7 minute read

LA POLITICA E I PARTITI CIFRE E COMMENTI

Dopo una decinà di assemblee~ durante le quali tutfr i tenori di cartella deJla locale sezione socialista milanese hanno fatto echeggiare la loro voce, si è proceduto per referendum al votò sulle diverse « mozioni » presentate al congresso. Si conoscono ora i risultati ·del voto.

Mozione Serrati-Baratone (unitari intransigenti) voti 9 17.

Advertisement

Mozione T reves-Tu rat i (collaborazionisti) voti 295.

Mozione Alessa ndri-Le:vi (intransigenti con tendenza centrista) voti 143.

Mozione Alvisio (massimalista) voti 59.

Hanno votato soltanto 1413 si.Ji 2386 iscritti alla sezione socialista.

Queste cifre meritano qualche commento.

Anzitutto va rilevata la scarsità numerica dei soci della sezione del Partito Socialista Milanese. In i.ml città che conta esattamente, secondo le ultime statistiche, 7 30 ffiila abitanti e tocca, calcolando i sobborg hi non ancora annessi di diritto, per quanto già inghiottiti dalla città , · quasi un milione di abitanti, di cui almeno centocinquantamila lavoratori del braccio; in una città sede deJla Confederazione Generale de~ Lavoro, sede dell'A11ami!, amministrata dal 1914 dal partito, i soci iscritti alla sezione non arriva'no a 3000: sono prrcisame nte 2386. Si dice che còstoro· rappresentano i «quadri)>, lo stato maggiore, ma, in realtà , . si tratta di med iocri con.solazioni. La forza vera1 reale, effettiva del partito è nella sezione. La massa vasta e -anonima c'è e non c'è; segue e non segue; è di umore variabile, di tendenze mutabili. C'era - mol· titudine immensa - nel 1919, quando la sola sezione metallurg ica contava quarantamila soci; oggi c'è molto di meno, dal momento che i metallurgici organizzati sono ridotti a dodicimila, dei quali appena seimila in regola colJe marchette. · Domani questa famosa massa potrebbe anche abbandonare del tutto il P11s, per seguire altre correnti, altri' uomini, altri idCali. Andiamo avanti.

Dei 2386 soci tesserati, ben un migliaio si sono astenuti d al partecipare al refe rendum, malgrado le assemblee che lo hanno ·preced~to e Je numerose sollecitazioni dei capi delle molte tendenze. Come classifica re questo migliaio di socia listi che non partecipano ad una votazione, il cui risultato è d'importanza capitale per il paftJto, dal mo· mento che il trionfo dell'una o dell'altra mozione impe·goa in u na data strada l'avvenire del socialismo italiano? .Si tratta di scettici che ne hanno abbastanza e dormono? Si tratta di negligenti? O d i intelligenti, che sorridono e non ci credono più? Certo, dal punto di vista socialista, non possono essere catalogati fra gli evoluti e i coscienti questi tesserati che si infischiano in maniera così scandalosa d elle sorti, non tanto più progressive, del partito. Poiché i · nomi degli astenuti sono conosciuti, dovrebbero essere espulsi.

Proced iamo.

La g rande maggioranza dei voti è stata ·riportata dalla mozione Serrati-Baratono, mozione di sinistra ::i.nticollaborazionista.

Viene dopo, a una certa notevole distanza, fa mozione TrevesTurati, che non è riuscita a racimolare trecento voti in tutto.

Che cosa rappresenti la mozione Cesare Alessandri-Nino Levidetta deg li « intransigenti ·con .tendenza centrista » - nessuno sa di preciso, forse nemmeno i suoi autori E un:i. mozione <<unitaria», il che significa star tutti insieme. Numero di voti raccolti 143. Pochini!

La quarta mozione, Alvisio, massimalista, si è affermata con 59 voti, diconsi cinquantanove! L'estremismo è l'unico g enere che sia in i ibasso !

Il referendum d ei socialisti milanesi si p resta ad altre considera• zionì di natura più squisitamente politica.

Intanto si può dire che come ha vptato Milano, cosl voterà il congresso. Sugli ottanta-centomila tesserati che il Pm conta attualmente, il Serrat_i raccog lierà certamente dai cinquanta ai sessantamila voti. Sotto questa maggioranza verrà sepalta l'indegna esibizione collaborazionistica che ha invaso taluni elementi della· borghesia politicante, che va da Cagoia a M issiroli-Della Torre. Noi ci regaliamo in anticipo la soddisfazione di veder trionfare Ja tesi intransigente -consegnata da_ Baratono nella sua mozione. L'altro giorno dicemmo per quali motivi nei confronti del partito ; oggi diciamo per quali motivi nei confronti della cosiddetta borghesia. La qu ale è .ora inchiodata al muro. Ora dovrà smettere, dopo la solenne pedata sociaJpussista, di mendicare misera n. damente pochi centesimi di colJaborazione socialista. Dovrà fa re da sé. Uscire da · sé dalle terribili difficoltà del dopoguerra. « Qui si parrà la sua nobilìtade ». La sua saggezza. La suà intelligenza. E qu eSt'ultìma consisterà; da un lato, nell'infischfarsi d ella mancata collaborazioni;- pus. sista; e; dall'altro, nel ·fare una politica antiparassitaria, p rodutt iva e quindi, per conseguenza, g iovè vole aUe stesse classi lavoratrici. Dal mo• men to che i socialisti si ritirano sull' A ventino ad attendere che s punt i il sole, alla salvezza della nazìone e "dello Stato contribuiranno altre forze nuove e già potenti: quelle che si raccolgono, sempre più numerose, inquadrate e consapevoli, sotto le inseg ne del fascismo.

Mussolini

Da lJ Popolo d'llalia, N. 227, 22 settembre 1921, VIII.

Sintomi

M entre il Paese di Cagoia continua nella sua fodeg na ed inutile campagna contro il fascismo (inutile perché, malgrado il cosiddetto « terrore fascista », la tesi del coIIaborazionismo è già . pietosamente Jj. quidata), altre voci si levano nella stampa romana a de.finire la situa· zione che si è venuta formando in questi ultimi mesi.

· Non citiamo l'Idea Nazionale, che potrebbe essere sospettata· di ec. cessiva tenerezza verso il fascismo, ma Il . Giornale d ' [lalia che batte lo stesso tasto e dice al Governo le necessarie· dure verità. · ·

« Il fatto sta - scrive 1/ Giornale d'Italia - che i fasci sti, anche per le severe direttive ricevute dai loro capi e per la treg ua conclusa coi socialisti, si quetarono quasi dappertutto, abbandonarono quasi completamente l'offenSiv a e si limitarono all a difensiva prudente, che qualche volta fu persino fiacca. Viceversa, presero vigore i sovversivi che si organizzarono pre5SOCbé militarmente in molti luoghi coi nuclei dei cosiddetti arditi del popolo. Tale organizzazione è di carat· tere comunista e talvolta anche anarchica, ma è naturalmente benvoluta e incoraggiata sottomano dai socialisti e dalle organizzuioni proletarie all' evidente scopo -di preparare una milizia rivoluzionaria che al momento opportunp dovrebbe tentare la sedizione armata .Altro che collaborazione ! '

« Si può one-stamente affermar'e che i fascisti sono sostanzialmente .rientrati ne ll'ordine e nella legge, mettendosi sulla difensiva; e del resto gH a.vvenimentì di queste ultime settimane dimostrano che nei confl.itti fra Je opposte f:uioni i fascisti hanno quasi sempre avute le maggio ri vittime,

« I sovversivi, quando riescono a cogliere qualche fascista isolato, si inoslrano spietati, an zi efferati! In piccoli centri sono avvenuti fatti raccapriccianti a danno di bravi giovani _ militanti nel fascismo, il cui martirolog io è purtroppo aumentato».

Tutto ciò è verissimo. lo abbiamo rilevato ariche noi l 'altrn g iorno. Né il f~nomeno ci sorprende. Qu~to contrattacco .soc ìakomunista,': ten· tato qua e là, ma ovunque già energicamente rintuzzato, era nell 'ordine delle cose e quasi. inevitabile. Era necessario mòStrare, coi fatti, che gli agnellini .sociaJpussisti sarebbero tornati. inunediatamente j ; lupi fe., roci "di prima, non appena avessero avuto la speranza di u n allenta. mento nella pressione morale e materiale d el fascismo. Questo è stato uno d ei vantaggi del famoso trattato di pacificazione: .stracciare l'atmo· sfera di simpat ia che si era venuta formando - anc~e att ràverso gli eccessi di· taluni ·Fasci ._ attorno a·i martiri, ai perseguitati, agli esuli del socialismo. Che la situnion~ nei confronti 'dell'oÌ'dine pubblico·Sia p<?co . biillaDte, aO'lmc:ttiarno senz'altro; m~. il fascismo, pur avendo d rcOScritt<:> "la s_ua attività, è anco~i potèriterriente organizzato e ioq~dra,to in . to.lte le regionid'ltalia. La lotta continua accanita i'n due _o tre ·regloni soltanto; nelle altre, . l3:. })acificazione. è un fatto compiuto:

Il trattato di Roma è giustamente valutato dalla Tribuna qua_ndo scrive:

Q: Persistiamo anzi a ritenere che l'accordo abbia a"uto una notevolissima importinza e abbia M"ilato guai e danni maggiori facilmente prevedibili e immaginabili qumdo si tenga conto dello Stato di asperità ·e di tensione ·a cui ·si c:r:a g iunti. Quello che avviene ancora in qu esti ·giorni, per quanto si tratti di ass"ai tris1i e dolorosi avvenimenti, non d eve essere ingigantito per trarne aJla leggera la conclusione d ella inutilità e sterilità del recente tentativo di _. p.,ciliéa. 2iof!e. Per gi udicaie con serenità e con senso di .i;esponsabilitl gli ,1\'veoimenti chè ve,niamo deplorando, occorre · r affigura"rsi coll'itnffiaginazione ciò che. sarebbe avvenuto qualora l'accofdo non si fos se faito e avesse ·continuato a esistere :in tutta Italia quello st ato di p erpetua e ·.seneiale .risi.a che andava d i lagando e sempre più ina..o,prendosi e che minacciava di gettarci nella guerra civile.

« Noi non abbiamo ·mancato di· deploiare con rude _ franchezza gli · eccòsi a cui in vari· casi si ·era abbandonata fazione fascista, ma con eguale senso di imparzialità dobbiamo riconoscere che dopo l'accordo ...,_ nonostante ad esso -si fossero dichiarati contrari diversi nuclei e sezioni - l'azione fascista è stata, eccetto qualche persi~Ìente, deplorevole eccezione, contenuta nei limili dì -uria stretta .difesa». ·

Questi rkonoscimenti e ammissioni dell'ufficiosa Tribun a, non sp· spetta .dì filofascismo, sono' della più alta iri'lportanza.

· O ra io insisto nell'affe rma re: che bisogna perséverare nell'attuale ·linea ~i ·cond.otta ancora per qualche tempo.. Trovo q u indi inopportuno il_ « p ronunciamento » del segretario n:-gionale dei Fasci tosca ni, il qua~e denuncia· troppo damorosameàte un trattato, che, fra l'altro, non era stato m"ai · realmente accettato da lui.

L'ora è difficile e impone il mass imo sangue freddo. E J'ora questa . in- cui bisog na far fonzionare i ·cervelli, non far scattare i nervi ·più o ·me no uterini.

· I fascisti devono tener conto:

.

1. Di una situazione ec~~omìca nazionale che si aggrava d i g iorno . in 8iofno, pòrtando il numero· dei di~occupati. ali~ rispettabile ciffà di ·un milione. Jn ·questa · sltUazioOt aitica per ragioni, obiettiVe <- è assai periçoloso forzare le note.'

·2. Che l'abisso fra socìaHsti e comunisti è oramai inco lmabile e per convincersene basta legger: i loro organi quotidiani. °t'l~ri .più t~rd i

This article is from: