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IL MONITO

Tutti i fascisti italiani, da Torino a Siracusa, hanno risposto con una disciplina ferrea all'invito d el Comitato centrale. Decine e decine di cortei si sono svolti per le strade di tutte le città d'Italia; vi hanno partecipato centinaia di migliaia di giovani e la cronaca non registra ìncidenti di sorta. La manifestazione si è svolta dovunque nei termini prescritti dai dirigenti, e ha avuto, come si voleva che avesse, il raccoglimento silenzioso e l'austerità di un rito.

Il fascismo italiano ha commemorato degnamente i suoi mo rti di Modena; e, in un momento come quello che la nazione attraversa, il fa sc isma ha dato ancora una volta la documentazione della sua forza e delJa sua unità. Quei giornali romani che avevano manifestato delle preoccupazioni a proposito della dimostrazione « nazionale » del fascismo, si saranno a quest'ora convinti che le loro apprensioni no n avevano ragione d 'essere. Conflitti e tumulti non si sono verificati. C'è qualche morto, ma non sì tratta di fascisti caduti yittime delle solite v igli acche imboscate dei socialcomunisti.

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L'importanza politica della manifestazione di domeni ca va sottolineata per le seguenti rag ioni. In primo luogo, essa ha dimostrato che le masse seguono disciplinate gli ordin i degli enti direttivi. E bastata una parola d'ordi!'}e, ·un semplice avviso messo su questo g iornale, per mobilitare da un capo all'altro d'Italia tutte le schiere del fascismo. In secondo luogo, la manifestazione di domenica è là a prova re -che il fascismo è una massa compatta che nessuna forza umana può disgregare o demolire. La rovin~ potrà venire dall'interno, non mai dall'esterno. I nemici, anche accresciuti di numero, non faranno che rinsaldare la nostra compagine. Terzo punto da considerare. Nella situazione politica italiana si fa sentire da qualche mese un elemento nuoVo: Cagoia. C'è una parte della , borghesia italiana - quella plutocratica e politicante - che detesta e combatte il fascismo con metodi più sleali d i quelli impiegati dai socialcomunisti. Parliamo del Paese, diretto dallo spudorato Ciccotti;. e che sia « spudorato »·ogni socialista italiano lo sa, tant o che ci fu sempre un « veto » d~ complicata natura morale tutte le volte che si parlò di elevare Ciccotti-Scozzese alla direzione dell'Af14fftil Pilreva, da una nota pubblicata l'altro ,giorno1 che il Paeu volesse sospendere la sua stomachevole campagna antifascista: pa. Il P()p()/() d"I1alia, N. 2~7, 4 ottobre 1921, VIU.

« Ciò . che si doveva dire delle cause remote e proSsime delle viol~e di queste ultime penose settimane fu d etto e le responsabilità furono indicate e precisate Ora b.voriamo per r asserenarci tutti, se possibile, al più presto. Cerchiamo di gettare acqua e · non olio su tutti i crateri dell'odio.

« Noi pensiamo che ci renderà atti e :zelanti a questo ufficio lo spettacolo - se noi lo avremo sempre prest'nte - della patria comu ne, sul cui corpo dilacerato, nella cui anima sconvolta, n elle cui ·fortune compromesse vanno in definitiva a conhgg~rsi e a percuotersi i co!pi che le fazioni fra loro si scambiano».

M a i buoni propositi del giornale n itti.ano sono più• fug aci delle rose ch e durano lo spazio di un mattino. Nei numeri successivi, j~. nito olio veniva g ettato sui « crateri » de lla nostra oramai irrefrena· bile esasperazione, coll'invitare il Gove rno a riconoscere che i « Fasci alt ro non sono che associazioni a delinquere». Sempre sul . Pttese , un signor Giorgio Levi D elJa Vida - ma perché costui si occupa di po· litica ita liana? - propina· le sue di ffamazioni pseudo-filosofiche co ntro il fascismo, mentre in altra p arte del g iornale si accusano i fascisti modenesi di un « preordinamento » nel tragico conflitto del 26 settembre. Capite? .I fascist i avrebbero « p reord inato » ìl loro massacro. Si può essere più abbietti di cosl? Il contegno miserabile del giornale nittiano · g iustifica pienamente te rappresaglie dei fascisti di tutta Ita· lia, che non intendono di essere quotidianamente infamati e diffamati . da questo ~lercio basilisco, sfrontato servitore di Cagoia, Noi diciamo a Nitti e ai suoi domestici che essi si ingannano se credono d i poter vincere il fascismo. La loro è cecità. Significa di non aver capito nulla del movimento fascista. Il caso di Cagoia rient ra neJla categciria della « ig noranza. malvagia».

La dimostrazione di domenica deve aver dato motivi di seria riflessione a tutti i nostri nemici: dai borgh esi, tipo Cagoia , ai social· pus-comunisti.

Il fascismo ha ancora le sue sch iere agguerrite e numerose. Invin• cibili. Queste schiere sono capaci di ·una rapidissima simultaneità di movimento. Chi vorrà affrontarci troverà una muraglia d i petti e di cuori, Anche noi, come gli alpini, possiamo dire a Cagoia : « Non si p assal ».

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