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Notizie e curiosità di ATLANTROPA Il nuovo continente?

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Una rivoluzione eco-ambientale e geopolitica che avrebbe potuto segnare la svolta epocale del secolo scorso. Si chiama Atlantropa, il progetto avveniristico per prosciugare parte del Mediterraneo e unire Europa e Africa in un super-continente, favorendo l’emersione di vaste terre coltivabili e creando un maxi-granaio per provvedere negli anni a venire, al fabbisogno alimentare. Una prospettiva innovativa che si deve all’architetto tedesco Herman Sörgel (2 aprile 1885 - 25 dicembre 1952) che unì competenza e crea- tività a un’originale visione del futuro, realizzando questo progetto che venne presentato nel 1928. A quasi un secolo di distanza Atlantropa, o anche Paneuropa, fa ancora discutere per la sua “portata rivoluzionaria”. L’idea di base consisteva nel delimitare il Mar Mediterraneo creando un bacino chiuso, favorendone l’abbassamento del livello per far emergere tante piccole estensioni di terra come isolette collegate. Un obiettivo realizzabile procedendo con la chiusura dello Stretto di Gibilterra, quello dei Dardanelli e il canale di Suez, con dighe in corri- spondenza degli stretti stessi. Una volta abbassatosi di mille metri il livello quale conseguenza dell’evaporazione, la quantità di acqua riverrebbe mantenuta costantementemente da Gibilterra e dal Bosforo mediante la regolazione delle dighe. In base ad alcune ricerche, si ipotizzava che l’abbassamento del livello del mare avrebbe permesso l’emersione di 576 mila km² di ter- diga avrebbe avuto una capacità di circa 120 GW, necessaria a copri- re almeno la metà del fabbisogno energetico di tutta l’Europa, secondo le stime dell’epoca.

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Atlantropa, nelle intenzioni del suo - atteggiamenti eurocentrici e un nuovo riassetto del mondo.

L’innovazione tecnologica quando si pone al servizio dell’umanità per il bene collettivo, rappresenta - perte che Sörgel stesso intendeva concretizzare attraverso la sua luce di quanto sarebbe accaduto invece alcuni anni dopo ovvero la Seconda Guerra Mondiale e l’utilizzo di scienza e tecnologia per scopi bellici.

Il secondo must è legato a quel sentimento paneuropeo ovvero tutti gli Stati dell’Europa, che si impegnano per un comune obiettivo, superando nazionalismi e individualismi. Una sorta di “Stati Uniti d’Europa” che si uniscono non soltanto negli intenti ma anche geo- ca. E nella visione “eurocentrica” di Sörgel, l’Africa sarebbe stata inglobata nell’Europa, per diveni- re un unicum , per un riassetto che avrebbe portato a ridisegnare ilrica, Asia e Atlantropa. Ambiente, economia e occupazio-tropa avrebbe aperto significative prospettive.

In primo luogo, l’abbassamento del livello e il drenaggio dell’acqua avrebbero consentito la produzione di immense quantità di energia idroelettrica e le centrali avrebbero garantito la crescita dell’industria e dell’occupazione. L’altro grande obiettivo consisteva nel recupero di terre fertilissime e parziale prosciugamento del Mediterraneo si sarebbe tradotto in un nostro Paese avrebbe visto la suasi allacciato con la Corsica, la Sicilia, la Sardegna e l’Africa. Tutto l’Adriatico si sarebbe trasformato in una vasta distesa di terra quasi del tutto pianeggiante, solcata

Proprio quest’area si sarebbe trasformata in un immenso granaio, mentre dall’altro versante anche la costa Tirrenica avrebbe acquistato una grande fascia di ottimo terreno, specie in corrispondenza della Liguria e della Toscana. Allo stesso modo Grecia e Turchia si sarebbero avvantaggiate di nuovi territori equivalenti per estensione a tutto il Mar Rosso. Cipro si sarebbe collegata all’Anatolia. Effetti positivi di Atlantropa anche sul versante archeologico. Infatti, il Mediterraneo, culla delle civiltà attraverso i millenni, avrebbe consentito grazie al suo parziale prosciugamento, il recupero di reperti archeologici, risalenti al periodo precedente le glaciazioni e apparresti dei faraoni, dei fenici dei greci e dei romani.

Questo progetto innovativo, futuribile e sicuramente affascinante, tuttavia non fu accolto con entusiasmo nella Germania di quell’epoca e successivamente dal Führer tanto che, dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’architetto tedesco tentò di rilanciarlo fondando l’Atlantropa Institute. L’istituto si poneva come obiettivo l’ulteriore studio e perfezionamento del piano per renderlo più interessante e convincere le nazioni della sua fattibilità.

In questi anni il progetto è stato sempre all’attenzione di studiosi ed esperti, e grazie alla sua indubbia portata avveniristica ha ispirato scrittori e registi. Tuttavia non sono mancate le critiche. Troppe le incognite riguardanti gli effetti a lungo termine del prosciugamento del Mediterraneo e i possibili rischi relativamente all’equilibrio climatico e alle implicazioni sull’ecosistema. L’evaporazione del Mediterraneo avrebbe comportato un forte aumento della salinità delle acque, mettendo

Forti dubbi anche sull’effettiva fertilità delle terre emerse, per la concreta probabilità del persistere di eccessivi residui salini dopo l’evaporazione.

Atlantropa o Paneuropa rimane dunque un progetto avveniristico e di indubbia originalità e, a distanza di quasi un secolo, la sua attrattiva principale è insita proprio in quell’idea di unione degli Stati e dei popoli per un ruolo di primo piano assegnato proprio al Mediterraneo che, come sosteneva Platone, era soltanto “uno stagno attorno al quale le genti sono raccolte come rane, accomunate dallo stesso destino”.

Bibliografia

Franchi G., Mediterraneo e... Fantascienza, “Rivista Militare” 4/1985.

Gandelli S., Atlantropa: il progetto per prosciugare il Mediterraneo e collegare Europa e Africa, 7 gennaio 2022, geopop.it. Atlantropa, il piano novecentesco per prosciugare il Mediterraneo, 14 settembre 2016, rivistastudio.com.

Poma P., Atlantropa, il folle progetto per abbassare il mar Mediterraneo, 23 aprile 2021, www.dossierduepuntouno.it .

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