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OPERA OMNIA DI BENITO MU S SOLINI
d'ieri L' Ord ine Nuovo aveva una vignetta che raffigurava Sèrrati nella Veste di Giuda, tale e quale come Mussolini ·net 1~14 Nei piccoli centri q uesta differenziazione sarà 'più lenta a formarsi, ma è inevitabile.
3 . Che la nostra condotta nei confrçmti del ministero dev'essere assai cìrcospetta, pur essendo all'opposizione, onde evitare gli annun.
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· ciati ritorni di gente malfamata.
Questo è senso di responsabilità, che c'è o non c'è, e dovrebbe es· serci, in g e nte ch e si propone di lavorare per la grandezza d ella patria.
MUSSOLIN i
Da Il Popolo d'Italia, N. 228, 23 -settembre 1921, VJU.
Parola dun e ostica per g li italian i, non esclusi i fascisti; ed è per questo che noi la pianfo.mo a grosse lettere ancora una volta - e non sarà l'ultima - su queste co lonne. Vi aggiungeremo fra poco, come 'titolo dì una rivista, Gera"rrhia. Bisogna insistere. Gli avvenimenti di questi giorni ci impongono di farlo. Sono eloquentissimi. Si può sapere che cosa succede di p reciso n el fascismo ferrarese? Diciamo sub ito ch e manchiamo di notizie dirette, e quelle che appaiono sugli altri giornali sono incert·e e contradd ittorie.
Ved iamo, ciò malgrado, se ci riesce di tracciare il quadro della crisi che travaglia il fasc ismo ferrarese.
Un bel giorno - e non è molto! - la Provincia di Ferrara esce col sottotitolo di « quotidiano fascista », diretto dall'on. Barbah;> GatteJli, al quale Sono lieto di· aver ceduto il mio posto a 'Ferrara. Nell'articolo di p resentazione e negl i altri si d icevano - guarda stralla combinazione ! - le stesse, stessissime cose che io avevo proclamato neg li articoli scritti all'indomani del famoso e famigerato patto d i Roma, Si parlava, nella Provincirt· di Ferrara, q uotidiano fascista , di un fascismo che voleva svincolarsi d:dl' Agraria e prenderla di petto ; di un fasdsmo che doveva smetterla colle coreografie, per intrap rendere il g ran de lavoro d ella ricostruzione nazionale ; di un fascismo che doveva adegu~re la Sua tattica a seconda delle mutate cond izioni di fatto. Tutto ciò era in contrasto colle te ndenze predominanti · nel fascismo _ della Valle Padana. · , la necessità della disciplina, in un popo lo come il nostro, ch e h a appena_ mezzo ·~ecolo di·Storia unitaria, è fondamèntale. Discipli na signifiCa armonia, coordinazione di volontà e di enèrgie; disciplina .. significa ii riconoscime"nto · spontaneo o forzato .delle gerarchie d e ll' in- · telligenza, dell'e"sperienza, della probità, .del coraggio e an_che d ella ge: nerosa. bontà; disciplina , significa che le ciurme non p ossono e non devono turbare, con clamori e tremori, il pilota che _coriosce le linee della rotta e vede Iotltano.
·. Il Fascio di Ferrara si aduna e app r9va foperato dell'on. Gattelli, affidandogli la direzione del Balilla.
Non g iuriamo Che la nostra cronaca sia esattissima, ma pa re - che l'on. Gattelli, pur ringraziando, non abb ia accettato di tornare al . Balilla e di rinunziare alla Provincia. Intervento del Comitato reg ionale, il quale, su proposta dell'on. Grandi, richiama formalmente i1 G attelli, dopo avef deplorato il suo atteggiamento Ma !'on. c ·attelli risponde che non accetta lezioni di disc iplina regionale da chi non ha obbedito alla disciplina· nazionale .
· ~ 'è una logica anche _nell',indisdpÌina. Evi~entemente! lasciamo ~.à f)arte la questio ne di m~ritç.,," e limitiamoci ad esamiMfe la crisi. dal punto . di v ista· deJla d isc iplin à. Inevitabile tutto "Ciò che accad e e accadrà· nel campo fascista. Quando iri un esercito .sono. i ·luog oten enti che cominciano col ·diso_bbedite, nessuno ha più dir_ìtt~ di ~i~provera[e eventuali atti di ind isciplina nei gradi mi-:1ori ·d ella· ge rarchia. Questo è accaduto a Bologna, all'i::poca de_i ·congressi antipaci6sti. Questo acca_~e a Firenze. _ Questo aèc_ade ad Orvieto, dove i fascisti _ non· si ·limitano a chiedere àgli organi nazionali 1a denuncia di un t ~attato d 'ordine naziona_le, ma denunciano, per loro conto, un trattato che - in fondonon avevano ma i accettato.
Il fascismo , che doveva essere _un moto superbo di u nità naz ionale in questa povera Italia· assassinata da mille campanilismi, si sfalda nel regionalismo _che fa· da sé; e il r C:gionalismo si disin~egca nel p rovin~ cialismo e quèsto precipiterà nel comunal ismo di Porto lo ngone, · che si autoprodamerà asse della storia mond iale.
L'Europa contemporanea è tutta un grande enorme travag lio di interessi, di egoismi, di idee, di sentimenti; tutto è ancora incerto e la st o rià no n ha imboccatò _ Je strade _ d efinitive". G l'interrogativi più formidabili pendorio sulJe coscienze, e I'angosciosO quo vad is? balza alle · labbra.
Ce r~o che ·r equilibrio è ancora lontano; cCrto ch e la pace U~iv ersale _ a ppa re sempre più uria vaga chimera.- In queste condizioni, i popoli· disciplinati all'inte rno e all'esterno sono i meglio votati e quo-. tati a superare le d ifficoltà e a uscire più rapidamente dalla crisi. I popoli che ·si presentano come un «blocco)>, nei quali si tira, per dirla all'inglese, tutti la fune da una .parte sola, questi popoli h an no molte probabilità di uscire-trionfanti dalle tempeste. .
· Gli altri, no; gli altri diventeranno colonie di sfruttamento o_ di divertimento.
Posto nel quadro del_la storia che viviamo, il senso d e lla d isciplina ha un suo immenso valore nazio nale. C hi non lo capis~e, p uò fa re a m e no di riempirsi la bocca coJle parole di « bene della patr ia », « gra nd ezza d'Italia )> e simili del solito r epertorio co~iziàiolo. Per · imporre
' una·disciplina agli altri, bisogna -saperla imporre a noi stessi.. La du ra respansabilità del comando ·presuppone il non meno duro tirocinio del· l'obbedienu. O è altrimenti lo scatenamento di tutti contro tutti, il fràzionamento _della ·collettività ·all'in6nito, l'egotismo stirncriano, estetkamentè bello, ma socialmente catastrofico. Ed alla fine i casi sono due : il caos o le mitragliatrici.
MU SSOLINI
Da Il Popolo d'Italia, N. 230, 25 settembre 1921, VIII.