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PER L'AUTONOMIA DELLA FEDERAZIONE

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DOPO L'AMNISTIA

DOPO L'AMNISTIA

In vista del convegno federale di domen ica prossima che, dato l'attuale momento politico, assume specialissima importanza, non sarà male riepilogare q uanto scrivemmo in queste ultime settimane, n~ superfluo chiarire i punti che potrebbero prestarsi a equivoche interpretazioni. RepeliJa ;11,)(tn/, ammonisce l'adagio latino e ripetiamoci p ure, Non ci dorrà la perdita di tempo, né la noia de ll'esercizio, se rii1sriremo ad inten derci e a prendere una deliberazione comune.

QUESTIONE DI SENS!B!L!TA

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Una volta, i socialisti avevano l'epidermide assai sensibile a tutte le varia2:ioni del clima politico. I.a ·disciplina di Partito non era - come oggi - parola quasi vuota di senso. Il Partito vigilava e giudicava. Le incoerenze venivano condannate. Enrico De Marinis fu espulso - e giusta.mente - dal Partito, perché segui i func1ali d'Umberto. La sensibilità dei 5ocialisti era ancora abbastanza delicata verso il 1900, ma poi andò mano mano attutendosi. Quando si seppe che B issolati si era posto agli ordini di sua maestà, il Partito, dopo il primo momento di stupore, ebbe uno scatto di protesta. L'Avanti! corse sapientemente a.i ripari. Claudio Treves, che pure era d'accordo pienamente con Bissolati , scrisse che l'iniziativa di costui era individuale. La Direzione non c'entrava Il g ruppo nemmeno. Bissolati era una « foglia secca» (testuale!) che si staccava dalla quercia - era Curzio che si u crificava pel suffragio universale.... Per due o tre articoli l'Avanli! cavillò fra iniziativa individuale e consentimenti degli organi direttivi, fra re"sponnbilità personale e responsabilità collettive, tenne a separare l'uomo dal Partito.... E i buoni compagni interruppero le proteste e misero il cuore in pace. Ma l'A11antil giocava la commedia. Pa.ssano ù cuni giorni e quel Bfasolati - « foglia secca» (secondo la vegetale immagine di Claudio Treves) - parla a nome dell'intero gruppo parlamentare e dell'intero Partito e l'Avanti! riporta in extemo, a edificazione morale dei suoi lettori, il discorso di Bissolati che è tutto una scandalosa apologia di Giovanni Giol,itti.

E la Direzione del Partito approva la visita al re, il concubinaggio giolittiano, la dedizione del gruppo parlamentare socialista, la colla OOrazione di classe. Mette insomma lo spolverino e copre l'equivoca merce con una bandiera su cui sta scritto: suffragio universale. Mai, dal '92 ad oggi, il Partito ebbe a subire da pàrte dei suoi direttori spirituali più colossale turlupinatura. D a dieci anni a questa parte essi hanno perseguito con tenacia d iabolica uno scopo solo : prostrare il Partito, demoralizzarlo con ogni specie di alleanze ibride (massonico· popolaristiche), decimarlo. col cost ringere alla secessione uomini e gruppi. -e stata h. mala politica bloccarda che ha condotto il Partito Socialista oltre le soglie del Quirinale.

Bando alle ipocrisie! L'atto del Bissolati non è che l'espressione di uno stato d'animo collettivo. C'è tutta un'ala del Partito che approva gli atteggiamenti del gruppo parlamenta re socialista . E gli altri non sanno o non vogliono trarre le conseguenze necessa rie da questo stato di fatto.

UNIONE O CONFUSIONE?

La logica dei riformisti è l'oggetto della. generale ammirazione. Ammessa la collaborazione di classe, gli scrupoli cadono. Si va oltre. Al Quirinale, al Ministero. Carlo Marx però va in soffitta. Emanuele Modigliani. ...:.... che non è un rivoluzionario - ha scritto che il discorso Bissolati l'eco della prolusione di Ferri. L'appoggio a Giolitti è infatt i l'applicazione della « coincidenza degli interessi». D'accordo Ma allora non comprendiamo il feticismo unitario. Perché contenere - per forza - nello stesso organismo, due coricczioni antitetiche, due attività -dc:-stinate vicendevolmente a elidersi ? Perché rimanere a conta.tto morale con uomini ch e vi dichiara no candidamente che il socialismo finalistico non ha p iù ragione d"esse,e? P erché accettare la complicità e la solidarietà pol itica di atti che r ipugnano alla vostra nozione di Partito e di socialismo? ·

Ma insomma, questa benedetta sincerità sulla quale tutti giura.no o sperg iurano, è una favola o una virtù ? Giorgio Cassala, commentando nel Secolo le decisioni del gruppo parlamentare social ista, ammetteva che gli unici logici e rano stati Agnini e Musatti e dopo aver constatato la confusione delle idee e degli ordini del giomo, concludeva:

« Volere o non volete tale la condizione spirituale dei più tra i socialisti. Hanno però un conforto; si n che son cosi confusi st11.nno uniti, oon perché abbiano idee comuni da fu prcva.Jerc, ma percM non hanno un'idea spcci6a sulla quale uppiano dividetsi. Stanno uniti e fanno numero: ma non hanno una

OPERA OMNIA

Di Benito M

USSOLIN( forza che deriva so ltanto dai pensieri schi~ti e dai proponimenti sicuri, non hanno più · autorità Uniti si, ma non per fare né il rifo rmismo né la rivolu:z.ione ».

Proprio cosl. Se non 1a sincerità, la logica e il pudore impongono ai socialisti rivoluzion.irì una decisione energ ica che diversifichi da i soliti ordi n i del giorno, segni veramente la fine di un equivoco deplorevole e assu rdo,

Il Congresso Di Modena

N on comprendiamo quindi l e esitazion i e i temporeggiamenti del nostro Com itato centrale di Roma. Ecco l'ultimo ord ine del giorno votato :

« I l Comitato centrale de lla frazio ne intransigente rivoluzionaria del Partito SociJ lista h aliano: presa visione della riso luzione :idottata dalla scziooe d i Forlì e da altre, staccatesi d11l Partito in seguito agli ulti mi avvenimenti. po litici, pur ap prezzando le ragioni che hanno prodot to il d istacco dei compagni forlivesi, espressione del comune disgusto, invita le sezioni aderenti a non segu ite J' esem· pio, per non 5'indcre le fon:e della frazione che nel prossimo congresso n.tziona le del settembre deve pone-, in modo d efinitivo e irrc-vocabik, il problema fondamt:ntale dd programma e della vita p ratica Jel Partito i: dd svc:ialisti in Italia; e s i augura che i compagni tutti si attengano alla stretta disciplina della fra zione che solo dopo il congresso di Modi:na, unita e compatta, potrà prendere qudle risoluzioni che k circostanze imporranno».

Notiamo intanto che oltre a lla sezione di Forlì, altre qua e là in tu tta Italia si sono proclamate autonome. Il pericolo d ' isolamento sa· rebbe dunqu e e sin d'ora scon g iurato. Ma doman diamo : che co sa c'è d 'aspetta rs i dal congresso nazionale di Modena? Forse un li vellamento delle opinion i ? l congressi n on compiono di questi miracoli !

Quello di Modena, non diversifiche rà dalJ'ultimo di Milano. Si farà dell'accademia. Si discuterà senza concludere. I riformisti continueranno a c redere nel verbo di Bissolati.

Forse, sa ranno ancora. maggioranza. E dopo la inut ile battaglia vcr· baie, la secessione s'imporrà !

Modig li ani stes.so la p revede. Il nuovo Parti to ha già. il nome: si chiamerà d emocratico sociale, Nessun imprevisto avvenimento può oramai turbare il corso delle cose. Ond'è che noi n on sappiamo pilateggiare. Non sappiamo - sia pure per soli quattro mesi ancora - restare curvi e verg ognosi sotto al peso di una responsabilità e di una com· p l icità che ci mortifica e ci disarma ·

Il primo passo verso l'autonomia bisogna compierlo prima del congresso. Finché si. minaccia la secessione, l'effetto morale è scarso, ma quando alla minaccia segue l'attuazione, questa è gravida di molte conseguenze. Jntanto i riformisti non potrebbero più parlue - come fanno ancora - in nome dell'intero Part ito. Deporrebbero finalmente le ult ime riluttJnze: mosherebbero la loro vera natura.

Gli avvt:rsari sarebbero forzati a distinguere: i repubblicani che oggi hanno ragione di accusare tutto il socialismo .. italiano di andare verso la monarchia, doman i non potrebbero sostenere per tutti i socialisti la stessa accusa. Rimanendo nel Partito si accetta la responsabilità di quanto è accaduto e di quanto può accadere. Si rimane in un Partito di cui le direttive politiche sono in assoluto contrasto colle direttive politiche del socialismo internazionale ?

La nostra autonomia, del resto, non può essere. di lunga durata. t una misura igienica, profilattica che deve salvarci da ll' infezione ep idemica del ministerialismo giolittiano.

La Nostra Dirittiva

L'autonomia che noi sosteniamo e proponiamo alle sezioni è in relazione colle nostre convinzioni teoriche ed è una conseguenza del· l' ind irizzo da lla nostra Federazione e dal nostro g iornale.

Ricordiamo che al II congresso federale fu esclusa in via assoluta fin la possibilit à di se;mplici alleanze amministrative coi repubblicani. Ora sarebbe assai curioso ch e accettassimo invece la diretta collaborazione politica colla monarchia.

la nostra linea di condotta dev'essere precisa e sicura. Rimanendo nel Partito Ufficia le rinneghiamo tutto il nostro programma, disperdiamo il nostro lavoro di quindici mesi: b isognerà cambiare anche il titolo di questo giornale: sostituire alla parola (( lotta» la « collaborazione di classe

Bisognerà, invece- di èommemorare la Comune, commemorare lo Statuto Albertino.

Il vincolo che ci unisce ancora e che ci univa al Partito Ufficiale è cosl fragile che non ci costerà nessllna fatica a ~peua rlo. Non si tratta di rinfocolare questioni o suscitare odi contro i nostri compagn i che stiamo p er abbandonate al lo ro destino. 11 campo su cui deve svol- geni la nostra attività è foodamentalmente dive ,so dal loro. Risol. viamoci dunque per la sincerità della .nostra azione politica e per la vasta utilità che deriverebbe al Paese da questa p rovvidenziale divisione di organismi e di attività.

E come ottimamente ha scritto l'amico carissimo Francesco Ciccotti, nel penultimo numero delia sua rivista, « quando ciascuno avrà preso la sua via e non ci esaspereremo più a vicenda n ella incompatibilità delle nostre anime diverse, ci stimeremo di più, comince rem o ad amarci, Giacché non possiamo essere dei " compagni " concordi coi riformisti, sa,emo dei buoni vicini. A un'in1possibile fraternità è preferibile un'utile e serena amicizia».

D a U Lo1t11 Ji Cl11su, N. 68, 22 aprile l91 t, Il•.

• Ld p,ima dtdizio,r, uf/friaJ, J,i ,iformisii .Ila mo,ra,rhia Il « caso , BiJJol111i (336), Gli 1mitr1ri (3 4 1), Osa, ~/ ( 349).

La Fuga

Le polemiche coi forcaioli del Pensiero Forcaiolo sono eterne. La loro abitudine al mendaòo è pa.lmare. Adesso ci accusano di essere fuggiti dopo la conferenza Luzzatto. Perché? Solo le anime e facce gialle che a guisa di paraninfi circon davano l'oratore, lo ~nno. Se nei manifesti annuncianti 1a conferenza si fosse concesso i1 contcadditorio o se l'oratore stess.o avesse rivolto ai" pubblico questo invito, il nostro ~ilenzio avrebbe pohtto essere obliquamente interpretato Ma invece foratore concluse con una perorazione così sentimentale·che prcfe rirruno non guastare i probabili benefici effetti con quelle osservazioni che di poi stampllllmo sul nostro giornale. T acemmo anche per un senso di deferenza verso l'oratore che è stato così equanime, elevato, sereno!

Ora il Pemiero Forcaiolo non smentisce il nostro resoconto - segno che è· esatto -; non ribatte le nostre osservazioni - segno che son g iuste e poiché noi chiediamo un contradditorio - un contradditorio in piena regola.... - ci accusa d i fuga. G vuole tutta l'insigne malafed~ dei seguaci di Loyola a lanciare simile accusa. Quando ci. avete mai, o anime e facce gialle, invitati apertamente e pubblica.mente a un con· t radditorio?

Ma il Pemùiro Porcafolo tocca il colmo dell'impudenza quando af. ferma di essere perfettamente d'accordo con ciò che il Luzzatto disse.... e il numero del giornale che contiene tale dichiarazione è zeppo di attacchi triviali e volgari al socialismo e a i socialist i.

A che pro discutere ancora?

Da La L otta di Clau,, N. 68, 22 aprile 1911, II•.

• Lit CQttferen.tt L11zza'10 (345).

( +) Auume la presidenza G. Medri (+). li presidente n:de quindi la parola al comp. MuJsolini che fa alcune comunicazioni a nome del Comi/alo federale. Raccomanda a talune sezioni di manda,e l'elenco dei ;oci, a tutte di aJtivare la raccolta dei fondi pro-Casa e tipografia della Fedtrazione ( + ).

lJ ugretmio della Fed. aspone il ca.io di Teodorano. I compagn i di Teodorano hanno, nelle ultime elezioni amministrative , concluso un blocco coi repubblicani e col democratici indipendenti. Il Comitato fe.. de rale, in omaggio alle deliberazioni del congresso di Bussecchio, non poteva dare, e non diede la richiesta autorizzazione, poiché il Comitato fed. non può violare, ma sibbene rispettare e far rispett,1re le decisioni dei congressi. Ora il caso è portato davant i a.Ila Federazione perch'essa giudichi. (Campore.ri Olindo, rappresentanJe di Teodorano, ha la parola ( + ). Vinelli Ottorino, rappre.rentante di Civitella di Ro magna, deplora la crmdotla politica dei ;ocialisli di T eodora110 (+ ). Gildo Graziani, di CwerctJli, ;i aJJocia alJ'oraltJre precedente ( +). Emidio CaJlagnoli, di Predappio, pone un aut aut: ( +) ).

Mu;Jolini riauume la diICuu i one.

Anzitutto non si traila di una semplice alleanza fra socialisti e repubblicani, ma di un vero e proprio blocco in cui c'entrano anche individui indipendenti, cioè di un colore politico indefinibile. Non si pÒssono d'altra parte accettare le giustificazioni dei compagni di Teodorano, poiché facendolo si ricade in quella comoda teoria del « caso per caso », con conseguente autonomia <lelle sezioni, che ha condotto il Partito alla degenerazione. Se i compagni di Teodorano inscritti alla nostra Federazione non sanno darci questa prova di solidarietà politica, come potremmo p retenderla da coloro che vivono e rnmbattono nelle altre • parti d'Italia? E sono lontani dal nostro ambiente? E non conosrnno i nostri casi ? Ma la scelta del Sindaco fa traboccare la bilancia. I socialisti

* Riassunto delle relazioni e delle dichiarazioni svolte a Forn , negli uffici de Li L oua d i ClaJu, il 23 aprile 1911, in occasione deJ terz.o congresso della fe. deraiione collegiale socialista forlivese al quale sono presenti i rapprestntanti di trentanove sezioni federate. (Da La Lotta di Claue, N . 69, 1 maggio 1911 , II),

DALL 0XI C.:ONGRESSO NAZIONALE DEL P. S. I., ECC. 361 di Teoclorano hanno votato a Sindaco quell'Enea Pretob.ni che nell'estate scorsa fu condannato per aver minacciato a mano armata il nostro compagno :t-Jgo Furlani, attualmente a New York: quell'Enea PrctoWli che nell'autunno fu testimonio a difes a del Prati nel noto processo intentato da costui contro il nostro g iornale. I socialisti di Teodorano dovevano da re un'altra diversa pron di soli darietà ai compagni d i Cuscrcoli. Da ultimo i deliberati dei congressi si fanno perché si rispettino. .E certo che se la sezione di T eodorano non sa imporre le dimissioni a i suoi consigli eri , essa non può appartenere alla nostra Federazione. (CttmporeJi Olindo, di T eodorano1 non può dire Je i suoi compagni imporranno Je dimùsioni ai co nsiglieri, poiché la sezione non ne ha dfrcus so. Riconosce di auer /alto t1111le, ma aggiung e che il male era neceuario Medri Giovarmi non giustifica, ma comprende la speciale sit11azio ne dei compagni di Tcodorano e presenta il seguente ordine del giorno: « Il convegno, presa cognizfone del caso di Teodorano, del ibera di abbandonare a Jé quei compagni, nella fiducia che in u n tnl· venire p,oui m o sorga 1m ,1110110 ,w cleo che si attenga, con diuiplina, all'iudirizzo politico e ai d eliberali della Federazione ». QueJt'ordine del giorno è approvato all'unanimità. D al 23 ap rde, dunque, la sezione di Teodorano non fa pili parie della noJlra Federazione).

Sull'argomento autonomia della Federazione, il pre1idente cede la parola al comp. Mussolini li quale cnmincùt col rallegrarsi di un fatto e cioè del fervore di discussione che la guestione dell'autonomia ha sollevato in mezzo ai compagni. Nessuno - egli continua - si meraviglierà del mio atteggiamento. Io già p roposi la scissione all'indoman i del congresso di Milano. La ripropongo ora, poiché ritengo 1a q uestione maturd. Si é voluto giuslifica re l'atto del Bissolati e la condotta del gmppo parlamentare socialista col suffragio universale. Prima di t utto non si tratta di suffragio ve ra mente universale, poi guesta riforma è ben lungi dall'essere attuata. Forse, fra due ~ni. Onde il gruppo po· tev3: benissimo aspettare prima di consegnarci a Giolitti. Aspettare che costu i avesse presentato un progetto concreto, con vaghe ass icurazioni. La t riste esperienza del passato non ha purtroppo insegnato nulla a i deputati socialisti. L'andata del Bissolati al Quirinale è il riconoscimento esplicito del privilegio politico ereditario L'appoggio deJ gruppo socialista a Giolitti è la pratica della collaborazione di classe. Che fare? Rimanendo a contatto ideale con cotesti signori se ne accdta.no le responsabilità. Votare degli ordini del giorno? Ognuno sa quale efficacia essi hanno. Si corre il r ischio di essere presi in giro. Ci faremmo la figura del buon uomo che trova la moglie in fornicazione con l'amìco e invece di cacciarla dal tetto coniugale o di andarsene, corre alla fin estra e grida la sua disgrazia a rutto if vicinato Un ordine del giorno di protesta non h a efficacia. L'autonomia che il Comitato federale unanime vi propone è la forma p iù elevata e nelJo stesSC? tempo più pratica di protesta.

Non ci pmxcupiamo di essere momentaneamente isolati dal resto di coloro che si dicono socialisti. Noi siamo comunque in buona compagnia. Avete visto i giudizi dei deputat i socialisti francesi e quelli del giornale quotidiano dei socialisti tedeschi. Nessuno ha approvato l'atto del Bissolati. Udite ora ciò che scrive un vecchio compagno, Amilcare Cipriani (Riportiamo in altra parte del giOfnale la leltera) *· A lla chiusa d ella lettera di Cipriani scoppia un grande applau;o.

Ora i n ostri compagni della frazione rivoluzionaria ci invitano a rimanere nel Partito, almeno sino a Modena. Ci dispiace, ma non possiamo accontentarli. Prima dì tutto : che cosa c·è mai d ' asp ettarsi dal congresso di Modena? Un'indicazione numerica, e cioè da che parte sta la maggioranza o la minoranza. Nient'a ltro Non com p rend iamo quindi certe fat alistiche aspettazioni.

Noi non sentiamo il bisogno di andare al ·cong resso di Modena D iciamo solo che la nostra Federazione non rimarrà eternamente autonoma, poiché em. si unirà al nuovo organismo politico, se si formerà, o tornerà nel vecchio, se esso riprenderà la buona strada Si tratta di pochi mesi d'attesa. Ad ogni modo è venuto il momento di conoscere se voi avete §eguito gli uomini o le idee che io - senza reticenzevi ho sul g iornale e colla parola manifestato. ( (+ ) Si 110Ja pr i ma la qffeilione d i masiima e l'autonomia deJJa FtderllUone viene appro vata al/'11nani mùà. Per la proclamazione immediata 110),ano ( + ) 2J sezioni çon 1111 loJale' di 893 .soci. Per la prodama2ione a .seJtembre 110/ a~o (.+) 7 u zioni , on 1111 lotule di 264 Joci. Si JOJIO aJJenute (.+) 7 u zioni con un Jotal e ,li 393 iori (+))

• La lettera - che riprova l'atto compiuto dal Bfasofatj e il comportamento d'1fa. maggioranza dei deputati socialisti - è diretta " ~i giovan i lavoratori d'ltdia ~.

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