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Note all'introduzione

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Bibliografia

Bibliografia

Note all'introduzione

(1) E. Le Roy Ladurie - N. Bernageau - Y. Pasquet, Le conscrit et l'ordinateur. Perspectives de recherche sur les archives militaires du XIXe siècle français, in "Studi Storici", a. X (1969), n. 2, pp. 260-308; J-P. Aron - P. Dumont - E. Le Roy Ladurie, Anthropologie du conscrit français, ParisLa Haye, 1972; E. Le Roy Ladurie, Études sur un contingent militaire (1868): mobilité géographique, délinquance et stature, mises en rapport avec d'autres aspects de la situation des conscrits, in Le territoire de l'historien, vol. I, Paris, 1973, pp. 88-115; Id., Anthropologie de la jeunesse masculine en France au niveau d'une cartographie cantonale (1819-1830), in Le territoire de l'historien, cit., vol. II, pp. 98-135; E. Le Roy Ladurie - A. Zysberg, Anthropologie des conscrits français (1868-1887), in "Ethnologie Française", a. IX (1979), n. 1, pp. 47-68. In realtà, le sollecitazioni, pur non concretizzandosi nella pratica storiografica, non erano mancate anche da parte della storiografia nazionale. Già nel 1969 Monticone indicava il reclutamento come una dei "temi tipicamente tecnici" che era necessario sottoporre ad una "puntuale discrimina" da parte degli storici militari (A. Monticone, La storiografia militare italiana e i suoi problemi (1866-1918), in Ministero della Difesa, Atti del primo convegno nazionale di storia militare (Roma, 17-19 marzo 1969), Roma, 1969, pp. 99-122, p. 100). Nel 1978 Rochat e Massobrio lamentavano che in Italia la storiografia militare, essendosi dedicata quasi esclusivamente allo studio degli eventi bellici, presentasse ancora "limiti gravissimi" e "grosse lacune" relativamente ai periodi di pace e ai rapporti tra il paese e le forze armate (G. Rochat - G. Massobrio, Breve storia dell'esercito italiano dal 1861 al 1943, Torino, 1978, p. IX, 5).

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(2) In effetti, anche in anni meno recenti, alcuni storici si sono interessati allo studio del reclutamento e della leva militare: P. Pieri, Guerra e politica negli scrittori italiani, Napoli, 1955; Id., Le forze armate nell'età della destra, Milano, 1962; Id., Storia militare del Risorgimento. Guerre e insurrezioni, Torino, 1962; C. Pischedda, L'esercito piemontese: aspetti politici e sociali, in Problemi dell'unificazione italiana, Modena, 1963, pp. 7-101. Sui motivi della sfortuna storiografica di queste tematiche si veda P. Del Negro, La leva militare in Italia dall'unità alla grande guerra, in Esercito, stato, società. Saggi di storia militare, Bologna, 1979, pp. 167-267, 169-172.

(3) Del Negro, op. cit.; S. Cammelli, Prima del macinato. Proteste contadine nel bolognese nel primo decennio unitario, in "Società e storia", a. IV (1981), n. 11, pp. 67-93; Id., Al suono delle campane. Indagine su una rivolta contadina: i moti del macinato (1869), Milano, 1984, pp. 125-138; R. P. Uguccioni, Contro l'esercito di Vittorio Emanuele. Resistenze al nuovo regime e renitenza alla leva dopo l'unità, in Marginalità, spontaneismo, organizzazione, 1860-1968. Uomini e lotte nel Pesarese, a cura di P. Sorcinelli, Pesaro, 1982, pp. 11-23; B. Farolfi, Dall'antropometria militare alla storia del corpo, in "Quaderni storici", a. XIV (1979), n. 42, pp. 1056-1091; Id., Una critica antropometrica dell'industrialismo: i riformati alla leva a Bologna (1862-1886), Bologna, 1979; Id., L'antropologia negativa degli italiani: i riformati alla leva dal 1862 al 1886, in Salute e classi lavoratrici in Italia dall'unità al fascismo, a cura di M. L. Betri - A. Gigli Marchetti, Milano, 1982, pp. 165-197; Id., Antropometria militare e e antropologia della devianza, in Malattia e medicina, Storia d'Italia, annali 7, Torino, 1984, pp. 1179-1219; G. Oliva, La coscrizione obbligatoria nell'Italia unita tra consenso e rifiuto, in "Movimento operaio e socialista", n. s., a. IX (1986), n. 1, pp. 21-34; Id., Esercito, paese e movimento operaio. L'antimilitarismo dal 1861 all'età giolittiana, Milano, 1986; pp. 47-64.

(4) Del Negro, op. cit., p. 179.

(5) La prima relazione del generale Torre presenta un'intitolazione diversa ed è relativa alle otto 7

leve parziali che vennero effettuate nei diversi territori dello stato tra il 1859 e il 1861 e alla prima leva su base nazionale indetta nel 1862: F. Torre, Relazione al Signor Ministro della Guerra sulle leve eseguite in Italia dalle annessioni delle varie Provincie al 30 settembre 1863, Torino, 1864. Le successive, che con la sola eccezione di quella sulla leva delle classi 1850 e 1851, ebbero una scadenza annuale di pubblicazione, recano il titolo: Ministero della Guerra, Direzione generale delle Leve, Bassa-Forza e Matricola (d'ora in poi M. d. G. ), Della leva sui giovani nati nell'anno 1843 [1860] e delle vicende dell'esercito dal 1 ottobre 1863 [-1880] al 30 settembre 1864 [1865-81]. Relazione del Maggior Generale Federico Torre al Signor Ministro della Guerra, Torino, 1865 [Firenze, 1866-71; Roma, 1872-82].

(6) M. d. G., Della leva sui giovani nati nell'anno 1843..., cit., p. X.

(7) Torre, Relazione al Signor Ministro della Guerra..., cit., pp. 7-8.

(8) L'indagine sociale nell'unificazione italiana, numero monografico di "Quaderni storici", a. XV (1980), n. 45. (9) L. Barile, Editoria fine secolo, in "Nuova antologia", a. CXVI (1981), vol. 547, fasc. 2140, pp. 176-207, 197-199.

(10) Archivio di Stato di Bologna (d'ora in poi A. S. Bo. ): Ufficio Circondariale di Leva di Cesena: Liste di leva, classi 1839-1841; Liste d'estrazione, classi 1839-1841; Registri sommari delle decisioni del consiglio di leva, classi 1839-1841; Ufficio Circondariale di Leva di Forlì, Liste di leva, classi 1839-1841; Ufficio Circondariale di Leva di Rimini: Liste di leva, classi 1839-1841; Liste d'estrazione, classi 1839-1841; Registri sommari delle decisioni del consiglio di leva, classi 1839-1841. Lo spoglio delle liste nominative ha riguardato le prime tre classi che nella provincia di Forlì furono chiamate a concorrere alla leva. Per il circondario di Forlì non sono disponibili le liste d'estrazione per queste tre classi e la lista di leva del capoluogo per la classe 1839. Queste lacune, oltre a non consentire di avere per il comune di Forlì un dato omogeneo a quello degli altri comuni della provincia, impediscono di conoscere per tutto il circondario forlivese alcune informazioni che sono fornite unicamente dalle liste d'estrazione (in particolare, e relativamente allo scopo della ricerca, la data e il luogo degli arresti e delle presentazioni volontarie dei renitenti). Un altra lacuna riguarda le informazioni sui disertori che sono abbastanza episodiche e quindi non rilevabili sistematicamente. Per questa categoria di coscritti è senza dubbio preferibile fare riferimento ai ruoli matricolari. Deve essere infine segnalato che tra i dati aggregati e quelli nominativi esistono talvolta delle incongruenze numeriche, probabilmente dovute ad errori corretti solo in un secondo tempo dal ministero.

(11) I. Zanni Rosiello, Gli Archivi di Stato: una forma di sapere "segreto" o pubblico?, in "Quaderni storici", a. XVI (1981), n. 47, pp. 624-638, 631. Le parole di Villani, seppure riferite a ricerche di carattere demografico, sembrano attagliarsi perfettamente anche agli studi sulla coscrizione: "I censimenti sono insostituibili come punti di riferimento generale; tuttavia non solo bisogna spingere la disaggregazione fino ai più circoscritti livelli territoriali di volta in volta raggiungibili, ma bisogna saggiare anche la validità dei dati con impegnative microanalisi" (P. Villani, La storia sociale: problemi e prospettive di ricerca, in Società e cultura dell'Italia unità, a cura di P. Macry e A. Palermo, Napoli, 1978, pp. 69-87, 86).

(12) Del Negro, op. cit., p. 179.

(13) Per i dati aggregati relativi alle altre figure di coscritti, cioè gli esentati, i riformati, i rivedibili, gli arruolati e i dispensati si vedano le tabelle I-II.

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