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IL MANIFESTO DELLA NUOVA DIREZIONE DEL PARTITO N AZIONALE "FASCISTA
Assumendo la direzione del Partito Nazionale Fascista, salutiamo i nostri morti, salutiamo j militi del nostro. esercito, salutiamo tutti g li italiani credenti nella grandezza d 'Italia!
Il movimento f ascista, trasformatosi , per conco rd e volere dei rappresc:ntanti dei Fasci di Combattimenlo convenuti a Roma, in pa rtito politico, nulla ha da rinnegare d i .quella che è stata la sua storia intessuta di sacrifici e sa ntificata d al sang ue dei suoi martiri.
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La trasformazione del movimento in pa rtito è pertantç> u no sforzo rivolto a saldare e ad inquadrare in una "più ferrea disciplina quanti intendono di essere soldati obbedienti sotto i ·· nostri gagliardetti di combattimento; è la manifestazione d i una volontà più decisa a contribui re all'opera di ricostruzione def paese; ·è il bisogno d i un più preciso programma p er differenziarci e individuarci fra quanti altri movimenti partiti tendono al governo del . paese.
Oggi, come ieri, il fascismo rivendica il titolo d'onore che è la base della sua medesima esistenza e lo spirito animatore di ogni suo atteggiamento: Noi .siamo una milizia volontaria po.sta al ;ervizio della nazione.
Saremo con lo Stato e per lo Stato tutte le volte che esso si addimostrerà geloso custode e difensore e propagatore ' della t,radizione nazionale, del sentimento nazionale, d ella volontà nazionale, capace d'imporre a tutti i costi la sua autorità.
Ci JOJtituiremo allo Staio tutte le volte che esso si manifesterà incapace di fronteggiare e di . combattere, senza. indulgen~e fun este, le cause e gli elementi di disgregaz ione interiore d ei principi della solid arietà nazion ale.
· Ci schiereremo contro lo Staio q u alora esso dovesse Cadere nelle mani di coloro ch e minacciano e attentano all' avvenire del paese.
« L'Ita lia }nnanzi tutto, l'Italia soprattutto ».: questo il programma d'ieri, questo il prog ramma di 08gi e di domatli.
Viva l'Jtalia! Viva il fasc~smo!
la direzione del Partito Nazionale Fascista:
MUSSOLINI • GRANDI • MARSICH - DUDAN -S ANSANE LLI - BOLZON - CALZA.BINI - BASTIANINIROCCA • POSTIGLIONE
Il segretario general e : MICH ELE BIANCHI
D ~ li Popolo d' It,.1/i~. N. 279, 22 novemb re 192 1, vm ( o, 46).
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Tiro A Segno
«VADANO A FARE I POLIZIOTII... »
Chi deve andare a fare il pol iziotto? Chi d à questo speciale, straordi. nario, fraterno consiglio? Sono i comu nisti che dev_ono andare a fare i poliziotti, e chi li consiglia in tal senso è - immaginate? - Errico Malatèsta in persona:
« Aspettando d i potere ammanettarci, processarci e.... fucilarci, i comunisti dell'Ordine N11o f10 d i Torino e d el Comunfrta d i Roma fanno intanto quel poco che p0ssono : si sforzano di calunniarci. ·
« Aspiranti al n obile mestiere di fornitori di carne umana alle galere ed ai patiboli, fanno già da ora i primi esercizi copiando i poliziotti di Russia e d'Italia, che qualificano dì malfattori i nemici che vogliono colpire. ·
« Noi p rotestiamo cont~o le pe rsecuzioni a cui sono sottoposti in Russia i compagni nostri e quanti altri non s i piegano al volere del tiranno bolscevico; ed i l Comunhta di Roma spiega subito coll' evidenza del disegno che noi difen. diamo la borgh~ia russa contro le rivend icazioni del proletariato.
Noi ret::lamiarrio in Italia l"ug ua le libertà per tutti, comunisti, anarchici, , fascisti , clericali, ecc..., e l'Ordine Nu o1Jo ci dipinge come se noi trattenessimo gli operai che si difendono contro g li attacchi proditori dei fascisti.
La ve rità la che noi lament iamo il rinnovato imborghesimento d ella Russia, come lamentiamo la poca e nergia de lla resistenza operaia contro il fasdsmci.
« Ma siccome noi non invochiamo i poliziotti, i comunisti non ci capiscono nu lla
E vadano una buona volta ·a fare i polizia ni sul se rio. a Ja loro vocazione e forse ci riusciranno ».
Questo gustoso trafiletto è appa rso in uno degli ultimi numeri di Umanità N ova e in f>rima pagina. E poi salta fuori l'A vanti! a dich iara re candidamente che i fascisti si mangiano fra di loro. Ci pare, invece, che di queste cannibalesche abitudini siano dotati i sovversiVi.
Il ragioniere Mario Tagliaferri d i Mi lano, insieme con una offerta pro-famiglia Baldini, ci manda la se~ente lettera:
L'artico lo Un tmulo di Gatti nel Popq/ o d'Italia, N. 278, ha tutto i l mio consenso di repu bblicano dimissionario da l partito, perché mi voll i separare dai padreterni di Roma e dal loro giornale dopo oltre venticinque anni di devozione fed ele e provata alla mia nobile fazione.
Augw;o che i non pochi repubblicani pensanti come me disassocfno la loro responsabilità morale da quella di un correligionario quietista, il quale invoca gli sbirri del la legge. --: '
Rag. M,\11.10 TAGUAPIHlRI
Non ci facciamO illusioni circa il numero dei repubblicani che protesteranno ·contro la prosa di Buonfanti-Linares ospitata dal g iornale ufficioso del partito. Forse quelli di Cesena. Non certamente quelli di Treviso o di TrieSte, che delJ'antifascismo haflno fatto la loro precipua ragione di vita.
POVERO MAZZINI!
Il giornale dell'on. Bergamo, che è - in realtà - il più ignobile libello dell'antifascismo che si stampi in Ita lia, dice nell 'ulti mo numero:
« Per conio nostro, non provocheremo, ma alla minima offesa ad un uom~ nostro la vendetta sari inesorabile su persone,. cose, familiari ed interessi dei tre· volte prudenti, ma ben pagati fascisti Jcll:i M:irca e province viciniori »
Tanti saluti all'« educazionismo mazziniano» e· tant i c;omplimenti aH~ · morale del selvaggio. Curiosi questi signori: pretendorÌ.o di combatterci e ci copiano, anzi ci contraffannò ! H anno sete di sangue. Non per niente preannunciano nel ]oro foglio nuovo sangue e nuova strage. :E: il delirio della loro inguaribile impotenza!
SI CHIEDE UNA CORAZZATA!
· Diffi.tsa da talu~i giornali romaài, i quali nello spacciar frottole sono famos i, circol:i ·sui foglietti dell'antifascismo questa.. ., strabiliante novella: che Mussolini .sarebbe partito da Roma scortato da un'autoblindata !! ! Koloual!! Mussolini nella giornata di sabato - quarta dello sciopero generale - se ne - strafotteva de] medesimo e girava « solo » per le strade di Roma, come può essere documentato da molti che Io·incontrarono, fra i -quali, ad esempio, l'on. Tasca di Cutò. Mussolini partl alla sera, tranquillamente, nella macchina prest atagli da un amko, il quale, rimasto a terra, insieme con alcuni altri, non ha visto nulJa che ricordasse, anche da lontano, . un'autoblindata. In piazza di Spagna a quell'ora pioveva e non c'eta un 'ca ne. M a come corrono le fantasie sotto l'influenza dello sciOpero romano. Tuttavia i miei amici Ch iavolini e Baldini, figlio dell'ucciso , insieme allo rhduff~Hr, opinano che non dì autoblindata si trattasse, ma di una vera e propria ·corazzata con cannoni da « 152 » e da « 305 ».
La Questura di Roma è pregata di scegliere tra i corni di questo dilemma: o una ·corazzata o ·nulla r .
Un Vigliacco
L'immondo Pane ha pubblic;to ieri una sottospecie di poesia romanesca che finisce così :
B fenito qner tempo der sordino quer sordhzo gentile che .dice11a ,:upetteme Niné che m'avvicino Mo si chiami ,o'un fù,hio la regazza, povera viM tua, ,hi te la leva là palla de, fascista che t 'ammazza.'
Questa roba reca la firma dì certo Ernesto Aquilante. Bel nome d i, cretino e di vigliacco!
IL FROMBOLIERE
Da Il Popolo d'Italù1, N. 280, 23 novembre 1921, VIII (r).
Malafede
Un bel ti tolo su quatt ro colorme in seconda pagina: Il proletariato crea; il jaHÌJmo dùtmgge. Il lettore si precipita sul testo· per vedere di quante e qua li distruzion i si parli. E trova il resoconto di un « convegno naziona le della federazione dei sindacati postelegrafonici » ; la notizia che <e i secondari della Parma-Suzzara protestano»; che « l'accordo con i cotonieri liguri è rnggiunto »; che << il congresso dei lavoratori è giunto alla sua terza ed ultima g iornata »; che « e'è un o sciopero di cartai della ditta Binda» Poi, sempre sotto lo stesso titolo tmffaldino, c'è una nota contro l'on . Olivetti, che non c'interessa. Finalmente qualche cosa di fascista : un incendio di una casa del popolo (quella di Bressana, ·in provincia di Pavia). Ma chi siano gli incendiari, non si sa. L'autore stesso della corrispondenza si domanda: « Chi saranno quindi i colpevoli?». U ltimo pezzo, sotto lo stesso titolo : un fascista truffatore. Forse che di truffatori non ce n e sono anche fra ilPm?
Quella dell'A vanti.' è. dunque una malvagia opera di diffamazi.one, cui si deve negare assolutamente anche la p iù lontana parvenza della buona fe de. Quale meraviglia se le masse cosi avvelenate preparano aggu ati e imboscate?
li bd lo è che nel numero stesso dell'A van!i.l, parlandci dello sciopero di Genova, il corrispondente riconosce che « ì fascisti hanno guardato con simpatia quel movim ento operaio, riconoscendolo g iusto».
E allora· dové va a finire il cliché di un fascismo sempitername nte «venduto» agli i ndustri.ili?
L'attèggiamento del P111 di fronte al fascismo è quanto d i p iù pietoso, miserevole e. vile si possa immaginare. Intanto il fascismo cam• · mina e a rriverà dove deve arrivare,
Da 11 Popolo d' llalia, N. 281, 24 novembre 192 1, VIIJ.