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MOSCA - CANOSSA

Se Je notizie che. giungono, da · Mosca sono autentiche e non contraffatte, come opina sacrileg~mente _ l'A vanti!, il quale ha il coraggio inqualificabile di_paragonare l'agenzia Roifa dei bolscevichi a u na qua lsiasi agenzia Sie/ani d el borghese Regno d'Italia, il Co~itato esecutivo della terza Internazionale, dominato ·da Trotzky (al secolo Leo Brons- · tein !), ha posto il dilemma supremo al Partito Socialista Italiano: o la espulsione d ella banda dei riformisti, o l'esclusione dalla chiesa ortodossa del comunismo universale:

Pare che Costantino Lazzari, giunto ormai alla fase del rammollimento seni le, dopo avere biascicato per cinquant'anni le g iaculatorie di un marxismo volgarizzato da un mediocre poeta, abbia promesso solennemente che i riformisti saranno espulsi. L'on. Maffi invece non si è impegnato in modo assoluto: si farà quel che si potrà per placare· gli irati muni dell'olin;ipo semitico che dirige il bolscevismo, ma non l'impossibile; e l'impossibile sarebbe per 'I'on, Maffi l'espulsione, putacaso, di quel Filippo Turati, di quel Claudio Treves, di quel Modigliani e minori, che sono in questo momento la spina dorsale del socialismo italiano. ·

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I socialisti italiani sono andati a Mosca in veste di accusati e da pubblico ministe ro· funzionava un manipolo di comunisti italiani. I g iudici della Internazionale h anno . emesso il loro a/li-aut. Il Radames turatiano deve ora discolparsi. Si può -dunque prevedere che nel prossimo congresso socialista il partito cosiddetto unitario tornerà a dividersi. La destra seguirà Turati; la sinistra seguirà Lazzari.

Avremo dunque in Ita lia tre o quattro chiese dominate da irosi teologi, ognuna delle quali si vanterà di rappresentare il vero, genuino, l'autentico ·socialismo. E non è detto che le divisioni si fermeranno. E: probabile il contrario. I partiti socialisti da q1:1attro potranno diventare otto o sedici: sarà la babele rossa. La conseguenza più seria di questo sminuzzamento dovrebbe essere l'autonoffiia del movimento operaio. Quando il socialismo sarà rappresentato da quattro o sei partiti, che si" faranno ·1a più rovinosa delle concorrenze, l'organizzazione economica dei lavoratori potrà rivendicare il d iritto di fare da sé, all ' infuori di tutti ·i pedagoghi interessati Jl famo so patto che lega la Confederazione

Generale del Lavoro e il Pus dovrà neèessariamente cadere. Il che potrebbe sig!1ificare l'inizio di una nuova ep0ca nella storia del movimento operaio italiano: dopo l' epoca 4ella s udditanza, l'epoca deJla indi· pendenza. ·

Il terzo congresso dell'Internazionale a".'rà dunque conseguenze d i rilievo nel sen"o del socialismo italiano. Ma a parte ciò,· non vi è dubbio che anche il « tono» d ei moscoviti è profondamente cambiato. Anche Lenin va a destra! Si ha l'impressione che il comunismo stia agoniz. zando e in Russia e nel resto dell'Europa. Questo complesso di dottrine - oscure, ·disuguali e assurde - è in decadenza. C'è s.tato un momento nel quale tali dottrine, anche per la suggestione di una lontana rea lizzazione, esercitavano un fascino sulle masse operaie e su taluni ceti intellettuali dell'occidente; oggi non più. Il grido di « Viva Lenin! » si è spen to su tutte le bocche e quando Io s i vede ancora scarabocchiat.o sui muri d à un'impressione anacronistica e g rottesca~ Il comunismo non fu mai e non p otrà mai essere una scienza ( questo vocabolo non si sa b en e ancora che cosa significhi) ; ogg i non è più nemmeno favol a mitica da dare a intendere ai proletari, i quali non ci credono più. Quando, ve nti anni fa, talun i studiosi di, q uestioni soc iali cominciarono a battere in breccia il frag ile castello del scientifismo socialisti", furono considerati ·come dei visionari. lontani ·da ogni realtà, perché il soc ialismo appariva nel suo pieno rigoglio. Eppure quelli che parlarono allora. di un « crepuscolo del socialismo» (ricordo il libro di Argante Sa lucci) ebbero un solo torto: quello di prevedere, tenendo conto di taluni sintomi, la futura ed odierna catastrofe. Il colpo tentato contro la nostra civiltà - il secondp n ella storia - era di g randi linee: si trattava di « russificare » l'Europa. Si può affermare ch e è fallito. Non già l'Europa è destinata a _ diventare una colonia russa; è piuttosto la Russia, affamata e disperata, che sta per diventare una colonia dell 'Europa capitalistica.

MU SSOLIN[

Da li Popolo d'Italia, N. t 6i, 8 lugl io 1921, VIII,

POESIA E POETI « STELLA MATTUTINA»

Dal Libro d i Mara, raccolta di liriche calde, qua e là tropicali e un po' afose come certi pomeriggi d'agosto senza sole, a quest~ ·Stella M aJtulina, quale t rapasso nell 'a rte di A.da Negri! Questo trapasso però non rappresenta una soluzione di continuità,. non è un'antites i: . anche in quest'ultimo libro di prosa · domina sovrana 1a poesia. Vado più in là, e aggiungo che la poesia di questo libro di prosa mi p iace molto di più che la ~sia del Libro di M ara Se la poesia è il tentativo d'evasione dal finit(! all' infinito, dal reale all'irreale; se la poesia è un volo ve rso i cieli, ed anche un moto di dedizione casta verso l'umile terri; se la poesia è il brivido suscitato da un'immagine, quest'ultimo libro di Ada Neg ri ha moltissime pagine di poesia. Poesia ·ottenuta con mezzi semplici. Non più le frondosità esubecan.ti e qua e là secentesche; ma una riduzione all'essenziale, Non v'è eccesso di decorazione: l'architettura di questo libro è di poche lince armoniose, Autobiografia? Non nel senso tradizionale della parola. La poetessa narra la storia della sua prima giovinezza sino ai diciotto anni. La storia non ha coniplicazion i drammatiche: non esce, in fondo, dai limit i dell'umanità ordinaria. Tutto il racco nto si svolge in terza persona Spaz io e tempa sono oràmaì lontani Ada Negri colloca Ja Dinin di · quell'epoca nella cornice di uria piccola città di provincia. 'Dentro la cornice il quadro: quadro di cose e quadro d'anime. L' uno e l'altro cosl. aderenti da forplare un'unità identica. Le cose sono in lei e lei. è nelle cose eh.e Ja circondano. Da questa singolare posizione spirituale sboccia la poesia, La desc rizione della fiorita dei gigli nel vecchio gia rdino della vecchia casa, dà- all'animo un senso di freschezza; c'è quasi un'immediatezza nella visione, vi par di assistere colla picco.la Dinin al prodigio che la commuove:

« Tutta un'aiuola di gigli era fiorita quasi all'improvviso lungo il muro oritntale del giardino quella mattina di giugno. Gigli nel sole. Ella non vede altro. leri erano nncora i n boccio; ma chi ha mai potuto assistere al preciso momento dello schiudersi di un fiore ? Eua si è pian piano avvicinata al miracolo dei candidissimi calici, cretti sugli alti ·sambi, con stami dorati al posto del cuoré »

·La bambina scontrosa~ piuttosto selvatica, condan nata alla vita triste della sopportfWile miseria, t rova Là sua·. liberazione in una comunione diretta colle cose, colla divina ricchezza della natura. 11 senso, che si potrebbe chiamare « pànico », della vita, eccolo esaltato in questa specie di inno alla gloria de l sole :

« Ella è profondamente innamorata del Sole.· Sa che il suo colore è più splendente in luglio, più intenso in agosto, p iù riposato nel settembre; e che nulla è p iù soave agli· occhi di una ~llida lista di sole sui tetti in febbraio, quando dimo ia e soltanto qualche ulti_mo sprazzo di n eve biancheggia qua. e là ~ugli embrici_ ~

Ecco ·maggio · umanizzato che « entra dal balconcino aperto, t acitamente frenetico, con tremoli rifless i di verde, tepore di Sole, p rofumo d i acacie, e ronzii musicali di bimbi in amore».

Ecco ancora con poch e pe nneUatC il quadro della piccola ch iesa dove l'adolescente si reca qualche volta a pregare:

11 Dolci lumi, dolce sentore d'incenso, fiori di carta e sospiri d 'organo; piccola gente ignota, mentre· tutta buona sta pregando; delizia del torpore mistico; litanie gravi modulate in còro; cettèzza di Dio padre; serenità».

La bambina cresce in età. Attorno a lei gli eventi hanno un ritorno piuttosto normale. La nonna muore, la m amma continua a lavorare nella fabbric a. Il fratello - 'irregolare ·- non rient ra sui binari e finirà a mo rir tisico in un ospedale. 1:: giunta J'età critica. Ma nella rievocazione non c'è nulla di licenzioso o di eccita nte . li fatto fisico o foiolog ico si accompagna con acuti pe rturbament i psic:h ici, i l ch e dev'essere naturale in una fanciuJla di squisita Sensibilità~ ffia anche queste pagine di verismo sono ben lontane da certo verismo prosastico e prosaico. Nessuno può lacerare il velo del pudore che fa bambina getta attorno a sé, nel momento in _cui diventa donna. 1ntanto, mentre frequenta le scuole normali, il dio dei poeti comincia ad arigustiarla. C'è nell'anima della scolara irrequieta Ùna forza che cerca una direzione. La piccola prigioniera si affaccia alle sbarre della sua prigio ne ..:..... la sua giovinezza mediocre - e tenta spezzarle, Ci riuscirà più t ardi; Il vasto panorama della poesia si affaccia al suo sguardo intento. Oh sensazioni inesprimibili , desideri cedenti, sogni di g randezza e di gloria. Che cosa è la poesia?

« J venti azzurri de ll' Odisua, port.inti dal largo echi di cori eroici; la bellezza dì Elena, sola femmina nel mondo fr.1 g li uomini e Ja morte; la ìrruenta cavalcata notturna degli endecasillabi dei sepolcri e soprattutto certe immobi li e portentose serenità dei Leopar~i la mantengono in quello stato di grazia, di dolcezza gaudiosa, che· prima le fu rivelato dall'ascoltare, attraverso l' invisibile e l'ina.Herrabile, il fluire del tempo » ·

Ancora e sempre la comunione « pànica » della vita, con le cose, con gli uomini; con quelli che furono, con coloro che saran no ; con gli ucce11i che riempiono gli alberi. di canti; colle erbe che cresconò alte e grasse nei cimiteri delle città silenziose; coll'acqua lhe colla - fluidità provoca n ell'adolescente un senso di paurosa angoscia; coi temporali estivi che <(gettano nella piana canicola il pianto livido dell'autunno>>:

Per _Dinin « il mondo consiste in quella pianura senza . .mutamento, i'ntersecàta da fughe rettilinee di gelsi, da scorrer geometrico di forrè e di canali, e che pur si fonde con. la trasparenza dell'aria, e con l' arco sublime del cielo in una belJezza nella qllale tutto si placa»

Giorno per giorno ci è dato di segui re lo sviluppo di questa vita : da quando la piccola faceva la portinaia, al giorno in cui comincerà ad insegna re in un collegio privato. Questò libro ci spiega anche come qualmente la prima attività poetica della Negri sia stata di carattere sociale. C'erano motivi intimi, oltre al colore del tempo. Il socialismo è stato per la Negri poetica, come per me, ad esempio, un'esperienza politica.

Mi don:i,ando se per l'economia artis_tica del volume erano nece ~sari i due racconti che lo interrompono a metà. Quei due racconti non tolgono nµlla, ma non aggiungono nulla alla b ellezza del l ibro. Quelle storie non mi interessano: :B la vita di Ada Negri, la prima vita che m'interessa e mi sed uce. ia continuità delle mie impressioni e sensazioni non dev'essere interrotta con racconti a Iato, anch~ SC" scritti in una forma che ricorda assai da vicino la divina sempl icità della. novellistica maupassaritiana. :E. questo l'unico appunto che un critico arcigno può fare all'.Autrice. Tùtto il resto è poesia dolce e profonda, T utto il resto è freschezza di primavera, che dà un senso di ri poso all'an ima. Un po' d i noi rivive in quelle pagine. Trascorrendole, sono i volti della nostra infanzia che tornano, mentre cantano nei nostri cuori le fontane segrete di tutte le nostalgie. Tornare! Ricominciare! Sogno pazzo di Faust!

Ma Epitteto, greco e saggio, ammonisçe:

« Tutto ciò che è nato, deve morire: è una legge generale. lo non sono l'eternità: sono un uomo, una parte del tutto, come l'ora è una parte del giorno. Un'ora viene e passa; io vengo e passo anch'io».

Ma i tramonti della vita, come le aurore, hanno luci e armonie e ricchezze e bellezze, Poiché, se .i crepuscoli del mattino si spengono nella gloria ·Sfolgorante del sole, i crepuscoli della sera muoiono nella luce virginea delle stelle

Mussolini

D3 Il Popolo d'llalia, N. 163, 9 luglio 1921, VIII. Pubblicato anche sul.J'Almana«o Enridopediro del « Popol o d'llali" ». li 1922 Milano, Esercizio tipografico del Popolo d'Italia, vìa Lovanio 10, 1922, pagg, 249-251

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