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LA PAROLA A MUSSOLINI GERMOGLI

Presentazione? Introduzione? V'è bisogno di tutto ciò per il Domando la parola ? Questo è il caso. classico per cui è lecito d ire : « Nel titolp è il programma ».

Basterà aggiungere, ma forse anch e l'agg iunta non è strettamente n ecessaria, che il nuovo g iornale ebdo mada rio sorge accanto e in prosecuzione del q uo tidiano Il Pop olo d' Italia Si tratta di un figl io del quotidìano, un fig lio un p o ' sbarazzino , monello e scap ig liato, come si co nviene ai g iova ni che cOminciano. Un fi g lio che documenta - oh verità prodig iosa d i La Palisse ! - la vitalità del vecchio geòitore, i l quale, passato attra verso b en sette a nni 'di dure, incessant i battaglie -.:.· n el più lato senso de lla parola -e ·giunto al settimo an!liversario, invece di piegarsi~ raccogliersi e magari melanconiosamente commemorare, lancia al pubbljco u n a creatura. Di carta, sì, ma, se n on vi disp iace, anche di intelligenza e di anima.

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Mun ito d i questo viatico e affidato a due g iova ni di alacre ingegno e di fe rvida operosità come Mazzuccato, g ià collaborato re del Popolo nei tempi lontani e vicin i della vig ilià inter ven tista, e il Veneziani, la fo rtuna non può mancare a Domando la parola. .

Con qu esta certezza io gli porgo il primo saluto e poiché h o chiesto per primo la parola, h o motivo d i cred ere ch e molt'acq ua passerà sotto i ponti dell'O lona prima che io la d ,:mandi anco ra . ,

, Ora tocca a voi , sig nori!

Mussolin I

Da D omando la parola • Il Lmitdì 'del « Popolo d' Italia »-, N . 1, 14-21 novemb~e 19 21, I.

Muuolini, a gran voce, scandendo bene le parole, dice: D irò poche ·parole, perché se nto che le . parole non possono esprimere il mio profondo doJore e la mia intima amarezza. Non voglio fare squillai-e note di violenza · polemica, p erché lo spettacolo dei .figli del nostro caro caduto è tale che. disarm3. g li spiriti. Noi siamo troppo generosi per fare r icadere sul popolo di ·Roma la .responsabilità di questo freddo, feroce e vile assassinio. Ma riconosciamo lo stile dei nostri nemici; che noi abbiamo sempre sgominato e sgomineremo sempre in campo aperto; tanto che cosi non possono che ricorrere al.la imboscata dei pusillanimi e dei crimin?ili. Tutto- ciò sa rà pagato, perché neJla vita tutt<:> si deve pagare e soprattutto il delitto· e soprattutto l'infamia. Noi fascisti miJanesi non ci abbandoneremo ad azioni isolate, ad atti di v iolenza frammentari. Sappiaino dare uno stile ed una linea anche al nostro dolore. Ma sia detto in presenza di questo nostro caduto, ~ia detto -che se Ja provocazione continuerà, Cloi allora, che non abbiamo mai agito come individui, ci scaglieremo come massa. Parlo chia~o. perché intendano tutti: dalle autocìtà, che sono qui presenti, agli avversari, se ci sono, ai fasci sti tutti. Non siamo a ndati a Roma per terrorizzare la capitale, non siamo andati a Roma per andare 3.H'assalto dei quartieri popolari . Siamo andati per compiere il nostro congresso, il nostro corteo, la noStra m~nifestaziOn e di forza. E l'abbiaino compiuta.

Non è senza significato profondo che il battesimo del ~artito Nazionale Fascista sia stato dato da un fascista milanese. E i suoi undici figli quante accuse smentiscono a terribile docwnentazione circa la santità della nostra caùsa e la purezza 'della nostra fede! Ma tu, o compagno, "" non sei un morto. Sei un caduto n el duro combattimento che noi abbiamo impegnato per salvare la Patria. Non sei una vittima; sei .un martire! La tua memoria rimarrà ·incisa per sempre nel profondo dei nostri cuori; la tua _famiglia avrà tutte le prove della solidarietà dei fascisti milanesi e d'Italia. E tu ci sarai ·di sproné, di monito, d'inseg namento!

• Discorso pronunciato a Milano, nel cimitero monumentale, dai primi g radini della scalinata del Famedio, il 14 novembre 1921, durante i funerali del fascista Francesco Baldin.i, caduto nei. confiitti di Roma del 9 novnnbrt-. (Da li Popolo d'Italia, N. 273, D n?vembre 192 1, VIII).

Noi ti ve:ndicheremo non procedendo ad azioni individuali di ra'p -. presaglia; n:ia con tinuando incsorabilmente il combattimento fino a quando non sia no realizzati tutti i nostri ideali Add io! O ra ti accoglie l'ombra eteina. ed il silenzio che non ha risveglio, Noi rimarremo addolorati , non affèanti o rattristati, ma sempre in p iedi e suHa tua memoda giu reremo che il fascismo, questa forza mirabile della stirpe italiana, non diminùirà se stesso, ma continuerà a camminare.

Tu sei cad uto, ed anche qui c'è. un significato misterioso, sei caduto suile soglie di Roma; sei quasi la vedetta perduta, che cad e ancor prima che l'avanguardia abbi:i iniziato la lotta. Ma noi sentiamo che il tuo cadavere è una pietra miliare, noi ·sentiamo che tu ci hai insegnato la stra.d a per la quale andremo a Roma a d Cttare le leggi al popolo italiano, che non vuole morire sotto il disordine dei nemici deHa Patria, ma vuole vivere e divenire grànde. Addio!

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