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LA CAMERA DEI MALFATTORI

:e il Parlamento italiano. L'altro giorno e'erano agli uffici u na dozzina di domande di autorizzazione a procedere contro, fra l'altro, un deputato colpevole di corruzione elettorale; un aJtro accusato di ricatto; un terzo d i appropriazione i.p.debita; un quarto di frode allo Stato e.... poh ebbe continuare. Per un consesso di soli jOS individui che dovrebbero rappresentare il fior fiore della nazione, la percentuale dei delinquenti è discreta. E noi dovremmo continuare a sperare qualcosa di buono da una siffatta Camorra? I dèputati .socialisti dovrebbero rassegnare le dimissioni per non trovarsi a contatto di certa g ente, come gli uomin i che tengono alla loro salute si allontanano rapidamente da un ambiente p estifero

Ma.... e la medaglietta ? Il parlamentarismo attraversa negli uomini è nelle istituzioni un terribile quarto d'ora d i crisi politica e morale. Il proletariato è scettico e il suo scetticismo - r iconosciamolo! - è pienamente giustificato. Bisognerà forse, dopo la triste esperienza, revisionare questo punto assai debole della tattica socialista. Intanto ritorniamo alJa piazza che malgrado tutti i t raviamenti e le disillusioni è rimasta l'inesau ribile vivaio di tutte le energ ie rivoluzionarie!

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Da Ld Lo11i:1 di Classe, N . 58, 11 febbraio 1911, 11 (d, 325).

ALLE ASSISI!

I nostri buoni lettori non avranno dimenticato il sequestro di cui fummo colpiti quando stampavamo ancora il giornale a Castrocaro. Un articolo di propaganda anti-militarista ci attirò allora il sequestro e u na in fruttuosa perquisizione nei nostri uffici; quello stesso articolo ci man da oggi alle A ssisi.

Noi non siamo affatto preoccupati dell'episodio giud iziario, in primo luogo, p erché siamo e saremo pronti ad assumere la diretta e ptrsonale respon~abilità di tutto ciò che in questo giornale vede la luce e poi perché confidiamo - non per noi, piuttosto per il buon nome della istituzione - nell'equità della giuria popolare.

A lla quale giuria noi proporremo di scegliere fra il nostro antimilitaristrio che dice : meno cannoni e più aratri, meno caserme e p iù scuole, meno soldati e più maest ri, o il militarismo di chi vuole cannoni, fucili, corazzate, per stremare ancora più l'Italia dei pellagrosi, dei denutriti, degli analfabeti.

E se la giuria .fiorentina vorrà e saprà. scegliere, il verdetto non p uò essere dubbio.

Ecco intanto l'ordinanza di rinvio alle A ssisi e i capi d'accusa :

« Il Procuratore Generi.le prt$$() la Corte d'Appello dì Fi reoze, v isti gli atti del processo contro Fabbri Attilio fu Domenico, d"anni 21, nato e domiciliato a Forll, Mus$olini Benito fu Alessandro, d 'anni 27, nato a. Predappio, resid ente a Forll e pubblicista ~imp11t.t1i

(t dei delitti previsti dagli uticoli 121, 24:, n. 247 del Codice Penale, 1 e 2 della Legge 19 Luglio 1894 n. 315, per avere il Fabbri quale genn te responsabile e il Mussolini quale Dircttose e Compilatore del giornale UI Lolla di Cl.u1~ stampato e pubblicato in Castrocaro, inserto nel n. 29 del giornale stesso e sotto la data del 23 luglio 1910 un uticolo intitolato Tri b~n4 An1imi/jJ..,iJltL /..4 Jj. srip/in.t m ilùa1,, col contenuto del qUJ..le

« a) Si. vilipende !"Esercito affermando che " il rneuo di difesa del cap ita.lismO contro gli usalti del lavoro e che la patria strappa, per esso, il lllvoratore alla pace flniigliare e lo veste della su dicia ed antipdica casacca dd soldato in modo da r idurlo un essere inferiore, un aut oma sema volontà e cosdenza ".

« b) Si istiga a delinquere eccitando "i lavoratori a invadcre i e.ampi della borg hcs..ia, classe sfrutt atrice di tutti quelli che hanno b. svcntwa di nascere e di e:ssere povui ",

«

,) Si eccita all'odio fra le varie classi sociali prospettando che "il lavoro, questa sublime manifestuione dell'attività umana, diventa per lo sfruttamento iodegoo dei capitalisti il supplizio dei lavo:atori ". · ti) Si espone l'Erario all'odio e al dispreno della cittadioam:a e M isti~o -.i militari a disubbidite alle leggi e a violare i doYeri della disciplina " inWlWla e ingiusta perché po~ta a base di una i5tituz.ione che vieta al ptogrcssq di fusi avanti e alla libertà preclude la via • o; Visto l'art. 43S della P. P. ordina il rinvio del Fabbri e Mussolini avanti la Corte d' Assise, del Circolo di Firenze, quali accusati dei delitti d i cui in rubrica, ammetteoJo l'ordinanza di compari2.ione d.i cui al successivo art. 4n »

«

Come ·si vede, il pallone e sapientemente gonfiato, ma s periamo di smontarlo al dibattimento Ci difenderà l'avv. Francesco Bonavita

Da La Uma di Clasu, N. S9, 18 febbraio 1911, Il (,, 131).

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