LE BORGATE DEL FASCISMO

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LE BORGATE DEL FASCISMO

di ristrutturazione, limitandolo però ai soli solai, rinforzati con travi di ferro. Alcuni degli ediici hanno ancora il portone in legno di una volta. Sul piano delle comunicazioni con la città, i quartieri della Tiburtina sono collegati a partire dal 1990 dalla Metro B, un evento che ha inluito positivamente sulla riduzione delle distanze, non solo isiche, tra la periferia e il centro.

5.4 “Sorge Primavalle” Titolava così la rassegna del Dopolavoro dell’Ifacp «Grondaie» 136, compiaciuta di presentare uno dei progetti edili più vasti ed importanti di tutto il ventennio. Al Campidoglio, dopo la parentesi Bottai salì di nuovo un aristocratico, don Piero Colonna, iglio di Prospero, sindaco della capitale in due diversi periodi (1899-1904 e 1914-19). Una volta concluse le pratiche per l’acquisto dei terreni137, Calza Bini incontrò il neo-governatore per concertare un nuovo piano inanziario138. Malgrado secondo i suoi calcoli la città avesse bisogno di un programma del valore di 150 milioni, ne sarebbero bastati 10 per iniziare un primo gruppo di alloggi a Primavalle: il Governatorato accettò139. La zona risultava tra le migliori in dote all’Istituto, seppur con due grossi problemi: carenza di acqua potabile e difetto di comunicazioni dirette con la città. Non va dimenticato che da più di sette anni a Primavalle vivevano gli sfrattati e sbaraccati trasferiti nelle casette governatoriali, 1150 persone in 240 alloggi, ed era in funzione il dormitorio pubblico, i cui ospiti vanno intesi non come “di passaggio” bensì al pari di veri e propri abitanti della borgata, dato che il dormitorio costituiva da anni una dimora issa per la maggior parte di loro. I disagi quindi erano assai noti all’amministrazione: Primavalle aveva in dotazione solo sette once d’acqua, già totalmente insuficienti al fabbisogno della parte vecchia, ed era raggiungibile unicamente da un percorso che da via Aurelia portava a via di Forte Braschi passando per via della Pineta Sacchetti. Ora 136 L’articolo fu riprodotto nella rivista «Concessioni e costruzioni», G. Nudi, Sorge Primavalle, 1938-I, pp. 346-7. 137 Ai terreni già acquisiti nel 1935-36, si aggiunsero nuove estensioni acquistate dai medesimi proprietari, Marinucci, Cherubini e società Alba, Ater, Verbali del CdA, vol. 26, 10 giugno 1937 e 28 giugno 1937. 138 Ivi, 19 febbraio 1937. 139 ASC, DG, n. 912, 22 febbraio 1937. Il Governatorato aprì un conto corrente in cui avrebbe versato dieci rate da un milione l’una. La somma sarebbe stata convertita in un mutuo normale in un secondo tempo, con caratteristiche di ammortamento, tasso, ecc. da issare, cfr. Ater, Verbali del CdA, vol. 26, 10 giugno 1937. La convenzione per la concessione dell’anticipazione fu irmata l’8 luglio 1937. Il mutuo relativo fu diviso in due parti da 5 milioni l’una, di cui la prima estinta alle condizioni issate dalla deliberazione n. 4413 del 25 settembre 1939 e dalla convenzione irmata il 27 ottobre 1939; la seconda con una successiva convenzione il cui schema è riportato in Ater, Allegati, 1939, n. 4, 29 dicembre 1939.


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