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UN'ALTRA VITIIMA NOSTRA
Togliamo prima dì tutto la cronaca dal Resto del Carlino e N el calore della discussione al bracciante sociali.sta Tuoni Do~ico sfuggirono a lcune p arole poco correlte vtrso i repubblicani. li contadino Pinza Luigi repubblicano, estratto un coltello, menava con questo uo co lpo all' addome del Taroni e nd lo stesso tempo il bracciante Mazzetti Giuseppe, pure repubblicano, estratta una rivoltella, faceva fuoco sul Taroni colperu:lolo alla testa. e L'eccitazione è vivissima. I cittadini si umano».
« Sulle ore 20,30 dava.nti alla sede di un circolo repubblicano di Mandriole in un gruppo di braccianti e contadini, inscritti alle due camere del lavoro, si stava discutendo intorno al dissidio vivo e profondo che tiene separati i lavoratori della terra.
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Q uesto il fatto nei suoi crudi particolari.
Conunentarlo? Scrivere degli articoli, ripetere le vecchie frasi mentre l'ora tragica incalza e si uccide e si ucci de come una volta? No. N on in questo momento noi vogliamo compiere sul cadavere ancora caldo del nostro assassinato, la macabra speculazione che i repubblicani compirono per Voltana. Ci ripugna, Poiché noi che ci sentiamo pur tra le vigl iacche violenze settarie sicu ri dell'avvenire, non coviamo amorosamente nell'animo gli istinti best iali della vendetta. la sto ria giudicherà e condannerà.
• Compagni socialisti, gettate sulla nostra vittima i garofani cossi della f ede comune.
Inchinatevi davanti alla salma di q uesto milite oscuro dell'ideale, caduto sulla breccia.
Da 1A Loua di Clam, N. 26, 2 lug lio 19 10, I ( b, 123).
Vecchiaia
Sorto il caldo sole italiano,_ gli aranci, le istituzioni, i partiti nascono, crescono, maturano e imputridiscono con una vertiginosa. celer ità.
Vedete il sindacalismo. Sorse in un buon momento, scrisse qualche bella pagina nella storia delle agitazioni proletarie, diede - e questo è pure un gran merito - vasto e profondo contingente di stud i a lla letteratura economistica e socialistica - p a reva dovesse rinvigorire iJ movimento operaio r iducendolo alle sue mete ideali. Si annunciava insomma, come una nozione nuova, originale, g iovane, g iovane sopratutto, Oggi è già vecchio. Dopo cinque anni il sindacalismo italiaao cammina colle pantofole. :E, diventato elettorale. Anche qui copiando la Francia. Nelle u ltime elezioni generali, parecchi dei più brillanti sindacalisti francesi hanno mendicato il voto. Tra gli altri H ubert Lagardelle, direttore del M ouvemenJ Socia/iJte - un uomo che scriveva nella sua rivista « che il sin dacalismo bastava a tutto ».
E in Francia l'elettoralismo dei sindacalisti è più antip:>.tico perché la deputazione è st ipendiata con la sommetta non m isera di 15.000 f ranchi annuali spremuti dai contribuenti, quindi anche e in mauior m isura dal p roletariato. In Italia le cose non vanno meglio. M entre noi socialisti - che non ci vergognamo di questo appellativo reso glorioso da un secolo di ardimenti e non sentiamo ·bisogno di altrimenti etichettarci - ment re noi socialisti stiamo guaren doci dalla stolta infatuazione elezionistica ( vedi l a sintomatica. lettera dì L. Parin i. pubblicata sul1' A vanJil) o ne tagliamo comunque le più degradanti manifesta2ioni (come il blocco, il confusionismo, il ministerialismo), i sindacalisti non solo vanno alle urne cioè a.... destra, ma bloccardi.zzano come a Bologna nelle elezioni politiche, come a Napoli nelle elezioni amministrative. Gli anarchici non hanno torto quando gridano ai sindacalisti : toglietevi dalfequivoco!
Ma la cosa n on sembra facile: nell'ultimo convegno di Roma non si è avuto il coraggio di affrontare la discussione sull'elezionismo e si è rimandata la questione al congresso, il quale come tutti i congressi sarà una più o meno proficua accademia che vote rà deg li ordini del giorno destinati a rimanere sulla carta.
DALLA FONDAZIONE DE « LA LOTIA DI CLASSE», ECC, 131
Davanti a questa dégring olade del sindacalismo italiano - alla quale assistiamo lllelanconicamente - perché è anche un po' della modesta opera nostra che rovina - dobbiamo riconoscere che le ideologie importate su terreno non adatto, son .destinate a morire. Il sindacalismo italiano è francese, soreliano anzi. Ora Giorgio Sorel non ha dato un sistema, dal quale si possano trarre determinate norme tattiche.
Di qui l'equivoco dei sindacalisti e il loro oscillare fra l'astensionismo, l'aparlamentarismo, il blocco e l'affannosa ricerca di una formula che «distingua» la loro azione politica da queJla del Partito Socialista e anarchico.
Si troverà la formula salvatrice ? Ne dubitiamo.
Intanto ~r il trionfo del sindacalismo, i si ndacaHsti italiani e francesi impugnano coraggiosamente.... la scheda.
Da i.A Lotta di Classe, N. 26, 2 luglio 1910, I. Pubblicato anche su La Limfl, N. ,2, 6 agosto 1910, XVIII.