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CRONACA CITTADINA
Appello Alla Solidarieta
Del manifesto pubblicato dalla focale Camera del lavoro non rispondiamo in questo momento alla parte che ci riguarda e ognuno e in primo luogo la stessa. C. E. comprenderà le ragioni supreme che ci consiglia.no il silenzio. Rispondiamo invece all'appello rivolto alla solidarietà del proletariato esortando i compagni ad aiutare la nascente Cooperativa in modo che essa sorga e prosperi. per virtù del solo proletariato e non di elementi estranèi. Intanto dietro mia p roposta il Comitato federale socialista ha decisb di versare alla Cooperatìva mattonai a fondo perduto Wla prima quota d i cento lire.
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Questa è la migliore risposta a molte stupide chiacchiere.
P. S. - Ho risposto sull'Avanti! alla bugiarda corrispondenza pubblicata sulla Ragione di mc:rrnledl +.
8, M,
D a La Lotta di ClaJrt, N. 23, 11 giugno 1910, I.
• (219) Al corrispondente forliwse de La R.agiont, Mussolini indirizza ancora. il seguente corsivo: « Nien t'tÙJro , h e Nn miierabile unza pudore dfi/eJJe,e il c01'riJpondmu forli,.>itst della Ragione che non a11ant1 l e mit dichiarazioni 111lrAvanti ! r u1lla lotta di O use telefonava /,medi al J1'o l{llOtidi.ino '""' l e mrnzognt p"bblicalt n1/J'u/1imo numtro d,I Pensiero Roinagnolo. DiuNltrt, ribattere an,or1:1i Non nt vtd, la p ena. Qnst" genti i degna dtl br11go , J1ll11 s11crr1tia. A s,,/Ja. b m. ». (Da La Lolla di _ClaJu, N 24, 18 giugno 1910, I)
8 . -111.
Miscellanea La Libert Di Stampa
Di questi giorni venne inaugurata a Parigi la Casa degli studenti con un discorso di Anatole France, il g rande scrittore a tendenze socialiste, universalmente noto e ammirato.
Le parole di Anatole France hanno speciale valore perché furono pronu nciate all'indomani dell'incarcerazione di G. Hervé.
« Non si possono tirare fucilate alle idee», diceva or fa un secolo Rivarol. Questa massima è stata ripresa e sviluppata dal France.
« Non temete - egli ha rletto - di esternare in pubblico e sempre tutto il vostro pensiero. Solo a queste condizioni si è buoni, si è grandi. Pensate e suscitate pensieri attorno a voi. Amale il pensiero degli altri q uando corrisponde a l vostro, rispettatelo quando è contrario. Bisogna comprendc-re anche ciò che ci dispiace. una legge criminale (so che parlando cosi comm~o un delitto e lo commetto volontariamente, con soddisfazione, con allegrezza), è una Jegge criminale quella che punisce colla prigione o colla multa l' uomo che ha parlalo, che ha scritto contro le nostre opinioni anche le p iù salde, éontro i nost ri sentimenti anche i più cari, contro la nostra fede anche lo. più sincera : L'applicazione di tale legge è un'onta e un obbrobrio per l'umanità tutta intera. S mostruoso, è stupido punire colla prigione un articolo di giornale. Come si può ribatterlo ? Come discutere con un uomo chiuw in carcere per cercare di convin<erlo? Voi g li accordate il benefizin supremo di soffrire per le suè idee: come potlete opporgli· le vostre fo rze migliori ma che non vi costano nulla ? Al pari dell' intolleranza religiosa detestiamo l'intolleranza politica e monle e aboliamo tutte le leggi contro iJ sacrilegio, sia pure civile.
« Se le_parole sono pericolose, combattete le ma con altre pa role».
Cosl Anatoie France ha rivendicato ancora una volta il di ritto del libero pensiero al disopra dei dogmi religiosi e delle leggi politiche.
L 'abate Debry - ex segretario generale d el congresso ecclesiastico di Reims e di Bourges, ,ex redattore capo del Peuplt Pr,mpzit, ei diret- tore della Vie Catholique - abbandona la chiesa. Dalla lettera dì con-. gedo togliamo questo eloquentissimo brano. .
• Tutto nt llf chiesa - scrivt' il Debry - tutto è anti-democratko, la sua forma attuale, i suoi metodi, le sue abitudini, la sua posizione nelle questioni p resenti: la sua fonna attuale per una socicti che in origine fu comunista s'è convertita nell'assorbimento di ogni indi-.idualità, oella cristallizzazione di ogni pensiero, di ogni volontà in una persona sola, quella del papa, che riassume tutta la chiesa, che possiede tutta la verità, che accumula tutti i poteri e che vorrebbe imporsi come un mostro alla società tutta quanta; i suoi metodi, coi quali tutto imposto ooll'autoritiì. e presents.to con formule inassimilabili, dove tutto è artificio e pronto quindi a crollare davanti a ogni piccola difficoltà; le sue :abitudini che §{)no un re~illuo rancido delle vecchie epoche monarchiche per cui la chiesa è portata ad apprezzare ciò che è lusso e comodità e prodotto della vita moderna; infine la sua posizione nelle questioni presenti per cui essa atrunanimità delle sue istituzioni, non m.tnca mai di porsi dalla parte più bassa· mente retrograda e reazionaria.
« La chiesa, cosl come ~ iste e funziona oggi, ha certamente l'aspetto d i un corpo s traniero nella società contempor ane:a, di un elemento n ocivo, che, secondo la legge degli organismi viventi, finirà per essere espulso».
Noi dedichiamo questa requis itoria dell'abate D ebcy a don Murri che gioca ancora sull'equivoco.
L'AMMUTINAMENTO DI NIMES
Me ntre il sottomarino Pluvibse affondava nelle acque della Manica troncando 27 gagliarde esistenze di giovani nurinai, a Nlmes 80 ri• servisti abbandonarono il campo ed entrarono in città. al canto dell'/ n· ternazionale e col calcio del fucil e in aria. Questa iedizione ora già domata, ha impressionato molto il governo radico-soc ialista incaricato di proteggere la proprietà borghese. L'Esercito permanente in Francia è ormai profondamente minato daUa propaganda antimi1 itarista. I casi d'indisciplina singola e collettiva non si contano p iù, i disertori rag· giungono una cifra enorme (71.000), .la tassa del sangue sta per finire, E la borghesia internazionale si trova di fronte a un terribile punto interrogativo: Chi rimarrà alla sua d ifesa, quando l'Esercito· si comporrà d i ribelli coscienti? Basterànno la polizia. e i liberi lavoratori ad impedire l'urto definitivo col proletariato ?
Intanto questi « segni d~i tempi » ci riempiono il cuore di spe· ranza.
ça ira.
Dal.A l.All4 di CJ4JU, N, 23, 11 giugno 1910, I (.t, l7).