> ,;pecie princiriali delle baracche ,~perimeot:1te.

E

Seiivizio

MRDICO Mll.lTAI\E falli> da Nrcol111, Loeffi('r e Pruhl ,;opra 11l'iSC'aldauw11to, il rr11nov11111e11to dell'ada ed il movime11lo d i essa allraverso le pareli e nelle baracche stesse. Siamo doleriti di non pnlaci qui lilungar~ maggiormente;osi::erwremo solo che le ricerche dei noulinalr utnc1ali sunita rii, C<' mpl e tamorite indipenrle11Li f1·;1 di loro, e falle sollo di,·ers1 punti di ,·i,:la, hanno cc,ndotlo ai 111ede:;irni risu ltali. Questi furono co!!i tavore\'oli che si può oramei ritenere defi111la la scelta di un a baracca come tipo, e che non dovrebbe più e!"servi dubbio che nelle baracche-o ... pedale mi!Jt,1r1 (inoJel lo I >oeckerJ, tonto a rivesli1nento di cartone, che di lela, "i p0$!>1Pde un 111odello corri:;pondt::rile a lulle lè esigE>11ze ragio11evoli di una baracca-ammalali ,nobile. La baracca con doppio 1·1vest1menlo di ca rtent-> é di due rorme: l' come baracca d'am ministrazione con di, 1;;io11i interne, 2• com<' baracca-nialali senza suddivisior:i e colla latrina ag:.riunta all'est.. rno. L'ultima barac<:a può essere lra$portala in ca~M d'Hnballaggio particolari, <•ppure il pavimento può ossert> convertito in casc;e. Le dimen!"ioni della hase ragdungo110 in ambeduf' le forme ·JnX5 mc>tri, il pPS(•" di 3600 ch1logramm1. La baracca-ospedale militare con rive$ limento di tela (modello E) t> falla secondo i dali del generale medi co v. Culer. Es~a misura t•gualmente 1~1X5 metri, le At'malure di legno dello spessore di :n millimetri ( m c dello o) e 40 milli111etri (modello u). sono intrise u el linoleum, e coperte a<l ambedue i lati con forle t,..la da vele. li pavimento è fallo da piast re Oiek11. Non ,;ono necessarie casse d'imballagg,o. Il pe:;o è di 3229 chilogrammi ne l rnoriello a, e 3510 chilo~rammi nel m odello I,.

La quarta sezione termina con un riepilogo di tutti i giudizi ed e;.;pe rienze sulle baracche trasportabili di facile costruzione e conrlliude • che esse co!'lilwscooo uu <'Ongef!nO pre;e\"ole ed utile sollo 0~111 aspetto per la cura degli ammalati in pace Pd in guer1·a e spPcialmeute nrlle epidemie. ~la i risultati che se ne possono otteni>re non diµendono solamente dalla loro !'>lrullura e bon la, ma, co me per ogni slrume11lo 11clle mani del medico, rla ll'inlelligenza e dall'utliludine colle <Jualr e adopc1·ato. •

R1V1ST.\ DI TEC~rCA

C:orne appe11d1ce ò ancora descritto il moùo di eriger" P di scomporre la baracca-ospedale militare di 1~> me tri (modello Doe<'ker) con riveslimento di cartone e p11vime11to forinante cassa <> di quelle con rivestimento di t<•la e finalmeute il car(camento delle baracche sen za casse d'imballnggio, descrizione che noi trala;.ciamo.

La ~e: ,one ,1uinla lralla dell' arredame11lo interno di un ospedale 1rasportabile.

Le baracche forniscono l'abitazione, il ricovero per gh 1unmalati e feriti; per 11 servizi o ospedaljero e necessario aver prouto l'occorre nte 111 medici nali, i.l rume~ti chirurgici, bia~dieria e<l abiti , non che I' at·re<lamento interno dei locah. Ofite ciot'> le baracche trasportabili, bisognava avere un ospedale trasportabile.

Di que~to compilo fu incaricata la i' conferenza mtel'llazionale della Croce Rossa del 1887 a Karlsruhe, la 11uale decise <11 fare oggetto di u11 nuovo concorso a premi I' arredamento interno di un ospedale trasportabile; la !"Otnma per i premi venne fornita dalla compianta imperatrice Aug-u:st11. li concor:;o, concernente il miglio re arredamento inte r no di un ospedale trasportabile, cioè la dete rm ina.iione e la con,Jìgnrazione più conoenienti deali oygetti richiesti per l'arred11mento ed il fun;ionamento di ,cn'ospedale traspo rtabile destinato per un certo numero di ammalali e f eriti, poteva estendersi alla soluzione del tema princi!'ale opp ure a 6 sezioni specialmente designate.

L'esposizione pel concorso ebbt> luogo dal 1• a l 30 giugno 18R9 in Berl ino.

In capo all'e!'lpos1iione stava quella del MinisLero della ~uerra prussiano. Essa cons ste,n di 3 baracche, modello noeckPr: una di amminil'ltraz ione <:on i locali completamente arredati. camera per medici od impiegati. cucina, c~me ra per infermieri 1> magazzino; una baracca-~al~ti c~n 1we5:l1mento ,Ji tela, 11rredala con diversi modelh d1 letti, tavole e ,:edie pieg!Je,·oli (in parte in\'Ìali dagli espositori); u1111 baracca-rnaltili con rivestimento di cartone, rrnlla riuale erano e,:po,:ti un completo islrumentar,o chirurgico e J"equipa~-

.,1amenlo 11anitorio delle truppe e <;elle formazioni di prima I:> linea.

Il 1·iparto medico del Ministe1·0 della guerra prussiano, più che ai singoli oggetti esposti, 8Yeva dato magg-iore irnporlanza a f'oruire il concetto di u11 O!;pedale lraspo1·tabile nelle ,:ue forme principali. delle baracche malati e dt amministrazione del loro andamPnto per lo 5'copo principale del funzionamento di un ospedale da c am p0.

Ciò nondimeno J'e ... posiziono nella baracca i cartone si poteva dirti g:ran<liosa; gli o~getti, scelti secondo i più moderni dati $Cienlifici, offrivano tutto ciò cht> il medico deve avere a sua disposizione per una cura chi rurgica o medica. DAiia borsa tascabilP per aiutanti d'ospPdale alle magnifiche grandi cas:::P di strumenti per ospedale da campo, dalla semplice barella da campo al letto galleggiante per feriti gravi, \'Ì ,:i trovavA lullo al cc,mpleto. Il valol'e di que!"ta e,:posizionc aumenta ove si consideri cl1P n0n si tratta,•& di espor, e fJuulche modello, la cui accettazione rosse da consigliar!"i o da de!'tiderare, ma si esponevano le parti costituenti della intera dotazione colla quale tutta l'armata e immediatamentl' e <>ufficientemente fornita per una campagna. Questa esposizione mostrò che la solleciturline per i soldati feriti ed ammalali non è minor<> ed i mezzi per loro adoperati non sono di minore pregio di quelli per l'arredamento pe r la battaglia, essa mostrò la realizz13zione della nobile sentenza <"he per colui, il quale ha sacrificato il suo sang-ue e la sua salute per la patria , il meglio è appena ,l buono.

Alla soluzione del tema pri ncipa le pr1>0:ero parie i seguenti concorrenti:

1° Il fabbricante Cristoph di Nie!>ky, !"ispettore superiore d'ospedali Doogs, ed il negoziante Golschmidl di Berlino con una esposizione coroples~iva di f>2 fra i più svariati oggetti di u'>o in un ospedale tra0:portAbile.

2° Il capitano A. S. Tomki11s di Holvooù, ed il medico mairgiore A. T. Norton di Londra han110 espo::;lo un ospedalP completo sotto tende, la cui ba"e è formata dal curro, che può coutenere tulli gli oggetti esiste11ti nella tenda. L'o-

lllVISfA Dl TEC'ilCA

::ipeclalP. che gli espo;;ilori hunno chiam alo Tortoù1e (teslug. ginel tlalla forma della 1e11da, era Qtudiato e-on cura meravigliosn fino alle più piccole p1u·ticolor1la. ed i sin~oli oggetti lestimoniavario delh1 perspicacia 1iralica degli oulori. Le diQposiz1011i per la cuc 110 t> pt·r il riQl·el,tamenlo e le barelle, le quali dovevano !'ervire nello stesso tempo dH letto, riscossero in mo<lo spel:iale la ~enerule upprovazioue.

~o Il dott. L. GulQ<"l1 di Karl~ruhe ha invialo gli oggetti per un tirredamenlo completo d'ospedalP in un unico esemplare, t>d ha l"ivollo 111 sua "peciale attenzione, ollrecltP ad un istrumentario d1i::posto sPeondo la proprie id<''', alla ,totazione cli singole piane-l etto.

Cosi o~nunu di que~te f>spos,zioni presentava qualche rosa di partic·olare e di proprio. Mentre quella del l\linislero dt>lla guerra prussiuno metteva in mostra in linee generali la grande idea dell"ospedale ll·asportahrle 1la un punto d1 v1sla <'Orrispon<lenle Il questa !lita auLorilu 01·ganizzatrice e coi grandi mezzi che st.ll!lno a :<ua di:-po$izione, il !?ruppo Doogs-Christoplt-l,otd sch midt si l imitava ad una esp1J!>izione dei sinl,{oll oggetLi cli uso, la quale in un certo limite permelteni una scellu. Di altra specie era l" esposizione Tomkinl'<-Norton

Questi sii:tnor-i a ,·ev11110 a<lolluto un ospedale complPto con spazio d'imbulhiggio e pe!>-o di carico fissamente misurali 1·o!>tiluenti una i11telaiatur1;1 nella quale dovevano essere incastrali Lutti g li oggetti stimati necessari od utili. Pe1·cic'i ad ogni pezzo era tlala una forma la più piccola JIO!"S1hrlP e meglio corrispondente a questo !'\Copo anche a dtinno dello. comod1lo e ddla bellezza. li dotl. Gusch aveva cercato di introdurre una idea nuova nella que,-tion1: del modo µ1ù efficace col quale le ;incieta di soccorso po;,sor10 portar,· il loro a,uto dApperlutlo <10,·c 1100 possono arrivare i mezzi dello Stato. La sua idea consiste 111 ciò che egli non con;.idera come unità un mtiero ospedale, ma invece le singole pi~:;e-lecto. Ecrli le costituisce co11 luLLo ciò cì1e rigmirda l'accettazione, fa cura e l'assistenza di un ammalalo, lettiera, 111aterazzo, biancherid, oggelti d'uso individuale. ecc.• e ripone tutlo in un ,-acco rhe chiamò collo-lettu (Bellpack) .

Là dove neces,-itano mo!Li lelti, egli munda il uumero ri-

E SERVIZIO l!EnlCO a!JI l'l.\ltE

clueslo d1 colh-lell•J, cMi che co11 e~Ri si può allargare a volontà un ospedale gia esistente od anche erigerne uno 0110 vo. UnA unità analoga form a la camera d'operazione. Qu esto pensiero é nuovo e merita ,;ertamente una seria considerazione eia parte delle società di soccorso.

De~ni di osservazione erano inoltre gli srorzi dell'arte farmaceutica per facilitare la fornitura dei medic·i11ali in campaE,tna. Non parl1llldo delle far111acie de camp« complete, fra le quali meritano di essere nominale in prima linea quelle dei signori Lohl ...in di Karlsrube e Pri11z in Vienna, fu esposto un :zraode numero di medicamenti sotto forma ripartita, c<>mpressa e segnata, pronti per essere ad1)perali.

An che il g-ru ppo clegli strumenti chirurgici era rappresentato da una col!e1.1one accurata e corrispondente allo i::copo. Non é possibile qui di e11trare nelle particolarità dei diversi :.,rruppi e rimandiamo allA descrizione particolareggiata e rie · rsmente illustrata del libro.

Gli autori chiudono il l oro lavoro con quPsle parole: • li co111.:orso ha offerto in larga rni,-ura l'iò che si richiede per l'impianto e rarredamento interno <li un ospecl11le trasporla· bile pel primo bisogno. Esso ha corrisposto alle spt-ranze rhe ~e ne erano conci-·pile. li tema dPI concorso .-. stato sciolto, e rosi fu condotta f'elicemenle 1-1 termine l'impresa, chP ebbe il suo principio nel 1885 rolla rreazione delle baracche Lrasport11bili, e toccò la sua m <' ta più elevata nella erezione di osped111i completi, capaci di funzionare con mezzi propri, e trasportabili. • li merito della riu;,cita dell'esposi2.ione é da attribuirsi al !!"nerale medico v. Coler, che fin dal principio ha accolto il pensiero dell'ospedale trasportabile, lo ha appoggiato, e. col concorso delle persone eminenti che stanno alla Lesta ,Jell'associazione della Croce R ossa, lo ha condotto cosi brillantemente a termine.

Agli autori dell'opera in discor-<o spPtta il merito di aver dalo una forma duratura a lutto ciò che era meritevole di com1ìderazione o<'lle esposizioni di Anversa e di Berlino e cli avere criticam ente va!.!liato ed illust1·alo I risultali ot1en11L1 coll'pi,:;perimc11lo pratico.

RIVI STA D' IGIENE

Sulle toxlne del colera . - ScHOLL. - (Prag. med. Woehensch., N. 44, 1890).

L'autore ha studialo l'influenza che ha, sulla produzione della toxina colerica, la cultura anaerobica nei me:tzi appropr iali e ha scelto le uova come mezzo di cultura, secondo il proct,sso di Hueppe. Dopo 18 giorni l'a lbumina e r a liquefalla e di colore grigio-nerastro, laddove il giallo aveva una tinta nera e una consistenza quasi solida. L'albumina nello stesso tempo aveva acquistato una tossicità straord111a ria; 5 eme. iniettati nel peritoneo di una cavia, producevano para lisi delle estr emità anler iori e posteriori; sopravvenivano c1·ampi sem pre più violenti, l'a nimal e si raffreddava e 40 minuti dopo l'iniezione era già morlo.

All'autopsia si rilevava un essuda to incoloro nel per iton eo, notevoli iniezioni dei vasi sanguigni dello stomaco e del tenue e forte iper emia dei 1·eni e cuore in diastole.

L'autore non è riuscito ad isolare dall'albumina, cosi tossica, aleuna sostanza a sali cristallizzab ili, che potesse essere consider ata come una plomaina.

Facendo cader~ l'albumina neJl'alcool assoluto (10 volle in più), una parte va a l fondo e l'altra s i raccoglie alla S U· perficie.

Le du~ porzioui così separate sono tossiche entrambe

lllVISTA o'IGlENE

8 uccido no Kli animali in breve Le mpo con sintomi poco differenti.

Scholl ritie ne che sieno <lue albumine tossiche diverse: una to:r:o-globul i na e un toxo-peptone.

Ad ogni modo le toxine di Scholl cagionano la morte delle cavie con sintomi assai vicini a quelli della infezione colerica nell' uomo. G. G.

Rlo eroh e sperimenta li sull'influenza ohe esercita la diIuz l one s ull'attività del virus tubercolare. - GEBHART.

·- (Archio .fur pat. Anat. u,nd Physiol. CXIX, llefL 1).

Le culture pure dei bacilli della tubercolosi, nelle esperienze fatte, si sono moslrate , il'lllente anche a diluzinne estrema. Per gli sputi tubercolari sono riuscite positive anch e le inoculazioni fatte alle cavie con soluzione al1'1 : 100,000.

li latte tubercoloso invece può sollo l'influenza della dìluzione rimanere inoffensivo, perchè contiene scarso numero di bacilli tubercolari, anche se esaminato come viene segregat0 dalle mammelle Ji animali tubercolosi.

Queslì risultati sono di accordo con le idee già espresse dal Bang, deJla relativa innocuità del latte delle latterie pubbliche. io cui è mescolalo assieme in ampi r ecipiqnli, il latte di molte vacche. G. G.

Della penetrazione dei bacilli della morva attraverso la pelle sana. - BABES. - (Bull . de l'acad . de mécleeine, 20 maggio, 1890).

L'autore ha fatto ripetute osservazioni sulle papulo-pustole deJla morva cutanea dell'uomo. Coll'esame istologico ha vedulo i bacilli della morva annidati in alcuni follicoli piliferi, ordinariamente nella parte centrale del follicolo, talvolta anche nello spessore dello strato epileli.3le, tal' altro diffusi sui linfatici cutanei.

Da queste osser vazioni si può rilevare che i bacilli della morva possono p~netrare nella pelle sana ed traverso i follicoli pili fer i, uei lir.flltici cutan ei ralizzarsi nell'organismo. arrivare, atper poi gene.

G. G.

V&luolo e v&oolno . - F 1SCHF.R - (A reltioes mérlieale 11 uelges, N. 2, 1891)

L'identità del vaiuolo e del vaccino, sospettate da Jenner sostenuta da BeUinger, è ancora com battuta da molti au lo/ . Molte esperienze sono sta te fatt.e per dimostrare la trasmissibilita del vaiuolo umano ai bo vini, talora con ris ul!.a'to positivo (von Thie 1e, Culz, Voigh, ecc.), tal' altra con risultato negati vo (Reite r, commis~ione di Lione, Chauvea u).

L'autore, direttore dell'istituto vaccinogeno di Kar lsruhe ha inoculato due vitelle col sec reto d elle pustole di du~ vaiuolosi.

L~ inoculazioni furono fat te secondo le norme in uso nei varii istituti vaecinogeni.

Dopo varii passaggi del viru s da vite lla a vitella, r au to re ha vaccinato molti bamhini, corn_pres o il suo dell a e tà di sei mesi, servendosi di:>! virus r accolto dall' ultima vite lla vaccinata e ha fatto sperimentare q uesto nuovo vaccino dai mo lti sanitari che ne fece r o r ichi esta.

I r is ullati furono ott.imi: 100 p. 100 di esi ti positivi nelle prime vaccinazioni e 85-91 p. 100 nell e ri vaccinazioni. Nessuna complicanza locale o generale.

Da queEte esperienze, condotte con molta cura e con la dovuta prudenza, l'autore conclude per la identità del virus vaiuolico col vaccino , il quale ultimo s arebbe veramen te lo stesso virus attenualo per il passaggio attraverso i bovini.

G. G.

Contributo alla etiologia del teta.Do . - VAJLLARD e V i NCt:NT. - ( Anna les de l'in,ititut Pa.~ teur, N. 1, 1891).

i<: uno stud io a cc uratissimo del la biologi a dei ba ci ll i del tetano. e che riesce a chiarire m,)lti pun ti della etiolog ia dell'infezion e tetanica.

Ec.:t:one i dati priucìpali:

D'IGIENE 563

Gli 1<utori s<>no riusciti ad isolare il bacillo del tetano valen dosi di culture iu brodo, con il processo degli anatJrobici, alternale col riscaldamento a '100° per alcuni minuti .

Nella prima parte del lav oro parlano in modo particolareggialo della biologia dei bacilli del tetano, specialmente riguardo alla temperatura di sviluppo, alle condizioni della sporificaziooe e a i car atteri de.Ile culture nei diversi mezzi nutritivi.

Riguardo alle inoculazioni sperim entali gli autori di mostrano che, ~econdo l' aLLìvità delle culture, la dose iniettata e la resistenza degli anima!i, l'affezione prodotta può prendere la forma acuta 13 rapidam en te mortale, ovvero un an -.iamento quasi cronico. Non convengono però col Tiu.oni, il quale vorrebbe che il tetano cronico fosse dovuto a un batterio d i specie diversa , sebbene affine, a quello del tetano acuto. Vaillard e Vincent pensano che piuttosto di debba trattare di una attenuazione.

II bacillo del tetano rimane localizzato al sito di innesto e la infezi one non è altro che una grave intossicazione deirorganismo dovuta ai prodotti del ricam bio d ei batteri.

L·esame microscopico e le culture dei visceri degli an imali inoculati furono sempre negativi. Solo nel cai,o e.li for ti ino culazioni venose fu p1lssibile a vere qualche colonia cli bacilli specifici dal fegato, dalla milza, dal midollo delle ossa, mai d11 I sangue degli animiili d i esperimento . I bacilli, già dopo poche o re spariscono dal sito di innesto.

Come già Knud Faber, gli autor i facendo passare atlrdverso a filtri Cllamberland una cultura in brodo di 18-20 giorni ottenner o un liquido amìcrobo virulentissimo. 100 ~ 00 di eme. di questo liquido uccide un topo, 5 ~ 0 di eme. una cavia.

La diffusione di questo liquido nell'organismo é estremamente rapida. Iniettando una goccia di liquido filt r alo verso l'estremità terminale della coda di un coniglio, in cui il connetli,,o é a!'sai denso, non si riesce a vincer e l'infezione sezio-

o' I GIE'.'fE

ll1VJS1"A naudo 11:1 coda a Z-3 cm. 111 di là del lempo dopo la inoculaziorw.

~li aulori hanno studiato ron somma cura la natura della ~oxrna del tetano e vengono alla c,rnclusione che la toxina rn parola non presenta alcuno degli 11llributi propri i ali ptomaine alcaloidi, e per l'insieme dei <'&.raltni si avvicin 8 mollo al veleno difti>rko studiato da Roux e Jersin

Br•ie~er e Frànkel in una recente pubblicazione si mostrano delìo ;::te~so avviso.

È di somma importsnza poi il fatto dimostrato da1rli au tori,. cioi• che le culture giovani dei bacilli del tetano, le riuah non uanno ancora elaborato la toxina, e cosl pure le: cultu1·e virul<>nte, ;::calda le a 65• per 20 minuti (alla quale tein. peratura la toxina elaborata perdé ogni fticolUi patogena), rie,;. ;::con_o rnno.cue, .~nché i bacilli non hanno potere di molti pli cars'. ,.w.l silo <l rnnesto, sebbene tra sportati nei comuni mezz nutr1t1v1 producano culture altivissime.

Per Vaillard e VincenL le culture di tetano intan to agiscono sui;tli animali, in l(uanto che con i bacilli si inoc ula una certa quantità del mezzo di cultura P quindi una ce dose ~i toxina, 11:1 quale del resto, come 6 slato de tto, è di una v11•uleoza straordinar ia.

Come spiegare però l'infezione naturale se il microbo non germintt nel sito di innesto e se le cullure pure agiscono la toxina che trasportano?

Nel ca~o di infezione naturale infatti la ferita è inqui na con spore, le qtml1 avrebbno bisogno tli germinare e pro durre la toxina nel si to d'innesto.

Associando una soluzione di acido lattico (al qui nto) all cullure non virulente, o qualche goccia di trimetilamina. ov. _vero, pro,1ucendo prima un traumatismo nella regio ne inoculare, anche le culture non virulente si mosli·ano ef. ficaci.

Cosi pul'e favorisce l'infezione il microbo prodigioso, quale riesce a p r eparare ai ba cilli del tetano un terreno ra vorevolP, in modo che questi possono germinare nella ferita, elaborare la Loxiria e q u indi produr1•c la infezi,me

Ri~ulla pertanto ad evidenza che le spor e del tetano, le , uali da sole non riescono a vincere i poteri tisiologici di ~esistenza dell'organismo; associali ad un microbo banale producano rapidamente la malattia mortale. E risulta anche chiaro rut1icio importante che può essere devoluto nel tetano c::pontaneo alle a:::sociazioni microbiche.

Non tulli I ballerii però agevolano l'azione del bacillo del wtano.

Lo stafilococco piogene aureo, lo streptococco, il bacillo del fieno, sono senza azione. Si esplica così la rarilù r..,JaLiva del tetano spontaneo, non ostante la ubiquità del microbo speciJko e la facilittt con cui può venire a contatto colle ferite.

Diverse condizioni, di cui solo alcune son o conosciute, :::ono necessarie perchè l'infezione si produca: disturbo nell8 vitali là de• t essuti in cui penetra il germe, stato della fer·ita che lo riceve, associazione con i microbi che facilitano l'i11fez1 ooe.

G. G.

Contributo allo studio della difterite Roux e Jt:RSIN. - (Annales de Cinstiiltt Pasteur, pag. 38i e seg. 1890).

A pag. 71:!5 e 1045 dell'annata 1~89 di questo giornale !'\Orio riporlali gli studii che Roux e Jersin han rio già fallo :su queslo argomento.

Ec<'o ora i fatti principali che si rilevano in questa terza memoria.

L'esame batteriologico delle pse11do-111embrane ,., di somma importanza; la diagnosi d i difterite deve esser e fondata specialmente sulla presenza <lei bacillo <li Klebs e ,li Loeffier. In tutti i bambini che han no un'angina <1ualsiasi è necessario fare subilo l'esame microscopico dell'essudato e per maggior conferma la seminagion e !'\ul siero di sangue e le inoculazioni sugli anunali.

Jn questo modo gli 11utori sono riu,:c1li a fare la Jiagnosi di difl,•rile in molti bambirn che presentavano i sintomi clinici di nna semplice angina catarrale, e per i quali 11aluralmente l;llr~bb~ro state trascurate tutte le lllisure igieniche.

o'JGIE~E

I bacilli "P8riscono <l'ordirJArio qua,1 coulemporaueamente colle false memhra11e, ma possono persistere nella sali\'a per 3, 11 ed R11rhe 14 µiol'11i dopo la gcompnrsa di ogni sinto mo morboso e di og11i traccia di ec::suclalo. Questa perc:;islenza è 111 cau!'<a delle recidi n• <' dei co11lagi la1·divi.

Le lalse rnemhran,. difteriche resistono mollo till'e:=:sic camenlo. Dopo ,) mesi d1 e ssiccamento gli autori so110 riu~cili ad overne delle cullu r e sul siero. Però l'azion e de-1 i,;ole, d-1l'aria f11cilmente rin11ornta, dell'umidita alternata colla secchezza. ne <l1strugQono la virulenza dopo i-() :::eLtimane .

LR temperalur11 d1 + ;;s• C. prolralla prw alC'uni minu ti e sufliciente per d1struf?gere i b.1cilli della diflerilH

La migliore disinfe7.ioue degli effetti di uso dei difte rici é pertanto qu1-lla otlenula con la stufa a ,•apor d" acqua o in mancanza col bagno all'acqua bollente

I.A vfrulenza dei bacilli è massima nei pl'imi giorni di malattia, e !'<i attenua sempre p1ù nel succesi,;ivo decor;::o.

(ili !lulori dalle false rnembrane difteriche haouo isol ato anche un bacillo assai ~omiglian1e a (Tuello di Liietller, ma prirn di ogni allivit.s patogena.

Questo bal'illo pseudo-dif1er1co é stato anche trovato (15 · 45) nei hamhin,, che avevano dimorato nel padiglione dei difterici, ma senza prendere la malattia, e (26: 59) nei bambin i sanh;:=:imi d1 una scuola di un villaggio salubei·rimo della Normu11dia SRrPbbe dunque un o«pile frequente de1la bocca.

Nellt1 angine difte1·1che benigne gli aut.ori, a lato ai bacilh virulenti, hanno riscontrai•> dei bacilli poco attivi. Pertan to, siccome é possibile tro\·are tutti g:li iutermediarii tra 11u est.o bacillo iuoflen,;ivo e rl ba('illo più virulento, gli autori opinano che "'Ì lrall1 di una forma altcuuala di •ruesrullimo, piuttosto che di u11a !'pecie distinta. come crede Loeffier. L'opinione drg11 autori è avvalorata dal fallo che si può artificialmen te prh·are della virulenza il ba<'1llo della diflerite, co mbinnndo l'azione dell'ariH coll'essiccamf'nlo r il ri scaldamento a+ rn°.

Gli a111,11·1 non "'Ono peri'\ riusr;ili n rid1we ai bacilli Art1flc1almenteallenuali, e mollo meno agli p!-euclo-d1flerici, la virulenza. Non è possìbHe che sotto l'influenza di condizion i ancora sco· lall'ellm1naslone cU talU.11e toxine per 1 reni . - BouCHA KD. _ (A rch. de Physwl., pag. 637-6l1, ottobre 188H). li rene elimina non solamente le loxine fabbri~~~e dall'o~gani smo, ma anche quelle inlrodottevi dai batteru 10fettanl1, sieno virulenti o va ccinanti. . . .

• 1 uesli bacilli senza virulenza, lauto comuni nella nosc1ute._ : i riprendano la loro attività e portino una vera bocca dPr • a~ • .,ina difterica. . . an.., erose esperienze falle risultano intanto queste oallc num nclusioni pratiche: . . co · i·or modo di arre&tare la propagazione della d1f- 1• Il m1g I . , • • . è d. riconoscere la malattia al p1u presto possibile, per torite i , la dia"nosi deve essere avvalorata dall'esame onseguenza ,.. . . . I e 'elle ralse membrau e e dalle sem1naz1001 su i111croscop1co u , iero di sangue. . 1 . s 2, 11 virus difterico attivo può persistere nella bocca mo l'.

· ùopo che la malattia è scomparsa; pei· conseguenza 1 g1oro1 · d' · · · on debbono essere r esi alla vita or mana, se non difl.er1c1 n . ando non portano più bacilli qu 3• 11 virus diflerico si conserva per lungo tempo allo stato . d de la necessitA della accurata disinfezione alla stufa c::ecco. on delle biaucherie e di tutti gli oggetti che hanno avuto con tatto coi dinerid. . . .

4, n virus attenualo della difterite é mollo diffuso e può riprendere la sua virulenza. . . . , . . .

Bisogna perLanto pralieti1·e ge11c1·os1_ lavaggi anlisdlici 111 tulle le angiue semplici e specialmente rn quelle che s1 accompagnano colla r osolia e colla scarlattina. G. G.

J lavori di Charl'in hanno dimostrato che 11 bacillo pwcianeo inoculato nei conigli produce la febbre, il dimagrameu to, la dia1·re R, l'albuminuria, le paralisi spasmodiche carallerisliche e che tulli questi fenomeni possono essere determinati n:i co11igli inoculati colle culture slèrilizzate col calore o colla filtrazione.

Bouchard è riuscito a riprod urre gli stessi fonomeni mor- bosi, inieltando sotto lu pelle di conigli sAni, alla dose •iuo. lidiaua di :10 eme., le urrne sterilizzale di conigli atfelli di malattia piocianica.

!niellando dosi più piccole, gli animali rimangono \8CCJ11ati contro le inoculazioni più virulente.

Risullali simi li ha avulo colle urine degli animali in fetti ùi carhonchio, colera del polli, rabbia, gan~rena gazo~a. Non cosi colle u rine dei maiali di febbre tifoidea.

G. G

L 'epidemia dl tifo ln Firenze 11el suol rapporti oon l'acqua potabile . - Prof. G. HANT1. - (Lo 1J/1erimeniate, parte Il, :21S fPbbr aio 1891).

Nei me!>i di ,JicembM, geo11aio e febbraio testò decor~1 la citi.a di Fi renze fu molestata ùa una grave epidemia di tifo.

L' ini:;orger e improvvii:;o dell'epidemia, che rapida m en le 81 diffuse e la speciale distribuzione dei casi, esclusivamente limilali da principio alle località pe1•cor se dai canali dell'ac, 1ua potabile di Monlereggi, iudusse r o l'autore nella conv inzio ne che l'acqua suddetta sia sta ta il veicolo col r1uale si ditTuser o i ger mi tifogeni. in conform ità della teoria eh,• ammette la dipendenza delle epidemie tifìche dall'acqua potabile.

O ltr f' che dai fattì essenziali ~ovra esposti tal e asse rzione !<arebbe confe r mata, comP controprO\'A, dalla circos tanza che lungo le ste8$e "ie dominate dtJl1'epidem1a fu rono risparmi ate tulle q uelle ca se i cui Abitanti non usarono dell'acqua di .Montereggi. P vicev,:,rr,,a f'urnno colpili in se!.:uilo n.oltr indivioui obitanli 111 località differenti, , qua li fecero eventualmente 11,so di ta le acqua.

A conrerma di questi argomenti l'autore non trascurò le indagini balleriologiche, le quali pero dieder o risultato negali vo non tanto per IP difficoltil che si oppongono sempre all'accer tamento dei baltN·i tifosi nellP acque, quanto e specitilmenle pe r clii• J'e!i'amr fu fallo ~olo a <'pidemia ig_olt rata, quan do i bacilli patoa:t•11i potevano gril essere scomparl'li, lr·altarnlosi di Wl acqua corrente e quindi in continuo rinnovamenlo.

D'IGIENE 569

L'autore pertanto si dichiara convinto rhe l'u!';o delracq~a potab ile di Monte reggi cosLituisca un peri~olo pcrm a_nentc 111 quanto che le acque del Mug11one, da cui essa deriva, non subiscono una filtrazione sufficiente.

sulla dt 1lnfezione degli ambienti infetti da virus tetanico. _ UolL. LUIGI H0Ma1cc1 - (Lo spe r imentale, fasctcolo 1·, 1R91).

Riast>umendo i risultali dell e indagim sperimentali fslle dall'autore si possono ::;tabilire, riguardo alla disinfezione Jeftli ambienti infeLti con vi rus tetanico, le seguenti norm e generali: _

Ch e il latte di calce non ha nessuna azion e d t!',mfettante ,-ulle spo1·r. del tetano;

Che r amdride solforosa non determina che una allenuazione d1 queste spor e;

Che hanno energica azione disinfellante s ulle spor e del tetano: il g a s doro, l'ipoclorito li calce del commercio o il catram e liquido di litantrace;

Che l'1poclorito d i calce 11011 perde della s ua azione d isinfettante per aggiunta di latte e calce.

E perciò:

Che nella disinfezione degli ambienti infetti da virus lela111co s1 dovrà adoperare: per r»r1a atmosfer ica, 11 cloro allo ::;lato nascente; per le pareli in muratura, ripoclor1to di calce del commercio al 10 p. 100, o megl io, ipoclorilo d1 e alce p. IO, calce cau;::tica p. 25 per 100 di acqua , mescolanza ch e serve ad un tempo pe1· disinfezione e imbiancamento; per le pareti in legno finalme nte il catrame li11uido di litantrac,!.

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