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NEL SOLCO DELLE GRANDI FILOSOFIE
Relativismo E Fascismo
A pagina 62 del suo esauriente libretto sui « relativisti contemporanei», Adria no Tilgher così e troppo rapidamente accenna al movimento fascista:
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« Sotto i nostri occhi abbiamo visto in Italia, nell'imp rovviso venir meno dell'autorità statale sotto l'assalto proletario, insorgere il moto fascista , proda· mante che lo Stato non "è " , ma di volta in volta si fa da quelli che credono in esso e lo vogliono, Il fascismo non è che l'assoluto attivismo trapiantato nel terreno della politica ».
La definizione è esattissima. Con questa affermazione, Adriano Tilgher immette il fascismo ·nel solco d elle più gcandi filosofi e contemporanee: quelle della relatività. Se il Tilgher avesse seguito da vicino, quotid ia namente, l'opera del fascismo, avesse notato le fasi d i sviluppo del movimento e i _ suoi princ ipi direttivi, dico senza immodestia ch'egli mi avrebbe collocato fra i relativisti, se non teoreti.ci, almeno pratici.
Jn ·Germania, il relativismo è u na audacissima e. demolitri ce costruzione teoretica -(forse la rivincita filosofica della Germania, che potrebbe annuncia re quella militare?); in Italia, è solo un fatto. Il fascismo stato un movimento super-relativist~ perchf non ha mai ·cercato di dare una veste definitiva « programmatica )> ai suoi complessi e potenti stati d'animo, ma ha proceduto per intuizioni e frammenti, di cui si trovano documenti in questo giornale. T utto ciò che io ho detto e fatto in questi ·ultimi tempi, è relativismo per « intuizione ». Se, difatti, per relativismo deve intendersi la fin e del scientifismo, il tramonto del mito «scienza», intesa come scopritrice di verità assolute, io posso· vantarmi di aver applicato questo criterio · nell'esame del fenomeno socialista. In un discorso da mc pronunciato a Bologna il 3 aprile del 1921, io dicevo che « niente al ·mondo era più g rottesco che chiamare scientifico il socialismo»; e più tardi, dopo aver negato ogni verità a lle dottrine scui-e, incoerenti del socialismo, negavo ogni carattere di fatalità all'avvento d el socialismo stesso.
Che i social~i credessero per i più svariati motivi nella verità e nella fatalità del socialismo, è' affare che riguarda loro, ma bisog nava opporsi a che Ja fede in cjuesta v erità e fatalità oltrepassasse la cerchia degli adepti a quella ch~esa. Bisognava insomma creare un':lnti· verità e un'antifatalità rispetto al socialismo.
Fra queste due forze, il successo è giudice ed ha _giudicato. I socialisti che credono in una verità in sé del socialismo, ad u na fatal ità ineluttabile del socialismo, sono pochi, anche se si ".ergognano di confessarlo. Njente prova che il capitalismo, col tipo di civiltà che da esso prende forma, debba necessariamente sboccare nel ·socialismo. Questa successìofle, che si pr~tenderebbe naturale ç logica, di tipi d i economia_ e di tipi di civiltà, è invece puratrlente arbitraria: la critica elevatistica ha fatto ta bula rasa di questa mentalità storicista e democratica, per cui la storia sarebbe <(scontata» sempre in anticipo e sì saprebbe se'mp rc dove gli uomini e le loro sòcietà v:i.nno a flnire. ·
Si credeva, ad esempio, che la guerra dovesse sboccare nella rivoluzione. n p ro babile il viceversa. · I rivolg imenti politici che abbi.i.mo vissuto, possono costituire in realtà l'inizio di una grande restaurazione. Col processo al « cittadino >>, si fa il processo al secolo XIX.
Non è detto che sia imminente un periodo di maggio[( libertà, di maggiore democrazia con relativi sutlragettismi. :P, possibile che i p rossimi decenni veda no fa fine ingloriosa di tutte le cosiddette conquiste democratiche. Dal governo dei molti e di tutti,_ ideale estremo deHe democrazie, è proba_bile che si_ torni ;;.l governo di p ochi o di uno solo Nell'economia, · l'esperimento del governo dei molti o di tutti è già faUito. fn Russia si è tornati ai dittatori di fabbrica. la _politica non può tardare a seguire l'economia. Non vedo chiaro d rca la -sorte del suffragi~ universale e relativi ~mminicoli proporzion:ilistid. Fra poco sarà« vecchìo gioco·». Gli uomini avranno forse Yagbezza di un dittatore .
Se p er relativismo deve i!}tendersi il dispregio per le categorie .fisse, per gli uomini che si. credono portatori di una ·yerìtà obiettiva immortale, per gli statici che si adagiano, invece che tormentarsi a rinnovellarsi ince,:ssa ntemcntc, per quelli che si vantano di esse~e sempre uguali a se stessì, niente è più relativistico della mentalità e dell'attività fascista. Se relativismo e mobilismo universale si equi valgono, noi' fascisti, che abbiamo sempre manifestato la nostra _ spregiudicata strafottenza davanti ai nominalismi sui quali s'inchiodano, come pipistrelli alle travi , i bigotti degli altri partiti; noi, . che abbiamo avuto il coraggio di mandare in frantwni tutte le categorie politiche tradizionali e di dirci a volta a volta aristocratici e .democratici, rivoluzionari e reazionari, p roletari e -antiproJetari, pacifisti e .antipacìfist i, nòi siamo ve- ramente i relativisti per eccellenza e la nostra azione si richiama direttamente a i più attuali movimenti dello spirito europeo.
La nostra ripugnanza a· costringerci ad un prog ramma, pur coll'intesa che più d i un p rogramma si tratta di semplici punti di vista di riferimen to e di orientamento, la nostra posizione di ainosticìsmo di fronte al reg ime, l'aver tolto dagli altri partiti ciò che ci piace e ci giova e l'aver respinto quello che non ci garba e ci nuoce, i.I deride re che facciamo su tutte le ipoteche socialistiche e comunistiche sul misterioso futuro, costituiscono altrettante docwnentazioni d ella nostra mentalità relatiyistica. Ci basta di avere, _per muoverci, un punto di riferimento: la nazione. Tutto il resto cammina da sé.
Nel relativ~smo « alla vita e a ll'azione» viene riconosciuta - dice Tilgher ·- una supremazia assoluta sulla intelligenza.
« D alJ"~uivalersi di tutte le opinioni, lo scettico antico deduceva che, dunque, la sola cosa da fare era d i rinunciare a giudicare e ad agire Dall'equivalersi di tutte le ideologie, tutte egua lmente fin zioni, il relativismi:> moderno deduce che, dunque, ciascuno ha il di ritto di crears i la sua e di imporla con tutta l'energia di cui è capace. Il formi dabile movimento odierno che d allo storicismo svolge il relativismo e lo scetticismo uni versale è, dunque, n ient'altro che lo sforzo che le forze profonde della vita, nuove e perciò rivoluzionari~, compresse dalla ideologia storicista dominante, divinizz.atrice del passato, e, ·i n n ome di esso, negatrice dell'avvenire, fan no p er scrollare il ferreo giogo ed aprirsi il varco alla luce»
Il fenomeno fascista jta liano deve apparire a Tilg her come la più alta e 1a più interessa nte m anifestazjone deJla filosofia relativistica; e se, còme il W ahingcr afferma, il relativismo si riannoda a Nietzs~he e al suo Willen zur Ma rht, il fascismo italiano è stato ed è la più formidabi le creazione di una « volontà di potenza » individuale e naz ionale.
MUSSOLINI
D a li Popolo d'Italia, N. 279, 22 novembre 192 1, VIII.
Smentita In Pieno
Si è costituito in questi giorni il Partito Agrario N azionale. Questo Partito ha già un gruppo di una trentina di deputati alla Camera e una diffusa organizzazione politica e giornalistica nel paese. Che cosa dimostra questo fatto? Chie Agraria e fascismo non sono la stessa cosa, come vanno calunniando i socialcomunisti. Che l'Agraria non crede di essere tutelata d al fascismo. Che il fascismo non è agli" ordini dell'Agraria, poiché, se così foss e, g li agrari non avrebbero sentito il bisogno di inquadrare le loro forze in un vero e proprio Partito. Di questa costituzione degli agrari· in Partito, noi, in particolar modo, ci compiacciamo. Noi non contestiamo agii agrari di difendere i loro intenessi; noi ·neghiamo che il fascismo possa dif endere questi interessi particolaristici. La costituzione degli agrari in Partito Nazionale, è la migliore smentita alle voci diffamatorie dei nostri nemici, sempre pronti a trarre generalizzazioni arbitrarie da episodi particolari ; e, nello stesso tempo, la più efficace risposta all'articolo di Zibordi comparso nel nu: mero di domenica scorsa sull'A vanti! .b quasi certo che no nostante la costituzione ufficiale e s~lenne del Partito Ag rario Nazionale, i nostri avversa ri socialcomunisti continueranno a vociferare di un faScismO venduto all' ~graria. E lasciamo che si divertano !
Da)/ P(Jpolo d' lralia, N. 279, 22 novembre 1921, VIII (r).
O riginale dell'articolo S mentile in pieno (22 novembre 1921) ,