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DALLA QUESTIONE DELLE RIPARAZIONI AD UN 'INTESA OCCIDENTALE
CANNES, 9, notte-:
Ieri, domenica, i lavori della conferenza hanno subito una Sos~a quasi comp leta. Ca~nes era semideserta e il vestibolo d el « Carlton » silenzioso. Giornalisti e .delegazioni erano in giro lungo la costa, Briand e Lloyd George ebbe~o verso sera un colloquio nella villa Valletta.
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IL RUOLO DELL' ITALIA
All'inizio del secondo pe riodo della conferenza, è opportuno volgere uno sguardo a ciò che si è fatto, stendere il primo bilancio dei lavori.
La confe:renza è stata unanime n ell'accettare la tesi anglo -italiana del convegno per la ricostruzione dell'economia europea . Eguale unanimità si è.avuta per ciò che riguarda i partecipanti .a tale conferenza . Bisog na considerare come un successo della delegazione ital iana la scelta di Genova. Altro successo d ella delegazione italiana - che si batte b ene, bisogna riconoscerlo, e sul terreno politicò e su quello econom ico, più p3:rticolarment~ difficile e d elicato - è il posto assegnato all'Italia nella gerarchia finanziaria del Consorzio eco nomico.. Si può affermare che colla decisione d ella convocazione di una conferenza paneuròpea a Genova, il Consiglio supremo · di Cannes ha esaurito la parte più squisitamente politica del suo lavoro. Da tre giorni, oggetto di" discussione è la questione delle riparazioni e precisamente delle riparazioni stabilite per il 192 2. ·
L'ONERE TEDESCO PER _IL 19 22
Come i lettori ricorderanno, seèondo il piano di pagamento fissato il 10 maggio 192 1, la G ermania dovrebbe pagare nel 1922 due miliardi di marchi oro in contanti, oltre_ il ventisei per cento sulle esportazioni e altre prest azioni in natura. La p rima quota di cinquecento miliorii di marchi o ro dovrebbe essere versata il 15 gennaio corrente. La Germania ha dichiarato, in data 14 dicembre 1921., che non può pagare. A lon· dra, Briand e Loucheur · hanno · accettato la · tesi inglese della moratoria; hanno accettato cioè che la Germania pagasse soltanto cinquecento milioni di . marchi oro per il 1922, ottenendo in compenso la riforma d ell'accordo del .13 agosto, con cui veniva ripartito il primo miliardo ve rsato dalla Germania, e una applicazione più larga degli accordi di Wiesbaden.
LA RIPARTIZIONE DELL'INDENNITA
A Cannes, in tema. di riparazioni, g li · Alleati si sono trovati e si trovano di fronte a questi problemi: l. Tripartire il primo miliardo.
2. Stabilire definitivamen te la somma in marchi oro che la Ger• mania deve versa re nel I 922.
3. Ripartire equamente questa somma tra gli Alleati tenendo conto della priorità belga, della specia~e· situazione della Franc~a e anche ~elle necessità economiche dell'Italia.
·1 _ ministri dell~ Finanze pare sieno giunti ad una decisione circa la somma in marchi o"ro liquida che la Germania dovrebbe pagare a rate nel 1922. Si tratt erebbe di settecen to milioni . Circa la loro ripartizione, nulla ·si sa di preciso'. Ho però l'impressione_ che l'Italia non rimarrà a mani completamente ;uote. ·I nostri sacrosanti diritti sono validan:iente tutelati. Se il Consiglio supremo accetterà le. conclusioni d ei ministri delle Finanze, quando ·i~somma httto sarà ·regolato circ:i. l'amffiontare delle riparazioni per il 19 22, i tedeschi convocati a Parig i arriveranno a Cannes.
Si conoscono g ià i nomi d ei personaggi che compo_rranno - la deJe. gazione ted esca: Rathenau capo e dirigente d ella delegazione; Schroeder, Hirsch, Bergmann, · Fischer segreta ri di -Stato; il d irettore ministeriale T rendelenberg e il consigliere d i legazione Martin
:E. opinione generale negli ambienti d ella conferenza che la G ermania finirà per pagare, sia pure digrig nando i denti, i settecento milioni di marchi oro scaglionati in rate diverse per il 1922 Certo fra la somma proposta_dal Reich, oscillante. fra .centocinquanta e due· cento milioni di marchi oro, e quella fusata a Cannes, . la differenza è riotevole Non si capisce Perché una volta stabilito di comune ~ccordo l'ammontare del contante che la Germania deve versare nel 1922, sia~o stati convocati a· Cannes Rathenau e ·soci. La comunicatione po· teva essere fatta a BerJino. Poi sarebbe· venuto il . dilemma: o pagare o sanzioni ! · · la delegazione italiana tutta, e particolarmente il marchese Della Torretta, è in questo ordine· di idee.
26. . xvn.
Ma di san~ioni nessuno ha finora parlato a: Cannes. Se la G ermania ,- per dannata ipotesi! - si rifiutasse di pagare, _si irrigidisse nella cifra di centocinquanta-duecento 'milioni di marchi oro, secondo fa sua nota del 14 dicembre, che cosa farebbe l'Intesa? Che .cosa potrebbero fare Francia e Belgio? . .
Sono questi gli interrogativi che inquietano assai vivamente l'opinione pubblica francese. Per darvi un'idea di questa "inquietudine; noto che nel nwnero odierno dell' Action Franraise Charlès Mauns chiede tranquillament~ che Briand sia arrestato come traditore e messo a med itare accanto a Vilgra in.
Ancora: supponiamo che la Germania p aghi regol armente quanto è stato stabil ito per il 1922. Ci si dom anda: e nel 1923? Ricominceremo da capo? Con una Germania, oramai ammessa nel C~msorzio economico europeo; nori sarà assurdo ed impossibile, applicare qualsiasi · sanzione nel caso di inadempjenza ai suoi obblighi?
In realtà, a Cannes è incominciata la revisione del trattato di Versailles. Ora noi ripetiamo il nostro monito: L'ecceJSo di ·durezzd di ieri era enormemente pericoloso, _ ma non 1arebbe 1neno ènormemente pericoloro un ecceuo di indt1lgenza nei riguttrdi della Germania.
In Tema Di Alleanze Militari
la Franc~a aspettava dai· tedeschi d ell'oro sonante. Non n e av rà o ne avrà poco _ e in ogni caso insufficente per attenuare la gravissima ·situazione delle sue finanze statali. Il Consorzio europeo e la conferenza di G_enova ~ono considerate da gran parte dell'opinione pubbl ica francese come fiches de comolation insignificanti e aleatorie. Posto che di sanzioni non si parli più, posto che la revisione del trattato di Versailles è in marcia, malgrado la obbligata d ene8aziQne di Briand, bi. sogna sostituire a ciò che cade o manca qualche altra cosa che possa calmare 1e ansie dell'opinione pubblica francese
Partendo da Londra, Briand ha dichiarato che aveva chiesto all'Jnghilterra delle garanzie di ordine militare e non aveva ottenuto ri· sposta. Pare che la risposta sarà data in questi giorni a Cannes.
Secondo l'in viato speciale dell' Agenzia_ H avas, si tratterebbe da prin- èipio << di realizzare tra la Francia e l'Inghilterra un accordo che garantisse mutualmente i due paesi èontro u n'aggressione non provocata della Germania. Questo accordo si ispirerebbe al patto di garanzia del trattato d i Versail!es non ·e~trato in yigore in seguito alla mancata ratifica degli Stati _ Uniti. Bisogna ricordare· che questo d ocumCnto prevedeva com·e cas111 belli la costruzione di fortificaz io~i e la permanenza o l'ammassamento di forze armate nella zona neutralizzata d el Reno . o: L'appoggio morale e materiale dell'Inghilterra, che si troverebbe a lato dell a Francia in caso d i aggreSsione della G ermania, sa rebbe per il nostro' paese una seria garanzia per la sua sicurezza. Per questo sarebbe alla Francia p ossibi le di re:aliuare la riduzione d ei suoi effettivi D 'a ltronde essendo il concorso dellll: flotta brita nnica assicurato in caso di conflitto, la Francia ·potrebbe ridurre il programma di costruzioni navali p roporzionalme nte alle nuove circostanze. Questo primo accordo franc(?-britannico, al q uale, oltre il Belgio, l'Italia potrebbe CSSl.'fe invitata ad aderire, do vrebbe servire di base ad una entente p iù larga, d estinata a garantire ·il rispetto dello st aJJ1S·q110 te,ritoriale europeo. i stato stabiJito, infatti, all'articolo 6 e su domanda del presidente Bri and, che "tutti i paesi debbono prendere in comune l'impegno di astenersi da tutte l e aggressioni contro i loro vicini. fC Qui vi sono d 'altra parte da regolare prima certe questioni sOspese f ra i due G overni francese e britannico: quella di Angora, per esempio, che deve formare oggetto d i discussioni a Parigi, nella riunione che ·avrà luogo dopo ·11 convegno di Cannes ! ».
Le due potenze si obbligavano a prestarsi reciprocamente aiuti militari , naval i ed aerei di cui esse av rebbero determinato in segùito la partata; la Francia avrebbe dovuto fornire aiuti sulla t erra e J"Ing hìlterra sul mare. i: \'Crosimile che il Belg io, che è g ià legato alla Fraflc ia da una convenzione militare difensiva, sarà chiamato ad aggiungersi al novello accordo in ragione della s ua solidarietà strategica con la · Francia , per quanto riguarda la Germania. Si vede imnied iatamente la conseguenza che un tale acco rdo avrebbe per la Francia. Le ragion i che l'hanno obbligata fin qui ad imporsi delle gravissime spese militari verrebbero a mancare in partè.
« Questo impegno sarebbe consacrato in · un t rattato sou oscritto da tutte , le poten ze e uropee Il principio essenziale, l'en t,m t e, che sarebbe ispirata agli s teSsi principi dell'accordo del Paci.6co, concl uso rece ntemente a Washington, si trova definito g ià. nella risoluzione adottala dal Consiglio supremo, tendente alla convocazione dì una conferenza economica paneuropo.
« Inuti le dire che allo stato attuale dei pourparlen conviene considerare queste p rime informazioni se non come le gcandi linee di un grande -progetto_, i l quale, p er la sua complessità, domanda di essere studiato minuziosamente e può subire profonde modificazioni.
« In queste condizioni, la conclusione definitiva di questi diversi accordi può esigere ancora un ritardo assai lungo e nori verificarsi nel corso d eJrettua.le conferenza di Cannes.
Questa nota e l'eventualità in ·essa profilata: come certezza di domani, è di Una grande imporfanza. Un'alleanza militare ang Jo.frarico.belga non può lasciare indifferente rJtalia. Bisogn a stabilire senza indugio : ·
1. Che l'Italia noi-i può permettersi, nelle attua li contingenzf storiche, una politica estera di superba e solitaria autonomia. Nessuna ·na. zione del mondo può oggi ritirarsi nella torre e burnea di_una_J pl elldid is0lation. le ragioni di ciò sono così elemcntarrriente evidenti che non vale la pena di insistervi,
2. Dato che n on si può rimanere soli, bisogna scegl ieré i propri compagni.
3. Mà <Jui si appalesa manifesto che non si ·può and are nuova· mente colla G ermania, per milie ragioni economiche, politiche e morali. Ne consegue che, .con tutte le necessarie gar:i.nZie, l'Italia non può che entrare nell'alleanza difensiva delle nazion i occidentali . . Ta nto meglio se questa alleanza difensiva si allargherà in m:o.fo da garantire un lungo _periodo di pace ·aII'Europa e al mondo.
La Russia A Genova
L'INVITO UFFICTALE A ·LENIN
Nella m oz ione Votata dal Consiglio supremo è detto chiiramente come sarebbe augurabile che alla conferenza di Genova· intervenissero i" capi di Go\'erno di tlltti gli Stati; ragione per cui il Governo italiano, in data 7 corrente, ha invitato la delegazione economica rus~a a Roma a comunicare, urgentemente a Mosca i1 desi~erio d el Governo ital iano che Lenin non manchi alla conferenza .di Genova.
Evidentemente il Governo it ali ano ·considera· Lenin quale· presidentC deJ Consig lio nel si,gnificato che a q uesta parola si dà ne i paesi retti a regime costituzionale. Ci sarebbe da discutere se, come e q ualmente, Lenin possa essere considerato a t ale stregua. Jnoltre, ·è assai· probabile che Lenin non \'oglia abbandonare Pìetrogrado e che la Russia, accettando di pàrtecipare alla conferenza di Genova, si faccia rappresentare da quel perfetto borghese, a nzi nababbo nelle abitudini e nella psicologia, che risponde al nome di Krassin, e da Worowski, capo della delegazione tonunerciale russa in Italia e già abbastanza conoscitore del nostro ambiente politico ed economico.
L'ipotesi di una venuta di Lenin in Jtalia p er conferire coi capi di tutti i Governi capitalisti non è tale da impressionarci. Len in non spian terà l'Italia come ~on l'hann o spiantata i leninisti d i casa nostra. ll suo mito è tramontato e oramai an che le vaste masse operaie, che
. furono per due anni imbestialite dal bolscevismo, sanno che cosa pensare di Lenin e del suo Governo.
Che·la Russia dei S011ièJJ finisca fra quakhe tempo per assomigl iare come una goccia d'acqua· all 'altra, alla Russia dello czar, è documentato da mille _sintomi. I più recenti sono il r itorno al vecchio diritto cambiario emanato nel 1902 e l'entrata in vigore, col 1° gennaio dell 'anno in corso, di, un regolamento di disciplin_a dell'esercito rosso, regolarmente eguale a quello che era in uso nel vecchio esercito czarista e che segna la fine delle competenze e delle funzioni dei famosi consigli dei soldati.
Certo·è in. ogni modo che, se .J'eventuale presenza di -Lenin ad una conferenza, che sarà di indole soprattutto economica, dovesse dare agli elementì ·comunisti. del nostro paese il pretesto per .i~scenare manife. stazioni politiche, sar~bbC inevitabile una reazione da p arte della cosciènza nazionale e da parte del fascismo, che della cosc ienza nazionale è l'interprete e ·il difensore più ardente. Senza contare che ci ·sono, dispersi in tutta Europa, centinaia di migl ia ia di russi che hanno motivi sufficenti per ~on amare svisceratamente Lenin in particolare e iJ bol· scevismo in generale MUSSOLINI
D a Il Popolo d' Italia, N. 8, 10 gennaio 1922, IX.