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P. S. I . FEDERAZIONE COLlEGIALE SOCIALISTA FORLIVESE

PRIMO MAGGIO 1910

Compdgni! Lavoratori.I

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Un giorno di sosta nell'opera quotidiana intesa a produrre la ricchezza per g li ah ri e la miseria per voi, un giorno di raccogl imento e di affermazioni ideali, è quello che vi chiediamo nella riconenza della fatidica data.

Oggi per tutto il mondo dei sofferénti, oltre le frontie re e gli oceanì, passa lo stesso brivido di ribellione - oggi milioni di anime doloranti s'allietano nella visione di un'Umanità senza schiavi, né Signori oggi milioni di mani si levano verso il sole .col gesto eroico di chi si attende e si prepara alle nuove decisive battaglie.

Per un giorno la fatica assidua e bestiale è interrotta - per un giorno è sospesa l'enorme attività dell' alveare umano. Dai porti alle miniere, dalle officine ai campi i lavoratori incrociano le braccia. E tutta la società capitalistica - in tutte le sue ist itu2ion i - trema per questa pausa breve. Ciò prova, o lavorator i, la vostra importanza nella civiltà contemporanea; ciò prova che <la voi, solo da voi, scaturiscono il mo\'imen to, la r icchezza, la vita, Non curvate dunque le fronti che si ch inarono già a tutte le tìrannidì dalla economica alla relig iosa, Non più rasseg nazione, ma lotta - non p iù r inuncie, ma conquista!

Associatevi anche voi, o lavoratori della Romagna, alia celebrazione del P rimo Maggio. Associatevi al Partito Social ista e: reclamate con esso il diritto per tutti i cittadini di partecipare alla vita politica della nazione, diritto che trova la sua immediata espressione nel suffragio . un iversale Associatevi al Partito Socia lista e protestate contro la mala politica corruttrice del governo e contro le insidie della democrazia bloccar da. ·

J\1-a al disopra di queste ch'è sono agitazioni d'attualità ed esprimono i bisogni dell'ora presente in Italia , o lavoratori di Romagna, dichiarate ancora una volta la vostra p iena fiducia n ella lotta di classe; r iaffe rmate che meta vostra è l'« espropriazione » della borg hesia ; pro-

Opera Omnia Di Benito Mussolini

mettete di resistere a lusinghe o imposizioni di politicanti che volessero spingervi a guerre fratricide. Rinnovate oggi - alto e solenneil patto della vostra solidarietà cogli ·sfruttati di tutto il mondo.

Compagni!

Avanguardie della Rivoluzione, spiegate al vento le vostre bandiere, innabate l' inno dell' Internazionale. La preistoria del genere wnano sta per finire. E le pagine bianche della nuova istoria attendono il segno incancellabile delle nostre vittorie. Lottate e il socialismo sarà.

Il Comitato Federale

Da L, Lotl4 di Clnsu , N . 17, 30 aprile 1910, 1 (,i, 479).

Dichiarazione

I compagni non si meraviglino, né si lamentino se vedono I.A Lot~ di Ciane uscire anche per il Primo Maggio colla solita veste. Per una volta tanto noi ci troviamo perfettamente d'accordo colla Giustizia di Reggio Emilia e coll'on. Napoleone Colaianni. La Giustizia ammoniva i socialisti italiani di 1iversare tutte le loro energie a diffondere un solo Numero Unico, quello· dell'A vanti!, invece di fare duecento e più Numeri Unici di dubbio va lore. Napoleone Colaianni manifestava sulle colonne della Ragione il suo aperto dispregio per i Numeri d 'occasione. D ispregio giusto e giustificato. Che un Nerbini, editore che passa con fiorentinesca abilità dal «genere» socialista al genere «pornografico», ci ammannisca il suo Garofano Rouo, Io comprendiamo. 'S una specu· !azione commerciale. Ma che tutti i settimanali socialisti d'Italia debbano esaurirsi o quasi in un Numero Unico è cosa che non ci persuade. Noi non ammettiamo che si possa fare un g iornale vuoto tutto l'anno, salvo a imbibire, a indigestionare i lettori - nella ricorrenza del Primo Maggio - con sei, otto pagine d "articolini ed articoloni d'occasione che sono quasi sempre articoli di nessun pregio I Numeri Unici - specie quando siano fatti da giornali a piccolo formato - producono un « ingorgo» di materia che rende pesanti parecch i numeri successivi. La Lolla di Classe non sopprime quindi neppur per il Primo Maggio le sue rubriche fisse e gli articoli polem ici, che quando perdono l'a.ttualità, perdono ogni valore.

La Lolla d i Clasu non ha creduto di sollecitare con insistenza dai soliti compagni più o meno illustri le dieci righe insignificanti. La Lolla dì Claue fra. l'imperversare di centinaia di Numeri Unici :socialisti, repubblicani, cattolici, monarchici, si presenta - e questo è !'essenzialeleggibile come sempre e consiglia i compagni di comperare il Numero Unico che l'Avanti/ dedica alla celebrazione della festa mondiale proletaria..

LA L, DI C.

Da LA Lolla di Cla.m, N. 17, 30 aptilc 1910, I (•, 479)

AVANTI SEMPRE O BARBARI !

DEDICATO ALLA « LIBERTA » DI RAVENNA

Un M ussolini che ha provato le manette di due cantoni repubblicani (Berna e G inevra) della liberissima Svizzera - dai quali fu espulso per « p ro paganda rivoluzionarta » - un Mussolini il quale non h a certo, né ci tiene, la notorietà cl.egli anonimi redattori del foglietto repubblicaoo ravennate, foglio letto e diffuso a Londra, a New Yo rk e a Pechino - si che i suoi redattori ne hanno universale rinomanza - un Mussolini che ha pagato sempre di p ersona sotto monarchie e repubbliche, risponde al trafiletto idiota comparso nell'ultimo numero della Libertà di Ravenna.

la mia fantasia dunque « trascende ogni concetto di sindacalismo e combacia coll'anarchia » - io sono un (< folle che faccio del rivoluzionarismo, verbale cop ernicano» (povero Copernico! che i tuoi Mani non s'adontino dello stolido paragone !). E da ultimo - dulcis in fundo - mi si chiede se sono amico dell'altalena.... Domanda, come ognuno vede, ind iscreta...

R ispondiamo:

Il socialismo (( invasione barbarica ,> è una fantas ia marxista, tradizionale. Nel concetto marxista il proletariato si rovescia sulla civìltà attuale -demolendone l'ingranaggio statale, t rasformando il modo di produzione economica, capovolgendo la « tavola dei valori morali >>.

Barbaro era Carlo Marx che approvava e consigliava la demolìzionè «materiale» di edifici cui sì riconnettessero odiosi ricordi ; barbaro era Carlo Marx che nel suo Jibro La miseria dellà fi/010/ia., ammoniva che « alla vigilia generale d'ogni grande riforma della società, l'ultima pa· rola della scienza sarà semp re il combattimento o la morte, la lotta sanguinaria o il n ulla».

Voi cre dete di mortificarci chiamandoci «barbari » e noi invece siamo fieri della « nostra » barbarie.

I borghesi di tutte le epoche - dai patrizi di Roma.... ai proprietari r epubblicani di Ravenna - hanno sempre chiamato « barbari » i ri- · beJli, gli ttomini nuo\'i, gli eresiarchi. Per Roma repubblicana, erano

DALLA FONDAZIONE DE (( LA LOTIA DI CLASSE ECC. 87

<< barbari » gli schiavi di Spartaco che insorsero. pugnarono e seppero morire - per Roma imperiale erano « b3;!bad » i cristiani (latebrosa et lu.ifuga na#o) che si preparavano nelle « comunità » sotterranee al dominio del mondo - per i baroni feudali erano « barbari » i ;acq11eJ che di tempo in tempo spezzavano le catene della servitù della gleba e ponevano fuoco ai castelli - per la nobiltà, per il clero e per gli ultimi Capeto erano << barbari >> gli epici sanrulotti che demolivano la Bastiglia, trascinavano i cannoni nell'Assemblea Nazionale, rnprivano col berretto frigio 1a. testa tremante di Luigi XVI, sapevano vincere a Valmy - per Cavaignac, il beccaio di Giugno, erano « barbari » gli operai pa· rigini insorti - per Thiers erano peggio che barbari, « lupi », gli eroici comuna rdi del 1871 - per tutta la borghesia europea dal '60· all' '80 furono barbari e malfattori gli Internazionalisti; per i repubblicani di Ravenna, oggi, sono « barbari » i braccianti che muovono a r ivendicare un loro diritto.

E noi gridiamo allora: Vivat1;0 i barbari! Voi anonimi della Lihertd ammettere intanto che i barbari hanno dato la « for:za » alla civiltà ma si sono poi fatti assorbire e ammansare. Ebbene i nuovi barbari, coscienti del valore della loro for:za, non si faranno più ammansare dai dominatori o dai politicanti, ma creeranno il «loro» mondo, inizieranno la« loro» civiltà.

Il socialismo italiano è riformista? O, più esattamente, il P. S. Italiano è riformista? Tanto peggio. Ma ricordatevi, che in fatto di riformismo, voi repubblicani battete il record -mondiale. Al congresso di Firenze avete padato di legisla2:ìone sociale col linguaggio dei radicali.... e avete rubacchiato, per abbellirvi, tutti gli stracci della guardaroba borghese.

E la << santa carabina »?

Al Museo! Al Museo!

Da L: l.ntla di C/a.ue, N. 17, 30 aprile 1910, I.

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