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DISCIPLINA

Le giornate romane del fascismo italiano offrono a noi, e quindi a tutti i fascisti, un materiale vastissimo di meditazione e di esperienza.

Comi nciamo daila disciplina. Molti giornali accusano il fascismo di mancare di una disciplina e tentano di documentare l'accusa con quanto è accaduto negli scorsi giorni a Roma. Ora io ci teQ.go a dichiarare ' che, posto a confronto con g li altri partitì o eserciti, il fascismo italiano· è l'esercito o il Partito più disciplinato del mondo. Con questo non intendo dire che la disciplina morale e formale del fa scismo non trova assolutamente riscontro nella storia antica o recente di nessun altro par• tito. I casi di Roma, gli irici denti durante il cortèo, Sono deplorevolissimi, e ch i scrive non aspetta oggi per dirlo; ma quando si consideri l'ambiente, il momento e la massa, ·si vedrà che quella dei giornali antifascisti è una mòntatura in· piena malafede. Intanto le provocazioni sono partite dall'altra parte. Si può sapere per quale recondito motivo all'arrivo di un treno di fascisti tutte le locomotive del deposito di Portonaccio si mettçno a fischiare a centinaia ? Quaòdo il Comitato di difesa proletaria - ignobile minestrone, possibile soltanto a Roma, dove Lenin va a braccetto con Giuseppe Mazzini - a nnunciava i « vespri » antifa scisti, 1a cronaca non registrava che il famoso incidente del fazi~lettino rosso. N ient'a ltro! La s ituazione si aggravò, naturalme nte, con la pubblicazione di quel comunicato provocatorio, ospitato da tutti i g iorna li antifascisti, coll'immondo PaeJe del cardiopa lmico Ciccotti in p rima linea. Nessuno può seriamente ritenere che il suddetto sedicente Comitato non avrebbè trovato altri pretesti pur di inscenare lo sciopero. che covava da lunghissimo tempo. Obiettive evidente; sibotare il congresso fa. scista e soprattutto impedire la parat:1 fascista per le strade di. Roma. C'erano, o signori, a Roma, fra mercoledì e giovedì, dai trenta ai quarantamila fascisti, tutti giovani dai quindici ai trent'an n i, e tutti figli autentici dell'autentico popolo italiano. Bastava guardarli in faccia per capire che non da « magnanimi lombi » discende il loro sangue, ma da gente che ha lavorato e lavora, Quale forza umana o d ivina avrebbe potutò contro llare o conte nere le azioni singole di quarantàmila individui, costretti a circolare in un ambiente freddo o nemico? L'Augusteo non poteva ospitare che diecimila. fascisti; g li altri, forzatam ~nte, erano ac- cantonati nei punti più dispersi e lontani della città, fatti oggetto al ghigno e alle imboscatè dei bolscevichi Che cosa potevano fare, se non difendersi e offen dere? Ci si dice che i fascisti concentrati a Roma non hanno eseguito l'ordine di partenza .emanato dai capi. Non è vero. Sta di fatto che la sera stessa di giovedl, appena finito il corteo, treni « speciali» di fascisti partirono nelle diverse direzioni. Ma come poteva avvenire rapidamente l'esodo. di una così vasta massa di individui, quando mancavano i t reni? D'altra parte la partenza immediata dei fascisti era subordinata - l'on. Bevione Io sa! .;_ alla ripresa non meno immediata del servizio da parte dei ferrovieri E dal momento che i ferrovierisoltanto per paura, a loro confessione stessa! - non riprendevano ser· vizio, come e qualmente potevano i fascisti, calati a Roma dalle più lontane parti d ' Italia, lasciare la città?

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In verità, eccettuati isolati e pisodi, il fascismo è stato d iscipl inato. Sono partiti colo ro che dovevano partire; sono rimasti coloro che hanno ricevuto l'ordine di rimanere. C'è un punto, a p roposito di questo scottante argomento della disciplina, sul quale i nostri censori sono vivamente pregati·di riflettere ed è questo: i capi del fascismo hanno d imostrato di possedere quello che manca ai miserabili d emagoghi di tutti g li altri partiti: il coragg io di dire la verità anche e soprattutto ai propri g regari. Il richiamo alla disciplina che io ho fatto alle folle fasciste del1 ' Augusteo, era sempre in termini aspri e durissimi. Se tutti i fascisti, dal primo all'ultimo, non lo hanno seguito alla lettera, dipende d al fatto da me ammesso nel principio di questa nota: e che ciqè la disciplina non è anco ra perfettissima. Ma lo diverrà. I nostri avversari sono pregati. di prendere atto che capi e gregari faran no tutto il possibile; tenderanno tutte le loro energie p er sempre più e meg lio disciplinare le masse del Partito Nazionale Fascista. Moltissimo si è fatto in questa direzione, mà non si fallirà alla mèta, Dopo di che vedremo a ch i spetta l'onere e l'onore d i governare l'Italià.

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