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PRIMA LEGGE DI BILANCIO E NASCITA DELL'AVIAZIONE

ln gennaio 1910, su sollecitazione del tenente colonnello Moris, comandante la Brigata Specialisti, il Ministro della Guerra autorizzò la costituzione a Vigna di Valle di una Scuola per Piloti di Dirigibile; i primi piloti ammessi a frequentare la scuola furono otto ufficiali delle "armi dotte" dell'esercito, cioè di artiglieria e genio, e quattro ufficiali di vascello della Marina.

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All'inizio del 1910 dipendevano dalla Brigata Specialisti del Genio tre aeroscali per dirigibili, ognuno dotato di hangar: Vigna di Valle (Bracciano), Campalto (Venezia-Mestre) e Boscomantico (Verona). Il dirigibile N.1 era stato modificato ed aveva ripreso a volare in gennaio con il nominativo N.1 bis; sgonfiato nuovamente, fu ricostruito con maggiori dimensioni e fu denominato N.1 ter (poi P.1). [ntanto il Ministero della Guerra aveva dato il suo assenso ad una prima attuazione del vasto programma di potenziamento della flotta aerea ed il tenente colonnello Moris fu incaricato di studiare i dettagli di detto piano.

Confortati dalle felici esperienze del N.1, gli specialisti della Brigata furono autorizzati a costruire un nuovo dirigibile, il N.2. Poiché la fabbricazione di involucri di seta verniciata richiedevano troppo tempo, si decise di adoperare tessuti gommati di fabbricazione tedesca, più pesanti della seta. Ciò comportò la necessità di aumentare la cubatura, portandola a 4.400 metri cubi; furono inoltre migliorati i tubi di gonfiamento e le valvole; detto dirigibile effettuerà il suo primo volo a Vigna di Valle il 14 settembre dello stesso anno.

Per quanto riguarda l'aviazione nel gennaio 1910 il Ministero della Guerra autorizzò l'esercizio di una scuola di aviazione a Centocelle per militari e civili, sotto la direzione del tenente di vascello Calderara.

Tn febbraio 1910 a Centocelle volavano il velivolo N° 4 di Wright ed il veleggiatore tipo Wright costruito dal tenente Savoia nell'officina della Brigata Specialisti.

Nel maggio 1910 il tenente Savoia, d'ordine del tenente colonnello Moris, si recò in Francia, a Mourmelon le Grand, per un corso di pilotaggio e per l'acquisto di un velivolo tipo Henry Farman.

Il 22 maggio 1910 il velivolo di Wright, che volava a Centocelle dal 15 aprile dell'anno precedente, fu messo in disarmo per eccesso di usura; il 25 giugno giunse dalla Francia a Centocelle il tenente Savoia con il suo H. Farman, dotato di motore Gnome da 50 HP.

I velivoli di Centocelle erano abituati a girare attorno al campo; essi non potevano allontanarsi e non potevano sorvolare la città di Roma; ma il tenente Savoia si sentiva ormai un veterano e quindi, messo alla guida del nuovo H. Farman, era pronto ad affrontare il primo grande raid aereo.

Egli chiese l'autorizzazione tecnico-operativa al tenente colonnello Moris e quella disciplinare al comandante della Divisione di stanza a Roma; l'autorizzazione fu concessa con la sola raccomandazione di non sorvolare i tetti di Roma per non fare correre rischi ai cittadini della Capitale.

Partito da Centocelle al mattino del 30 giugno, Savoia sorvolò S. Lorenzo, Castro Pretorio, il Policlinico, i Parioli, il Trionfale e diresse verso la costa occidentale del lago di Bracciano passando su Anguillara. Durante il volo Savoia intravvide dall'alto la macchina di Moris che lo seguiva lungo il percorso portando a bordo i capitani Zicavo e Petrucci. All'arrivo a Vigna di Valle Moris abbracciò cordialmente Savoia e si congratulò con lui perché ""il primato ottenuto costituiva una delle più belle conquiste dell'aviazione turistica italiana.""

Nello stesso anno 1910 la Brigata Specialisti, su direttive di Moris, costruì su licenza tre Henry Farman biplani.

Il progresso aeronautico era ormai giunto al punto da interessare direttamente e seriamente i governi e gli stati maggiori per i possibili impieghi in guerra.

Anche il governo italiano ritenne giunto il momento di dare concretezza al programma predisposto dal Ministero della Guerra in base agli studi della Brigata Specialisti agli ordini del tenente colonnello Moris.

Il programma studiato nel 1909 prevedeva una spesa di 25 milioni di lire, ma il Ministro del Tesoro, On. Tedesco, lo ritenne troppo oneroso ed impose la riduzione a 10 milioni.

Il Ministro della Guerra, On. Spingardi, incaricò quindi il tenente colonnello Moris di studiare un programma ridotto, entro i limiti stabiliti

dal Ministro del Tesoro; fu così proposta la costruzione di 9 dirigibili con 7 cantieri e due aeroscali smontabili, un campo di aviazione ed una officina di produzione di idrogeno; 10 aeroplani con due aerodromi provvisti di hangars; un campo di aviazione ed appositi stabilimenti militari per dirigibili ed aeroplani.

Il programma suddetto fu approvato con legge n° 422 del 10 luglio 1910 che previde "maggiore assegnazione di lire 10 milioni e nuova ripartizione di stanziamento nella parte straordinaria di previsione della spesa del Ministero della Guerra."

L'aeronautica otteneva così il primo riconoscimento come componente a se dell'Esercito e le spese di bilancio per la prima volta venivano assegnate separatamente alla componente aviatoria. Quasi contemporaneamente alla legge 10 luglio 1910 fu discusso ed approvato dai due rami del Parlamento un provvedimento che prevedeva il riordinamento dell'Esercito; in base alla legge 17 luglio 1910 n° 515, la Brigata Specialisti Autonoma fu trasformata in Battaglione Specialisti Autonomo del Genio; il R.D. di attuazione del 9 agosto 1910 (con effetto dal 1 ° ottobre successivo) e successivame_nte la circolare 28 ottobre 1910 stabilirono in particolare la costituzione della Sezione Aviazione presso il Battaglione Specialisti; gli aviatori entrarono ufficialmente a fare parte dell'ordinamento militare italiano a partire dal 1° novembre successivo.

La Sezione Aviazione ebbe come sua prima sede il Forte Casilino; il comando della sezione fu assunto dal tenente colonnello di artiglieria Vittorio Cordero di Montezemolo che divenne così un dipendente di Moris.

Il 2 agosto 191 O il Ministro della Guerra, Generale Spingardi, giunse improvvisamente sul campo di Centocelle, presso la neocostituita Scuola di Pilotaggio, accompagnato dal Colonnello Moris; il Ministro chiese di essere portato in volo; Moris lo consegnò al tenente Savoia, il più provetto pilota della scuola, che lo fece accomodare sul · suo Henry Forman.

Spingardi fu il primo ministro in Italia ad andare in volo con un aeroplano militare.

Il 12 settembre il tenente Umberto Savoia, in regola con tutte le autorizzazioni, compì un volo memorabile sulla Città Eterna, già sorvolata una sola volta dal dirigibile N. 1 il 31 ottobre 1908; partito di buon mattino da Centocelle con il suo H. Farman, Savoia sorvolò il guartiere di San Lorenzo, poi si diresse verso Porta Pia; sorvolò quindi il

Quirinale e fece un ampio giro su piazza Colonna, ove la folla lo applaudiva; attraversò il Tevere, volò su Monte Mario e sulla piazza d'armi ove si stava apprestando l'esposizione per il cinquantenario del Regno d'Italia; quindi passò sulla caserma Cavour, sede del comando di Battaglione e rientrò a Centocelle.

Questo volo fu imitato, senza precedente autorizzazione, pochi giorni dopo dal sottotenente di complemento del Genio Giulio Gavotti il quale, nel pomeriggio del 26 settembre sorvolò San Pietro, il Quirinale e la stazione Termini applaudito dalla folla.

Ma la disciplina militare non ammetteva, allora come ora, infrazioni o deroghe ai regolamenti. Dal Battaglione Specialisti partì quindi per Gavotti la seguente lettera di arresti: "Pregiomi informare la S.V. che il signor comandante il battaglione (ovviamente M.M. Moris -n.d.A.) in data di ieri 26 Le ha inflitto la punizione di 5 giorni di arresti semplici nella propria abitazione, pel motivo: Senza avere chiesto la prescritta autorizzazione, compiva sulla città di Roma, al suo diciottesimo giorno di scuola, un meraviglioso volo in aeroplano all'altezza di 1000 metri. Firmato capitano E. Zicavo." fl volo di Gavotti ricordava in un certo senso il volo di Moris effettuato con un pallone libero di propria costruzione 1'11 giugno 1894; in entrambi i casi la disobbedienza al regolamento fu punita con una lettera che sapeva più di encomio che di reprimenda; però Moris non se la sentì di firmare la lettera di arresti per Gavotti e lasciò l'incarico al suo aiutante, capitano Zicavo.

Nel novembre 1910 Moris, usufruendo dello stanziamento assegnato con la legge 10 luglio all'aviazione, si recò in Francia, accompagnato dal tenente di vascello Manlio Ginocchio, per trattare l'acquisto di due monoplani Bleriot XI, del tipo "attraversata della Manica", per dotarne la Scuola di Pilotaggio di Centocelle.

Nel 1910 Morissi meritò una lusinghiera citazione in pieno Senato ad opera del senatore Pedotti e del Sottosegretario di Stato alla guerra; la citazione così suonava: "Innamorato del servizio aeronautico che ha creato, si può ben dire in Italia, vi dedica competenza e passione impareggiabili ed attraverso difficoltà di ogni sorta, che scoraggerebbero chiunque, riesce a mantenerlo ad un grado di sviluppo che non si può non ammirare". (•)

(*) Estratto dal Bollettino dcll'btituto Storico dell'Arnl<l del Genio - F,1scicolo 22 - dicembre 1945 - Articolo del Gcn. C.A. Stefano Dcgiani dal titolo: "Un grande soldato li generale Maurizio Mario :vtorb" .

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