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Jeii!es~i!e,,::ranze, e tutto J'ingegno e l'ausilio suo
Ma la reazion e poliziesca tramava neU'ombra le sue vendette. Benito Mussolini è di quegli uomini che non godono soverchie simpati e dalla poliziottaglia italiana. E quando questa vuole colpire, vuole vendicarsi, san~~it:i col bastone un krumiro, deferito per direttissima al Tril'unale di Fodl è stato condannato a tre mesi ~t~a~ie~~1
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Noi che lo avemmo fratello d'arme in queste ultime ballaglie, noi che serbiamo grato il ricordo del suo carattere educato e mite, del suo ingegno fervido e sereno, noi soli P.ossiamo immagina re quale fon da~e1f;og!st:~;it;0rh:!ae. aver avuto il rapporto bassamente vend icat ivo
Ma non protestiamo. Per quanto violente fossero le nostre parole esse non basterebbero a<l esprimere la nostra suprema indignazione, contro queste volute, studiate e premeditate aggressioni brigantesçhe.
A Benito Mussolini, attraverso la tetra muraglia del carcere, g iunga il nostro saluto solidale, la grande espressione della nostra rinsaldat a amici zia e della comune fede
Corrispondenze
PROVINOA DI FORLI *
Forlì, 23 '1,glio 1908 la l~~eJ:1 r~i~no~r~lii/s!f~ssi~~~~Xaet~ t ~ libertà ed essere rinchiuso nel Cellulare? Nessun reato egl i ha commesso, benché l'autorità di pubblica sicurezza lo abbia accusato di violenze pri. vate e di oltraggi. Mussolini che è ·una mente eletta di stud ioso e un difensore delJa povera gente, è la vittima della reazione, di pochi fan. nulJoni di Preda ppio, che dolenti forse che nulla sia accaduto nei iìorni deJle agitazioni agrarie, hanno aizzato la Questura, perché imbastisca il losco processo, nel q_u~le si doveva prostituire la giustizia. Non è valsa la autodifesa che il "4uss0Iinì ha fatto a. sua. discolpa; non è valso che dal processo risultassèro infondate le montature della Queshlra; non è nemmeno valsa la bella <lifesa pronunciata dall'avv. Bonavita. Bisognava colpire e il Tribunale reazionario ha colpito ed ha condannato il Mus· solmi a tre mesi di reclusione
La ,e.n.ione 11 Forll. - Scriviamo nauseati. Il Tribunale di Foril, mercoledl, condannava per direttissima a tr.e mesi di reclusione il prof. Benito Mussolini.
• Pa LA Ro111111rr• S0ciali1t" - LA Pa,o/• dei Sodaliui di Ravenna, N. 476, l ) luglio 1908, X,
CONDANNA D'UN PROFESSORE SOCIALISTA•
Sotto · questo titolo in una sua corrispondenza da Forll, il Corriere della Sera pubblica CJuanto segue: -
«: •••, Oggi il Tribunale ha condannato per direttissima a 3 mesi di zttlusiooe, senza il beneficio del perdono, il socialista prof. Mu5~lioi per avere il 19 corrente, come vi telefonai, minacciato a mano armata il gerente delle trebbia.trici che la.vorano senza l'opera dei braci:ianti in territorio di Predappio, allo scopo di iodurlo a cessare dal ]1.voro.... ».
Il professore Musso lini Benito non è altri che l'ex redatto~e della Lima che firmava i suoi articoli sotto lo pseudonimo di V ero Eretico. Egli ebbe più d'una volta a sostenere, in una polemica col nostro g iornale, che ne i rivolgimenti economici e politici la violenza è f atale, neuSJaria
Pare però che i giudici del Tribunale di Forlì siano andati in diverso avviso!
Noi, mentre siamo in sommo grado dispiacenti del brutto caso toccato a.I nostro valoroso avversario, facciamo voti ch'egli, ammaestrato dalla dura es.r.erienza, sappia aggiungere molta acqua al suo vino e trattenere i suoi ideali sempre nel puto ed innocuo campo della teoria.
• D al Gio,11a/1 Lig,m , Settimanale di Oneglia, N. 29, 26 luglio 1908, IV
UN LIBRO GIOVANILE DI BELTRAMELLI POSTILLATO DA MUSSOLINI •
Ricorre domani il settimo annivcnatio della morte cli Antonio Beltramelli, l'indimenticabile scrittore romagnolo, che fu tra i primi e più Cervidi u sertori del Fascismo. Di indubbio interesse sani per i nostri lettori l'articolo che qui riportiamo. ·
Chiedo perdono alla. candida anima di Antonio Belt ramelli per quello questi giudizi che il .8Ìovane « r~frattario », ~iven~to poi l'UC?mo Nuovo esemplarmente esaltato - per pruno - da lm, scnsse in margine a CJUCSta sua opera ~iovanile: I ranti di Faum11. ·
I Canti di Fattn111 2 un. volumetto in 8° piccolo che reca in coper - faentino Francesco Nonni, eseguite con uno stilismo garbato e delicato come era nei susti del tempo, e tutta l'opera è allestita con quell'amore vigile e propno deilc edizioni rare.
• Da li P~bolo d' I1alia d i Milano, N. 73, 14 mano 19H, XXIII.
Edito clal Perre1Ia di Napoli nel 1908, il libro di 242 pagine, oggi in-
Giovanni Federzoni, questo
Egli lo lesse. Era jJ teffipo dell'ultima sosta in Romagna. Moltissimi passi leggi bilissime e ben conservate, perché da quel tempo, nessuno più ha scorso quelle pagine.
Ne trascrivo qualcuno di questi passi con la relativa nota mussoliniana, astenendomi da qualunque commento per non gu.tstare quella sensazione di stupore che si prova alla letru ra. Si legge a pag. 18 : o: Non si può. vivere nella solitudine compiuta; le torri che han la cima nei silenzi, si imp iantano salde fra la folla che turbina 1}.
Mussolini commenta: « Ma la cima ad ogni modo è soFtaria ». A pag. 19:
<i L'aratro discopre pass,ndo le tane dei grilli, ed essi avevan cantato fu le lupinelJe, alla luna, le loro ampie città indistruttibili -. .
Postilla: « Concetto leopardiano». A pag. 24: t<: L'acqua ti insegna, l'acqua che trova la sua via fu le montagne più aspre e si fosinu:i, corrode, zampilla, si sfrangia, s 'inabissa, si aduna a forza per irrom. pere verso la lucente vastiti che la innamora: Non violare il tuo sogno; prosegui o ltre le secola.ri imposizioni che vorrdlbero fare di te una cieca cosa , un niente sociale, una u tile miseria per l'umana imbeci!Jità l).
E il commentatore come continuando: « Per andar dove?».
A pag. 27 sta scritto: i:. Chi sei tu di fro nte al sole animatore di liloso6ci fantasmi ? Guarda l'ombra tua meschina; il sole la getta fra. g li sterpi, fra le immondizie della via e tu non potrai separartene e tu non potrai sfuggirla, ché ti seguirà strisciando ovunque tu vada. Anziché crederti un Dio, o fratello lontano, anziché racchiudere in t e t utti i tempi e farti l'idolo di tutti gli altri e porti, çon mirabile artificio, al centro di una cosmogonia che il minimo soffi.o potrà disperdere, vivi in pace, considera in pace. Intorno a te sono incomparabili ricchezze che ti sfuggono e il solo bagliore di una nube nera che giunga precipite, squassando le scannigliate chiome, a sconvolgere i cicli potrà farti tremare di spavento, o fratello mio magnifico, novissimo dittatore del mcindo • ·
Commento : « Vivere in pace significa aJattarsi, fermarsi».