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SBORNIA

Il foglio del Pu s è ubriaco d i acquavite, Pacla del fascismo negli stessi termini del novembre 1919, all'indo mani delJe elezioni politiche che pareva avessero sommerso letteralmen te il fascismo. Evidentemente la storia non insegna n~lla ai fu rfanti idioti del Pus,

Da li Popolo d'ltalit:, N. 274, ~6 - novembre 1921, VIII (r).

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Evento Logico

L'annuncio che·il t rattato di pacificazione è da conside ra re morto e sepolto, non poteva non provocare la più viva sorpresa nell'opinione pubblica italiana. Tutti i giornali commentano - in t ono piuttosto accorato ----:- la notizia ; e v'è quakuno che parla, ad esemj)io La T ribuna, 4i pericolosi salti nel buio. Niente di tutto' ciò. Io che mi assunsi, a suo tempo, la responsabilità della stipula:zione del tr.Ìttato, mi asswno, oggi, tranqui llamente, quella dcJla denuncia. Nel _luglio era, a mio avviso, n ecessa~io agire in_quelJa direzione; .oggi, . dopo quattro mesi di esperienza, si" appaleSa non meno necessaria Ja denuncia del trattato stesso. Non mi attardo a polemizzare con coloro che mi fannò passa re per un vittorioso, prigioniero di certi miei avversari vinti al congresso. Si tratta di gente in malafedè. Poiché se un dato balza agli occhi di tutt i a proposito del congresso fascista, è questo: che io poteva battermi, con certezza di vittoria, anche sul trattato d i pacificazione. Se ho accettato di non discuterne, gli è perché ritenevo, come rjtengo, che t utto i l bene e il ' male, l'attivo e il passivo che si poteva sperare dal p atto, è g ià « agli atti » della cronaca e della storia. 11 trattato doveva essere, come io volevo, u na prova. C'è qualcuno che ricorda un mio articolo sull'argomento? Ora la p rova c'è sta ta. pat punto di vista della disciplina fascista, il patto ha d ato quello che doveva da re. :e innegabile che non ci sono state più spedizioni' punitive in g rande stile: dal 3 àgosto in poi non sono state più assàltate e distrutte le sedi delle o rganizzazioni economiche La cronaca non h a più -"eg nalato ni ente di simigliante alle spedizioni di Roccastrada e di Treviso. Ridotte al minimo le rappre· saglìe , ci sono stati - è vero - molti urt i e conflitti, ma quasi tutti dovuti alla criminale malvag ità dei socialcomunisti. Daremo uno d ei prossimi giorni l'elenco esatto dei nostri morti e dei nostri feriti. :B un elenco terribile.

Se il trattato di Roma ha « esaurita » la su.i fun i ione nei rig uard i del f ascismo, l"ha esaurita anche nei confronti del P11J, inquantoché ha rivelato in piena luce la doppiezza, la gesu iteria, la vigliaccheria e 1a delinq1:1enzà d i questo miserabile · partito .. Sta di fatto che il Pus non ha osservato nessuna delle clausole d el trattato, ma ha tentato invece una controffensiva, culminata nelle g iornate di Roma. - ì un errore ere· d ere che il motivo della rinuncia d ebba rintracciarsi in quanto è accaduto a Roma. Uomini vivi possono testimoniare che molto. tempo prima del congresso e quando n essu no poteva prevedere quanto è accaduto, io avevo rI_1anifestato il convincimento che il primo gesto politico· del nuovo Partito dovesse consistere nella denuncia formale del patto di Roma.

L' indegno tentativo di mistificazione socialpussista svoltosi nei giorni scorsi a Roma, ha indubbiamente precipitato le mie decisioni. Basta pensare al contegno assolutamente corretto tenuto dal fortissimo fascismo milanese all'epoca del congresso nazionale socialista (ci sarebbe stato tanto facile sabotare le cosiddette assisi del Pw !) per comprendere che il nostro sdegno è più che legittimo.

Anche se i fascisti , tµtti i fascisti, fossero stati « mostri » di educaz~one, di urbanità, di galateo, n on si sarebbe evitato lo sci.opero, perché tale sciopero era deciso da tempo e doveva essere realizzato in qmi lunque caso. Certo è che la d enuncia d el trattato di ·Roma getta iI turbamento nelle anime dei vi li che invano sognano di prendersi· una rivincita. Può darsi che ai feroci agguati socialcomunisti - visto e documentato come e qualmente sia insufficente Io Stato - facciano seguito, d'ora innanzi, le inesorabili spedizioni di rappresaglia fascista, poiché i delinquenti altro trattamento non meritano, ment re i trepidanti pastori del Pus non avran no dfritto a mu_overe guaiti o lamentazioni. Lo hanno voluto. Quanto al ·Partito Nazionale Fascista, nato, come doveva nascere, in un'ora di alta tensione po litica, esso deve sùperare brillantemente la nuova prova Deve resistere alla denuncia, come resisté alla conclusione 4e1 trattato. Qui si parrà la sua « nobilitade >>. Ecco i l momento di dimostrare che il Partito sa imporsi una disciplina, sa tracciare dei limiti alla sua azione, sa . scindere e accettare, a seconda dei casi, ia responsabilità . Precisamente a trattato decad~to, il fascismo deve restare all'altezza della situazione. La sua violenza dev'essere contenuta nelle linee tracciate da un discorso pronunciato nella più drammatica seduta d ell'Augusteo e che altrovè, su questo stesso fog lio, si riporta, perché profondamente si incide nelle anime. Poco male se qualch e professionale della violenza· infiltratosi fra noi,. magari a obliquo scopo di provocazione, se ne andrà; poco male, soprattutto, se se ne andranno tutti i tepidi, gli scettici, i. deboli, i fatui, gli interessati. Il fascismo può perdere tranquillamente la m~tà dei suoi inscritti e rimanere il. Parti to numericamente più forte della nazione. Ma noi Cr!!diamo che l'esodo sarà di minime proporzioni. Le giornate di Roma, più che incrinare, sono destinate a saldare la compagine del fascismo. Al disopra dei programmi e deg li uomini, c'è un vincolo formidabile che lega tutti i fascisti : il sacr ificio, fa f!!Cmoria d ei mòrti, MUSSOLINI

Da Il PopQ/o d'ftalia, N. 275, 17 novembre 1921, VIII

Tiro A Segno

RIPRENDE FIATO....

Il foglio del Pus, che ail'indomani dell'eccidio del «Diana» balbettava, preso da coccodrillesco umanitarismo, invocando u n po' di mjsericordia, ha ripreso, in questi ultimi tempi, un po' d i coraggio. Occupandosi degli avvenimenti . romani , l' Avan.ti! del P 111 cosl concl ude un articolo :

« Questo è - a nostro sicuro giudizio - il significato più alto della forte manifestazìone d ella popolazion e r omana, che ha seppellito, in un'ondata di sdegno e di ridicolo, il partito ddla delinquenza, i giornali che se ne sono fatti menzogneri paladini, il Governo di imbelli e di vili che lo ha incoraggiato e protetto.

« D a oggi il fascismo è ·giudicato

« Il giudizio d i Roma è il giudl?.io dell'Italia tutta l).

Per i socialpussisti il fascismo è giudicato d al ma rzo del 1919. Condannato dal marzo 191 9. Spacciato dal novembre 1919. Ma.ce ne vuole della corda pussista per impiccare la ribelle genia del fascismo italiano Ma ce ne vuole d ell'inchiostro, sia pure quello rosso sbiadito dall'A vanti!, per annegare il fascismo italiano. « Sento rumo re», biascicherà fra poco l' arlecchino pussista, dopo di che continuerà a g iud icarci, a condannarci, a spacciarci, a parlare di delinquenza. Lui, l' Avanti!, responsabile morale delle stragi compiute· du rante l' occupaz ione delle fabbri che; lui, l'A vanti!, che ha armato, moralmente, la mano agli assassini di Empoli e ai dinamitardi del «Diana».

MOD ESTIA ....

C'è stato un corteo funebre per le strade di Milano domenica sera. C'è stato un corteo funebre per le .strade di Milano lunedl nel pomeriggio.. C'era no, domenica e lunedl, mig liaia d i cittadini e di fasc isti. L'A vanti!, a lJievo di Loyola, pubblica questo stelJoncino di cr~naca:

« I funera li. d el fascista. milanese Baldini, ucciso nei conflitti di Roma durante Io sciopero gene:-1le, si sono svolti ieri alle ore tredici e mezza senza dar luogo

DEI FASCI ALLA CONFERENZA DI CANNES 249 a incidenti. I lavoratori si sono strettamente attenuti agli ordini ricevuti da11a Camera d el Lavoro e dalla sezione socia.lista » .

- Tante parole, tante menzogne: .Jl povero Baldini non è rima.sto ucciso nei conflitti, ma è caduto vittima - come centinaia di fascisti - di una barbara, vigliacca imboscata stile socialpussista. Questa verità bruciava al piccolo farabuttello che fa la cronaca nel foglio del P11s

LENIN PARLA....

Ancora un discorso di Lenin Lo togl iamo da fonte non sospetta in m ateria (l'Avanti! d ' ieri):

« (L. W.).--: La R'osta ha da Mosca:

«" Al settimo congresso provinda le del Partito Comunista, Lenin ha tenuto un discorso sulla nuova politica economica, Egli ha detto ch e la passata politica economica fu una politica di accaniti 3,JSalti alla fortezza capitalistica. Quella politica è fi nita con un insuccesso. A lla domanda se quindi la vecchia polit ica sia stata un erròre, Lenin ha risposto che non s i può considerare come un errore il desiderio di prendere d'assalto la fortez:za capitalistica. Solo l'ap plicazione dei vecchi metodi, date le attuali mutate condizioni di vita, sarebbe da. considerarsi

Morale: il capitalismo è vivo; il comunismo è.... il sole dell'avvenire.

Altre Prove

Che in Russia sià stato· completamente ripristinato il modo di produzione capitalistica, ci viene quotidianamente doéumentato d al giornale pussista, il quale continua in tal modo a sgretolare il mito radioso di Mosca, sino a ridurlo un fantoccio da spazzatura.

« (L W.). - Il Trud, organo del Consiglio sindacale panrusso, scrive :

«" La Russia ha il massimo interesse· ad aumentare la produzione. Ne potrebbe consegtlire che i sindacati, nell'interesse degli operai stessi, avrebbero il dovere di imPedire scioptri nelle _industrie private Ciò non vuol dire però che in queste industrie non vi possano mai essere degli scioperi

«" Quantunque tutti i conflitti tra imprenditori privati ed operai possano es· sere composti mediante coritratti e leggi, pure può dani il caso che uno sciopero apparisca più opportwio delle sa'nz.ioni ammini strative. Inoltre è certo che nelle imp rese private aumenterà lo sfruttamento degli operai . D'altro canto sarà inevitabile J'aumento dell'esercito dei disocrupati. Per tutte queste r.agioni resta i ndispensabile la creaz..ione di fondi di r ~ isten:za presso i sindacati" ».

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