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IL DON CHISCIOTfE DELLA MEZZADRIA
L'eroe delÌa cavalleria mancega rivive appieno nel solito scrittore del Pemiero R omagnolo incaricato di difendere repubblicanamente la « santa proprietà privata » dei mezzadri e dei padroni.
t pietoso anche quando ,vuol far d ello spirito! Discutiamo pure, so~tomettiamoci a questa volontaria mortificazione della mente.
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G domanda:
« Come farebbero i braccianti ad essere i salariati dei mezzadri quando avessero Ja comproprietà delle macch ine e la conseguente compartecipazione a,i;:li utili?~.
Rìspondiamo: non sàrcbbero p iù « salariati » ma « sfruttati » sempre. Di fa~i, con qual diritto i mezzadri che non lavorano alla macchina avrebbero la « compartecipa.zione agli utili »? Nelle cooperative miste ci sarebbero dunque due parti : i braccianti e personale tecnico che lavorano e i menadri che guardano a lavorate. E questi ultimi avrebbero lo stesso diritto dei braccianti. Questa trovata dell'economia.... repubblicana è un assurdo e un'ingiustizia!
Don O,isciotte ci domanda :
« Chi impedirebbe ai braccianti assoluti ed esclusivi detentori delle mac· chine di sfruttare il contadino? i>
L'interrogazione ci rivela che i difensori dei mezzadri temono ch e i prezzi deUe tariffe dei braccianti. seguano una progressione.... geometrica e pongano a rischio la mezzadria.
Paura sciocca. Le richieste dei braccianti sono e saranno in relazione coUe condizioni generali dell'economia e con quelle particolari dell'economia agricola.
Le tariffe non si aumentano per capr iccio o per rappresaglia. E il meutdro può ad ogni modo soddisfare le legittime crescenti richieste del bracciantato migliorando le colture del suolo e ]imitando con nuovi pa~i colonici la quota del profitto pa<lronalc.
Don Chisciotte ci regala quiadi un ricorso storico e ci riporta al medioevo. Afferma che l'esclusivo possesso delle trebbiatrici affidato a lla classe dei braccianti sarebbe.... un monopolio.... una tirannia corporati· vista. E l'altro giorno a Firenze un Oscar Spinelli, repubblicano, ha pre• sentato e fatto approvare un ordine del giorno nel •quale si rec!3mano « le fe rrovie ai ferrovieri». E non c'è stato nessun Don Chisciotte che abbia fatto delle prudenti riserve sui . pericoli del « monopolio » dei ferrovieri. La formula « lo strwnento del lavoro deve appartenere, a chi lo fa fu nzionare e ognuno deve avere integrali i frutti delle proprie fatiche» è buona per tutte le categorie dei lavoratori, eccettuati i braccianti. Per questi sfruttati non c'è redenzione poss ibile almeno scço ndo le nuove teorie della cooperazione integrale.... repubblicana!
E non parlatemi - per carità - di cooperative socialiste manto· vane, solo perché dirette da quakhe socialista e non menzionate l e coope rative belghe, negazione di ogni principio socialista. (Vedi DivenM'6 Sociale, N. 15-1.6, p. 19), anno 1909).
Dopo aver ricordato ancora una volta Vergnanini, G raziadei e soci, D on Chisciotte ci dà una lezione di sociali smo e dichiara che il prog ramma socialista «è assoluta.men te contrario alla propiietà degli strumenti del lavoro da parte dei g ruppi sociali e li Vllole invece affidati allo Stato, alla collettività ». Non sofistichiamo sulle parole p erché allora dovremmo chiedere che cosa siano i « gruppi sociali ». Noi non conosciamo che « sindacati di produttori ». Ma ammessa anche la collettivizzazione di tutti i mezzi di produzione qual meta del socialismo, per giungervi bisognerà intanto dare ad ogni categoria di lavoratori gli stru· menti del proprio lavoro. E solo quando ·ogni categoria di lavoratori avrà pieno e incont rastato il possesso dei propri strumenti di lavoro sarà possibile realizza.re la comuni.zzazione di tutti i mezzi di produzione, Il socialismo si fa eliminando quel padronato che voi di fendete.
Tutto il resto deffarticolo non ha nulla che valga la pena di rile· vare. Ma n~Ua chiusa D on Chisciolte ci accusa di «mendacio >> solo per· ché non àbbìamo propalato la g rande notizia ch e i repubblican i farli. vesi avevano votato per « le cooperat ive miste». Questa mezza misura dei repubblicani forlivesi non ce li rende simp atici ! Preferiamo il con· tegno dei repubblicani ravennati, i quali sono coerenti ai loro p rincipi. L'ha detto il vostro Comandin i :
,i,; La macchina nelle mani del mezzadro l'ostacolo insormontabile che deve fiaccare gli sforzi de l bracciantato ».
Questo è il vostro pensiero, e a ciò è diretta la vostra a2ione. Voi volete salvare la menadria perché volete consolidare la posizione dei piccoli propri~tui, me.u.adri - B:tandi proprietari - dei padroni insomma che formano il ,grosso della vostra mandra elettorale!