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DOPO IL DUELLO MUSSOLINJ-CICCOTTI

UNA VIVACE LETTERA DELL'ON. FINZI

Il nostro caro amico on. Finzi, che, come e noto, è stato, insieme al valoroso éolonndlo Bassi, padrino del nostro Direttore, ci invia questa. lettera: 29-10-'21.

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Caro Mussolini, speravo eh~ non sorgesse la necessità di porgere un disturbo a te e al luo g iornale dopo'la. firma apposta col signor ·colonnello Bassi a l chiaio, preciso ed e loquente verbale di scontro; ma poiche nel numero od ie rno del Pane viene pubblicata u na versione assolutamente fantastica dello scontro stesso e l'autenticità della narrazione si fa risalire a ~rsona che avrebbe presenziato al duello, sento che è mio assoluto dovere, ohre che modesto diritto, di porre in luce e ristabilire nei termini ·esatti alcune circostanze.

Prima di tutto il signor Ciccotti non s i era affatto curato di evitare, anche nella più elementare forma di pruden1...1, la paterna sorveglianza della P. S., ed era tranquillamente sceso al primo hotel di Livorno con tutto il suo numeroso c111ouràge, tecnico e p olitico, senza neppure p reoccuparsi di non. dare le sue esatte generalità. Quanto al raggiungere inosservato la. villa destinata allo sco.ntro, è bene si sappia, poiché il fatto è veramente nuovo nella storia dei duelli, che proprio uno dei rappresentanti delfa parte avversaria (e precisamente il sot· tomitto), si è incaricato di prelevare H signor Ciccotti a11'~6tel e portarlo con la tua automobile su l luogo dello scontro, senza che la polizia potesse seguirlo, superando così quelle difficoltà che in questo senso erano state d al signor Ciccotti stesso prospettate. ·

Secondo punto da rilevare è questo, D ice il Paeu che.« J'on. Mussolini ha subito assaltato con impeto fermandosi e rttraudendq dinanzi alla spada rigidamente jn linea dell'on. Ciccotti .... ». Accetto pel tuo impeto d'assalto, ma affermo che tu non avesti ad arrestarti, ma bensl a seguire incalzando l'avversario, che per ben quaÌlro volte retrocedette fino al muro a lui retrostante, obbligando i padrini col direttore di scontro a dare l'«a lt! -.;

Quanto a i quattordici assalti, che, secondo_ il Pane, si sarebbero seguiti per lo spazio di un' ç,ra, è ugualmente bene stabilire che quattro volte per il muro, due volte per errore di uno d ei padrini del Ciccotti, otto volte per sintomi di colpo toccante e di irregolare r espirazione del signor Ciccotti stesso, I' « .àlt ! ,. fo dato a pochi secondi dall'ordine di ini zio d 'assàlto, prima che all'uno o al. l'a ltro dei duC:llanti fosse possibile di svolgere una serie di mosse conclusive.

Quind i la famosa ora di duello si risolve in dieci minuti di azione e pC'i rimanenti · cinquanta in riposo, conte;taziorù ed esame delle condii.ioni 6sicbe del signor Ciccotti,

Non è neppur vero che i padrini delle due parti abbiano resistito alla volontà dei medici , poiché anche s u questo punto l'unanimità di contegno dei rappresentanti non si ebbe, tanto che il signor Cabasino Renda era molto seccato che il duello us.5asse in quel modo ed esigeva che si continuasse fino alla con elusione.

Tutto quanto ho qùi voluto esporre è stato da me chiaramente scritto, perché sento che oggi è giunto il momento in cui la Direzione del Pdete d~e dichiara1e falsa o la pate rnità della su a relazione sul duello, o ammettere che ha pnlato contrariamente alla verità quel tale innominato, che avrebbe però assistito allo scontro; e poiché al duello hanno presenziato solo i p;\Jr ini, il direttore di scontro ed i due medi ci, così io sfido chiunque lo creda a smentire le mie precise rettific he.

Ciao, caro amico, grazie della pubblicazione, e scusa. Ti abbraccio.

ALDO F INZI

Q u e llo che qui a6:erma il car iss imo amico on. Finzi rispçnde alla genuina e pura verità. Del resto se ·l'immondo spudorato, sp regevole e cardiopal mico Ciccotti vuole ripre ndere i l duello sul serio, io sono prontissimo, anche domattina, ma ad un patto: ch e non vi siano medici e che i padrini del Ciccotti non siano mistificatori sornioni e commedianti consumati come ha d imostrato di essere il signor Cesare Guglielmo Pini. M,

D a Il Popolo d_'l111lia, N . 260, 30 ottobre 1921, VIII•.

• Nel co rso della r iunione del Comitato centrale dei Fasci Italiani di Combaltimento tenutasi a Milano la sera del 3 1 ottobre, Mussolini presenterà due ordini del g iorno. Il primo, « per le agitazioni ~aladali in corso» , dirà:

« Il Comitato ,e11tralt dei Faui Italiani di Combattimtnlo, rhmito il 3 1 ottobre 1921, presa i11 esame la sil«a:ione g enerale eronomha d el paese, , 011 sJ>e· eia/e riferimento ai conflitti armali o minardaJi fra datc,ri di l,1110,0 èd operai~

« afferma c-he in 11ome dei t uperi01'i inlertmi della n.t:ione, gli indusJriali e gli opMai devono c-emm1 ogni pouibile s/rada di arcordu; rù:ordando i primi "c-he &011 11n ·pro/eJ,1riaro riolloso, 11eglige111e e impoverilo, l e induurie non po1Jono fiorire; e ricordando i suondi &be la f'OvÌn6 dell'indu1tria sigttifira la rovin~ della tla.1u operaia, ragione per &ui i d«e fa/tori si ((mdizionano e 1i imegrano a victnda sNJ l erre110 della produzione al di .topra dei ,onlinge,u(,onflitti d'intereue;

« invita i datori di lavoro a non falddiare i sdari prima ,be l'in,hiesltJ ordi11ala dal Governo sia. .noia ·nei 1uoi rùultali, e per lo JUJJO mo1ivo in vita gli operai a non precipitare le loro decisioni d i 1dopero;

« ordina ai faJCiJJi di 11111a Italia di ma11/enere la piiì J/rtlla ffe«Jralità ntgli attNaii ,onflitti fra r11pital1 e lavoto, salvo ad inlet111nire - secondo /,. norme che veminno dettau dai diriienti del fasrùmo ·- nel i NO ,he i ron/[itti 1ala- riali, dd eronomid di'llel/tando po/iJiri e $f1u11ati da pttrtilì poli1Jci1 minarci,JJ• uro la rompagifle e /'avvenire della nazione~ li secondo ordine d el giorno, «circa il caso Sacco-Vaa zetti » sarà del se. guea!e tenore :

« li Comiti:rto ,e,ora/e d ei Pasci Italiani di Comba11imen10, ne/Ji:r sua l'iu nione d el 31 ottobre 1921, pre1a in eJi:rm, la q1us1ione dei d,u ùalii:rni S,1ero e · vanzetli, condannati alla pena rapùale negli S1ati Uniti per un deliJlo ·,omune;

« considerato che ddll' eJame 1es1Jmoniale e dai corJO d el dibartimenlo non è rhult,zto in maniera positiv.i che tale d eliuo poJJa attribuirsi a loro; ·

« tenuto conio che gran parte della pubblica opillione amerirana è i nrorla contr_o il verdetto J1rvmmcù1to dalla Corte di Dedham;

« mentr·e non inte~1de' atsotiarsi in alcun modo alle manifestazioni inJcenaJe da elementi politici eJtremiSJi, dtltiersari del faJCismo, i quali approfittano della occasione per dccentrrare la loro propttgandtt demagogica;

« in11Ìla formttlniente il mfnisJro degli E!teri, marcheu D eila TorreJla, a vigila;, e ad .tgire per~hl non avvenga - come gi4 altre '110/Je - ,he si condan11ino degli indiziari o degli innorcnri per il 10/o Je!ind di appartenere ,zJ/a razza e ,:11/a ntaione it,1/iana ». (Da li Popolo d'Italia, Nn. 261, 26 2, 1, 2 no· vembre 1921, Vlll),.

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