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DAL PRIMO DISCORSO ALLA CAMERA
Al Terzo Congresso Nazionale Dei Fasci
(22 GIUGNO 1921 - 11 NOVEMBRE 1921)
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Durante questo periodo, Mussolini è ora a Milano, ora a Rom a. (Mancando elcmffiti sicuri, non è possibile stabilire con precisione le date dei suoi soggiorni nelle due città).
Dal 22 al 30 giugno, telefona da Roma. a.I giornale articoli sulla politica estera del nostro governo (5); sui ' discorsi. pronunciati alla Camera dei dep~tati dagli onorevoli Filippo Turati ed Antonio Graziadei nella tornata del 24 g iug no (7); sulla votazione avvenut a alla Ca.mera dei deputati nella seduta del26 g iugno, votazione che porta alle dimissioni del ministero Giolitti ( 15); sullo sciopero effettuato dai minatori inglesi durante il mese di giugno ( 17); concede un'intervista al. Re1Jo del Cadino (10); scrive la Prefazione a Barbarie roua ( 19). li 30 giugno è chiamato a consultazione dal sovrano ( 420)..
Dal 1° al 23 luglio, postilla una corrispondenza da Giaffa (30) e una da Treviso (51); redige un pe2w per la rubrica Tiro a Segna (31); rec~sisce" un librò di Ada N egri (36); commemora il mart irio di Cesare Battisti ( 40); part ecipa alla riunione del consiglio nazion.ale dei F.asci tenutasi a Milano il 12-t; lu- glio (41, 43, 47) e a riunioni del g ruppo parlamentare fascista (55, 57); scrive sulle · trattative di pacificazione tra fastisti e sociali sti (20, 25, 28, 49); sulla costituzione del nuovo governo (4 luglio), presieduto dall'on Jvanoe Bonomi (2 2); sulle decisioni prese dal éongn;sso del la terza intern-azionale tenutosi nei primi g iorni di .luglio (34); sul discorso p ronunci ato dal nuovo presidente del ConsiSlio il 18 luglio (53); su lla riunione del consiglio nazionale dei Fasci svoltasi a Roma la sera del 21 luglio in segui to a.i fatti di Sarzana: i n quello stesso giorno, una schiera di fascisti presentatasi davanti a Sariana per ottenere la liberazione di alcuni compagni ing iwtamente detenuti in quelle carceri, era stata accolta a fucilate dalla forza pubblica e quindi, sbandatas i nella campagna., inseguita e aggredita da elementi sovversivi: si erano lamentati diciotto morti e trenta feriti ( 422, 59, 69). Il 22 luglio, parla alla Camera dei . deputati su questi fan.i (61); il 23 , per una dichiarazione di voto (64).
Dal 24 l uglio al 15 settembre, · si occupa dell a crisi d i disciplina che trav.aglia l'org.anizzazione fascista (67, 92); del voto dei deputati ~ocialisti uffi. ci.ali. contrario al ministero Bonomi (71); d egli sviluppi delle t rattative di pacificazione tra fM:ci sti e socialisti (73); d ella carestia che imperversa in Russia ( 76; 98); della firma del trattato di pacificaziooe avvenut a a Roma il 3 àgosto ( 422, 423, 79, 80, 64, 87); della « culla 1> d el fascismo e d el «resto» (89); di un articolo dell' Avanti! (94); della psicologia del proletariato it.aliano (96); del «ritorno» di Filippo Turati, (1 00); del convegno fascista tenutosi a Bologna · il 16 agosto e delle proprie dimissi oni d a membro . della commissione esecutiva dei F.asci ( 103); delle ripercussioni di queste dimissioni' e della crisi fa scista (106, 109, 112, 114); della questione di Saseno (117); delle agitazioni asiatiche contro l'Inghilterra (120); di un· u ltimmum emanaio dal com itato di difesa proletaria ( 124); degli incidenti verihc.atisi in molte citti d' Italia tra fascisti e c~ttolici (129); del XVIII congresso nazion.ale del partito sod.alist.a italiano convocato a Milano per il 10·14 ottobre ( 131); partecipa alla seduta del gruppo parlamentare fascista tenutasi a Milano il 7 settembre ( n6); postilla una cor· rispondenza da Cremona ( 127).
Il 16 settembre, dirige una lettera aperta ai membri della commissione esecutiva dei fasci (133, lH) e postilla un telegramma direttogli dai ferrovieri fascisti di Bolzano (137); i l 18, recensisce un ·Jibro di Mario Missiroli (138); il 22, esamina i risultati di un rrferendum sulle diverse mozioni·presentate in vista del XVIII congresso nazionale del partito socialista italiano dai membri della sezione socialista milanese (141); il 23, commenta articoli .del Giornale d' ltalitJ e della Trib,ma· (144). ·
Negli ultimi giorni di settembre, scrive sulla crisi dd fa scismo ferrarese (147); sull'accoglienza poc:o amichevole fatta .in alcune città d'Italia ad WJa missione militare francese ( 150); sull'assassinio del deputato socialista Di Vagno avvenuto a Mofa (Bari) il 25 settembre e sul sanguinoso conflitto r egistratosi a Modena il 26 settembre tra for:ta pubblica e fascisti (154, 159); r 11 rte<ipa ad una riunione della commissione incaricata di diKuterc la proposta di. trasformazione d ei fasci di combattimento in partito politico (157). Il 29 settembre, parla a M odena, durante i funerali dei fascisti cad\lti nel conflitto dei 26 ( 160); il 2 ottobre, a Milano, nel corso di una manifestazione fascista di cordoglio e di protesta per i caduti nd conflitto di Modena (163).
Dal 3 ottobre al 6 novembre, scrive su questa e sulle altre manifestazioni organizzate dai fas cisti in molte città d'Italia {165); sul fascismo fiorenti no (167, 169); sul fascismo veneto (171); su due ordini del giorno votati il 9 ottobre dal consiglio della conf~erazione generale del lavoro ( 183); sul lJI congresso nazionale del partito popolare italiano inauguratosi a Venezia il 20 ottobre ( 193); pubblica le linee programmatiche del futuro partito fascista ( 174, 185); esamina i risultati del XVIII congresso nazionale del pa1tito socia lista italiano ( 179, 190); ha una vertenza con~il deputato Francesco Ciccotti (428-437, 198, 201); redige un pezzo per la rubrica Tiro a Segno e quattro articoli in vista del III congresso nazionale dei fasci italiani di combattimento convocato a Roma nei giorni 7, 8, 9 e 10 novembre ( 180, 196, 206, 211); presenta due ordini del giorno nel corso della riunione del comitato centrale .dei Fasci tenutasi a Milano il 31 ottobre: (202); si occupa del cambiamento di rotta avvenuto nella politica economica r ussa ( 199); dei rapporti commerciali italo-russi (204); della celebrazione del terzo anniversari.o della vittoria (208, 209); della eventuale glorificazione di Lu igi Cadorna (2t.;).
Il 7 novembre, si ·inaugura a Roma, all'Augustèo, il terzo congiesso nazionale dei fasci itali ani di combattimento. Sono presenti duemiladuecento fasci con trecentoventimila i scritti. Mussolini parla nella seduta antimeridiana dèll'S intorno al trattato di p"aci6cazione. tra fascisti e socia listi e i n quella pomeri. diana sul tema Il prqg rnmmd f dsdi,a' (216) Il 9 novembre, a Roma, avvmgono conflitti tra fascisti e ferrov ieri: si lamentano alcuni feriti gravi e due morti: un ferroviere cd un fascista. Viene proclamato lo sciopero generale. Nella · seduta serale del 9, Mussolini ·prende la parola su questi fatt i (222, 224) Prima del termine della seduta:, è approvata la trasformazione del movimento fascista in partito (222). N cll'ultimà giornatà dC°J congresso (10 novembre), :Mussolini rifiuta di entrare a far parte della nuova commissione esecutiva del neo· partito (223). Nel pomeriggio, nella serata e nella nottata del 10, seguitwo i conflitti, che portano a quattro morti e a centocinquanta feriti. ·
Crisi
(Per telefono al « Popolo d'Italia>>)
ROMA, 24, notte
Si ha sempre più .netta 1'iryipressione che l'attuale ministero Giolitti si avvla al tramonto. Vi sono uomini che non possono più oltre rimanere al banco del Governo: l'on. Labriola, ad esempio, si è autoliquidato l'altro giorno con uno scatto ifltempestivo e pericoloso. le sue spiegazioni ulteriori non hanno dissipato l'impressione sfavorevole di tutta la Camera; e l'on. Labriola lo ha sentito cosi bene che da quel giorno non si è più fatto vedere al suo posto di ministro.
Ancora più grave è 1a posizi~ne politica e morale del conte Sforza. La sua politica è già stata condarinata dalla quasi unanimità deJla Camera: per averne la ·prova basta pensare -che sulla mozione avanzata dai fascisti per salvagua'rdare l'indipendenza del Montenegro vi sarà l'unanimità o quasi del, Parlamento; per cui la politica del conte Sforza riceverà in pieno un'aperta condanòa.
Tutte le giustificazioni che il conte Sforza esporrà a difesa della sua politica non varranno · a smentire e nemmeno ad attenuare la tragica rea ltà della situazione montenegrina: fatto è che il Montenegro era indipendente, e tale rimase, fino all'infausto novembre 1920, quando i. Rapallo _il conte Sforza lo alienò clandestinamente e vergognosamente alla Jugoslavia. ·
Non minori sono I~ colpe del conte Sforza per ciò che r iguarda la politica fiumana e dalmatica. La realtà ha già smentito ·in pie no tutte le speranze accarezzate dal -miniStro degli Esteri. Gli italiani dalmatici di Sebenico non hanno ottenuto. le garanzie che erano state promesse, ' e Sebenico, che aveva una forte minoranza di italiani, oggi è diventato, grazie al conte Sforza, completamente croata.
Quanto al porto di Fiume l'accordo a sei faticosa.men.te escogitato dal comm. ·Quartieri è già fallito. Si spiega perfettamente la intransigenza d ei circoli politici ed economici di Belgrado col fatto che il conte Sforza ha ·veramente rinunziato, a Rapallo, a porto Baross ed al Delta: ragio ne per 'cui i signori di Belgrado si sentirono quasi quasi frodati dall'orma~ tn1m9p(~tq çgnsorzio portuario a sci, ·
Giova aggiungere ·però, perché il quadro · delle responsàbilità sia completo, l"opera neg ativa svolta in materia adriatica. dal mini stro della Marina ammiraglio Sechi.
Costu i ha compromesso forse irreparabilmente la posizione mari• nara dell'l talia nell'Adriatico. Quan~o si pensi che abbiamo perduto Valona e Sebenico e che dell'intricatìssimo arcipelago dalmata non abbiamo salvato che uno scoglio, è facile comprendere che sulla sponda orientale e in tutto il medio e basso Adriatico veniamo a trovarci in condizioni di assoluta ·inferiorità strategica.
Un ministero nel quale la politica. estera ha dato risultati nazionalmente così disastrosi non può avere il voto favorevole da parte del Gruppo parlamentare fascista.
E poiché contro questo ministero · voteranno, sia pure - per altre ragioni, comunisti, socialisti, repubblicani, democratici-sociali ed altri elementi, Ja sorte del ministero appare decisa anche perché, e ci risulta da fonte ineccepibile,, moltissimi popolari sono stanchi di appoggiarlo.
Da Il Popolo d'Ifalia, N. 151, 25 giugno 1921, VIII.
Due Discorsi
(Per J(!lefono al «Popolo d'Italia·»)
ROMA, 25, n o/le .
I discorsi pronunziati nélla seduta di venerdì dai _ leaders d el so. cialismo e del comunismo italiani meritano qualche commento. Quello de ll'on. Turati Ìlon è stato Ùn <eg rande» discorso. 11 capo del riformismo italiano non era nella pienezza totale dei suoi mezzi oratori. Il discorso, ciò ma lg rado , è stato notevo le per talWle affermazioni e per avere indicato con precisione, che va d iventando sempre p iù netta, talu ni orien~ainenti collaborazionistici per i quali p erò m anca l'acco rdo fra i componenti del Gruppo socialista.
La prima parte dèl discorso è stata la ripetizione delle critich e fatte g ià alt ra volta al Gov.erno a proposito d el prematuro Sciog lime"nto della Camera. Questo eso_rdio, d i interesse oramai puramente retrospettivo, ma su l quale l'on. Turati ha lungamente ins istito rivendicando !"esattezza delJe sue previsio ni, ma ammettendo - anche - d i avere << esagerato» in senso macabro chiamando «ardente » l'attuale Camera, questo esordio ha lasciato fr edda !"assemblea
Cosl dicasi della dissertazione sulla << proporzionale », che nessuno minaccia, che è stata voluta anch e dai fascisti e sa rà difesa - e sor• retta - anch e .dal Gruppo p arlamen tare fascista.
N e lla seconda p arte, l'on Turati si è diffuso sulla n ecessità di placare le ire e di di sarmare g li spirit i. Dopo avere accennato a l « miracol ismo » ·russo e ai « molti » errori commessi dal Partito Soèialista ; dopo avei"e detto che l e rivoluzìoni svoltes i finora in Europa so no state più politich e che sociali; dopo avere evocata la manch elte prampoliniana, egli ha concluso, fra gli applausi di tutta la Camera, compresi i fascisti , che flel nome d'Italia b isognava bruciare i due libri editi recèntemente dai socialisti e dai fascisti per incamminarsi sul terreno delle competizioni civili. Questo ap pello è stato però immediatame nte guastato da una · lunga enumera2ione degli articoli d el codice pen ale che non sono stati applicati ai fascisti.
Quanto alle possibilità collaborazionistich e, l'on. Turati si è man. tenuto sulla linea dì u na discreta intransigen za per ciò che rig uarda