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FATTI NUOVI
Si riunisce oggi a Milano il Consiglio nazionale dei Fasci Italiani di Combattimento; si riunface, cioè, lo Stato maggiore della più potente organizzaz ione politica esistente in Italia. la riunione d'oggi è attesa non soltanto dai fascisti ma da tutta l'opi nione pubblica, perché, fra gli altri argomenti all'ordine del giorno, c'è quello della « pacificazione».
Il Consiglio nazionale deve, . in primo luogo, ratificare talune mozioni presentate alla Camera dal Gruppo parlamentare fascista; mozioni che hanno un valore di principio, e cioè la mozione d'indole economica presentata dal De ·Stefani e l'altra sulla politica estera. Nel secondo tempo, sarà affrontata la questione più appassionante ed importante: queJla dei rapporti .tra fasci smo e sovversivismo. Nonostante le inevitabili deformazioni giornalistiche, dettate in generale da una scarsa conoscenza dei· fatti e da un sincero desiderio di pace, la verità. oramai è manifesta e può riassumersi in que5ti termini. La prima mossa, diremo cos), pacifista, è partita dall'on. Zaniboni e_qu.indi dal campo socialista, Ci sono stati alcuni colloqui. a quattro; Si -è redatto uno schema di patto per l'accordo e nient'altro. Non c'è stato, dunque· , nessun trattato di pace. Si può aggiungere che assai difficilmente si addiverrà a stipularne uno. le proteste partite da molti Fasci, Je riserve avanzate da molti altd, hanno un valore innegabile dì sintomo, ma non potrebbero, da sole, dettare la linea generale d'azione. Bisogna astrarre dalle singole situazioni locali, per abbracciare Ja situaz ione in sintesi, sotto .il suo aspetto « naZi(?nale ». Ma anche prescindendo dagli aspetti particolari della guerriglia e delJe diverse situazioni locali; anche prospettando la questione da un punto di vista generale, bisogna riconoscere che tutto quanto è accaduto, all'indomani delle prime notizie, ha allontanato· e non avvicinato il giorno della pace. ·
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C'è stata una recrudescenza di attentati comunisti e socialisti; nuovo sangue fascista è stato versato; e a Roma si è tenuto un comizio·a chiaro carattere antifascista, con esibizione al pubblico dei falsi arditi covati dal Paeu (e chi dice Paeu, dice Cagoia). .Vero è che gli autentici arditi di guerra hanno diffidato i nuovi arditi del popolo; li hanno smascherati, ma la ~iffida nor:i sembra aver recato conseguenze di sorta.
In realtà si tratta dei soliti « arditi rossi », che i fascisti hanflo già ripetutamente sgominato. Non sono costoro che possono, anche minimamente, incrinare la granitica compagine dei milleseicento Fasci esistenti in Italia con un totale di soci che supera di gran lun8a i 187.000 denunciati da Giolitti. ·
Gli avvenimenti della scorsa settimana, dal ·comizio di Roma all'atroce assassinio cft"Torino, hanno disperso le troppo rosse e precipitate illusio!li pacifiste. Quei signori non disarmano; rion intendono disarmare; per tenerli a freno, per impedfre lo scatenamento dei loro istinti antisociali e antifascisti, è neèessario vigilare, prepararsi, orga-, nizzarsi ed essere pronti alla battaglia, '
L'opinione pubblica attendeva la pace. E chi non vorrebbe la pace dopo tanto sanguinoso travaglio? .Chì non potrebbe vedere inaugurato un p e riodo di tranquillità interna dopo sei anni di gu erra? Nessuno che non sia d'istinti petvcrsi; può desiderare, per puro capriccio e sènza assoluta necessità, il prolungarsi di questo stato di cose. Ma la pace non può arrivare se gli altri non ,la vogliono; non vi può essere pace sincera . o durevole se una parte vi accede col sinistro proposito di utilizzarla a .fini di rappresaglia e di vendetta. Ne consegue per il fa scismo un preciso dovere: non smobilitate .finché ci sia un pericolo o una mi· naccia.
Mussolini
Da li Popolo d'Italia, N. 16~, 12 l uglio 1921, Vlll.