1 minute read
Maria Dolens, anche, dalla parte dei deboli
2.7. Femminilità, infanzia, malattia, popolo. Maria Dolens, anche, dalla parte dei deboli
Il microcosmo della Campana fu pensato come ambiente inclusivo, come ambiente capace di abbracciare uomini, donne e bambini di ogni classe sociale. La rappresentazione della Nazione doveva essere socialmente trasversale, in grado di coinvolgere la cittadinanza maschile adulta di ogni ceto, ma anche quelle parti della società normalmente escluse e marginalizzate dal discorso pubblico borghese ottocentesco. La conservazione del dominio di classe e dell’ordine nazionale doveva passare per l’inclusione di quelle marginalità con il ine di dominarle. Se l’inclusione di tali marginalità sociali, ad esempio con la concessione del diritto di voto, poteva apparire come una minaccia agli equilibri consolidati dall’unità nazionale in poi, le élite nazionali non potevano nemmeno permettersi di ignorare le sempre più inquiete forze sociali scatenate dalle dinamiche modernizzanti del modo di produzione capitalistico. Si trattava quindi di pilotare l’inclusione nella sfera pubblica per disinnescare il portato potenzialmente eversivo. La Grande Guerra aveva rappresentato un’accelerazione di quelle dinamiche economiche e sociali che tendevano a trasformare le tradizionali modalità lavorative, i ruoli e la divisione del lavoro. Sulle spalle delle donne erano ricaduti gli oneri lavorativi dei milioni di soldati al fronte, oneri che si erano sommati a quelli domestici, tradizionalmente femminili. La trasformazione aveva coinvolto, in modo differente, tutti i settori dell’economia, dall’agricoltura, all’industria e ai servizi. La guerra portò una crescente centralizzazione dell’organizzazione produttiva, sempre più interconnessa e socializzata a discapito delle vecchie economie agricole, legate a contesti ristretti e maggiormente votate all’autoconsumo. La crescente libertà di circolazione e di utilizzo della forza lavoro, compresa quella femminile, consentiva di ottimizzare lo sforzo produttivo legato alla sempre più impressionante massa di armi e vettovagliamenti necessari sui fronti della guerra. Questi processi non ebbero conseguenze lineari o univoche. Il contesto sociale di origine di ciascun individuo rimaneva determinante nella deinizione della sua situazione. Solo per fare qualche esempio, le iglie della borghesia cittadina poterono usufruire in misura maggiore delle tendenze emancipatrici rispetto alle contadine, oberate di lavoro e spesso sottoposte al controllo di anziane e giovani fratelli, rimasti sul territorio a differenza dei mariti-soldato. Oppure, ad esempio, ai relativamente alti salari delle operaie iper-sfruttate dell’industria degli armamenti continuavano a corrispondere i bassi salari degli impieghi tradizionalmente femminili.
Advertisement