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[IL PROBLEMA DELL'«AVANTI!»]

la questione dell'Avanti/ comincia, in vista del prossimo congresso nazionale, a interessare i compagni. L' altra sera, in un'assemblea numerosissima di socialisti milanesi, è stato affrontato il problema dell'A vanti.I Due correnti si sono delineate. L'una facente capo al Turati, che vuole ad 0gni costo conservare l'Avanti! a Roma, l'altra del Comitato della sezione milanese che vorrebbe tlasportare l'Avanti/ a Milano, per fonderlo n aturalmente col T empo. Turati e soci vogliono l'Avanti! a Roma per conservarlo nel centro della vita politica e parlamentare, per conservarlo insonuna sotto l'influenza nefasta dell'Estrema Sinistra e del massonismo bloccardo; gli altri vogliono invece portarlo a Milano prima di tutto per tog liere di vita quel fac-simile di giornale che è il Tempo e per mettere l'organo quotidiano del Partito nella città più indust riale, quindi più proletaria d'Italia. Queste due correnti d'idee hanno cozzato v.iolentemente nell'ultima assemblea dei socialisti milanesi. Noi non siamo né con Turati, né cogli altri. Né a Roma, centro delI'afi'arismo politico, né a Milano, centro .dell'affarismo massonico radico-socialista. Né troppo al sud, né troppo al nord.

L' Avanti! dev'essere portato nell'Jtalia centrale. Non a Firen2e, ma a Bologna. Al prossimo numero ci spiegheremo e speriamo di farci intendere.

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Da La Lc1111 di Clam, N. 36, 10 $CUCmbrc 1910, I •.

• Alla vigilia d,I nou, o ,011gr1JJ() "azionai,. Il p,obl,m• J ell'« Av;oui! » (187).

SEMINATORI DI ODIO: NOI O VOI?

FIORETTI REPUB.BLICANI

Spigoliamo dall'ultimo numero del Pemiero Romagnolo le seguenti gentilissime espressioni che un anonimo scrittore c'indiriua nell'articolo di fondo. Il nostro linguaggio è « volgare, indecente, !uri.do, nauseante, insen~ to ». Noi siamo dei << paltonieri, vagabondi », dei « mantenuti dalle società ebraiche », delle « anime pretesche », degli « incoscienti», dei « paranoici », degli <<esaltati » che ci abbandoniamo follemente alla ridda oscena delle provoca2icini, forse siamo anche dei <e venduti alla questura », dei « loschi figuri », dei « matti furiosi », dei <t sedicenti socialisti », dei « biechi mestatori» degli « incoscienti mentecatti», dei « vilissimi del.i.nquenti seminatori di odio », dei « giocolieri », degli « scrittorelli, d egni appena del disprezzo dei galantuomini », dei « maniaci », dei « mentecatti da manicomio criminale », degli « stupidi », degli « imbecilli »-, dei « cretini » e , duhiJ in f,mdo, degli << sch ifosissimi rettili ». Amen,

TACERE?

No, o amici. Lo so bene che basterebbe l'elenco d i cui sopra quale epitaffio funeb re pei nostri avversari Ma tacendo si potrebbe far credere che la valanga delle ing iurie repubblicane ci ·avesse atterrati. M ent re invece, lo sfogo idiota ci fa sorridere.

I puledrelli hanno.... il morbino.

Li riconosciamo dalla solita -insinuazione terzaghiana.

Chi è ca pace del sospetto, è anima da spia.

Noi non fummo ancora beneficiati da << g razie sovrane ».

Non abbiamo quindi dc-bit-i 'di gratitudi!le ver50 i Savoia che combattemmo ieri, combattiamo oggi e combatteremo doman( Curioso l Se il Partito Socialista in Romagna non si iassegna a costituire l'appendice tollera.t:a del Partito Repubblicano, ma compie una sua opera di propaganda e di battaglia, i feudatari della repubblica romagnola, come i borghesi r ivoluzionari dell' '89, p ensa.no subito ali'« oro dei principi ».

Ma no, poveri iJiusi e malignanti sciocchi ! La monarchi~ non è cosL.

DALLA FONDAZIONE DE « L\ LOTTA DI CLASSE », ECC, 183 deficente da speòdere moneta per combittervi. Pensate proprio di farle pawa? La monarchia. che voi «accettate» è pronta invece a servirvi. Domandatelo al vostro MirabeUi che chiedeva al « Caro Calissano ,> le regie baionette salvatrici; domandatelo a un Pacetti che segue le mano• vrc navali e fa.rnetica di un futwo presidente della repubblica italiana nella persona di G ennaro Tre; domandatelo a un Comandini, commemoratore dei ministri dì Casa Savoia!; a un Colaianni, elogiatore del re sul g iornale dei repubblicani; a un Pansini che utilizza Ie torpediniere per le feste del santo patrono; a un Auteri-Berretta, decorato di chincaglie,ie sabaude. Persuadetevene, La monarchia italiana non teme i mezzadri romagnoli inscritti al Partito Rep ubblicano. Sa bène quanto valgono

Il Pemiero Romagnol o afferma che noi socialisti abbiamo diviso le forze operaie , N oi o i repubblicani?

La cronaca è recente. A_ll'i(ldomani dell'ottenuto accordo p er la trebbiatura fra contadini e braccianti, noi ci rallegrammo su questo giornale e nell'Avanti.' per l'accordo stesso e ci augurammo la pace· de6nitiva dopo la tregua.

Chi all'indomani di questo accordo ha speuato la compagine della massa operaia? Chi altri se non gli scrittori e gli amici del Ptmiero R omagnolo? E quali miserabili pretesti hanno addotto a spiegare la loro opera funesta! La non accettazione d i due braccianti repubblicani nel Zuccherificio. E per due braccianti si spezza l'unità dell'intera Federazione braccianti estranea al conflitto? Non era più logico, se mai, scindere dalla sola lega zuccherieri le forze repubblicane? Si aggiunge quale causa la « dittatura » di Zanotti. Ma con 1300 braccianti che vi seguono, perché non tentare d i eliminare il segretario Zanotti, piuttosto che dividere la Federazione?

N o. Queste scuse vi masch eravano quando dopo j conciliaboli segreti di via Solferino osaste affrontare la luce del sole e il giudizio del pubblico. Ma oggi voi confessate che avete d iviso i braccianti per ricondurli alla pace coi contadini, li avete divisi per dimostrare la vostra forza e s mentire la leggenda di un bracciante completamente rouo cioè social ista, li avete divisi per garantire Ja mezzadria e dietro la meu.adria la proprietà terriera. Ma voi, voi e nessun altro, si~te gli artefici di questa divisione proletaria. Ve lo hanno detto i mazziniani, ve lo hanno ripetuto diverse organizzazioni economich e, - pur ieri .i 600 lavoratori organizzati nella succursale di Castrocaro della nostra Camera del lavoro stigmatizzavano il vostro procedere insano.

Ed ora vorreste cambiare le carte in tavola.

Voi reste recitare la parte d'Abele, mentre vi sta bene queJla di Caino - v'atteggiate a vittime e siete i vittimizzatoci. Dopo aver diviso il pro~ letariato -dopo aver ufficialmente con un manifesto legittimato questa divisione - dopo aver fondato la Cooperativa gialla nel Circolo Maz. zini vanamente tentate di rigettare su noi le vostre g ravi responsabilità.

II Pensiero Romagnolo si domanda:

A DOMICILIO COATTO?

Perché inv«e di perdere tempo e denaro in Romagna, non vanno (i socialisti) piuttosto nel Napoletano, in Calabria, in Sicilia, nelle campagne· ddla Lombardìa e del Veneto ? »

Si può fare più balorda domanda di questa? E voi repubblicani, potiemmo chiedere, perché vi fermate in Romagna e non vi recate a catechinare gli Ottentotti? Ma non è vero che i socialisti si fermino in Romagna Recentemente Musatti ha propagandato la provincia di Bari, Rondani quella d'Avellino, Aroldi que!Ja di Venezia, Podrecca ha scattolicizzato !utta Ja Sicilia, Chiesa Pietro si recherà di questi giorni in Sardegna.

Se noi ci f ermiamo in Romagna, gli è p erché in Romagna siamo nati. Volete forse sfrattarci , imitando la borghese repubblica dei Gug lielmo H Otels? Volete forse assegnarci al domici lio coatto... repubblicani??

« SOCIALISMO VERO E PROPRIO » 1 ! !I

• Jn Romagna il Partito Repubblicano compie le fun:iioni di un Par tito Socialista· vero e proprio - non t edesco, ma italiano 1>.

Capite ? Ditelo voi, bracdanti rossi del Ravennate, traditi dai vostri compagni g ialli. Ditelo voi se il Partito Repubblicano romagnolo fa. del Socialismo vero e proprio! A meno che socialismo n on sia d ivenuto sinonimo di crumiraggio!

Difatti, aggiunge l'on. Pesce, « il Partito Repubblicano si accresce sempre più di forze popolari o proletarie ».

Straripante! ·Che importa se i mezzadri repubblicani tesserati vanno a messa e sono inscritti alla cassa rurale? L'essenziale è che ci sia il numero.

La qualità passa in ultima linea. E queste forze, sono « popolari o proletarie ».? La si dedda !

O popolari o proletarie. I due termini hanno significato diverso. Ma chiedere una terminolog ia esatta ai deficenti del P. R. è assurdo come il chiedere a un ·pigmeo di rovesciare un m acigno.

L'INTERVENTO DEI PONTEFICI

Il Pensiero R o magnolo vuol sapere « se il Partito Socialista Italiano si rende solidale con noi», Qual partito? Quello del blocco ? La rìformiste ria massonica?

Ce ne infischiamo. Respingiamo la sua solidarietà.

Ma i settimanalì che ci vengono da tutte le parti d'Italia ci dimostrano Che i nostri comp agni lontani sono spiritualmente con noi. D el resto non siamo più gli scolaretti d'un tempo. Se domani qualche pon· tefice minimo o massimo del Pa rt ito Socialista Italiano volesse correggerci, ammonirci, consigliarci noi saremmo capaci di ridergli in faccia. Siamo eretici e irriverentj.

IL FEUDO E I « JACQUES »

Noi Comprendiamo lo « stato d'animo» di certi capi repubblicani. Essi credevano di possedere qui un f eudo chiuso e refrattario alle idee nuove.

La Romagna doveva rimanere in eterno la terra dei repubblicani, come per ceni esteti decadenti la Calabria doveva avere sempre dei briganti e Napoli sempre dei lazzaroni. Invece col tempo che rinnova e cancella, le cose vanno lentamente m utando.

I circoli socialisti numen tano, i nostri giornali vivono, sorgono le nostre case e p rogetti che ieri sembravano follia saranno realtà domani, realizzando in pochi mesi ciò che il Pa rtito giallo non h a saputo fare in vent'anni. ~a Romagna ha delle plaghe rosse.

Ecco Conselice, M assalombarda, Voltana, Mezzano, Ravenna città, Cesenatico e Civit ella comuni socialisti ; ecco Forlimpopoli, ormai tutta rossa e nella quale il nostro Partito che occupa la. piuza, svolge un'azione educativa, dota la Casa socialista con una biblioteca ricca di ben 6000 volumi. Anche in quelli che sembravano gli inespugnabili fortilizi della repubblica la nostra idea ha fatto breccia. A S. Pietro in Vincoli è sorta una «Casa dei socialisti » .

I repubblicani vedono la. nostra irrefrenabile avanzata e si preparano a resistere, raccogliendo in un ult imo sforzo tutte le energie, ricorrendo a tutte le armi: non csclusa'l'ingiuria e l'insinuazione loyolep.

Ma gli strali cartacei non ci toccano. La nostra vita è una pagina

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