9 minute read

LA FUNEBRE SPECULAZIONE

A Proposito Dei Fatti Di Voltana

D iciamo subito che la versione esatta del conflitto manca ancora, quantunque siano già passati alcuni giornj. :Forse non l'avremo mai. Ma dalle narrazion i comparse sui gio rna li quotidiani è possibile ricostruire il fatto cosl.

Advertisement

Sabato 7 maggio, nelle prime ore J el pomeriggio - una forte squadra di braccianti di ritorno dal lavoro p.el fiume Sante rno - si recò nelle vicinanze di un podere boicottato dove si lavorava collo scambio d'opcre fra coloni. Ci fu dapp rima un vivace diverbio, poi i braccianti invasero il campo e non la ca.Ja colonica, come si è bugiardamente affermato nel manifesto pubblicato dalla locale Fratellanza contadini. I coloni resistettero, alzarono le armi del lavoro, impugnarono le rivoltelle.

I b raccianti dopo· un m inuto d 'esitazione avanzarono egualmCnte. La zuffa divenne- generale e cessò solo all'arrivo dei carabinieri, Dei con. tadini uno era stato colpito a morte, qualcun altro ferito. Più numerosi i feriti dalla parte dei braccianti Si è detto che costoro fossero 400. Questa cifra dev'essere esagerata.

T red ici o quindici contadini si sarebbero prudentemente rit irati, di fronte a 400 braccianti minacciosi. C'è troppa disparità di nume ro. molto più probabile che i contadini esasperati dal boicottaggio e ritene ndo che fom: ora di finirla abbiano impegnato la :zuffa colla prima S<J.Uadra dei braccianti credendo d'int imid ire tutti gli altri. Invece i braccianti - fra i qu.Ji, ripelùtmo, è Jtranamenle alto il numero dei feriti - non si spaventarono, e si difesero e offesero.

L'episodio fratricida non è il primo e non sarà l'ultimo nella. storia delle grandi agitazioni economiche.

In Germania, in Francia, negli Stati Uniti i confìitti tra 01tegorie di lavoratori sono frequentissimi, specie nei bacini minerari.

Ciò è deplorevole, è esecrando, è condannabile, d'irete voi e lo ammetto anch'io. Ma tutti gli aggettivi della rettorica bug iarda e dell'ipocrisia convenzionale non impediranno l'esplosione quasi sempre violenta degli egoismi di classe. 11 conflitto di Voltana trae la sua origine Vera nel turbamento degli interessi causato da lotte economiche. Dargli un colore politico, significa sperulare sui morti: E speculace sui morti tenta oggi il Partito Repubblicano. Di questa gra:vissima affermazion e noi as- • sumiamo intera ogni responsabilità. Poiché dopo il conflitto di Voltana, la parola d'ordine è: « Dàgli al socialista!».

I 9.uindici. contadini probabili elettori di Masi diventano 15 repubblicani - i 400 braccianti sono 400 socialisti Un conflitto economico si tramuta in conflitto di partito. Con manifesti, con supplementi straordinari di giornali, con telegrammi alla Ragione ( di cui il gesuit ico contegno in tutta questa faccenda .è degno di un'altra targa d'onore) si vuol far c redere non solo che i braccianti tutti fossero socialisti; ma che ' il Partito Socialista stesso abbia preordinato l'assassinio.

Un cadavere diventa una bandiera sotto la quale si raccolgono l'Agraria e il Partito Rep ubblicano. I funerali di un «simpatizzante » repubblicano (tutti i mezzadri simpat izzano oggi coi repubblicani) si trasformano in una grande manifestazione politica rep ubblicana e solo in odio al Partito Socialista i repubblicani seguono un feretro di cui i cordoni sono tenuti da un prefetto delJ'odiatissima monarchia, da un deputato Masi, prete: e doganiere. Gli scrupoli della coerenza èhe in altre occasioni giungono a manifestazioni di settarismo grottesco, non valgono più (}uando si tratti di esecrare il Partito Socialista. Le più assurde conciliazioni si realizzano.

Le bandiere t ricolorì delle Associazioni costituzionali si confondono con quelle rosse dei circoli repubblicani - fraternizzano i soci. L'occasione è buona. Finalmente! Finalmente! I braccianti dì Voltana ci hanno ·reso un segnalato servizio - « Dàgli al socialista! Abbasso il Partito Socialista unico responsabile dell' assassinio Abbasso questo Partito senza wore, che non segue il funerale, che non lista· a nero i suoi fogli, che non piange, che non si macera gettandosi in ginocchio, contrito, a chiedere -perdono all'Agraria e alla nuova Camera del lavoro giallal ».

Dovremmo forse noi socialisti tacere davanti a questa esplosione ingiusti6rata di odio? Ah! no. Chi ci consiglia il silenzio è un castrato che sta bene neUe sacrestie, non nel~e nostre file. Noi diciamo ai repubblicani di Ravenna e ai solidali con loro, che questa speculazione funebre rivela genuine anime di preti. Noi diciamo che mai, neppu re quando si trattò di veri assassini politici premeditati e complottati, noi socialisti gettammo l'intera responsabilità sull'intero Partito Repubblicano. Non mai facem mo responsabilità collettiva l'atto criminale di uno solo! Ed è lunga, molto lunga la teoria dei no5tri morti da Fràncesco Piccioini di Lugo, a Pio Battistini di c ~sena, a Duilio T assinari di CarpineUo. Non vorremmo evocare queste vittime nostre, ma davanti al- l'odierno macabro biuff dei repubblicani ravennati tacere più oltre sarebbe vergogna. e viltà.

Il Partito Socia.lista. non responsabile né in massime né in minime proporzioni dell'eccidio di Voltana. Se il Partito Socialista non ba seguito i funerali ba fatto per non confondersi coll'Agraria e coi preti. Il Partito Socialista getta i suoi garofani rossi sul caduto, auspicando senza menzognera rettorica giorni migliori.

Coloro che vogliono la pace e ci additano intanto al disp reno universale, possono risparmiare la compilazione di inutili ordini del g io rno, Non sia.mo noi socialisti i provocator i, ma non toller iamo p rovoca~ioni. Per noi che non seguiamo la morale di S. Filippo N e ri, la via è tracciata: non paurose dedizioni, né violenze set tarie, ma Ja lotta aperta, a bandiere spiegate, contro t utti quelli - <lai neri ai rossiche vorrebbero vanamente neg arci o ~imitarci in Romag na e solo in Romagna il .diritto all'esistenza, all'autonomia, all' azione.

D a Lz Lolla di Clam, N. 19, 14 maggio 1910, I.

Al COMPAGNI !

Il momento eccezionale che attraversiamo in Romagna, chiede da voi tutti un'a ltra prova di superiore educa.:i:ione politica.

A voi compagni lavoratori diciamo di essere prudenti, longanimi, tolleranti. Non siate settari. Se vi accade di discutere con operai repub~ blicani non sce nd ete mai all'insulto che rivela la mancanza di ragioni valide, né mai ponete mano all'arma che ri vela un fondo bestiale di delinquenza in aspra antitesi colle nostre idee di fratellanza e umanità. Dimost rate coi fatti che il socialismo ha levato dall'animo vostro tutti i sentimenti primitivi dell'odio irragionevole e omicida . Non è la paura che ci detta queste parole Voi ci conoscete e sapete che non cesseremo di combattere i cattivi pastori repubblicani né piegheremo mai un sol lembo della nostra bandiera.

Ma vogliamo che questa lotta rimanga n el campo dell'idee, e non sia cagione di n uoVo spargimento di sangue.

Comprendeteci, o compagni! Noi preferiamo che il nostro Partito dia, come sempre, le vittime piuttosto che gli assassin i.

La Storia in ogni caso ci vendicherà.

I L COMITATO PEDERALE

Ministerialismo

Le oche della p alude repubblicana sodo ìn gran letizia. L'antiministerialismo del groppo repubblicano h a rialzato improvvisamente nella borsa della politica le azioni ribassate del Partito Repubblicano. Quanta fierezza in questi 24 repubblicani che votano contro Luzzatti ! Tragico gesto d i coerenza! Bella lezione per tutti i sovversivi ! La repubblica -la santa repubblica - è imminente ! Noi siamo ben lung i dall'approvare il voto favorevole dei socialisti e coa noi quasi tutti i socialisti d ' Italia. Ma anche l'antiministerialismo dei repubblicani non ci commuove. Chi ha seguito la Ragione, chi ha letto i discorsi dei deputati repubblicani si convince che Io stato d'animo del gruppo repubblicano è miniiteritJle N on s i spiegherebbe altrimenti sotto al ministero Ulzzatti, la. t rombata candidatura di Barzilai, a vice presidente della Camera.

Di Vestali non ce ne sono all'Estre ma Sinistra, neppure fra i repubblicani. li loro gruppo è ben lungi dall'essere omogeneo. Tra la repubblica deJl'on. Gaudenzi e quella dell'on. Pansini che invoca torpediniere e spa ri per il santo patrono del co llegio, c'è una distanza forse maggiore di quella che separa Forll da Molfetta. N é la distanza. è minare fra il Viazzi' antimilitarista o quasi, e il Barzilai che sogna e vuole i bilanci militari accresciuti per.... curare l'analfabetismo cd estirpa re la pellagra. Ma non facciamo questione di uorniO.i. L'Estrema Sinistra tutta quanta - non esclusi i socialisti - ci fa schifo.

:B inutile dunque far passare per atto di fierezza l'ipocrita dedizione dei dcputa~i repubblicani. l! altrettanto inutile ripetere le accuse di Arturo I.abriola sui banchieri socialisti, min ister ialismo, sovvenzione alla stampa, alle cooperative riformiste ecc. Ad ogni modo i sovvenzionati sarebbero - secondo il Labriola - giornali redatti anche da repubblicani e cooperative dirette da quel Vergnaninì e soci che cosi spesso sono invocati come esempiò dai locali cooperatoti integrali repubblicani

Ma. giacché si cita cosl .spesso e volentieri fa-Propaganda rico,da lo scrittQrello del Pensiero R omagnolo un articolo pubblicato sul giornale dei sindacalisti napoletani in cui si afferma che la R agione vive merèé l'apP?ggio morale e mate riale deUa Massoneria?

Da L, Lolla di Cl.n11, N. 20, 21 maggio 1910, I•.

• Minimrialirmo (104).

7.-nr.

Andrea Costa In Un Libro Di Paolo Orano

Il terzo volume della collezione «] Moderni d'Italia » Cdita dalla Società Libra ria Editrice Nazionale è dedicato ad Andrea Costa. Autore Paolo Orano. Chi conosce Paolo Orano dei Pauiarchi del Socù,lùmo (lavoro di grande erudizione pubblicato sulla rivista li Socialismo di Ferri), chi conosce l'Orano del Cristo e Quirino (libro che gli Accademici d'Italia fingono d' ignorare po ur cam e), chi ha letto dell'O"rano i quattro volumi d e I Moderni ( editi dal Trevcs), chi h a letto su Pagine Libere i recentissimi due primi meravig liosi ,Medaglioni S1orici dedicati a Federico S"·evo e al cardinal Rìchelieu, sa che PaoJo Orano è una magnifica tempra di ricostruttore storico. Molti sono gli e ruditi, moltissimi i Muli di Parnaso, secondo l'arguta perifrasi di Ka nt, ma pochi sono quelli che s:inno vivificare l'erudizione, ricostrujre l'avvenimento e portarcelo vivo e palpitante sotto gli occhi.

A quasi tutti gli storici delle Accademie manca la nozione di movimento. Oca uoa storia senza. movimento, è una storia senza vita. Paolo Orano non è un accademico, e la sua storia non fa ~badigliare

Il libro d edicato ad Andrea Costa è reverente e pcofondo. Non la solita biografia, ma l a ricostmzione .dell'ambiente nel quale Costa visse e lottò V'è a questo proposito un breve, ma acuto studio sul t emperamento nostro di romagnoli. Gran parte di ciò che afferma. Orano è vero. Però q uarant'anni d'intensa vita polit ica ( e qui la politica è fazione) hanno portato modificazioni notevoli al carattere romagnolo.

Dal ' 50 all' '80 la società romagno la è quale c i descriv e l'Ora.no. Due uomini, ·due ideali, due mondi si trovano di fronte: M azzini e Bakunin, il ma.zzin ianismo e il socialismo, la Patria e la Comune, l'idealismo e il positivismo. Questo· nelle sue manifestazioni più violente : materialismo e ateismo.

La folla divisa e parteggiante a colpi di coltello, per il vecchio o il nuOYo verbo. T ra la folla, emergono degli uomini, dei giovani, dei giovanissimi. Andrea Costa, segretario dì Bakunin, è l'anima del1'1nterna.zionale Italiana. Studente a tempo per.so, ma tribuno, cospiratore a ogni momento. 'E. l'alba rossa del nostro movimento. E il prolungamento so· ciale della r ivoluzione politica e borghese che si chiude a Porta Pia

Andrea Costa nel decennio dal '70 all' '80 è l'esponente di un nuovo periodo di storia.

Con Andrea Costa le m.1Sse lavoratrici - rimaste assenti del tutto o quasi dalla rivoluzione politica nazionale - $i affacciano a reclamare la loro parte di benessere e di libertà e superano e negano la patriacosì come Gli Eguali di Babeuf al compimento della rivoluzione democratica francese, sorgono a porre nuovi problemi di classe. _t:: dal '70 alL' ·so il periodo più fervido dell'attività rivoluzionaria di Costa. Processi, ammonizioni, carcere, esilio non Jo fiaccano. Poi avviene un'evoluzione nelle sue idee. Orano vi accenna con periodi che val la pena di riprodurre per intero :

• Certi processi ddfo. vita individuale li comprende meglio lo psicologo che non l'uomo di partito. A me pue ingiusto condannare un agitatore per un suo tramutarsi <he abbia reali <agioni psichiche e sia quindi sanamente necessario».

Ma Andrea Costa rimase sempre in fondo all'anima il vecchio internaiionalista anche quando credette di compiere il suo dovere di socialista occupando lo scanno vicepresidcnziale Non solo. Ma A. Costa fu nutrito di forte coltura socialista, sebbene non abbia lasciato volumi ponderosi. Orano ricorda il funerale di Antonio labriola e il discorso pronunciato da Costa in quell'occasione.

«·Fu per me - s<rive Orano - una rivd azione. Riroriobbi nel Costa un uomo nutrito di studi critici, lo sorpresi fornito dell'esperienza mentale di chi è disceso e non infrequentemente nei sotte rranei dei problt'mi. Le .sue parole mi toccarono e mi penetrarono come quelle di una luce nuova, di una più profonda ed interna voce che da lui balzasse fuod il segreto vivo e mirabile della dottrina.

« Il vecchio internazionalista aveva sentito l'irresistibile bisogno di <apire i nuovi svolgimenti della scienza critica contemporanea».

Il libro di Paolo Orano - libro che consiglio vivamente di comperare e leggere -è tutto compenetrato da un sentimento di devozione filiale. Dalle pagine di Orano, Andrea Costa ci balza incontro vivo come quando agitava questa nostra Romagna. La sua immagine guardata con ruore di giovane, oltre il limite di questo trentennio è, come dice Ora.no, « il dìvino viso ridente ed onnipossente della giovinezza sovversiva ».

E tale rimanga impressa nelle anime nostre.

Da~ Lolla di Clasu, N. 20, 21 maggio 1910, I.

This article is from: