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IL NUOVO GOVERNO

G igione Lu:izatti è riuscito, dopo laboriosissima gestazione di dieci giorni, a partori re il nuovo ministero. 11 quale comprende due deputati della destra liberale: Luzzatti e Fani; tre deputati della sinistra giolitt iana: TedeS:co, Ciuffelli e Facta; un deputato della sinistra d emocratica : Ranieri; due deputati dell'Estrema Sinistra radicale: Sacchi e Credarò; un senatore di. centro sinistro: Di San Giuliano e due militari: Spingardi e Leonardì rispettivamente il primo per la gue rra, il secondo per la marina.

C'è in questo m inistero bloccardo tutto l'arcobaleno politico; ahneno 9uello che sorge nel cielo basso di Montecitorio.

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Notevole è la rappresentanza dei giolittiani che occupano tre ministeri e questo dimostra che il dittatore Giolitti ha lavorato nell'ombra. C'è anche la « punta rella » a sini'stra, puntarella assai timida perché è giunta a toccare solo due tempratissimi radicali quali il Credaro e il Sa.echi. L'Estrema Sinistra non può dirsi quindi rappresentata nel nuovo ministero dal momento che non vi è compreso il Pantano e non si è neppur consultato Enrico Ferri.

Sul programma del nuovo ministero nulla si conosce di positivo. Si accenna vagamente alla possibilità di un indi.rizzo di governo prettamente laico e anticlericale, ma dubitiamo assai c he fa Camera giolittiana possa segu irlo. Occorre ricordare che <lu~ tc:rzi dei deputati go· vematìvi sono stati eletti diet ro accordi presisi tra vescovi e prefetti. Gigione Luzzatti non ci sembra l'uomo capace di fare in Italia ciò che hanno fatto W aldeck-Rousseau e Combes in Francia. Manca della prinu. qualità necessa da: il coraggio.

Avremo invece quakuno dei soliti progetti di riforme sociali, destinati a naufragare nell'urto delle fazioni parlamentari o nell'applicazione pratica.

Vivrà il nuovo ministero?

f! difficile rispondere a questa domanda poiché nel pettine della politica ci sono tutti i nodi accumulati da Giolitti e da Sonnino e quindi difficoltà' grandi da superare. La vitalità del ministero dipende dagli umçui della Camera. Certo che i giolittiani sono a ncora gli arbitri della luzzati è rimasto l'uomo che crede « al buon cuore delle classi di· rigenti >> e all'efficacia taumaturgica delle riforme.

DALLA FONDAZIONE DE <C LA LOTTA DI CT,A SSE », ECC situazione e un ministero che nasce sotto questa gravosa-·tutèlà- è- Si~ dal principio conda~at.o a non vivere.

Noi non ci facciamo illusioni. Il nuovo ministero bloccatdo ci lascia scettici e indifferenti. Non è con questi uomini che l'Italia può camminare velocemente sulla via del progresso civile. Sono troppo vecchi. l'ideologia 1w.zattiana è in rìtardo d'un secolo. 11 suo concetto della questione sociale manca d'ampieua. Bissolati glielo dimostrò vent'anni fa in un opuscolo che val la pena di leggere.

Quello di Luzzatti è un minist ero di transazione c~e prepara l' imminente carnevale della democrazia bloccarda, rispettosa del re e più ancora del papa.

Mussolini

Da L: Lotr11 di Ciane, N. n , 2 aprile 19 10, I.

Smentita Per Ridere

Quando nel penultimo numero della LoJla di Claue venne riportata un'antologia di autori repubblicani· del 1909, Armando Casalini scrisse nel Pemiero Romagnolo queste testuali parole :

« Smcnti5co auolutammte quanto nel suo oumero odierno afferma a mio carico LA UJ114 di Claue ».

Ed io mi aspettavo una smentita assoluta, una di quelle smentite categoriche che vi chiudon la bocca. Io mi aspettavo che il sig. Casalini dicesse : « Guardate, caro amico, che io non ho neppure partecipato al congresso repubblicano di Cesena; notate che l e fusi da voi riportate, non mi passarono neppure per la cosidetta anticamera d el cervello ».

Questa era wia 1mentita assoluta, non certo l'articolo pubblicato nell'ult imo numero del P. R omagnolo; dove si finisce attraverso molti studiati contorcimenti gesuitici per riconfermare quanto il nostro giornale ha pubblicato.

Il Casalini ammette di aver detto al congresso repubblicano di Cesena che « le macchine debbono appartenere ai braccianti macchin isti e paglierini con la esclusione dei contadini, poiché chi compie l' opera di trebbiatura sono i primi, non i secondi », però aggiunge che « in prat ica bisogna consenti re nell'ordi ne del g iorno Zoli , cioè p er le cooperative miste »"°

Carte in tavola e parliamo chiaro. JJçaJmenle il Casalini ammette H diritto dei braccianti e personale tecnico. Chiama questa fonnula che . vuole « gli strumenti del lavoro nelle mani di chi li adopera » giusta, ma incompleta. Se è incompleta, non è più giusta Praticamente il Casalini era ed tuttora p er le « cooperative miste». E allora noi gli facciamo queste formali domande :

Perché non avete propugnato questo concetto in seno alla F ratellan.2:a contadini di cui siete segretario? Perché invece avete vivamente consigliato l'acquisto delle macchine - e con circolari e con discorsi nelle leghe coloniche?

Perch é non mettete d 'accordo il Casalini repubblicano favorevole alle cooperative «miste» , col Ca.salini segretario della Fratellanza conta- dini che minaccia di « pericoli e responsabiliti » le leghe coloniche che non acquisteranno per proprio conto la macchina, escludendo in modo assoluto i b raccianti? '

Ma non vedete che tutto il vostro articolo è una miserevole contrad· dizione con voi stesso? Cominciate affermando che « tutte le categorie devono essere comprese nell'eserci2:io delle t rebbiatrici» e dopo poche righe riconoscete « legittimo il possesso delle macchine da parte dei contadini». E aHora dove salta. la vostra « cooperazione integrale » se vi introducete un padrone, dei padroni?

E volete ancora divertirci, esilararci colle voslre iùee cooperativistiche! E parlate di sopraffazioni social iste e ci accusate di « squaglia· mento>> mentre non v'è numero del nostro giornale che non abbia pubblicato articoli sulla esasperante questione.

Nella quale, aprite bene le orecchie, voi e i vostri amici sostenete la parte dei perfetti conservatori e reazionari.

Voi difendete la mezzadria che rappresenta oggi un principio di conservazione e, come affermava recentemente il Comandini, « per voi, per i mezzadri, per tutti i padron i la macchina deve arrestare la ma rcia febbrile del bracciantato e consolidare le posizioni del mezzadro ». quanto, del resto, affermavamo noi - a lcuni giorni prima del Comand ini - rispondendo a certe disquisizioni cooperativistiche che hanno l'aria di esercizi scolastici fatti sulla traccia dei massimi autori.

Dichiariamo da ultimo che non ci occupiamo del C.a.~alini, in, quanto persona privata; ma ci occupiamo di lui in quanto è segretario de lla Fratellanza contadini del Forlivese. Siccome da qualche tempo si va parlando « d'inquisi:r:ione socialista», documenteremo anche noi d 'ora innanzi il « gesuitismo repubblicano».

AVANTI, O BARBARI!

Gli avvenimenti ·svoltisi domenica mattina a Ravenna sono noti e non v' è bisogno di farne una cronaca dettagliata. Si è impedito un comizio repubblicano di protesta contro i boicottaggi organizzat i dai braccianti a danno dei contadini gialli del Ravennate. I braccianti hanno rag ione, hanno fatto bene - dovevano fare cosl. · lo h o del socialismo una nozione barbara - io lo immagino come il più grande atto di negazione e Ji distruzione che la storia registri, io p enso un socialismo che non « distingue•» che non «patteggia» che non si « mortifica ».

Noi non comprendiamo come il Pa rtito Repubblicano intervenga ufficialmente in una contesa d'indole prettamente economica - noi non comprendiamo come un partito politico s i metta a. protestare contro il boicottaggio - una misura cioè di difesa e di offesa delle classi lavoratrici contro i mezzadri che sono oggi il paravenJo dei padroni.

Il Partito Repubblicano non si svecchia: esso fa suoi gli interessi della borghesia. Qui, dove non è al governo, protesta contro le masse dei braccianti che si difendono dallo sfruttamento dei mezzadri e dei padron i - altrove, dove già la repubblica esiste, s'impiccano gli scio• peranti come a Chicago o si fucilano come in Francia.

In una corrispondenza pubblicata nella Ragione di ma.rtedl i brac· ci~ti che parteciparono al comizio sono chiamati « orde barbarichecanaglia organizzata - banda di malfattori - strument i ciechi di sopraffazione » ecc.

Ebbene : vivtino i barbari di R.avenna/ Vivano ltllti gli Jjr11llaJi che Ji le vano col g erto dem olit ore dei barbari!

Avanti, nuovissimi barbari! Al disopra e contco monarchie, repubbliche e contro tutti gli sfruttamenti borghesi! Come tutti i barbari anche voi siete precursori di una nuova cirviltà.

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