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I FATTI DI TRIESTE
Abbiarrio chiesto ieri telegra.6camente notizia al Fascio Triestino di Combattimento p er conoscere in qual modo e per quali motivi si è svolto l'~cidio dei due tipografi triestini Fino al momento in cui tracciamo queste linee, nessuna risposta ci è pervenuta.
La cosa non ci meravigli.i. per il fatto che a Trieste lo sciopero gene rale assorbe forzatamente tutta l'attenziorie e tutte le e nergie dei fascisti di quella città,
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Se l'episodio è avvenuto nei termini in cui lo raccontano quasi tutti i g iornali, noi non possiamo che deplorarlo nella maniera p iù esplicita e solenne.
Anche accettando fa versione più benevola, c'è e:videntemente una sproporzione fra il delittç che avrebbero commesso questi due tipografi, .quello cioè di spiare da u na invetriata per vedere quali opera i lavoravano _ alla compilazione del bollettino fascista, ed i colpì di revolver dopo un giudizio meno che sommario.
Se, come è probabile, si tratta di d ementi irresponsabili; se, come è possibile. il fatto si è svolto al di fuo ri della volontà dei dirigenti il Fascio Triestino, è necessario che il Fascio stesso lo dica chia ramente , scinda la sua responsabilità ed abbia il coraggio di accedere al criterio dì quelle eventu ali riparazioni . che fossero chieste dai tipog rafi stessi, I fascisti triestini in particolare, 1. fascisti italiani in generale devono ricordare che i tipografi rapp resentano nella classe operaia ita liana un elemento di serietà e di equilibrio; devooO ricordare che il loro seg retario generale, Tommaso Bruno, è stato con noi dura nte la vigilia interventista; . devono ricordare che, salvo trascurabili nuclei di professionali del sovversivismo, i tipografi. italiani sono stati sempre piutto~to refrattari a quella manìa scioperaiola che pareva avere invaso nel dopoguerra quasi tutte le categorie del proletariato italiano.
Sappiamo bene che i comunisti compiono delitti infinitamente più orribili e più feroci, come quello .di Castel San Pietro; ma non è una buona ragione questa perché i fascisti ne adottino i metodi crimin ali e micidiali.
Ancora una volta sia detto che il fascismo non può fa re del P11; a roves,io e che se cosl fosse, van.e parole sarebbero quelle che fig urano nei postulati programmatic~ del fascismo, e c_ioè elevazione delle maSse lavoratrici·e ·g randezza de,Ua nazione.
Chi~aino infine form almente che la direzione del Part ito N aiionale Fascista proceda sol,ecitiimente ad una inchiesta sull'ep i~dio triestino. E nell'attesa di questa inchiesta speriamo che i tipografi, che ·specialmente noi_ gio_roalisti dobbiamo considerare quali compagni di lavoro, non daianno seguito al ventilato sciopero generale di protesta.
Da li Popolo d'Italia, N. 283, 26 novembre 1921, VIII.