10 minute read

I « SACRI INQUISITORI » RISPONDONO DEDICATO ALLA «LIBERTÀ» DI RAVENNA

I repubblicani della bisettimanale Libertà di Ravenna hanno trovato tempo e modo di occuparsi anche di noi, socialisti del Forlivese. Il dcli· berato del nostro ultimo convegno collegiale, urta i nervi d egli scrittori del foglio repubblicano. Noi siamo degli « inquisitori sacri.... le congregazioni sacre non seppero mai raggiungere i nostri limiti di d ispotismo settario ». Si parla dunque di inquisizione e di dispotismo settario. D a che pulpjto viene la predica ! Or non è molto il Circolo Mazzini di Forll votava un ordine del giorno per l'espulsione dei soci che seguissero pratiche religiose. Simili deliberazioni furono votate da altri gruppi repubblicani.

E noi non abbiamo commentato. Ogni partito ha diritto di votare tutte quelJe mi sure che ritenga necessarie per l'epurazione e la coesione dei suoi ranghi. Non è intolleranza e tanto meno inquisizione.

Advertisement

:B un mezzo profilattico per ottenere il massimo di coerenza. Se il nostro convegno collegiale non avesse toccato la <Juestìone delle m acchine, le più d raconiane deliberazioni ·sarebbero passate senza i commenti peregrini dei Catoni a scartamento molto ridotto che dirigono la repubblica ravennate, ma dal momento che il .nostro voto riguardava le macchine, i Caton i di cui sopra non hanno potuto o saputo inghiottir e la pillola e ci hanno r egal_ato quattro rig he di commento stiuoso e balordo. Orbene, giacché s iamo in disco rso di macch ine, vogliamo aggiungere che .. il contegno de i repubblicani è anti-repubblicano. Se i repubblican i d ' Italia e Romagn a volessero veramente fare la repubblica, affretterebbero invece di ritardare, favorirebbero invece di ostacolare la trasformazione e l'eliminazione della mezzadria. J mezzadri, i piccoli proprietari, vi _ daranno il voto, o deputati repubblicani, ma non faranno mai una rivolu. 2ione politica . I ceti agricoli sono stati sempre reazionari. Nel 1870-71 mentre il i,ro letariato di Parigi lottava disperatamente ~ e salvare la Francia" e la Repubblica, i rappresentanti dei« rurali» raccolti a Bordeaux insultavano Ga ribal di e cospiravano per una restaù1azione mon archica.

E anche in Italia, l'attuale· dinastia d ei Savoia trova il suo maggior puntello nei ceti agrari. Sostenerli, significa lavorare contro la repubblica. Purtroppo anche in questo caso i repubblicani rinunciano per il vantaggio immediato al conseguimento deile lontane finalità. Per questo sostengono oggi i mezzadri e la mezzadria, dichiarandosi per la conservazione contro la rivoluzione, e pe; una mistrabile supremazia elettorale rigettano la. loro dottrina. Nutrono forse la visibile speranza che la repubblica italiana sarà proclamata dai deputati · repubblicani quando avran raggiunto la metà più uno ? No.'ù repubblica in Italia verrà dal proletariato o non verrà.

Mussolini

Da La Lolla di Cla.JJe, N. 6, 12 febbraio 1910, J.

Cronaca Cittadina

Cose Del Comune

Concedo ancora una volta la parola all'OuervatOf'e e sento il bisogno di fa re qualche dichiarazione personale, 11 g iornale che dirigo è una piattaforma aperta a tutte le discussioni. Che i d isputanti s-i coprano o non coll'anonimo è cosa che noò. interessa: non sono mai i nomi che · raccomandano le idee, perché anche senui. l'autorità di un nome più o meno illustre fatti e cifre si impongono a chiunqlle. Non deve dunque credere il Peruiero Rom.tgno!o che io presti questo foglio di battaglia a una tenebrosa camarilla di cospiranti alla rovina dell' attuale Ammini• strazione comunale. No. L'OsrervaJore è solo e Qon è il portavoce di chicchessia. Nei tre articoli da lui scritti non si fanno insinuuioni personali, né opera libellistica : si espongooo cifre e fatti sui quali bisogna discutere.

Rettifichiamo anzitutto le inesattezze contenute nella risposta del Pen· siero Romagnolo , L'011ervatore ha trattato di questi tre argomenti: stazione ferroviaria, forno crematorio, debito vitalizio Delle case popo· lari e della trasformazione del teatro non ha fatto cenno. Per ciò che riguarda la st.Wone siamo d'accordo neu·affermare che la stazione debba fa rsi nuova e in località diversa dalla presente. Quindi il Municipio non dovrebbe neppure prendere in esame progetti che si limitassero a rattoppare l'athlale stazione indegna di qualsiasi città evoluta. Ma per quanto concerne l'affare del forno crematorio la risposta del Pensiero Romagnolo è ben lungi dal tranquillizzarmi. Un- fondo pro.forno ,re. matorio c'era e ad ogni bilancio si aumentava di mille lire. Un bel giorno · - per « urgenti bisogni » ( è pertnesso di chiedere : quali?) - le « precedeòti Amministrazioni » (che colore avevano?) stornano questo fondo . e fanno male.

L~inistrazione attuale doveva ripristinarlo; si ·limita ·inva::e · a compreq.derè la costrùz.ione dell'àra crematoria nel progetto d'ffilpliamento del cimitero urbano. Ognuno vede che le cose si complicano. lo non so se le previsioni dell'Ouervalore si avvereranno n el senso che la G. P. A. radierà dal progetto d'ampliamento del dOUtero la. Spesa per

DALLA FONDAZIONE DE « LA LOTTA DI CLASSE», ECC. 31 il forno crematorio e ciò non C inverosimile p~rché le autorità. tutorie clericali osteggiano la cremazione - ma so però che detto forno non . doveva mai stornarsi - so che l'ara crematoria doveva sorgere, indi. pcndentemente dall'ampliamento o no del cimitero urbano. E se i socialisti hanno approvato lo storno d i questo fondo, tanto peggio! L'errore dei socialisti ,non giustifica nessuno. In merito al debito vitalizio nulla di men corretto ha esposto l'O.rurva1ore. N ell'esame della q uestione egli è partito da un altro punto di vista. Se i suoi apprezzaJTlenti sono errati noi saremo i primi a compiacercene.

Da ultimo il Pen.riero Romagnolo deplora che contro « a un di· stinto professionista che fa parte della Giunta comunale » si appuntino gli strali dell'Oun·vaJore accumìnati in qualche Segreta fucina. Per la verità debbo dfre che l'Ouervatore non si è occupato del progetto d i tra· sformazione del teatro - progetto che anche il Pensi ero Romagnolo qualifica «brasiliano», cioè madornale, paradossale.

Ma anche a questo proposito il cronista del Pensiero Romagnolo h.a un periodo che mi lascia dubbioso ed è quello che accenna all'e\1entualità che « qualche comitato cittadino» offra « con pubbliche feste » i. mezzi per migliorare il teatro attuale, mezzi che il Municipio non ri6uterebbe perché ·« a caval donato non si guarda in bocca>>. Il proverbio sarà saggio, ma il ragionamento è storto e lascia la via aperta ad ogni genere di dubbi.

Ad ogni modo « se il distinto pwfe5sionista » fu attaccato, il distinto professionista risponda, si difenda. Le colonne della LoJta di Cla.ue sono aperte anche per lui.

Ho finito. L'Amministrazione accolga benevolmente le critiche nostre che non sono inspirate da odi personali (dell'attuale Ammin istrazione comunale io non conosco fra l'altro che due o tre componenti) ma dal desiderio di vedere la nostra città camm inare più sollecita me nte sulla via del progresso civile.

LA VITA N ELLE SEZIO N I; FO RLI

Adunanza

(m). - La sera del 3 corr. vi fu as~blea generale della sezione socialista, Molte cose furono· discusse, e molte ap provate. Per cita rvene q ualcuna, sottoposte all'approvazioòe, vi trascrivo le seguenti:

N omina del compagno Mussolini a corrispondente dell'Avan/i! da Forlì; Rendiconto A mministrativo dal 1° aprile 1909 al 31 gennaio 19 10 ; Conferenza a ricordo del grande Nolano che verrà tenuta dal Mussolini il 17 febbraio aJle ore 9 nella sala Paolucci; Azione intensiva a favore del g iornale ; Festa socialista da tenersi il 26 febb raio nel 'Teatro Co. munale.

Come vedete, senza dirvi le cose minori, l'assemblea si t rattenne a convl:.'gno fin oltre la mezzanotte.

Vennero poi mosse sincere lamentele e non a torto, da diversi compagni presenti per tutti coloro che appa rtengono alla sezione, i quali d isertano completamente le adunanze, e si fanno vivi soltanto per le g randi occasioni,

Da lA I.Alta d i Cla11t, N. 6, 12 febbraio 19 10, l •

• Nello stesso numero, una corrispondenza da D ovia, nella q uale i compasni del locale circo lo socialista esprimono alla famiglia M ussolini i « p iù fervidi auguri ,. per « una sollecita gua rigione» di Al6sand10 Mussolini, cosl post illata: t< Ringrazfo i rompagni di D ovilf. Mio padre è f •ori di pericolo , pot rà fra fNa!.h, giorno lauù.r 1'01p,d a/e, MùssOLJNI 81!NITO &. ·

Impotenza

Lo spettacolo che la Estrema Sinistra ci ha offerto alla renJrée del ministero Sonnino è deplotevole, ributtante. :t forse un caso tipico di quella tal malattia studiata da Carlo Marx e da lui definita « cretinismo parlamentare ». Senza far sfoggio di tuttil la sapienza machiavellica che adorna gli articoli del nostro g iornale quotidiano ( divenuto ormai una specie di « Chionio » della metereologia e alchimia parlamenta re) la situazione si riassume in una frase sola: Sonnino è in piedi coi voti dei g iolittiani: quindi Sonnino regna fittiz iamente, ma Giolitti governa di fatto. Ebbene, contro un ministero ibrido di simil genere un'Estrema Sinist ra meno corrotta e impotente dell'attuale doveva dar battaglia - non fos se ::tltro per chiarire la situazione - per precipitare la torbida soluzione scinderla .negli element i contradditori che fa compongono.

Dopo il discorso di Sonnino - discorso vuoto, burocratico - discorso che ha disperso tutte le concepite speranze di profonde ri forme, dopo i primi provvedimenti 6scal i, la battaglia s'imponeva.

L'Estrema Sinistra ha preferito invece squagliarsi. Comandini stesso ha deplorato« l'assenteismo» dei deputat i sovversivi.

Nel magno giornale dei lardaioli milanesi il transfuga Pantano chiama «incerto» l'atteggiamento dell'Estrema Sinistra della quale fa per altro un ditirambico elogio. Per noi non si tratta di assenteismo, o di incertezza: è impotenza, impotenza senile con fenomeni di atassia. locomotrice. li nostro gloriosissimo gruppo è sempre all'altezza della sua grande missione. Fra, tutti i ,paralitici che ingombrano gli ambulatori di Montecitorio, i deputati socialisti soffrono delle più gravi forme di paralisi.

Dove sono? Cosa fanno? Di '15 dep utati, appena 20 sono i presenti alle sedute. E gli altri duci dove poltriscono? Quale Capua .li smidolla? E i giovani, q uelli fulvi di chiome usciti trionfanti dagli scrutini del marzo 1909 - destinati - si diceva allora - a rinsanguare il gruppo parlamenta.re sociale così come Elena del Montenegro ha r insanguato e rinsanguerà la stirpe sabauda - dove stanno? Noi li cerchiamo, m a n on li troviamo. La turlupinatun solenne che il nostro gruppo ci gioca, dura ormai da un decennio: dall'epoca dcll'ostruiionismo. Da quel momento Ja tribuna parlamcntne ha cessato di essere - come si voleva ai p rimissiini tempi - una tribuna di propaganda e di protesta Per _i nostri ono- revoli, Montecitorio è il punto supremo del socialismo. Ebbene noi non ci sentiamo affatto rappresentati da costoro che si esauriscono nella giostra parlamentare e vorrebbero esaurire noi nelle lotte elettorali. Per loro -a voce del Bentini - la ,più alta vetta raggiunta da Andrea Costa è stata la vicepresidenza della Camera italiana e ciOt: del Parlamento più analfabeta, più infingardo, più corrotto del mondo - per noi le più alte vette dell'apostolato socialista e civile furono raggiunte dal Costa quando egli e ra ammonito e vagabondo e passava tra le plebi a suscitarvi le fiamme dell'insurrezione. I deputati socialisti sono Of1Tlai troppo lontani dal popolo che lavora: nell'azione -politica che essi compiono naufraga il socia lismo. P ersuadetevene anche voi, cari compagni socia listi, che tenete le effigie d ei nostri deputati inghirlandate nelle sezioni e sopra ai vostri letti - come nuovissimi santi tutelatori - p e riuadetevi c he il socialismo non verrà realizzato in un parlamento dalla metà p iù uno dei deputati socia listi. Il socialismo lo rea lizzerete voi, operai , voi e: n essun altro. Voi soli sarete gli artefici della vostra emancipazione. Carlo Marx che non è poi cosl vecchio e superato come vogliono far credere, lanciò un grido che non morrà: « L' emancipazione dei lavoratori d ev'essere opera d ei lavoratori stessi! ».

Ricordatelo sempre! MUSSOLINI

Da La I..ot111 di Cl4Ju, N. 7, 19 febbraio 1910, I

Minestrone

Nella ricorrenza del XVH febbraio, un comitato di Roma ha indetto una grande manifestazione anticlericale. Benissimo! Per quanto non mi siano simpatiche queste manifestazioni a scadenza fissa come le cambiali, mi sarei assoc iato di gran cuore all'opera del suddetto comitato sé non si trattasse di uno dei soliti comitati bloccardi (il blocco è: sempre il piatto del giorno nella Cucina politica dell'Italia attuale) che per voler gloriarsi di molte adesioni, ha finito per ra ccoglierne troppe. Socialisti, repubblicani, radicali, Confederazione del lavoro, Confederazion e degli impiegati, liberali costituzionali, qualche democratico cristiano e i non classificabili.

La grande, la gloriosa, la pugnace, la cavalleresca (aggettivo laudativo pantaniano) democrazia italiana è tutta rappresentata. Qualcuno può riman ere a. bocca aperta; ma io rido e mi tito in disparte. Perché fr a quest a falange anticlericale che si raccoglie all'ombra immane di Giordano Bruno, vi sono dei socialisti che come l"on. Tasca, principe di Cutò, duca di Piana , ecc celebrano il loro matrimonio in chiesa -dei repubblican i che come l'on. Pansini invocano dal governo le torpediniere per gli. spari in onore delle Beatissime Madonne Molfettine - dei radicali che votano per l'insegnamento catech istico - dei costituzionali - vedi Fortis - che sono capaci di apologizzare il clero o di invitare - vedi Luzzatti - le congregazioni di Francia a «spandere>> i loro rivoletti d'oro sul bel suolo italiano; e fra gli inclassificabili anticlericali del 17 febbraio vi sono quelli che alla. mattina del 18 vanno a confessarsi in espiazione e conducono anche la moglie alla sacra garretta. Sicuro, anche la moglie deve cooperare alla salvezza del marito. E che sia possibile anche attraverso a un utero di donna di raggiungere la gloria dei cieli, Cristo lo . ha dimostrato amando Maria d i Magdala e la moglie del buon Ponzio Pilato. Avanti dunque anticlericali di un giorno: Bruno in una di quelle anticipazioni divinatorie proprie del genio ha parlato di voì nello Spaccio deltd Bestid trionfante. MUSSOLINI Da La Loit<1 di C/<1.ru, N. 7, 19 febbraio 1910, I.

Per Mario Todeschini

Era corsa la voce che nel collegio d'Imola vacante per la morte di Andrea Costa sarebbe stato portato Mario Todeschini che da ormai troppo tempo è sottratto alla buona prqpaganda in Italia e va ramlngando per le inospitali terre austriache.

Ma la voce - come quelle che damano nel deserto - non è stata raccolta dalla Direzione del nostro Partito e il <<succedaneo» (non successore) di A. Costa sarà il non mai abbastanza accademico professor Graiiadei, noto p er il suo sindacalismo ri formista o riformismo sindacalista. A voi lo sèegliere. Il nome che si imponeva e che la Direzione del Partito - se non avesse perduto ogni senso di solidarietà socialista - doveva almeno proporre ai socialisti d'Imola era quello d i Mario T odeschini. Trionfante il Todeschini, egli a,vrebbe potuto rientra.re in Italia, lavorarsi i suoi collegi del Veronese e cedere poi quello d' Imola al candidato locale. Ma si dice: un candidato socialista non paesano, r imarrebbe trombato ·

Benissimo! Ciò significa che i socialisti trionfano non col voto dei .socialisti, ma col voto di tutti i malcontenti a qualunque classe appartengano. Non p arlate allora di « vittorie socialiste», poiché di socialistico v'è appena la vernice e slavata....

A Mario Todeschini, che prova in questo momento la sottile amarezza dell'ingratitudine socialista, g iunga il mio amicale, fraterno saluto.

• N ello stesso numero, una corrispondenza da Cwercoli, nella quale si jn "ita un tale don Grisolini ad accettare un contr.dditorio con Benito Mussolini, · è pòstillata nei termini seiuenti: « S, il Jig. do11 GriJo/ini , diJpqJt() ltd aut/· lar, un ,ontraddi1orio, io Jono pro,110. Si mtma d',utordo /Jtr il ""'", ii l11og(), il giorn() e per Jlllle lr a/Jr, possibili g11ranzit , formalit,ì , on la Jniont soti11. /iJJa di Cus,;coli. Il giorno fiu tUo io non m11ruh1,ò. MussOLJNI •.

This article is from: