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MORTO E SEPOLTO

Il trattato di pacificazione è, da oggi, decaduto. Ne prendano nota tutti. · Dopo Jo sciopero pseudo-generale di Roma, la turpe conunedia g iocata dal P11s è smascherata. Nel Comitato di difes?, proletaria ci sono, infatti, socialisti, confederali, in allegra combutta cogli arditi di Cagoìa. Il sigrior Mingrino è regolarmente, iscritto al Pus. In generale c'è una recrudescenza di delinquenza socialcomunista. Il congresso di Roma non denunciò il trattato; si limitò a non discuterlo. Da oggi il trattato è morto e sepolto. Come si regolerà in conseguenza di ciò l 'azione del Partito Nazionale Fascista, sarà deciso prossimamente dagli enti direttivi.

Governo

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Tutte le volte che la nazione arriva ad un episòdio culminante della sua lunga e inevitabile crisi di assestamento e~onomico e spi rituale, i cittadin i sono costret ti a domandarsi: c'è un Governo in Italia ?

Lo stesso in q uietante interrogativo è venuto alle labbra durante le giornate romane. La t esi d i quelJi che chiameremo i governativi è Ja seiuente: d ata la situazione determin at asi a Roma, il Governo non pOteva porsi, in un certo senso, al di sopra deJia mischia. Infie rire contro i social-bolscevich i pe r. stroncare i l lo ro sciopero generale, non si poteva se non previo divieto d el la parata fascista; e poiché tale ·parata· -era stata permessa, dal momento che l'impedirla c~n la forza avrebbe potuto provocare un vasto spargimento di sangue, non si poteva impiegare il pug no di ferro contro il Comitato di d ifesa proletaria. Questo atteggiamento di quasi -neutralità del Goyerno, posto dalle ci rcostanze ·a dover fronteggiare due forze in aperto contrasto, può essere g iustificato nei confronti d ello sciopèro cittadino e sino a giovedl sera; non dopo e soprattutto no n in confronto dello sciopero « misterioso » dei ferrovieri.

Sta di fatto : '

1. che g iovedl sera s i effettuarono le prime partenze di fascisti, ma i ferrovièri non riprCsero il Javoro; ·

2. che le p artenze dei fascisti cont inu arono e si accentuarono nella giornata di venerdì, ma i ferrovieri non ripresero il lavoro Al~ trettarlto d icasi pe r le giornate di sabato e di domenica.

In conclusione: .il Governo d i Bonomi h a "tenuto sulJe sue deboli braccia per ben quattro giorni uri.o sciopero di ferrovieri che doveva cessare no n più tardi di giovedì sera.

AI1e ore diciassette di g iovedì, mentre le masse fasciste erano riunite in piazza dell 'Esedra, l'on Bevione, che in quel momento rappresentava Jo Stato italiano, dicesi lo Stato, assicurava che i ferrovieri avrebbero ripreso servizio alla mezzanotte. M a a mezzanotte la stazione di Roma era d eserta. Una prima «diffida» governativa ·a i·ferrovieri ebbe un risultato juisorio. L'Agenzia Stefani, ufficiosa1 si affrettava a comunicare che· i ferrovieri tornati al lavoro erano dodici, diconsi dodici, e tutti appartenenti agli uffici interni della stazione;

Lo smacco dell'auto rità stata le non poteva essere più clamoroso.

I capi della sezione romana del Sindacato fe rrovieri vendevano fumo al Governo, il quale continuava a trastullarsi su questa altalena: dic~va ai fascisti: partite che j fe rrovieri riprendono a lavoro; e ·ai f errovieri : · riprendete il lavoro che i fa scisti partono. Per uscire da questo equivoco, sono occorsi aI Governo ben quattro giorni e solo domenica m attina, quando 19 sciopero, per mille .segni, s'avviava al suo naturale e inevitabile _esaurimento, il Governo ha tolto dall'immenso arsenale dei suoi regolamenti l'articolo 56; lo ha spolverato e cacciato innanzi agli occ~i dei ferrovieri riottosi. Ma non è sicuro che si debba all'atto d i tardiva energia .compiuto dal Governo il ritorno al lavoro dei ferrovieri. Insomma, il Governo era, in un certo senso, disarmato dinanzi allo sciopero dei cittadini ; ma non lo era affatto davanti allo sciopero dei ferrovieri, dipendenti dallo Stato e ·qui ndi sottoposto alla giurisdizione del Go· verno. Il mini stro Bonomi doveva ricordarsene giovedì sera che esiste un articolo 56, non domen ica mattina. Non v'è alcùn dubbio ché ri. spetto in p:irtico1ar modo allo sciopero dei ferrovieri, l'azione del miriistrQ Bonomi ·è stata insufficente, debol e, e ha rivelato che la crisi di autorità dello Stato è ben lungi dall 'essere esaurita. Cosl non è possibile andare avanti. Finché lo Stato sarà assente, i cittadini dovranno sostitui"rsi ·a lui. A nostro avviso Io sciopero dei ferrovieri romani e napolet ani ha deciso le sorti del ministero Bonomi . MUSSOLINI

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